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Autore: Kate_88    05/04/2011    5 recensioni
Ami Mizuno ed Aqua Rhapsody: due identità per una stessa persona.
Taiki le conosce e le ama entrambe, confondendo il suo cuore con la paura di sbagliare. Cosa succederà? Chi è Ami Mizuno? Perchè ha questa doppia personalità?
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ami/Amy, Taiki
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Salve a tutti.

Questa è una nuova One shot che m'è venuta in mente leggendo le tre opere scritte da SailorMercury84 (vi consiglio di leggere le sue fan fiction che meritano davvero tanto). In particolare, questa shot è stata ispirata dall'ultima One shot che ha scritto, ovvero: Domande e pensieri di una giovane studentessa.

Ho pensato ad una ragazza un po' diversa da quella che vediamo solitamente, una Ami con una doppia faccia, incapace d'accettare quel lato che trova così sbagliato.

Ovviamente, la shot sarà sulla coppia Taiki/Ami e la dedico ad SailorMercury84 sperando di rendere omaggio a questi personaggi che lei tanto ama.

Riguardo i miei lettori, spero vi piaccia e vi giuro che a breve aggiornerò anche le altre fan fiction in corso (vi consiglio di leggere “l'amore è un gioco?” che vede un mamoru ed una Usagi un po' diversi ma con alcuni atteggiamenti tipici di questi personaggi), inoltre mi auguro che attraverso le parole di questa Shot emergano come sempre i sentimenti che cerco sempre di descrivere al meglio.

Vi ringrazio già da subito e vi auguro buona lettura!

Ah! Questo è stato un esperimento, non avendo mai usato questi personaggi, quindi criticatemi pure ma non linciatemi XD Ho provato ad esprimere i loro sentimenti ma li ho sempre visti entrambi testardi quindi anche difficili nei rapporti!

 

Kate

 

 

 

Aqua Rhapsody - La doppia vita di Ami Mizuno

 

 

 

Ami aveva un segreto del quale neanche le amiche erano a conoscenza.

Aveva diciasette anni e da un anno manteneva un segreto e un'identità che non voleva rivelare.

Tutto era iniziato quel giorno, quando arrivò a casa sua una busta chiusa con una lettera e una tessera.

La ringraziavano per essersi iscritta al Fan Club, le inviavano le date dei concerti e tutto ciò che interessava il Web ed i Three Lights.

La tessera era gold, il numero il 25.

Ami custodiva quella tessera nel suo portafogli, come fosse un tesoro perchè solo le prime 50 fan potevano accedere all'area chat e in determinate ore della giornata avevano la possibilità di parlare con i cantanti.

Timida, studiosa e diligente, aveva da sempre il sogno di diventare un medico, aiutare gli altri e non badare troppo alla sua vita amorosa, tuttavia in un giorno tutto il suo mondo cambiò o semplicemente aveva deciso che l'amore non era poi una brutta cosa, anche se era un sentimento segreto, relegato nel profondo di un cuore che aveva donato battiti irregolari solo alla piscina che tanto amava e alla quale dedicava il tempo che non passava sui libri o con le amiche.

Si domandava se quello che faceva era sbagliato, se era giusto sfruttare quella tessera n° 25 per illudere il suo cuore e sorridere.

Da un po' di tempo ormai, i Three lights avevano deciso di frequentare la scuola ed il destino aveva deciso che Taiki, Yaten e Seiya dovessero stare in classe con lei, Usagi, Minako e Makoto.

Invidiava le sue amiche.

Minako non aveva problemi ad avvicinarli e il suo debole per Yaten era ben visibile, poi quando anche il ragazzo cedette alle avances della ragazza tutto si concluse con un bell'Happy ending per i due fidanzatini innamorati che tuttavia il primo mese dovettero lottare contro delle fans imbestialite.

La chat di Yaten subì un calo quando ormai la notizia di Minako e Yaten fu confermata: stavano insieme.

