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Autore: GENEViEVE___    04/04/2011    3 recensioni
Cosa fareste se vi ritrovaste incinta a 16 anni? Cosa fareste se il padre del bambino fosse il fratello della vostra migliore amica? Cosa fareste se viveste anche voi in un minuscolo paese dove tutti sanno tutto di tutti? Abortireste? Dareste il bambino in adozione? Lo terreste? Volete un consiglio? Chiedetelo a Emily Wood...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Chapter 11

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Sul letto di Josh c’è un groviglio di braccia e gambe che si muove convulsamente e, all’aprirsi della porta, si ferma. Poi vedo una chioma bionda che cerca disperatamente di nascondersi.
Da sotto le lenzuola spunta la testa di Josh:
“E-Emily! Perché sei tornata prima?” Chiede scocciato.
“Avevo una cosa da fare e, a quanto vedo, pure tu. Ciao, Victoria.”
La figura rimasta “nascosta” fino ad ora si alza, coprendosi con il lenzuolo fino al seno.
“Beh, vedo che sono di troppo e, evidentemente, vi ho disturbato, quindi me ne vado. È stato bello, Josh.”
Mi sorprendo della mia calma innaturale.
“Em! Ems! Aspetta!”
Sento Josh che grida mentre scendo le scale. Mi raggiunge nell’ingresso e dice:
“Ems! Ti prego, ascoltami! Fammi spiegare!”
Faccio un cenno come a dire ‘sto ascoltando’.
“Ecco... è solo che... che io non ce la faccio!”
“Non ce la fai?”
“No! Questo - accenna alla mia pancia - è assurdo! È troppo! Cazzo, ho solo diciotto anni!”
“E io? Io ne ho sedici! SEDICI! Vado via meno di una settimana, torno e ti trovo a scoparti quella troia!”
“MA IO VOLEVO! OK? VOLEVO E BASTA! A DICIOTTO ANNI HO BISOGNO DI SCOPARE! Se solo l’avessimo fatto più di una volta...”
“Quindi è questo il punto? Il sesso? Se avessimo fatto sesso più di una volta, allora non mi avresti tradito?! È questo che vuoi dire?”
“No...” Ribatte debolmente.
“Credevo che fossimo più che solo sesso.” Dico con tono sconsolato e disgustato.
Faccio per andarmene, quando Josh mi afferra il braccio:
“Ti prego...”
“NO! Farò tutto da sola come ho sempre fatto!”
“Ems...”
“Terrò questo bambino e lo crescerò con o senza il tuo aiuto!”
Metto la mano sul pomello e sento un’ultima supplica:
“Non andare...”
Faccio un respiro profondo e dico, lanciandogli la foto dell’ecografia:
“E tieni. È un maschio!”
Sbatto la porta e mi avvio verso casa. Cammino così velocemente e sbattendo i piedi così forte che mi è venuto mal di testa.
Come ha potuto fare una cosa simile?
Non riesco a crederci.
Adesso che avevo deciso di tenere il bambino.
Ma non importa.
Farò lo stesso quello che mi pare.
Stronzo.
A casa non c’è ancora nessuno, quindi decido di svuotare la valigia per tenere la mente occupata.
Effettivamente funziona perché sono così concentrata su dove mettere i vestiti che quasi non sento il cellulare che suona.
“Pronto?”
“Hey! Come va New Yorker?”
“A casa, Will.”
“Perché sei già tornata?”
“Non voglio parlarne al telefono.”
“Senti, io sono ancora a casa dei miei. Se vuoi...”
“Per favore.”
“Sto arrivando.”
“Grazie.”
Metto le ultime tre magliette nell’armadio e mi siedo sul letto con il telefono tra le mani. Will arriva dopo meno di dieci minuti. Non apro neanche la porta che mi stritola in un abbraccio. Non oppongo resistenza. La rabbia ha lasciato posto all’avvilimento.
Salgo al piano di sopra strusciando i piedi con Will alle calcagna e vado dritta in camera. Mi accascio sul letto e lui fa lo stesso.
“Non avevo mai visto la tua camera.”
Non rispondo.
“Ems, mi parlerai prima o poi?”
Le lacrime prendono il controllo e, silenziose, cominciano a rigarmi il viso. Will mi stringe e mi culla un po’ tra le sue enormi braccia. Le lacrime si trasformano in singhiozzi.
“Shhh! Andrà tutto bene...”
 “No, non è vero! Josh è uno stronzo. Io vado a New York per quattro giorni, torno e lo trovo a scopare con la prima zoccoletta che passa!”
Ho il mascara scolato che mi fa sembrare un panda, il naso rosso come un clown e la faccia color porpora perché non faccio altro che sfregarla per asciugare le lacrime, normalmente mi vergognerei da morire di tutto questo, ma con non ci riesco. Non riesco a fare niente se non piangere, io non piango mai.
Poi, improvvisamente, riesco a riconoscere chiaramente un calcio.
Le lacrime si bloccano istantaneamente.
Will, che aveva una mano sulla mia pancia, strabuzza gli occhi. Ci guardiamo come per controllare se entrambi abbiamo sentito bene. Evidentemente sì.
Il mio amico mi passa un dito sulla guancia e dice:
“Visto? Il bimbo non vuole che la sua mamma sia triste, anche se il papà l’ha fatta soffrire.”
Annuisco e, in quel momento, altre lacrime, ma di natura completamente diversa, cominciano a bagnarmi la faccia.
“Will io lo tengo. Io tengo il bambino.” Dico mentre tiro su con il naso.
Un’espressione di gioia si dipinge sulla faccia del mio interlocutore.
“Ems, ma è fantastico!” Esclama, stritolandomi in un altro abbraccio.
Quando mi lascia andare, poggio la testa sulla sua spalla e, quando mi sono calmata, mi chiede:
“Perché sei tornata prima?”
“Perché sono dovuta andare dalla ginecologa... ah, è un maschio.”
Will si sposta.
“Scusa, è un maschio e non mi hai detto niente?!”
“No.” Rispondo con naturalezza.
Scuote la testa e mi abbraccia di nuovo.
 

