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Autore: Andy Scofield    05/04/2011    3 recensioni
Gli dei dell'antica Grecia sono ancora vivi, e qualcosa di grande sta per accadere...
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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una settimana dopo

Ade dio degli inferi si gettò in mischia, scatenando tempesete di fuoco, bruciando diaciannove Spartani. Eracle, insieme ad Ares dettava ordini presso una collina, mentre Prometeo e Iperione insieme ai demoni di Sparta combatteva contro la squadra di Ade. Egli era inarrestabile, sterminava centinaia di nemici. Ade sferrò un calcio nello stomaco ad uno Spartano avvicinatosi, mentre cavò gli occhi ad un altro. Poi si rese invisibile, e massacrò tutti. Achille rapido piede corse verso tre nemici e mozzò la testa di entrambi, sferrò la sua asta, colpendo uno spartano in mezzo agli occhi. Prometeo però, provò a tirare un calcio al Pelìde, dato che essendo alto tre metri non aveva visogno di armi, ma Achille evitò il colpo, e infilzò Prometeo sul piede. Ettore massacratore sferrò una gomitata frantumando i denti di una spartano, con la sua stupenda armatura di bronzo, balzò con la spada su un altro guerriero, sgozzandolo. Bellerofonte e Perseo combatevvano in simbiosi contro Iperione, ma egli era assai potente. Artemide, dea della caccia, scagliava frecce infuocate da una collina, devastanto gli Spartani. Ermes e Dioniso invece, puntavano ad Ares ed Eracle. Odisseo invece ammazzava più nemici che poteva. Bellerofonte, uccisore della Chimera, ti battesti con onore, ma ora, dinanzi a Prometeo, oh prode guerriero, apparve la fine della tua vita. Perseo infilzò Prometeo nel petto spiccando un balzo. Dopodichè insieme ad Achille afferrò Bellerofonte, e lo lanciarono a mò di catapulta verso Prometeo per il colpo di grazia, egli in aria prvò ad infilzare il Titano, ma egli afferrò Bellerefonte per il cranio. Fece pressione, il cranio dell'eroe inizò a scricchiolare. Bellerofonte urlò di dolore.

"aiut...." disse con un fil odi voce.

"Lascialo bastardo!" Urlò Achille. Egli si avventò su Prometeo, e gli ficcò la spada in una rene, Prometeo urlò di dolore e lasciò dalla morsa Bellerofonte. Il figlio di Poseidone cadde a terra. La sua faccia era piena di sangue, il caranio era fracassato. Ormai era morto. Ade si voltò.

"dannazione, mio fratello non ne sarà felice.." disse.

Ermes duellava contro Ares, ma il dio della guerra, essendo più potente riuscì a ferirlo con con la sua catana, e dopodichè sferrò un pugno dritto al naso dell'Argheifonte. Dioniso intanto era sul punto di illudere Eracle con un incantesimo. Egli era quasi brillo, per via delle magie del dio del vino, ma Ares, attaccò alle spalle Dioniso e lo infilzò dritto alla schiena. Ares scoppiò a ridere, premendo sulla ferita. Dioniso lacrimò dal dolore, il sangue gli usciva dalla bocca. Ares tirò fuori un pugnale.

"Il primo dio a cadere. Il più inutile a mio parere. Stammi bene stupido vecchiaccio" detto ciò, Ares ardente sgozzò Dioniso, che cadde morto.

Invevitabilmente era morto. Ettore era bloccato dagli spartani, Achille e Perseo lottavano contro Prometeo, Ermes era ferito, Artemide faceva strage di spartani, Odisseo lottava contro Iperione. Ade nel vedere il proprio nipote morto, si infuriò. Gli occhi divennero rossi, si annalzò nel cielo e creo un vortice di fiamme. Creò fiamme di fuoco e le scagliò contro Ares, che venne colpito in pieno petto e svenne. Eracle provò nel frattempo ad uccidere Ermete dato che era svenuto, ma Artemide gli sparò una freccia sul torace che lo contrise a chiamare la ritirata. Perseo e Achille però vennere sopraffatti dalla potenza di Prometeo. Ettore era sfinito, non gestiva più quell'ondata di spartani...Odisseo ebbe un lampo di genio invece. 

"Ade, dio degli inferi, dobbiamo effettuare una ritirata strategica, o moriremo tutti!" urlò.

"Non dire sciocchezze Laerzìade, è il momento giusto, Ares è momentaneamente stordito!" rispose Ade.

Ma Iperione sferrò un pugno a Odisseo. Egli pensò a un altro piano. Iperione nel frattempo riuscì ad interrompere Ade, lo afferrò per la testa e lo lanciò contro Artemide facendola cadere dalla collina.

"Ade dai retta a Odisseo, dobbiamo ritirarci" urlò Artemide.

In quel momento Ares si rialzò. Perseo provò a stenderlo ma Ares con pugno dirtto sui denti lo respinde. Achille ed Ettore però, coraggiosi come non mai, tentarono di stendere Ares, ma nuovamente il dio della guerra si dimostrò superiore.

Da un lato c'era Ade, ancora in perfetta forma, Ermes, stordito e ferito alla testa, Artemide con una spada infilzata su una gamba, Odisseo che aveva appena sbattuto la testa, Ettore ormai stanco e stremato, Achille che sembrava ancora energico. Dioniso e Bellerofonte erano morti.

Nell'altro schieramento, Ares comandava, ferito ma ancora in grado di lottare, Eracle, ferito e stremato, Prometeo, quasi morto. Iperione, in forma perfetta...ma migliaia di Spartani pronti a combattere. Inferiori di forza, ma superiore in numero.

"torniamo al monte Olimpo. Mi dispace Ade, ma moriremo se proseguiamo lo scontro..." disse Odisseo.

Ade preso dalla furia scagliò una spada infuocata e centro la testa di uno spartano, dopodichè fuggirono.

Ares si rivolse ai suoi seguaci.

"Eracle e spartani, vi siete battuti benissimo, numerose sono state le nostre perdite oggi, ma, un Olimpico già è caduto, Dioniso dio del vino è deceduto. E anche uno dei più valorosi semidei, ovvero Bellerofonte...la vittoria e nostra! Crono il nostro signore, sarà fiero delle nostre azioni." annunciò Ares.

Dall'alto un uomo fissava la scena. Alto, biondo e ben messo. Menelao re di Sparta, strizzava gli occhi, forse aveva deciso da che parte schierarsi forse no. Ma il fratello dell' Atrìde Agamennone, si diresse vero Ares. Il dio della guerra diede l'ordine di non attaccare. Menelao si inchinò dinanzi ad Ares. Ormai la sua scelta era fatta. Il biondo Menelao era dalla parte dei Titani. 

  
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