Usagi aveva attirato gli sguardi gelidi di molte ragazze e ne ignorava il motivo. Seiya aveva un debole per Usagi ma questa non aveva la minima mira sul ragazzo preferendo di gran lunga il suo fidanzato Mamoru Chiba.

Per ultimo rimaneva Taiki, amato da molte eppure sempre sulle sue, distaccato rispetto agli altri, obbligato a mostrare una facciata che a lui non piaceva e che tuttavia era necessaria per il suo mestiere.

Ami queste cose le sapeva perchè gliele aveva chieste di nascosto.

Era un ormai un anno che con il nome di Aqua Rhapsody parlava con Taiki grazie a quella tessera n° 25.

Mantenere quel segreto le pesava, a volte voleva confidare tutto alle sue amiche ma temeva che loro non avrebbero capito e la situazione sarebbe peggiorata se qualche orecchio indiscreto avesse ascoltato la confessione della ragazza.

Aveva la possibilità di parlare con il Taiki studioso a scuola, di gareggiare con lui per il primo posto, di ascoltare solo le sue lamentele relative all'assalto delle fans ma il Taiki che c'era a scuola si mostrava superficiale, ben diverso da quello della chat.

Osservava Taiki da diverso tempo, prima attraverso la televisione perchè come un'adolescente arrossiva alla vista di quel membro del gruppo che amava, poi il destino aveva voluto che fosse nella sua stessa classe e insieme a quella tessera aveva conosciuto Taiki fino ad innamorarsene senza poter tornare indietro.

Non poteva sapere cosa pensava Taiki di lei perchè Aqua Rhapsody non aveva motivo di chiedere di Ami Mizuno, quell'anonima studentessa che eccelleva in ogni esame e mentre Minako e Yaten si amavano e Usagi respingeva Seiya, lei si limitava a nascondersi dietro quell'identità segreta.

« Ami ci sei? »

Una voce la richiamava al presente, lontana da tutti quei pensieri.

« Taiki? Oddio che ci fai qui? »

« Siamo in classe e sono dieci minuti che ti chiamo. Devo portarti in infermeria? »

« No no, grazie. »

Ami arrossì iniziando ad agitare le mani e negare con il capo. Richiuse i libri sparsi sul banco e li infilò nella borsa fermandosi poi ad osservare fuori dalla finestra, notando i ragazzi che giocavano.

« Ma non è suonata la campanella? »

« Oddio Ami ma a cosa pensavi? Il professore quest'ora manca e siamo solo a metà mattinata. Ti volevo ricordare che oggi ci eravamo messi d'accordo per studiare insieme. »

« Eh? Insieme? »

Presa alla sprovvista dall'arrivo di Taiki, ancora non si riprendeva e il ragazzo la osservava piuttosto stupito, mostrando poi quel sorrisetto sghembo che sembrava riservare solo a quella ragazza dai capelli blu e la pelle candida che profumava d'acqua.

« Hai la febbre? »

« Che...? »

Sentì le guance avvampare.

Taiki le toccava la fronte con la mano destra e con la sinistra toccava la propria per controllare la temperatura.

« Eppure a me non sembri malata... »

« Non sono malata. E poi che fai? Non voglio ritrovarmi le scarpette nel secchio della spazzatura, qui siamo in aula, non siamo soli. Comunque per oggi va bene. Andiamo in biblioteca? »

« No in biblioteca no. Fammi pensare... »

Si toccava i capelli mentre parlava, mandava indietro quei ciuffi che ogni tanto s'affacciavano sulla fronte e quei gesti facevano impazzire Ami che avvertiva al petto quella stretta così forte tanto da renderla insicura ed irrequieta.

Un secondo prima era china sul banco a pensare a quel ragazzo ed un attimo era lì, di fronte a lei che si toccava i capelli, ignaro della reazione che scatenava dentro il corpo di quella ragazza che disperata spinse Taiki un po' lontano, premendo con le mani contro il petto del ragazzo coperto dalla divisa nera.