*


Will è rimasto con me tutta la serata ed è rimasto con me mentre dicevo ai miei che volevo tenere il bambino e che Josh mi aveva tradito, quindi sarei stata una mamma single, ma che non mi importa e bla, bla, bla...
Non l’hanno presa molto bene.
Chelsea mi ha chiamato per sapere com’era andata dalla ginecologa e le ho detto tutto, dato che aveva capito dal tono della mia voce che qualcosa che non andava.
Da quando l’ha saputo, Jen non parla più con Josh.
Però sono molto contente che tenga il bambino.
Victoria mi guarda con un’aria di soddisfazione che mi fa venire davvero i nervi. Se non avessi una pancia troppo grande per fare qualsiasi cosa le strapperei le ciglia una ad una.
Le ciglia.
Non le sopracciglia.
Le ciglia.
Stronza.
E si permette pure di fare la spiritosa scrivendomi su Twitter cose come:
Bacon is bacon

Eggs are eggs
Don’t let a guy between your legs
He says you’re cute
He says you’re fine
Nine months later he says: ‘It’s not mine!’
”*
Maledetta.
Josh, dal canto suo, è diventato praticamente uno stalker. Passa le sue giornate a tormentarmi con messaggi, telefonate, e-mail e mi ha mandato qualcosa come sette mazzi di girasoli e cinque di rose.
La follia, davvero.
Jack era fuori di sé dall’entusiasmo per la notizia che sarebbe diventato zio.
Ormai passa tutti i weekend a Castine per starmi vicino. Che bravo fratello che ho!
Mi sta aiutando più di chiunque altro ad eccezione di Will, forse.
Oggi, che è sabato, mi accompagnerà a comprare le cose basilari che servono per tenere a casa un bambino.
Sono davvero emozionata. Anche se è una cosa un po’ stupida emozionarmi per delle compere del genere e per le compere in generale. Mi sento davvero stupida.
In macchina, parliamo del più e del meno e ridiamo come due idioti. Mi racconta che le lezioni e gli esami vanno abbastanza bene e che con Amy ha costruito una bellissima relazione. Poi, come mi aspettavo, ha cominciato l’argomento ‘Josh’:
“ Continua a tormentarti, vero?”
“Sì, ma riesco a sopportarlo abbastanza bene.”
“Cosa intendi fare?”
“Non lo so.”
“Ho una sorella davvero coraggiosa.” Dice compiaciuto.
Sorrido.
“È vero! Hai sedici anni e stai per diventare mamma.”
“Non sono così coraggiosa.”
“Invece sì. Ho deciso così e non si discute.”
“Come vuoi.”
Intanto abbiamo parcheggiato e Jack ha fatto il giro della macchina per aiutarmi ad alzarmi.
Devo comprare anche una gru.
Il negozio è enorme. Ci sono una miriade di modelli di culle, cassettoni e passeggini; subito dietro, ci sono scaffali pieni di vestiti in miniatura e ai lati biberon, pannolini e ciucci di tutti i tipi.
Ogni cosa ha un colore pastello così chiaro.
Mi è venuto mal di testa.
