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Autore: Pallina    05/04/2011    1 recensioni
[Storia classificatasi terza al "Fight Club - A Squadre e anche no." Contest indetto da Dardeile sul forum di EFP]
"Narcissa entrò nella stanza della sorella, chiudendosi la porta alle spalle con un tonfo.
« Congratulazioni, ora hai fatto un passo verso il fondo.» affermò, mentre la osservava sistemare i propri vestiti all’interno di un baule, con gesti frenetici, pieni di rabbia.
Andromeda non le rispose, continuando il suo operato come se nulla fosse e lei, vedendosi palesemente ignorata, si sentì ancora più arrabbiata; furiosa per la scelta che stava facendo."
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Andromeda Black, Narcissa Malfoy
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Scrittore: Pallina
Titolo: La Somma delle Parti
Squadra: Team Jack
Personaggi: Andromeda Black, Narcissa Black
Rating: Verde
Genere: Malinconico, Sentimentale
Avvertimenti: Missing Moments, OneShot
Note ed eventuali: Narcissa, da giovane, me la sono sempre immaginata come una bambina viziata, che non accetta che gli altri abbiano idee differenti dalla sua; in fondo è sempre la minore di tre sorelle.

La citazione che ho inserito e da cui ho preso il titolo penso sia la mia preferita, è bellissima e semplice e vera; non lo so ogni volta che leggo mi si stringe il cuore. Comunque sta a significare che nella realtà, per gli esseri umani, il tutto non sarà mai uguale alla somma delle parti, perché esse non si ignoreranno mai a vicenda; il tutto sarà o minore o maggiore. Narcissa non può ignorare sua nipote che muore, come non può ignorare sua sorella che scappa di casa; e Andromeda non può ignorare le cose che le ha detto Narcissa. Il tutto non sarà mai la somma delle parti.

 

 



La Somma delle Parti

“Il tutto è uguale alla somma delle parti solo quando esse si ignorano a vicenda”

 

 

Alzi il volto, la battaglia che infuria davanti a te, a fianco a te.

E lei è là, a pochi passi di distanza, che cade sotto al peso di una maledizione.

Tua nipote, che non hai mai conosciuto. E che se ne va da questo mondo, per sempre, sotto il tuo sguardo freddo.

Ti torna in mente, con doloroso rimpianto, l’ultima volta che hai visto sua madre. Le ultime parole che le hai rivolto; parole che hanno diviso per sempre le vostre strade.

In quel periodo in cui per te c’erano solo il giusto e lo sbagliato; il bianco e il nero.

Quando non esistevano le sfumature.

 

 

***

 

Narcissa entrò nella stanza della sorella, chiudendosi la porta alle spalle con un tonfo.

« Congratulazioni, ora hai fatto un passo verso il fondo.» affermò, mentre la osservava sistemare i propri vestiti all’interno di un baule, con gesti frenetici, pieni di rabbia.

Andromeda non le rispose, continuando il suo operato come se nulla fosse e lei, vedendosi palesemente ignorata, si sentì ancora più arrabbiata; furiosa per la scelta che stava facendo.

«Così te ne vai? Ci abbandoni senza manco un saluto? Quanto poco devi volerci bene per andartene così?» domandò, mettendo nella sua frase tutto il veleno che aveva. «Lo sai che la mamma è disperata? Sei felice di farle così tanto male, eh Andromeda?»

Ascoltando quelle parole avvelenate, la ragazza bruna si voltò, le mani strette a pugno lungo i fianchi.

«E il dolore che state facendo voi a me? Quello non lo metti in conto?» replicò, il tono incrinato dalla rabbia.

Narcissa aggrottò le sopracciglia, incapace di comprendere le sue motivazioni, incapace di andare oltre i pregiudizi che le avevano insegnato fin dalla nascita.

«Ma che cosa stai dicendo? Sei te che stai scegliendo quel Mezzosangue al posto nostro, che preferisci la feccia a noi! Come fai? Noi siamo la tua famiglia!» continuò, alzando il tono di voce.

Andromeda strinse le sue iridi in un’espressione di furia, mentre le sue parole le entravano dentro, infliggendo stilettate al suo cuore sanguinante.

«Voi non siete la mia famiglia!» rispose, cercando di sovrastare la voce della sorella. «Non lo siete più! Se non riuscite a mettere da parte i vostri pregiudizi per me, vuol dire che non mi amate abbastanza.»