« Che ti prende? »

« Andiamo a casa mia, basta che la smetti. Adesso vado in biblioteca. »

Afferrò la sua borsa e iniziò ad attraversare la classe ricevendo in tempo il colpo di grazia.

« Va bene Ami chan! Oggi aspettami che andiamo a casa insieme! »

Ami dentro di se avvertiva come un'esplosione e coprì la bocca correndo via verso la biblioteca mentre Taiki si guardava intorno, notando le diverse ragazze che incredule avevano assistito alla scena.

Sistemò la divisa che Ami sbadatamente con quel gesto aveva stropicciato e sorrise rendendosi conto che per un attimo, con quella ragazza si era lasciato andare.

Aveva sbagliato perchè Ami da un po' di tempo non era più l'unica.

Era da un anno che lui si ritrovava a parlare con Aqua Rhapsody.

Di lei sapeva che era una studentessa, che amava le sue canzoni e che aveva una tessera gold.

Amava l'acqua, la piscina era il suo regno ed aveva rinunciato all'agonismo per lo studio.

Non aveva mai visto una sua foto, non sapeva chi era e a volte si domandava se esistesse realmente ma con il tempo, parlando con lei, si era reso conto che i loro appuntamenti serali erano diventati necessari ed importanti, tanto da farlo innamorare.

Ogni sera, alle 18, si davano appuntamento per parlare un po' e raccontarsi le giornate.

Lei era la sua Fan numero 1.

 

Ami in biblioteca ancora non riusciva a calmarsi.

La vicinanza di quel ragazzo, negli ultimi tempi scatenava in lei qualcosa, un'irrefrenabile voglia di stargli accanto e non lasciarlo più.

Aveva diciasette anni e non sapeva bene se ciò era normale.

Con Usagi non parlava mai di queste cose di sua iniziativa, era sempre l'amica che raccontava alle altre come andava con Mamoru, dove andavano a cena fuori, se era affettuoso ma in effetti neanche Usagi si sbilanciava riguardo il loro rapporto intimo, tenendo dentro di se ogni emozione che il suo Mamoru le donava.

Si domandava perchè alla sua età era inevitabile provare attrazione per un ragazzo e desiderare non solo un minimo d'attenzione ma tutta la sua vita.

Mentre era china sui libri cercando la concentranzione necessaria le squillò il cellulare, avvertendola che era arrivata una mail.

Subito tolse la suoneria a quell'oggetto quando i presenti nella biblioteca le fecero segno di fare silenzio, poi aprì quella busta sul telefonino rimanendo sorpresa dal mittente.

Oggi mi è successa una cosa strana. Non vedo l'ora di raccontartela ed avere una tua opinione.

Era Taiki.

Ami sentì una morsa allo stomaco e mille domande iniziarono a girarle per la testa.

Ormai non avrebbe più studiato e tutta la sua concentrazione era indirizzata a quella frase di Taiki che tramite mail l'aveva messa in agitazione.

Lui non sapeva chi era Aqua Rhapsody ma lei sapeva che Taiki voleva raccontarle qualcosa.

Non era facile per entrambi convivere con quella strana sensazione sulla pelle, quella scarica elettrica continua che attraversava il loro corpo e quel sentimento che prepotente si faceva strada nel loro cuore.

Non sarebbe stato facile studiare insieme ma ormai era fatta e non si potevano ritirare all'ultimo minuto.

 

Dopo la pausa pranzo, Ami mandò una mail a Taiki, con il suo nome falso, dicendogli che era curiosa di sapere cosa doveva raccontarle e che avrebbe atteso con impazienza la conversazione con lui, poi ci pensò e si presentò davanti a lei un grande problema: Taiki sarebbe stato a casa sua quando lei avrebbe dovuto parlare con il ragazzo via chat.

