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Autore: Selene Silver    03/04/2011    7 recensioni
«Vi sono inoltre delle relazioni… uhm… particolari. Vengono chiamate “omosessuali”» la mano della donna corse a stringere con forza la croce.
Will si chinò in avanti ed incontrò con un sorriso lo sguardo del ragazzo all’ultimo posto della sua fila. Si ammiccarono con aria complice.
«Queste relazioni sono quanto di più impuro si possa immaginare, e gli individui che si ostinano a perpetrarle bruceranno all’inferno» concluse la puritana.
Il ragazzo all’ultimo posto, Jeffrey Isbell, gli fece l’occhiolino, e Will ricambiò mandandogli un discreto bacio in punta di dita.

Piccola AxlIzzy, se siete come me dell'opinione che quei due siano una delle coppie più affiatate degli ultimi 100 anni, lasciatemi una recensione =)
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altro personaggio, Axl Rose
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Particular Affairs

Fra le cose che William Bailey trovava inutili - dopo la scuola, la musica hip-hop, i genitori ed i divieti - figuravano sicuramente le lezioni di educazione sessuale in terza liceo. Si tenevano nell’aula magna, dove faceva caldo anche a dicembre, ed erano due ore di noia assoluta ad ascoltare una puritana che faceva discorsi sconclusionati sul sesso responsabile ad un manipolo di ragazzi non più vergini da almeno tre anni. L’unica nota positiva di quella farsa era che faceva saltare le lezioni di algebra delle ultime due ore.
La donna che parlava, poi, era stata la catechista di Will fino a sei anni prima: aveva un caschetto di capelli tinti di nero, un maglione a collo alto ed un crocefisso dorato come ciondolo, da sfiorare per chiedere perdono al Signore ogni volta che pronunciava una parola tabù quale “pene”. Ridicolo.
«Vi sono inoltre delle relazioni… uhm… particolari. Vengono chiamate “omosessuali”» la mano della donna corse a stringere con forza la croce.
Will si chinò in avanti ed incontrò con un sorriso lo sguardo del ragazzo all’ultimo posto della sua fila. Si ammiccarono con aria complice.
«Queste relazioni sono quanto di più impuro si possa immaginare, e gli individui che si ostinano a perpetrarle bruceranno all’inferno» concluse la puritana.
Il ragazzo all’ultimo posto, Jeffrey Isbell, gli fece l’occhiolino, e Will ricambiò mandandogli un discreto bacio in punta di dita.

I loro respiri affannosi riempivano la stanza. Il rosso si sollevò dall’inguine dell’altro e si mosse sopra di lui, sensuale, fino a quando le loro labbra non s’incontrarono. Jeff gl’infilò la lingua in bocca e lo rovesciò sotto di sé, mentre gli alzava la testa per baciarlo più a fondo.
Will infilò la mano fra i loro corpi nudi ed accaldati ed iniziò a smanacciare finché il suo sperma non gli bagnò le dita. Poi gli accarezzò la schiena e lo strinse con più forza, mentre il bacio gli toglieva praticamente il respiro.
Il moro si staccò e gli leccò il collo, tracciando con dita leggere e ruvide il contorno del suo capezzolo sinistro. Will ridacchiò e scivolò sotto di lui per baciarlo di nuovo. Adorava le sue labbra, sapevano sempre di fumo e poi avevano quel sapore particolarissimo che avrebbe distinto Jeff da chiunque altro - se mai avesse sentito il bisogno di baciare qualcun altro, cosa che non avveniva più da parecchio.
Il moro si staccò e tracciò con la lingua un sentiero bollente che portava sempre più giù; glielo prese in bocca ed iniziò a succhiare, famelico.
Will gemette con una voce che non gli sembrava nemmeno più la sua mentre afferrava la testiera del letto e la stringeva fra le dita, inarcandosi sotto la bocca di Jeff. Non riusciva nemmeno a pensare in modo coerente, era diverso da qualunque cosa avesse mai provato. Tutte le ragazze che aveva scopato non gli avevano mai dato altrettanto piacere, senso di appartenenza ed appagamento. Quando poi finiva, si sentiva praticamente svuotato.
Con Jeff non era così. Solo quando erano insieme da soli, e potevano fare tutto ciò che volevano, gli pareva di respirare davvero.
Will raggiunse il limite e si accasciò sul materasso, ansimando. Il moro si tirò su e gli si sdraiò accanto; gli girò la testa con una mano, ma non lo baciò. Si guardarono solo negli occhi, un paio verde e con le pupille dilatate, l’altro castano e socchiuso. Non sorridevano nemmeno, ma quel momento di silenzio, mentre i loro respiri tornavano regolari, diceva più di mille parole.
Poi Jeff gli posò un bacio leggero sulle labbra, quindi si sporse dal letto per raccattare i jeans rimasti per terra e sfilare il pacchetto di Malboro e lo zippo dalla tasca. Si accese una sigaretta e tirò profondamente, socchiudendo gli occhi. Per lui era un rituale, e per Will lo era guardarlo.
Dopo aver espirato il fumo, Jeff si mise a ridere. «Allora, Bailey, a quanto pare bruceremo all’inferno, per questo.»
Il rosso sorrise, stendendo le braccia sopra la testa come un gatto che si stiracchia al sole. Poi gli si avvicinò ed iniziò a mordicchiargli l’orecchio. «Almeno ci guadagneremo un posto nel girone dei lussuriosi con stile.»
Jeff voltò la testa e lo baciò con forza, mordendogli le labbra. «Puoi dirlo forte.»
Will ridacchiò e scosse la testa, fregandogli la sigaretta. «Relazioni particolari, chiamate “omosessuali”» sbuffò, scimmiottando la catechista.
Jeff si voltò su un fianco e lo guardò affondando il gomito nel cuscino e posando la guancia sul palmo. «Nel nostro caso, è più qualcosa del tipo “relazione particolare, chiamata vero amore”.»
Il rosso schiacciò la sigaretta sul comodino e gli scivolò sopra, soffiandogli l’ultimo tiro in faccia. «Puoi dire questo forte, Isbell» gli sussurrò, prima di baciarlo.

  
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