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Autore: Sh_NT    03/04/2011    2 recensioni
"Peter Widmore era estremamente calmo per aver appena scoperto che la sua fidanzata, presto sposa, lo aveva tradito con Charles Widmore, il suo ricco e disaffettuoso padre."
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Peter Widmore era estremamente calmo per aver appena scoperto che la sua fidanzata, presto sposa, l'aveva tradito con Charles Widmore, il suo ricco e disaffettuoso padre. Era seduto al bancone di un bar notturno in centro, quando scoppiò in una risata sonora. La cameriera pensò fosse pazzo o solo ubriaco e, sapendo che il proprietario non accettava gente nel genere nel locale, si avvicinò a lui e gli indicò con un gesto della mano l'uscita. «Devi andartene», disse lei. «Non voglio guai.» Peter si alzò e uscì dal locale con il bicchiere di whiskey in mano. «Stronza», sbraitò finendo di bere e buttando il bicchiere a terra. Si ritrovò in un vicolo, separato dalla strada principale da una rete. Si arrampicò maldestramente e, arrivato in cima, si buttò a terra dall'altra parte con un salto. Arrivato in macchina, una Porsche 911 Cabriolet, iniziò a guidare verso casa del suo unico, vecchio, amico.


«Guidi piuttosto bene per essere ubriaco.», iniziò Matthew uscendo da casa sua. «Peter, cosa diavolo ci fai qui? I bambini stanno dormendo e sai benissimo che mia moglie ti detesta.» Peter mise una mano in tasca e ne cacciò un pacchetto di sigarette; ne tirò fuori una e l'accese.
«Ottimo. Hai ricominciato?» «Sai, capita quando la tua futura sposa si fotte tuo padre», disse Peter abbozzando un sorriso sarcastico.
L'amico, prima arrabbiato, si rivolse a lui con un fare dolce, quasi come stesse parlando a un bambino a cui avessero rubato il cane. «Isabella?» «Chi, altrimenti? Non pensavo avessi più fidanzate», e scoppiò di nuovo a ridere. «Dio... dopo così tanto tempo. Il bastardo non poteva risparmiarla, vero? Chiedi alla tua sposa se posso rimanere, solo stanotte; domani vado in hotel.»
«In quest'istante, ti odio». Matthew entrò in casa e Peter lo segui su per le scale; appena entrato in camera, senza neanche spogliarsi e poggiare la sigaretta, si butto sul letto matrimoniale che si trovava al centro della stanza degli ospiti e si addormentò istantaneamente.

