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Autore: Prof    03/04/2011    2 recensioni
Andare agli incontri europei lo metteva sempre di buon umore, almeno quanto la cosa incattiviva la dolce consorte. Questione di punti di vista, soppesò la Nazione mentre addentava il secondo biscotto, già divertito dalle reazioni che avrebbe sicuramente tenuto quell'asociale di Galles in mezzo a tutti gli altri. A differenza di Scozia, infatti, lei decisamente detestava avere a che fare con i continentali.
[OC!Galles e OC!Scozia di Aethelflaed] [OC!Europa]
Genere: Comico, Commedia, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai, Yuri | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: She’s a wolf in disguise - Decenza e Abbigliamento
Challenge: COW-T
Prompt: “nemici”
Fandom: Axis Powers Hetalia
Personaggi: Oc!Galles, Oc!Scozia, Oc!Europa
Genere: generale, comico, commedia
Rating: verde
Avvertimenti: /
Disclaimer: di Hidekaz Himaruya. Titolo da "Monster" di Lady Gaga. Personaggi di Scozia e Galles appartenenti a ladyaethelflaed. Europa è un personaggio creato interamente da me.
Conteggio Parole: 1267
Note: Serie di fanfic molto "egoista", visto che parla solo di OC - che non sono stati presentati nemmeno tanto bene. ^^'' Scusatemi, pochi lettori; spero lo stesso che possa essere una lettura piacevole (e che ci capiate qualcosa. °°''). Nel caso aveste voglia di conoscere meglio questi personaggi, chiedete e sarò lieta di indicarvi altre fanfic con essi protagonisti. ^^
Riassunto: Andare agli incontri europei lo metteva sempre di buon umore, almeno quanto la cosa incattiviva la dolce consorte. Questione di punti di vista, soppesò la Nazione mentre addentava il secondo biscotto, già divertito dalle reazioni che avrebbe sicuramente tenuto quell'asociale di Galles in mezzo a tutti gli altri. A differenza di Scozia, infatti, lei decisamente detestava avere a che fare con i continentali.



Decenza e Abbigliamento



Scozia si lasciò precipitare giù dalle scale con passo veloce e solitamente allegro, atterrando con un tonfo pesante sul parquet scuro prima di schizzare con una mezza giravolta dentro la cucina. Solo allora, recuperata una manciata di biscotti al cioccolato dalla credenza, si concesse una calmata.

Andare agli incontri europei lo metteva sempre di buon umore, almeno quanto la cosa incattiviva la dolce consorte. Questione di punti di vista, soppesò la Nazione mentre addentava il secondo biscotto, già divertito dalle reazioni che avrebbe sicuramente tenuto quell'asociale di Galles in mezzo a tutti gli altri. A differenza di Scozia, infatti, lei decisamente detestava avere a che fare con 'quei mosci continentali'.

Lo scendere incalzante di Galles dalle scale lo costrinse a ingurgitare con troppa fretta l'ultimo biscotto, per poi correre a riparare subito il danno lasciato dalle briciole sulla giacca del completo con una rapida strigliata; se quella l'avesse beccato impreparato alla loro 'necessaria quanto sgradevole uscita', poteva star certo che in capo a cinque secondi la sua testa avrebbe dato spettacolo nel giardino di fronte casa, bellamente e accuratamente impalata.

Un'ultima occhiata al suo bell'aspetto e si girò alla ricerca di un po' d'acqua, giusto per levarsi dalla bocca il sapore di cioccolato. Galles arrivò alle sue spalle proprio mentre si stava riempiendo un bicchiere.
“Allora, siamo pronti?” tuonò la donna, evidentemente già in assetto da guerra dal tono della voce.
Scozia cercò di reprimere un mezzo ghigno divertito, mentre si girava verso la cara mogliettina pronto con una delle sue solite frecciatine.
Per poco non si ritrovò a sputare acqua come una fontana di un parco divertimenti.
Riuscì a poggiare il bicchiere sul ripiano della cucina alle sue spalle per pura casualità, senza essere minimamente in grado di staccare gli occhi di dosso a quella svitata di Galles.

Un vestito, se quel pezzo di stoffa si poteva chiamare tale, le fasciava il corpo con doviziosa malizia, l'ampia e profonda scollatura che ben aiutava a mettere in risalto tutto quello che c'era da mettere in risalto, senza aggiungere la fatica dell'orlo che stentava vistosamente ad impedire che il mondo venisse a conoscenza del colore delle mutande indossate dalla consorte. Il tutto decorato dall'effige della Union Jack, che certo non aiutava, con tutti quei bracci delle croci sovrapposte, a dirigere lo sguardo in punti... meno interessanti.

Scozia deglutì a vuoto, mentre l'ultimissimo barlume di lucidità, prima di abbandonarlo, gli suggeriva che lì c'era qualcosa che non andava.

“G-Galles! Ma come diavolo ti sei vestita?!”

L'espressione severa della donna si deformò in un lieve ghigno che al consorte ricordò tanto quello di un demone. Questa volta fu il collaudato senso di sopravvivenza a mettere allerta Scozia.

“Non è ovvio? È appunto per l'incontro di oggi. - sogghignò compiaciuta, mentre incrociava le braccia nude sul petto - Allora, è arrivato il nostro accompagnatore?”

