03/04/2011
3 recensioniBellissimo Cielo Lipido, Miharu
Una donna dai lunghi capelli neri camminava per il bosco.Tese il suo arco e la freccia vibrò silenziosa tra gli alberi colpendo un Livello E.
In quel momento un proiettile le sfiorò i capelli uccidendo definitivamente il mostro.
-È questo il modo di salutare una vecchia amica?
-Mpf, non mi parlare con questo tono Miharu Suzuki.
La vampira, scosse i lunghi capelli neri e accarezzò il pancione.
-Come stai Kaien?
-Bene. E la bambina?
-Sta benone.
I due si abbracciarono e Kaien poggiò le labbra su quelle della vampira.
Una puro sangue, precisiamo.
Una bellissima puro sangue che aspettava con tanta gioia una bambina, figlia dell’uomo che le stava rubando quel delicato bacio.
-Come la vuoi chiamare?
-Haru… significa “Bellezza”.
-Un nome bellissimo, come la madre.
Miharu strinse la mano di Kaien e i due si allontanarono dalla carneficina alle loro spalle.
Il sangue di tutti quei mostri, circondava il pancione della vampira.
Nonostante gli occhi di lei fossero sottili, quasi malvagi, il sorriso era dolce.
Come l’umano che le aveva rapito il cuore.
L’acqua calda scendeva lungo il corpo della vampira, ma qualcosa di più caldo scese tra le sue gambe: sangue.
Le venne un gran mal di testa e si accasciò urlando.
Kaien, le venne incontro e la vide dolorante.
-Oh mio Dio Miharu!
-Sto bene… tu chiama il dottore!
Il parto, durò a lungo.
Dopo ore di lunga attesa, Miharu poté stringere tra le braccia la bambina.
-Com’è bella.
-Uguale a te Miharu.
-Kaien…
Il dottore visitò la bambina velocemente.
-La bambina, ha il sangue da vampira purosangue, ma il suo corpo è umano.
-Che significa?
-Che la possiamo chiamare… “la bella addormentata”.
-Cioè?
-Haru, sarà una finta umana. Il suo spirito da vampira resterà addormentato per sempre. A meno che un purosangue non la morda.
La vampira si strinse la bambina.
-Non voglio che mia figlia abbia la mia stessa vita! Per me è tanto aver trovato Kaien.
L’uomo appoggiò la fronte contro quella di Miharu, specchiandosi negli occhi verdi di lei.
Haru spalancò gli occhi cercando il seno della madre, che scansò il kimono.
Il dottore lasciò quella scenetta così dolce.
Miharu chiuse gli occhi dolcemente mentre Kaien accarezzava la testa della figlia.
-Ehi Miharu, hai scelto proprio un bel nome.
Nessuna risposta.
-Miharu?
L’uomo la scosse leggermente, ma nessuna risposta.
Quell’angelo peccatore aveva lasciato il suo mondo con il sorriso sulle labbra e con una lacrima scesa solitaria sul viso bianco imperlato.
-Miharu… non fare scherzi!- nonostante l’evidenza, continuava a ripetersi che era un incubo.
Il suo bel sogno, finito così.
Haru si strinse alla mamma, ma non sentendo protezione, scoppiò a piangere.
Così Kaien prese la bambina e si gettò sul corpo di Miharu piangendo.