Fanfic su artisti musicali > My Chemical Romance
Ricorda la storia  |      
Autore: OurLadyOfSorrows    04/04/2011    4 recensioni
La svolta nella vita di Frank porrà davvero fine alla storia con Gerard?
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mikey Way, Ray Toro | Coppie: Frank/Gerard
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Premetto che questa non è soltanto la prima fanfiction che scrivo sui My Chemical Romance, è la prima fanfiction che scrivo in generale. Non scrivevo da più di 2 anni e questo è il risultato. Spero vi piaccia, buona lettura!
N.B.: Naturalmente la storia è completamente frutto della mia fantasia.



“Gerard, devi smetterla di ridurti in questo stato!”
“Non hai la minima idea di come mi possa sentire! E’ sempre stato tutto così facile per te, Mikey”.
“Non intendo stare qui a guardarti mentre ti rovini la vita”.
“Benissimo. Puoi allegramente andartene a fanculo?”

E giù un altro bicchiere. Gerard non beveva più da ormai 2 anni e ricordava benissimo la fatica che aveva fatto a smettere, ma poco gli importava. L’avevo perso e questa volta per sempre.

Domani mi sposo. Non cercarmi. Tra noi non può funzionare e lo sappiamo entrambi. Ti auguro di essere felice, te lo auguro con tutto il cuore. Frank.

QUANDO CAZZO PENSAVI DI DIRMELO, FRANK?! E perché non dirmelo guardandomi negli occhi, invece che con un messaggio?”

Stava urlando, con il viso rigato da lacrime amare. Lacrime che parevano bruciargli il viso. Era solo, nella stanza numero 404 di un lussuoso hotel parigino. Solo, nonostante ci fossero i suoi migliori amici. Solo, come lo sarebbe stato per il resto della vita. Aveva appena concluso, con la sua band, un altro concerto del tour europeo in cui si era registrato il tutto esaurito. Frank era stato sostituito ormai da qualche tempo con un altro chitarrista, a causa di svariate incomprensioni con il resto del gruppo. O almeno questo era quanto scrivevano i giornali.
“Ray, dove hai nascosto la bottiglia di Jack Daniel’s?”
“Gee, ascoltami. Non risolverai i tuoi problemi in questo modo. Devi lasciarlo andare…”
“NO! Dammi quella fottuta bottiglia!”
“Non è tornato alla prima bottiglia che ti sei scolato, come non tornerà alla quarta o alla decima. Io e Mikey siamo qui per te. Passerà anche questa, te lo prometto”.

Gerard prese il cappotto e scese di corsa le scale che lo conducevano alla hall, senza nemmeno badare a dove metteva i piedi. Non rispose al saluto che gli porse la receptionist. Voleva starsene per i fatti suoi, perché nessuno lo capiva? Uscì di fretta, scappando da tutto quel dolore. Si maledì non appena mise il naso fuori dall’hotel: perché diamine non si era portato la sciarpa ed i guanti? Il freddo era pungente, sentiva male ovunque Nulla, in confronto al dolore di un cuore spezzato. Un ragazzo del genere non passava inosservato, nemmeno in una metropoli come Parigi: capelli scompigliati più rossi di un semaforo in contrasto ad una pelle cadaverica, profonde occhiaie a simboleggiare un tour che pareva non finisse mai, lungo cappotto nero e la solita, inconfondibile sigaretta stretta fra le tremanti dita delle mano destra. Fece qualche passo per le vie innevate della città, che parevano quasi inglobarlo. Camminava velocemente, con lo sguardo fisso sul marciapiede, come se volesse nascondersi. Nonostante fossero le 3 di notte, riuscì a trovare un café aperto. Era uno dei quei tipici luoghi tanto cari ad artisti, intellettuali e borghesi della Parigi di fine Ottocento, ricco di storia e di ricordi. Il rosso vi entrò e scelse un tavolino in un angolo, da cui però poteva intravedere la strada.