«Non siamo noi che ce ne stiamo andando!»

«Tu non sai quello che mi hanno detto mamma e papà, quindi non puoi parlare!» urlò, in risposta.

Dopo aver sputato quelle parole, la giovane bruna chiuse gli occhi, prendendo un respiro profondo, probabilmente cercando di infondersi una calma che non provava.

E Narcissa rimase immobile ad osservarla, sempre più furiosa. Perché lei se ne stava andando per quel Mezzosangue che non meritava nemmeno un suo sorriso. Perché la stava abbandonando, quando le aveva promesso che le sarebbe rimasta sempre accanto, quando avrebbe dovuto farle da sorella maggiore.

«Sei troppo piccola, forse un giorno capirai la mia scelta.» mormorò alla fine Andromeda, con tono pacato, quasi dolce.

La ragazza bionda la guardò, allargando gli occhi, sorpresa dalla superiorità che aveva colto nella sua frase.

«Hai solo due anni in più di me, Andromeda. Capisco benissimo già ora e per questo non ti voglio mai più vedere!» le strillò irritata, prima di uscire dalla stanza.

Non si voltò indietro e quindi non si accorse delle due lacrime che bagnarono le guancie di sua sorella, non si accorse del dolore che le provocò in quel momento.

Ma fu solo un attimo di debolezza quello che si concesse Andromeda, infatti, pochi secondi dopo, con un gesto rapido della mano si asciugò gli occhi, riprendendo a fare la sua valigia.

Determinata nella sua scelta di vita.

 

 

***

 

 

Vedi tua nipote morire, e provi dolore, anche se non l’hai mai conosciuta.

Perché lei è il frutto di quell’amore che non hai mai voluto capire, di quell’amore per cui tua sorella ti ha abbandonato.

Un amore che adesso, forse, riesci a comprendere.

Ti muovi rapida, per raggiungere il corpo, sperando di poter fare qualcosa; ma, quando arrivi al suo fianco, è troppo tardi.

La guardi in volto, riconoscendone i lineamenti. Le abbassi le palpebre, spalancate nella sorpresa di morire, in un gesto di rispetto che ti senti in dovere di donarle.

Perché è tua nipote, perché sua madre è tua sorella.

E, nonostante tutto, non puoi smettere di amarla.

 

 

 *

 

 

 Allora, questa storia ha partecipa al "Fight Club - A Squadre e anche no" Contest indetto da Dardeile sul forum di EFP, classificandosi terza.

Qui sotto riporto il giudizio della giudicia, e se volete lasciare un commento per farmi sapere cosa ne pensate, mi farebbe piacere!

Un bacione

Pallina

Giudizio

3° Posto: 



“La somma delle parti” 
(Pallina88) 

Grammatica: 18/20 
Stile: 8/10 
Caratterizzazione: 16/20 
Originalità: 13/15 
Antitesi (cioè quanto sarete in grado di rappresentare il contrasto): 12/15 
Utilizzo e coerenza della citazione scelta: 5/5 
Giudizio Personale: 12/15 
Bonus Fight Club: No 

Totale: 84 


Ho trovato un paio di errorini, ma più che propriamente grammaticali erano errori espressivi. Per esempio, “fare dolore” invece di “dare dolore”, ma sono davvero minimi quindi come vedi hanno intaccato pochissimo la sezione della grammatica. Mi piace il tuo stile, conciso e diretto, perchè non mi ha fatto sentire la necessità di tante prolisse descrizioni. Un unico piccolo difetto che ho trovato (ma è il cosiddetto ago nel pagliaio) è che in alcune parti è troppo frammentario, ma dato che penso fosse voluto anche lì ti ho tolto davvero un minimo, forse anche per gusto personale. Ti ho tolto qualcosa in più per la caratterizzazione dell’ultima scena; mentre per tutto il restante è una Narcissa assolutamente IC, in quell’ultima scena c’è forse troppa pietà rispetto a quello che io mi aspetterei dal personaggio, però anche qui entriamo nel campo del personale, e la mia Narcissa può sicuramente essere diversa dalla tua. Per lo stesso motivo, l’antitesi ne ha sofferto un po’ perché non è andata fino in fondo, trasformandosi in qualcosa di completamente opposto. La citazione è usata in modo perfetto! 

   
 
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