Come avrebbe detto Minako, ormai la frittata era fatta anche se l'amica probabilmente l'avrebbe anche condita con qualche parola di troppo.

Vederla parlare con Yaten nei cambi d'ora era qualcosa di salutare perchè si notava l'intesa e la genuità dei loro sguardi; Yaten le aveva anche regalato un ciondolo a forma di cuore da portare al collo, raccomandandosi di non scordarlo mai e di rispondere sempre a tutti qualcosa tipo: “non importunatemi. Ho un ragazzo favoloso.”

Yaten era geloso ed Ami voleva le stesse attenzioni da parte di Taiki.

Avrebbe dovuto parlare con Taiki prima o poi, rivelargli ciò che il cuore ordinava, ascoltarlo per una volta e lasciarsi andare verso l'oblio e l'incertezza che l'amore donava, verso quel buio illuminato solo da un raggio di speranza che tutte le coppie e tutti i cuori seguivano in direzione della felicità più assoluta.

Ci sarebbe riuscita, doveva solo raccogliere le briciole del suo coraggio.

« Terra chiama Ami. Terra chiama Ami. Vederti in questo stato quasi mi provoca piacere. » esclamò Taiki dando uno schiaffetto dolce sulla nuca della ragazza, smuovendole i capelli e donandole un brivido.

« Taiki ma che fai?! Che c'è? »

Con il pollice indicò Minako e Yaten che sorridevano e si scambiavano effusioni.

« Mettiamoci d'accordo per oggi mentre quei due fanno i piccioncini. Potrebbero andare in infermeria. »

« In infermeria ci vanno i malati. »

« Sei ingenua »

« Smettila! Comunque portati i libri. »

« Sei sempre troppo seria. Di questo passo non ti troverai mai un fidanzato. »

Ad Ami prudevano le mani.

Questa volta Taiki aveva davvero esagerato e non tollerava più alcuna sua risposta così per la seconda volta in una giornata prese i libri e l'infilò nella borsa, limitandosi a dire: « Ci vediamo all'uscita. Ciao. »

Senza attendere alcuna replica, Ami uscì dalla classe lasciando Taiki sotto gli sguardi dei compagni di classe, soprattutto di Usagi e Minako.

« Hai la delicatezza di un elefante in un campo di margherite » brontolò Usagi scuotendo il capo.

« Che ho detto? »

« Mi vien voglia di tagliarti il codino » esclamò Minako mimando con le dita un paio di forbici.

« Eh? Perchè ora ve la prendete con me? »

« Taiki, amico, fatti dire la cruda e amara verità... » Yaten si era alzato e aveva raggiunto l'amico ben più alto di lui.

Sospirò poggiando la mano sulla spalla del ragazzo dai capelli castani e mormorò: « Se continui così, l'unico che resta senza ragazza, sei tu. »

Taiki restò interdetto maledicendo il suo caratteraccio.

 

Ami si chiuse in bagno con gli occhi lucidi mentre teneva stretta al petto la borsa di scuola.

Le parole di Taiki l'avevano profondamente ferita e in qualche modo capì che per lei non c'era posto nel cuore di quel ragazzo, troppo famoso, troppo bello, troppo perfetto per un'anonima studentessa che qualcuno definiva secchiona.

Eppure ricordava i tempi in cui non conosceva Usagi e le altri, i giorni senza l'arrivo dei Three Lights quando tutti la evitavano solo perchè prendeva sul serio lo studio e non lo considerava un peso.

Non c'era niente di male a studiare perchè se le altre trovavano interessanti le scarpe, gli abiti e le unghie rifatte, lei trovava interessante la fisica, la matematica e ogni materia scientifica.

Era Ami Mizuno e non voleva cambiare quel suo lato, probabilmente lo stesso lato che Taiki odiava.

Rimase nel bagno fino a che la giornata non giunse al termine, saltando le lezioni e versando tutte le lacrime che aveva nel corpo e che in tutto quell'anno non aveva versato.