Si svegliò nel bel mezzo della notte e, colto da un senso di nausea, corse in bagno e vomitò nel water. Sì rialzò e si avvicinò allo specchio; aveva un aspetto terribile: i capelli scompigliati, le guance e le labbra bianche, i lati della bocca sporchi di vomito e la camicia sbottonata sporca del sangue del padre gli davano l'aria di un assassino. «Figlio di puttana», disse infuriato ripensando al padre, la notte precedente, mentre si faceva la sua fidanzata nel suo letto, nella sua camera, nella sua casa. Si appoggiò al water e vomitò di nuovo.
«Già, sei proprio un figlio di puttana.» Si voltò e non rimase sorpreso nel vedere Olivia, moglie di Matthew, appoggiata sullo stipite della porta del bagno. «Per quanto ti odi, mi dispiace.»
«Già, love you, too. Hey, Olive, non è che posso 'usufruire dei servizi', qui?», disse lui prendendola in giro. Olivia proveniva da una famiglia aristocratica, come Matthew; detestava Peter per la sua instabilità, dovuta all'affetto mancato della famiglia, e perchè aveva paura che potesse riportare Matthew ai tempo dell'università.
«A quanto vedo hai già sporcato il water, quindi puoi tranquillamente farti una doccia. Sarebbe meglio, anzi. Allora, si può sapere perchè lei si fa tuo padre e tu te ne devi andare di casa?»
Mentre rispondeva, Peter entrò nella doccia e iniziò a spogliarsi, lanciando i vestiti sopra la tenda e lasciandoli cadere a terra, sparsi per il piccolo bagno degli ospiti. «Perchè riesco a malapena entrare in casa, figuriamoci viverci.»
«Senti, Matthew ha paura che non gli dirai nulla e...»
«E...? Ha ragione. Non riesco a parlarne. Potrei vomitare anche qui, nella tua stupenda doccia d'oro.» e scoppiò a ridere, sapendo di darle fastidio.
«Potresti parlarne con me... Insomma, non lo andrò a raccontare in giro e probabilmente sono troppo stanca per...»
«Scordatelo. Non ho intenzione di parlarne a nessuno, per ora. Poi non c'è neanche molto da dire: sono entrato, li ho visti e sono andato a bere in un bar. Fine della storia. Contenta? Okay,» disse uscendo dalla doccia completamente nudo, «che ore sono?».
«Sei disgustoso. Le cinque.» rispose guardando l'orologio.
«E tu cosa ci fai sveglia a quest'ora? Su, su, vai in camera di Mat e sveglialo in modo decente. Il sesso mattutino è un'ottima soluzione per lo stress» e la cacciò dal bagno.
Uscì anche lui in cerca di un asciugamano, che trovò dopo circa cinque minuti persi tra profumi e pigiami per gli ospiti. Si asciugò velocemente i capelli, indossò i suoi jeans e una cannottiera aderente nera trovata in uno dei tanti cassetti e scaffali presenti; quindi tornò in bagno, raccolse la sua biancheria e scaricò il water. Quando uscì dalla camera si scontrò con uno dei figli di Matthew, Lucas, che gli buttò le mani al collo e urlò:«ZIO PETER!»
«Uomo in miniatura, cosa ci fai sveglio a quest'ora? Non dovresti essere nel tuo letto caldo, sognando draghi e principesse o cose così?», sussurrò Peter al bambino. Lucas allontanò il viso dal collo di Peter, che nel frattempo l'aveva preso in braccio:«Oggi vado con la maestra a vedere i dinosauri!»
«Happy for you, Luke. Ora vai da mamma a fare colazione.»
«Mamma sta svegliando papà. Puoi prepararmi i pancakes?» Peter rise sottovoce, poi lo mise giù, gli prese la mano e lo portò giù in cucina.
Arrivati lì, lo issò sull'isola al centro della cucina, iniziò a preparare i pancakes e mise un po' di latte sul fuoco.
«Allora, come avete passato questi ultimi mesi senza zio Pet?», chiese Peter al bambino che stava giocando con le posate.
«Robert sta andando al liceo e io ho preso 9 in italiano! Ma zia Isabella dov'è?»
«Zia non verrà per un po'...», disse Peter a Lucas, con una nota di malinconia nella voce. Finì poi di preparare i pancakes e li poggiò sull'isola di fianco al bambino, con sciroppo, burro e marmellata; poi versò il latte in due tazze: in una aggiunse del cacao e la passò a Lucas, nell'altra versò del caffè freddo e lo bevve d'un sorso. Dopo aver fatto colazione, mandò Lucas in camera sua a prepararsi e si avventurò alla ricerca del cassetto delle medicine per cercare di arginare il mal di testa per i postumi della sbornia.
«Devi smetterla di frugare tra la mia roba», disse Matthew lanciando una scatola di aspirine a Peter.
«Thank you, dolcezza. Com'è stato il risveglio?»
«Piuttosto... movimentato. Allora, cosa hai intenzione di fare?», chiese l'amico, preoccupato.
«Non ne ho la più pallida idea. Credo che andrò a prendere qualche vestito e la macchina da scrivere a casa e prenderò una stanza in hotel.» «Quindi hai deciso, uh? Sei sicuro di non voler tenere la casa? A proposito, cosa farai per la festa?»
«Non lo so! Non so niente in questo momento, non sono sicuro di nulla. Cristo, 5 anni di astinenza dal fumo mandati in malora, 2 anni senza sbronze ed eccomi qui, a dormire in casa del mio unico amico come un barbone. Non ho più certezze!» disse Peter furioso, scaraventando la tazza nel lavandino senza -miracolosamente- romperla. In quel momento entrò in cucina Robert, il figlio maggiore di Matthew e Olivia:«Peter? Cosa ci fai qui?», disse inquieto.
«Anch'io sono felice di vederti. Vieni qui!», disse Peter e lo abbracciò affettuosamente.
«Seriamente, come mai qui?»
«Un vecchio amico non può passare a farti visita?»
«Non se il 'vecchio amico' viene a casa tua a notte fonda e rimane a dormire poichè troppo ubriaco per guidare», disse il ragazzo scogliendo l'abbraccio e prendendo una tazza di latte.
«Bhè, a questo punto io andrei. Grazie per l'ospitalità Mat. Salutami Olive» disse Peter, vergognandosi per la prima volta dopo tanto tempo per il suo comportamento. Uscì dalla grande casa, salì in macchina, mise in moto e si diresse verso casa. Durante il tragitto ripensò ai tempi dell'università, quando lui e Matthew si divertivano senza pensieri, bevendo e fumando. Poi avevano incontrato Olivia e Isabella e l'amico aveva deciso di mettere su famiglia e di studiare seriamente. Tutto iniziò a sgretolarsi pian piano: Matthew andò a vivere con Olivia e nel giro di un paio d'anni ebbero finito l'università; poi arrivarono i bambini. Al contrario, Peter e Isabella si divertirono per anni, ognuno nel proprio piccolo appartamente in centro, fino a pochi anni prima. Ma non erano fatti per quella vita e Peter lo sapeva. Le liti continue, lo portavano a pensare che lei non lo ammasse e che lo sfruttasse soltanto e la sera prima ne aveva avuto conferma. Come si può tradire una persona pur amandola? Come si può solo pensare di stare con un'altra persona, una diversa da quella alla quale stai per promettere in 'eterno' il tuo cuore? Eterno, poi... Peter non voleva sposarsi in chiesa, non essendo religioso, ma soprattutto per questa concezione dell'eterno. Come si puo' credere in una cosa eterna? Non esiste forse la morte?

Salve! Questo è il mio primo racconto pubblicato su questo sito, quindi se vi è piaciuto mi farebbe ultra-piacere sapere cosa ne pensate! I fan di LOST avranno sicuramente riconosciuto in 'Charles Widmore' Alan Dale; questo perchè inizialmente per la figura del 'padre-idiota' mi era venuto in mente Alan Dale (ebbene sì, ho già i volti per ogni personaggio *-*), ma per non usare il suo volto ho preso in prestito solo il nome. Il titolo si adatta alla nuova vita di Peter: senza una fidanzata, senza una casa e senza un genitore, sarà costretto a ricominciare da capo; la sua vita sarà come nuova.
Quindi... se vi piace fatemelo sapere! Grazie mille. *-*

PS: le notazioni in inglese sono volute.

   
 
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