Elena
 
Non voglio uscire, non voglio uscire, non voglio uscire. Punto.
E invece eccomi già al Centro Commerciale con Sara e Laura. Wow.
Non che non volessi stare con loro certo, ma non volevo uscire e basta, volevo starmene a casa a non fare niente punto. Mi avevano rapito.
Dovevamo fare il regalo per Betta, il giorno dopo era il suo compleanno e qualcosa dovevamo pure comprarle. Era già da un quarto d’ora che aspettavamo davanti al cinema Silvia, Barbara, Emilia e Giulia. Conoscendole si saranno fermate sicuramente a provarsi delle scarpe col tacco assurde oppure delle magliette troppo scollate per la loro misera prima di reggiseno.
E invece eccole, a braccetto, come al solito, e con una stana camminata da ubriache o da “piccole sgualdrine crescono”. Ecco perché non uscivo praticamente più con loro, non volevo ridurmi in quello stato, ma, soprattutto, non volevo diventare falsa come loro. Traditrice come loro. Odio il tradimento.
«Elenaaa!!» Ok, adesso Silvia sembrava davvero ubriaca.
Dopo aver verificato che nella mia borsa non ci fosse posto per la sua giacca, mi diede un bacio sulla guancia e barcollò fino a Sara. Ecco, forse era lei la più falsa di tutte. Non sopporta di stare antipatica a qualcuno, e, infatti, a tutte le persone che conosce mostra sempre la sua maschera migliore: “Oddio quanto ti voglio bene! Sai che per te ci sono sempre! Tesoro sei bellissima/o!!”;
devi starci a contatto molto tempo prima di vedere quello che realmente è: una ragazza falsa, senza scrupoli, capace di aizzarti il mondo addosso da un momento all’altro, vanitosa, schizzinosa, senza pudore, che ti sparla dietro ad ogni tua minima critica, sempre, costantemente al centro dell’attenzione. L’anno scorso non era così. E’ come se Silvia e Emilia si fossero scambiate di posto. Adesso, non so il perché, ma Emilia non piace più tanto.
Sarà che è ingrassata, sarà che finalmente i ragazzi si sono accorti del suo naso che farebbe invidia a Maga Magò, ma la sua popolarità non è più quella di un tempo. Certo, lucciola c’è sempre rimasta.
Oh, e poi c’è Giulia. Giulia, Giulia, Giulia.
Non saprei proprio come definirla. Comune? Noooo. Strana? Noooo.
Non so, diciamo che “si fa trascinare” da Silvia molto spesso, e forse può apparire diversa da quello che è realmente, che è di sicuro qualcosa di migliore da quello che può sembrare.
Ah, era stata la prima mia amica a dirmi di sua spontanea volontà “Sei bella!”, così senza un motivo preciso, semplicemente osservandomi. Diciamo che l’avevo rivalutata da allora. Le voglio bene comunque, forse  a un po’ più delle altre.
Anche Barbara non saprei bene come classificarla. Ombra. Sì, un’ombra.
Sara è la mia migliore amica. Lei è... Bo, è Lei :)
Laura è nuova, si è trasferita quest’anno a Roma da Sulmona. Una parola per descriverla? Timida. Mooolto timida. In un certo senso la ammiro, anche se nessuno vuole stare con lei, non si perde d’animo e continua come se non fosse successo niente. E brava la mia Lauretta.
Oh, allo stereo del Centro Commerciale avevano messo “Fireflies”.
Le ragazze avevano optato per andare da KIKO, “per comprare uno smalto colorato per Betta”, ma le conoscevo troppo bene per sapere che non era così.
Infatti appena entrate, si persero tra ombretti colorati e lucidalabbra al lampone dimenticandosi magicamente di Betta.
Oh, mi girava la testa, troppa gente in poco spazio. Mi voltai verso gli ombretti bicolore e ne misi uno un po’ sulla mano per vedere come stava il colore sulla pelle. Troppo appariscente. Mi voltai nuovamente.
Fu lì che lo vidi.