Al suono della campanella si sciacquò il viso, nascondendo come meglio poteva gli occhi arrossati e gonfi dal pianto, poi ricompose la divisa e tirando un grande sospiro, uscì dal bagno confondendosi tra le ragazze che insieme a lei uscivano dall'Istituto.

Taiki aspettava Ami al cancello, con le braccia incrociate, gli occhiali da sole e le labbra arricciate, segno dell'espressione scocciata sul volto a causa delle fans che urlavano ogni volta che gli passavano accanto.

Ami raggiunse il ragazzo ma non disse nulla, limitandosi a camminare facendo segno di seguirla.

 

Il percorso da casa a scuola fu piuttosto silenzioso, limitandosi a qualche scambio di battute relativo allo studio e verso qualche professore dall'alito pesante o dal sudore frequente.

Una volta a casa, Ami lo fece accomodare in salotto e portò un vassoio con del tè e dei biscottini, posizionandolo vicino ai libri che tanto curava.

« È Tè verde. Dovremo ripassare un po' di matematica, domani il professore ha fissato un test. »

Taiki ascoltava Ami mentre dalla borsa prendeva i libri e un quaderno che porse alla ragazza.

« Sono tutti gli appunti di oggi. Hai saltato le lezioni. »

« Grazie. Copio tutto ora così te lo restituisco »

« Tranquilla, non c'è bisogno... »

« Ho detto che lo faccio ora. »

Determinata in quelle poche parole, iniziò a copiare sul suo quaderno gli appunti, a disagio per la presenza del ragazzo e ancora scossa dalle parole ricevute gratuitamente nella mattinata.

La penna tremava a tratti sul foglio, la voglia di piangere ancora c'era e il cuore aveva uno strano dolore, una pulsazione che sapeva di delusione.

« Ami posso parlarti un attimo? »

« Problemi con qualche formula? »

« Scherzi? Non ho problemi con la matematica. Volevo scusarmi per stamane... »

« Per cosa? »

« Per quelle cose che ho detto... »

« Non ricordo sinceramente. Ora continua a studiare altrimenti domani prenderai un voto più basso di Usagi e Minako. »

Era difficile mantenere la freddezza da parte di Ami e ancora più difficile era per Taiki restare impassibile.

C'era la voglia da parte del ragazzo di abbracciarla e stranamente aveva quella strana voglia di guardarla negli occhi e perdersi nel suo sguardo così profondo.

Ami, chissà che sapore aveva.

Taiki iniziava ad avere pensieri confusi e la voglia di scoprire ogni cosa di quella ragazza si faceva strada nella sua mente e nel cuore, ma Aqua Rhapsody come l'avrebbe presa?

Aveva dei dubbi, doveva parlare con quella ragazza, magari avrebbe potuto incontrarla e parlarle, capire se l'amava o se amava Ami.

Qualcosa lo confondeva.

Ami e Aqua Rhapsody, se da una parte si completavano dall'altra erano completamente diverse.

Nella sua testa qualcosa non quadrava perchè inevitabilmente si ritrovò a paragonare le due ragazze.

« Si sono fatte le sei » affermò Ami guardando l'orologio.

« Le sei? Ti spiace se accendo il mio portatile? Hai una connessione Wi fi? Dovrei sentire un amico. »

Taiki senza neanche attendere la risposta di Ami aprì il portatile.

« Fai pure. Ti scrivo la password della rete. Io vado un attimo nello studio di mia madre ad usare il pc fisso. Quello nella mia camera è rotto. »

Ami si alzò andando velocemente al pc nello studio e chiudendo la porta.

Aveva con se la sua tessera n° 25 e il cuore le batteva forte.

In realtà si sentiva una traditrice, stava ingannando Taiki perchè lei sapeva chi era lui.

Taiki si connesse ed entrò nella chat invitando Aqua Rhapsody in privato.