Mentre io rimango imbambolata a guardare il negozio, Jack si è diretto verso una commessa con i capelli neri che sembra non sembra molto più grande di me.
“Ciao, possiamo chiedere a te?” Chiede sicuro mio fratello.
“Certo! Come posso aiutarvi?” Risponde gioiosa.
“Ecco ci serve... praticamente tutto!”
La commessa sposta lo sguardo su di me. Sorride e dice:
“Anche tu ci sei cascata, eh?”
“S-scusa?”
“Aspetta qui un secondo.” Dice andandosene.
Io e mio fratello ci scambiamo uno sguardo confuso. La ragazza torna dopo due minuti con in braccio un fagottino. Si  ferma davanti a noi, mi tende la mano e si presenta:
“Ciao, io sono Erin e questa è Brooke, mia figlia. Brooke saluta...”
“...Emily.” Dico, stringendole la mano.
“Quindi anche tu ci sei cascata.”
“Sì.”
“A che punto stai?”
“Ho quasi finito il sesto mese.”
“Quindi sai già se è maschio o femmina...?”
“È un maschio.”
C’è un momento di silenzio imbarazzante, poi, riprendo:
“E lei quando ha?”
“Brooke ha nove mesi. Se non sono indiscreta, tu quanti anni hai?”
“Sedici, tu?”
“Diciotto appena fatti.” Risponde con una punta d’orgoglio nella voce.
Jack si schiarisce la voce.
“Ehm... giusto, andiamo a cercare qualcosa per il piccolo.”
 

*
 

Usciamo dal negozio due ore dopo, io con cinque buste enormi e Jack con tre scatole giganti.
Io ed Erin abbiamo parlato tantissimo e mi ha dato il suo numero, dicendomi di chiamarla per qualsiasi cosa.
Trovare una persona che capisce davvero tutto quello che sto passando è incredibile.

 

 

 

 

*"Il bacon è bacon,
le uova sono uova,
Non lasciar arrivare un ragazzo tra le gambe.
Ti dice che sei carina,
ti dice che vai bene,
nove mesi dopo dice: "Non è mio!"

 

Eccomi dopo un bel po'!
Scusate, ma ho avuto qualche problema con la linea! Ora è tutto ok. =)
Grazie per la pazienza! Aggiornerò prima possibile^^

P.S.: D'ora in poi risponderò alle recensioni alla fine di ogni capitolo! Quindi recensite, recensite, recensiteeee! =D

 

 

@Jora  Sana: Sìììì! Evviva le decisioni sagge xD! 

@sTar___:  Sì, non ti preoccupare, ci saranno risvolti interessanti^^! 

@Ivola: Eh sì, Will è proprio bravo! Sono contenta che ti piaccia! 

@Scoutina: Già, povera! A presto=) 

@Asya89: Grazie sia per i complimenti che per le critiche costruttive^^! 

@margii_pazzoide_chan:  Certo che puoi chiamarmi Gevie^^!  Sono contenta che ti piaccia =) 

@binca:  Grazieeee! =) 

@erikuzzola:  Hey! Sono contenta che abbia trovato la storia e che ti piaccia^^!

 

 

Grazie alle 37 seguite, 12 preferite e 5 ricordate.
Grazie anche ai 4 che mi hanno messo tra gli autori preferiti!

 

Un grazie molto speciale a:
Diana e Giulia le mie più assidue lettrici =)
Mi state spingendo a continuare a scrivere :D
Vi voglio bene.

 
 
Love & Rockets
Geneviève
  
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