A Scozia servì un metaforico schiaffo per smettere di sbavare indegnamente e, al contempo, cercare di rendere sensate tutte quelle informazioni pervenute. No, la cosa non aveva per nulla senso! Galles odiava andare agli incontri europei, e a quei pochi a cui aveva partecipato era sempre andata vestita dei suoi abiti settecenteschi, se non più vecchi, e armata di spadone – il quale veniva puntualmente sequestrato da una furiosa Europa, non prima che la medesima arma non avesse cercato accidentalmente di decapitarla. Con tutta evidenza a Scozia stava sfuggendo qualcosa. E la tenuta di Galles non aiutava a trovare la concentrazione.

“Aspetta aspetta aspetta! Quale accompagnatore? Noi non abbiamo bisogno di un 'accompagnatore'!”
Galles sbuffò, scocciata.
“E invece io dico di sì.” rispose, lapidaria.

Ma la discussione non poté andare avanti, interrotta dal trillo del campanello d'entrata. Dai trilli, per la precisione, ben tre, uno dietro l'altro, segno che quello che pigiava il bottone era un dito molto arrabbiato e impaziente.

“E allora? Vai ad aprire o aspetti la chiamata divina?”

La ragione aveva tanto abbandonato Scozia che il povero, con la testa ormai piena solo di confusione, non provò nemmeno a ribattere all'ordine acido della mogliettina, ma come un automa filò verso la porta d'entrata.
L'unico pensiero coerente che gli salì alla mente mentre percorreva il breve tragitto cucina-ingresso, con quel fastidioso campanello che continuava a suonargli nelle orecchie martellandogli il cervello,  fu che Galles volesse in qualche modo far colpo sul 'tra poco non più' misterioso accompagnatore. Del resto era stata lei stessa a volerlo, ma... la cosa continuava a rimanere sospetta. Insomma, in secoli e secoli di sofferta convivenza quella donna non aveva mai fatto nulla del genere.

Un altro trillo più prolungato rispetto ai precedenti lo riportò brutalmente alla realtà, davanti alla porta d'ingresso. Non fece in tempo a poggiare completamente la mano sulla maniglia che quella venne aperta con una forza e un impeto che, se non lo fecero spaventare, un bel salto indietro di tre passi comunque lo costrinsero a fare.

E la sorpresa fu ancora più grande quando, davanti a lui, comparì un'Europa completamente rossa in viso dalla rabbia. Poco ci mancava e le sarebbe uscito il fumo dalle orecchie.

“Cos'è questa storia?!” abbaiò la nuova arrivata.
Scozia, sempre per già citato senso di sopravvivenza, fece un altro balzello all'indietro. Ok, era chiaro che c'era davvero qualcosa che non funzionava lì, perché sembravano tutte impazzite, ed Europa arrabbiata era rara quanto un Inghilterra gentile, quindi era ovvio che c'era davvero qualcosa che non andava e che se voleva avere almeno una piccolissima possibilità di sopravvivere doveva far in mondo di non contraddire nella maniera più assoluta nessuna delle due signore.
Tra l'altro non era del tutto sicuro che qualcuno fosse mai tornato dagli Inferi per riferire come sia passare un brutto quarto d'ora con un'Europa davvero arrabbiata. Tutto suggeriva di non rischiare.

Scozia si ritrovò per la seconda volta a deglutire a vuoto, cercando di mettere su il miglior sorriso conciliante che gli riusciva.
“Quale storia?”
Qualcosa negli occhi fiammeggianti di Europa gli fece ritenere di non essere riuscito tanto nell'intento conciliatorio.

“Lascia perdere! Dov'è quella disgrazia di Galles?”
Il sollievo di non essere bersaglio dell'ira della presente durò un sospiro, subito sostituito da un terribile presentimento.
“Non puoi vederla!” si affrettò a dire Scozia, cercando di impedire la strada. Intervento inutile.

“Oh, finalmente sei arrivata a prenderci.”
La voce di Galles alle spalle fu peggio una pugnalata per Scozia. L'espressione di Europa che da sconvolta passava con repentina velocità allo stadio di furia pura fu il rigirare il coltello nella piaga.
Scozia ebbe appena la forza di girare la testa quel tanto che bastava per vedere il viso gonfio di trionfale esultanza e superiorità di Galles, prima che le strilla indignate di Europa gli perforassero un orecchio.
Fu allora, mentre le due donne stavano per iniziare l'ennesima discussione – che in quel caso sarebbe stata ovviamente incentrata sulla 'decenza' – destinata a diventare una delle infinite guerre verbali caratteristiche del loro rapporto, che Scozia capì. O meglio, fu iniziato ad uno dei misteri del mondo femminile.

Galles non si era fasciata in quella mini-bandiera per far colpo, o meglio, non per far colpo su un essere di sesso maschile, men che meno lui, che in fondo era solo il suo semplice maritino e quindi valeva meno di una cicca su un marciapiede; no, quell'essere di pura intelligenza demoniaca aveva inscenato tutta quella storia solo per dare fastidio alla sua 'nemica', ad Europa. E a giudicare dalle strilla ci era riuscita più che bene.

Scozia si lasciò cadere sul divano, sconfitto nell'animo; quelle avrebbero continuato a lanciarsi frecce di puro odio verbale fino alla capitolazione di una delle parti nemiche. Ed erano abbastanza toste da non cedere almeno prima di sera.
Scozia si schiaffò la faccia con una manata in faccia; certo, poteva sempre intromettersi.
Poi si fece sentire di nuovo il suo senso di sopravvivenza. Forse era preferibile rifornirsi di altri biscotti, e qualche bottiglia di birra.

   
 
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