Taiki: Ciao Aqua. Oggi posso rimanere poco, scusami, sono a casa di un'amica a studiare

Aqua Rhapsody: Tranquillo. Cosa dovete studiare?

Taiki: Molte materie. Ti spiego tra poco, vado un attimo in bagno.

Aqua Rhapsody: Ti aspetto.

Il ragazzo si alzò per andare in bagno ed inevitabilmente passò davanti alla stanza di Ami.

Lanciò un'occhiata alla porta chiusa dello studio ed entrò in quella stanza, in perfetto ordine e dal profumo di rugiada.

Non toccò nulla e il cuore batteva forte nell'osservare tutto ciò che c'era in quella stanza, le foto, la piscina, tutto ciò che riguardava quella ragazza.

Una cosa in particolare colpì il ragazzo.

Una foto con Ami che abbracciava un ragazzo con una medaglia d'oro, in costume e con una scritta nera: Risplendi sempre, Aqua Rhapsody.

Taiki era confuso.

Perchè quel nome ricorreva su quella foto?

Pensò ad una coincidenza e senza toccare nulla decise di uscire dalla stanza ma l'attenzione si soffermò su un cartellone appeso vicino la porta che inizialmente era passato inosservato.

Impallidì.

Sul cartellone c'era una foto di Ami con le amiche e fuori la foto c'erano alcune frecce che si collegavano ai volti delle ragazze, con dei soprannomi.

Una freccia azzurra indicava il volto di Ami e riportava il nome di Aqua Rhapsody.

Non voleva crederci, così uscì dalla stanza e si appostò fuori dallo studio della madre di Ami dove stava la ragazza.

La porta era accostata e la mosse appena, quanto bastava per vedere la tessera gold vicino alla tastiera e la schermata del pc identica a quella della chat.

Ora non aveva più dubbi: Ami era Aqua Rhapsody e l'aveva preso in giro.

Iniziò a mettere via i suoi libri senza farsi sentire, poi chiuse il pc, lo mise via e lasciò la casa sbattendo la porta.

Ami vide che Taiki si era disconnesso e sentì la porta sbattere: qualcosa era andato storto.

Avvertì una morsa allo stomaco, una sensazione di disagio e di dolore.

Gli occhi pizzicavano e per la prima volta osservò la Tessera n°25 con disprezzo: l'aveva resa qualcuno che non era.

Aveva mentito e sbirciato nel profondo di un ragazzo di nascosto e senza sapere come ci fosse riuscito, lui aveva scoperto tutto ed era fuggito via.

Taiki si sentiva tradito e deluso.

Non sapeva cosa aveva spinto Ami a tutto ciò ma nel suo cuore ora la catalogava come una fan qualsiasi, come una ragazza capace di tutto pur di avere l'attenzione della celebrità del momento.

Aveva gli occhi lucidi.

Davvero la sua Ami poteva arrivare a tanto?

Quella rivelazione gli aveva fatto male e se da una parte non doveva scegliere tra due ragazze, ora si ritrovava stranamente con il cuore in frantumi.

Piansero entrambi, ognuno nella propria stanza, ignari dei sentimenti dell'altra metà.

Piansero con il cuore in frantumi, con la voglia di abbracciare l'altro e con la voglia di fuggire via per non doversi specchiare nello sguardo dell'altro.

Passò qualche tempo.

Giorni dove la delusione aveva lasciato spazio alla rassegnazione.

 

 

 

Un mese dopo...

 

 

Ami nuotava chiusa nella sua solitudine e nel silenzio che in quel mese l'aveva accompagnata.

L'acqua le carezzava la pelle in quella vasca vuota, in quel luogo frequentato solo da lei al mattino presto.

In classe era nuovamente silenziosa, Usagi e le altre non sapevano come smuoverla non sapendo cosa realmente fosse successo.

Lei non aveva raccontato nulla e da come vedeva anche Taiki.