“Cosa le porto, Monsieur?” chiese il cameriere.
“Whiskey doppio. Con ghiaccio”.
“Certamente”.
Sentì vibrare la tasca dei pantaloni. Estrasse il cellulare. Un nuovo messaggio ricevuto. Ray.
Ascolta Gee, io ti capisco, nonostante tu pensi il contrario. Torna in albergo e smettila di farci preoccupare!
“Come no” disse lui a bassa voce.
Poiché l’ordinazione tardava ad arrivare ed il cameriere sembrava apparentemente sparito, inziò a guardarsi intorno. Ricordava quel posto, ma perché? Ah sì. C’era stato un paio d’anni prima, in occasione di una mini-fuga romantica.. Con Frank. Già, lo stesso Frank che si sarebbe sposato fra poche ore. Casualità o destino, ora Gerard si trovava in quel luogo pieno di ricordi, emozioni.. Di LUI.
Aveva lo sguardo perso nel vuoto, desiderava soltanto che il cameriere si sbrigasse a portargli il suo whiskey per poter andarsene da lì. Cos’era, la maledizione di Frank Iero? Era scappato dall’hotel ed era voleva scappare anche da quel café.
“Ecco il suo whiskey, mi scusi per il ritardo”.
Quella non era la voce del cameriere. Niente inglese sgrammaticato, niente odioso accento.
Oddio, ma era davvero…
“F-Frank?”
Non aveva il coraggio di alzare gli occhi, Gerard. Era letteralmente terrorizzato all’idea di essersi soltanto immaginato quella voce.
“Sì, Gee. Ciao!”.
Non aveva immaginato nulla. Frank era lì in piedi, davanti a lui. Un sorriso appena accennato che mostrava quanto fosse imbarazzato. Era cambiato rispetto all’ultima volta che l’aveva visto. I capelli erano più lunghi, con qualche ciuffo ribelle che gli cadeva davanti agli occhi, nonostante fosse sempre pronto a domarli con poco successo, mettendoli dietro le orecchie. Gli occhi erano stanchi, ma brillavano, come sempre. Era un Frank diverso. Più maturo, più uomo.
“Come diamine hai fatto a trovarmi?” gli chiese Gerard.
“Beh.. Ho chiamato tuo fratello, il quale mi ha detto che eri uscito a prendere un po’ d’aria, ma dato che odi il freddo, ho immaginato ti fossi rifugiato in qualche locale. Non è facile trovare un luogo aperto a quest’ora, così ho immaginato tu fossi qui. Sei sempre stato un ragazzo alquanto prevedibile”.
Ecco, c’ero lo zampino di Mikey.
“Ah…”.
“Sono venuto fin qui, dopo averti cercato per mezza città e questo è tutto ciò che hai da dirmi?”
“Scusa?! Non ti sento né vedo da mesi e tu, dopo per avermi avvisato per messaggio e sottolineo per messaggio che ti saresti sposato, piombi qui all’improvviso? Cosa dovrei fare, saltare di gioia?!”
“E’ stata dura, non sapevo come dirtelo…”
“Avresti potuto dirmelo guardandomi negli occhi, così come una qualsiasi persona matura avrebbe fatto. Magari ci saremmo seduti davanti ad una tazza di caffè fumante e ne avremmo parlato. Tutto qui.”
“Sai, è tutto il giorno che ti osservo, da lontano. Hai presente la conferenza stampa che hai fatto con i ragazzi in mattinata? Ecco, io c’ero. O il ristorante giapponese in cui avete pranzato? Ero lì. Oppure il concerto? Ero anche lì, nella massa di ragazzine urlanti. Tra l’altro, non potevate trovare un chitarrista migliore con cui sostituirmi?”
“Non sapevo che lo stalking fosse un tuo nuovo hobby” rispose con un pizzico di sarcasmo il rosso.
“Sono serio, Gerard. Ho pensato tutto il giorno a come poterlo dire. L’ultimo dei miei desideri era farti del male. Alla fine ho pensato che scrivertelo per messaggio avrebbe fatto meno male ad entrambi. Non avrei visto i tuoi occhi gonfiarsi di lacrime e tu non avresti tentato in mille modi di dissuadermi. Un messaggio: rapido ed indolore. Stava andando tutto secondo i piani quando Mikey e Ray mi hanno detto che stavi ricominciando a bere. Non potevo permettertelo”.
“Pensa alla tua futura moglie, non a me. Sono in grado di badare a me stesso”.
“Non sei capace a mentire. Seriamente, basta con queste schifezze, ti fanno solo male”.
“Se sei venuto qui per farmi la predica, puoi anche andartene”.
“No. Sono venuto qui per chiederti scusa. Scusa per essermi perso gli ultimi mesi della tua vita, ma avevo bisogno di riflettere.. Riguardo me, la nostra storia e tutto quello che mi stava accadendo intorno. Ho iniziato una nuova vita. Ora lavoro come commesso in un negozio di articoli sportivi, sai? La paga non è fantastica, ma mi piace. E’ lì che ho conosciuto la mia futura moglie…”
“Wow, buon per te”.
“Zitto e non interrompermi. Come ti stavo dicendo, l’ho conosciuta in negozio. Siamo diventati amici, abbiamo iniziato ad uscire ed abbiamo capito entrambi cosa stava succedendo. Per farla breve, le ho chiesto di sposarmi. Non posso però sposarmi, senza prima dirti questo…”
Frank restò qualche secondo in silenzio.
“Ti muovi o cosa?”
“Sempre il solito impaziente. Gerard, io ti amo, okay? Ti ho sempre amato, dal primo giorno in cui ti vidi, al liceo. Quel ragazzo goffo e paffuto mi ha fatto subito perdere la testa…Ma ero stanco di quella vita. Stanco dei continui tour, stanco di dover stare lontano da casa per così tanto tempo, stanco di fare un lavoro del genere. Avevo bisogno di stabilità e lei è stata in grado di darmela. Non sono più Frank-il-chitarrista-dei-My-Chemical-Romance. Sono soltanto Frank ed è ciò che voglio essere”.
“Non riesco a seguirti…”
“L’ho fatto anche per te, Gee. Non avrei mai potuto chiederti di rinunciare a tutto questo, soltanto per me, perché so che l’avresti fatto e non avrei mai accettato di vederti triste, lontano dal palcoscenico. La musica è tutta la tua vita. Provo dei sentimenti forti per la mia futura moglie…Ma sono praticamente nulli, se paragonati a quello che provo per te. Ci siamo trovati, amati e tutt’ora ci amiamo, ma non possiamo stare insieme. Non adesso. Sai, credo fermamente che ci siano persone nate per stare insieme, e noi lo siamo. Semplicemente in un’altra vita”.
Le prime lacrime iniziavano a scendere dagli occhi di Gerard, consapevole del fatto che nulla avrebbe fatto cambiare idea a Frank, il suo Frank.
“Ti amo Frankie. Ti amo con ogni pezzettino lacerato del mio fottutissimo cuore e ti amerò per sempre. Ti aspetterò, anche a costo di aspettare una vita intera” riuscì a malapena a dire, singhiozzando.
“Ti amo anch’io” rispose Frank, stringendogli le braccia intorno al collo, tentando in ogni modo di consolarlo. “Dai, ti accompagno in hotel. Non vorrei mai che Mikey e Ray chiamino la polizia, se non ti vedono tornare”.
Riuscì a strappare un mezzo sorriso a Gerard ed insieme uscirono, mano nella mano, alla volta dell’hotel.
  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > My Chemical Romance / Vai alla pagina dell'autore: OurLadyOfSorrows