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Autore: Nazario_M    03/04/2011    0 recensioni
Una giovane donna, discendente da una nobile stirpe rinascimentale, riscopre un'antica tradizione di famiglia nella Firenze dei nostri giorni, dove l'antico pare alla mercé del moderno e l'arte dei turisti.
Genere: Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Piazza San Giovanni, Firenze
 
Una giovane donna – senz’altro bella, ma non abbastanza da farsi notare nella calca di turisti che affolla l’area compresa tra la cattedrale di Santa Maria del Fiore e il Battistero – passeggia per la piazza, apparentemente disinteressata allo spettacolo architettonico che si snoda tutt’intorno a lei. In un’altra occasione, quella mano tenuta con nonchalance nella borsetta desterebbe qualche sospetto, ma la zona antistante la Porta del Paradiso è risaputamente ‘noiosa’ per gli scippi e non sono pochi i ragazzi che si assicurano ripetutamente che il portafogli sia ancora al suo posto con una rapida palpata alla tasca posteriore dei jeans, mentre molte tra le ragazze stringono nervosamente le loro borsette.
Il tasso di turisti è altissimo e, scrutando tra la folla, la nostra anonima nuova amica ha già scelto il suo. È un ragazzo alto, di corporatura robusta. Italiano. I capelli lunghi ricadono sulla fronte in una virgola scura che il vento fiorentino si diverte a tormentare. Laura – questo è il nome della ragazza – lo avvicina senza curarsi degli spintoni che inevitabilmente dà e riceve: ha occhi solo per lui.
L’ingresso per la cattedrale, uno dei pochi edifici storici di Firenze ai quali si può ancora accedere gratuitamente, è affollatissimo. Una donna tedesca di mezza età la ferma per chiederle informazioni «for the Dom» col suo inglese duro e strascicato, mettendosi tra lei e il suo obiettivo. Laura la maledice mentalmente indirizzandola alla lunga fila che si perde abbracciando la fiancata sinistra della cattedrale e all’Inferno, quindi si allontana rispondendo con un assai poco sincero «you're welcome» al suo «danke». L’ha perso. C'è qualche speranza di ritrovarlo all'interno della cattedrale? Era prossimo ad entrare, lui, e la fila è davvero lunga... Dovrà essere molto scortese.
La risale rapidamente, scusandosi a destra e a manca e giustificandosi dicendo di aver perso la sua classe. Perché proprio lui? Neanche sta più a chiederselo.
Lo ritrova intento a fotografare il Giudizio Universale. Niente le impedirà di avvicinarlo, adesso. A pochi passi da lui, sfila la mano dalla borsetta, rivelando un guanto di seta bianco dal polso merlettato: un antico e preziosissimo cimelio di famiglia. Le iniziali della donna cui è appartenuto per prima – ed anche le sue, sebbene non abbiano lo stesso nome – sono ancora perfettamente leggibili. L.B.
Accade tutto in una frazione di secondo. La mano inguantata di Laura sfiora la guancia mal rasata del giovane in una voluttuosa carezza. I loro occhi s'incontrano e la bellezza di lei emerge con straordinaria potenza dal suo anonimato.
«Che diav...?»
Laura lascia ricadere la mano nella borsetta, quindi si allontana da lui, confondendosi tra la folla di turisti all'uscita.
«Aspetta! Wait
Giunta in un luogo più appartato, sfila delicatamente il guanto e – senza toccarlo – lo lascia cadere all'interno della borsetta altrimenti vuota. Attenta a non sfiorare neppure l’interno di velluto, quindi, tira fuori la mano, richiudendo quella trappola mortale con uno scatto secco. È un vero peccato per la borsa che, recuperato il guanto, dovrà buttare via come tutte le altre: è una Chanel! La prossima volta si preoccuperà di proteggerne l’interno.
Il ragazzo l'ha persa di vista, ma Laura può vedere lui. La cantarella – il veleno con cui è trattata la parte esterna del guanto – farà effetto tra qualche ora, ma lei non ha fretta. E neanche lui l'avrebbe, se sapesse cosa l'attende.
Laura, spagnola d'origine e italiana di fatto, ama le tradizioni e questa è particolarmente importante. Perché il suo cognome è Borja.

  
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