Loro due non is parlavano da quel pomeriggio e il motivo del cambiamento di Ami, le ragazze lo riconducevano a Taiki che aveva subito lo stesso cambiamento.

Un mese di silenzio e riflessione che doveva servire a guarire eppure quelle ferite erano ancora aperte, sanguinavano e non accennavano a chiudersi.

In acqua era così veloce da poter essere paragonata ad un vortice oppure ad una melodia così intensa da trascinarti a fondo e farti risalire purificando l'animo.

Taiki si ritrovò ad osservarla, passando per caso accanto all'ingresso della piscina.

Era destino?
Già una volta per caso aveva scoperto chi fosse la sua Aqua Rhapsody ed ora era lì ad osservare Ami che nuotava.

Era bella e questo pensiero iniziò ad essere fin troppo presente nella sua mente, tanto da spazzare via ogni altro pensiero.

Osservava Ami che non s'accorgeva di lui e notò quanto fosse completa nel suo ambiente, completando quella metà che lui aveva conosciuto in chat.

Arrossì.

Voleva vederla, parlarle e dirle che lei era davvero una rapsodia acquatica, un vortice, un'emozione che ti colpiva in pieno, ti spiazziava, abbracciava, tratteneva e non ti lasciava più scappare.

Avrebbe dovuto aspettarla di fuori chiedendole magari di parlare, ma la vide uscire dall'acqua e osservando le gocce che carezzavano il corpo, la salutavano prima di tornare nella grande pozza, non riuscì a rimanere fuori ed entrò e come se avesse corso mille metri, si ritrovò con il fiatone.

Ami l'osservò stupita e con gli occhi che pizzicavano facendosi lucidi.

« Nuoti bene... »

« Che ci fai qui? »

Taiki osservò Ami in costume mentre questa cercava di coprirsi.

Arrossirono e per un attimo evitarono l'uno lo sguardo dell'altro, dando un'occhiata intorno.

« Ti ho vista nuotare. Sei proprio unita al tuo elemento. »

« Mi alleno per le gare. »

« Anche Aqua Rhapsody si allenava per le gare... spiegami perchè sei arrivata a tanto? Avresti potuto chiedermi qualsiasi cosa, se ne avevi bisogno. »

« Io... non ho bisogno di nulla... » faceva fatica a parlare mentre intrecciava le dita delle mani, nervosa.

« E allora perchè lo hai fatto? Parla! Io proprio non capisco perchè tu abbia sentito questo bisogno o necessità o come la vuoi chiamare, di prendermi in giro! »

Taiki urlò per la rabbia, la frustazione e per quel sentimento che aveva dentro e che non riusciva ad ammettere a se stesso.

« Perchè ti amo... »

La voce di Ami tremò mentre iniziò ad asciugare alcune lacrime che si confondevano con l'acqua fatta di cloro, con il capo basso e gli occhi chiusi.

« Pensavo che fosse solo una sbandata per un cantante, io non me lo sarei mai aspettata. Ho sempre vissuto di solo studio e tutto questo neanche sapevo come chiamarlo. Sono arrivata a leggere Shoujo Manga per capire come muovermi, sono diventata patetica. Pensavo che una volta ottenuta la tessera gold tutto sarebbe finito, che fosse solo lo sfizio e il capriccio di una ragazza che per una volta voleva sentirsi normale. Sono stata disattenta, ho allentato alcune protezioni, sono stata distratta ed ecco che tu hai scoperto tutto. Non saresti dovuto entrare nella mia stanza però forse è stato meglio così perchè hai scoperto tutto. Ora, visto che sono patetica, lasciami in pace e per favore, fa finta che io non t'abbia detto nulla. »

Ami s'asciugò le lacrime ed alzò lo sguardo in tempo per osservare Taiki che le dava le spalle.

Una fitta al petto e chinò di nuovo lo sguardo.

Cosa poteva aspettarsi? Lo aveva deluso e comunque non sapeva se lei gli sarebbe mai andata bene, se lui l'avrebbe mai accettata.

Era pronta a rialzare lo sguardo, ad affrontare quella delusione d'amore a testa alta, concedendosi del gelato come tutte le ragazze dopo una delusione e riprendendo la sua vita dal giorno dopo, consapevole che un giorno anche per lei qualcosa sarebbe cambiato.

Respirò a fondo e poi il fiato le mancò.

Taiki era davanti a lei e le aveva appena coperto la testa con un asciugamano.

« Prenderai freddo o ti ammalerai. »

« Io... »

« Fammi parlare perchè dopo perdo il coraggio e ti obbligherò a ripetere tutto per ridarmi un briciolo di coraggio o peggio, dovrò chiedere lezioni a Yaten. »

Ami alzò lo sguardo verso Taiki che arrossì alla vista di quella ragazza con il volto bagnato dalle lacrime e dall'acqua, con la frangia che a ciocche le carezzava la fronte e baciava gli occhi e con le goccioline che colavano lungo la sua figura.

« Quel giorno scrissi un messaggio ad Aqua Rhapsody, dicendole che avrei dovuto raccontarle una cosa. Dovevo dirle che ero confuso. Ero innamorato di lei ma anche di te e non capivo come fosse possibile. Lei aveva quello che tu nascondevi, si apriva mentre tu ti mettevi sulla difensiva, poi c'eri tu che mi salutavi ogni mattina, mi davi il buongiorno e che in silenzio mi permettevi di viverti. Poi ho scoperto che eri tutto tu e all'inizio mi sono arrabbiato ma in realtà la rabbia ben presto si è trasformata in felicità: non avevo dubbi su chi era la persona da me amata. Io all'inizio ho pensato cose brutte poi però mi sono detto che non l'avresti mai fatto. La verità è che anche con questo discorso non sto andando da nessuna parte... »

Ami rimase in silenzio mentre Taiki le muoveva l'asciugamano sul capo per poi chinarsi un po' poggiando la fronte contro quella della ragazza che, da parte sua, si ritrovò ad arrossire vista la vicinanza del ragazzo.

Il calore del suo respiro dava i brividi.

« In verità io voglio scoprire che sapore ha il sapere, l'acqua, l'azzurro di una piscina... »

Taiki si avvicinò ad Ami sfiorandole le labbra.

« Io voglio scoprire qual'è il sapore di questa rapsodia acquatica, di Ami Mizuno che mi ha fatto dannatamente innamorare. »

Ami tacque e mosse un po' il capo spingendosi verso quel bacio e quel ragazzo che la strinse a se fregandosene della divisa che si bagnava.

Il sapore di un bacio era per lui qualcosa d'indescrivile e lei non pensò a paragonarlo a nulla, godendo di quell'attimo desiderato per più di un anno.

Il sapere, l'intelligenza, l'acqua, l'azzurro di una piscina, tutto sapeva di Ami Mizuno e si riunivano in un unico sapore se questo veniva prelevato con dolcezza da quelle labbra morbide.

Si guardarono e sorrisero.

« Dovrai gareggiare a breve? »

« Si... »

« Dovresti mettere un costume più coprente »

« Ma... »

« Ti voglio solo per me, sono dannatamente geloso della mia Aqua Rhapsody »

Ami sorrise e si strinse a quel ragazzo che tanto amava.

Non avrebbero mai fatto sfoggio dei loro sentimenti in pubblico ne avrebbero mai fatto come Yaten e Minako.

Avrebbero tenuto per loro quell'unione, quel sentimento, tra le onde morbide di una piscina e il sapore dell'acqua fatta di cloro.

Un sapore strano, diverso che faceva star bene e vivere quella coppia di innamorati.

Da quel giorno avrebbe vissuto attimo dopo attimo all'insegna dell'amore, nascondendosi tra le gocce d'acqua che uscivano dalla piscina tra un tuffo ed un altro.

   
 
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