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Autore: tatefra    28/01/2006    6 recensioni
una brevissima oneshot su uno dei possibili momenti terribili del settimo libro
Genere: Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nimphadora Tonks, Remus Lupin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il vento turbinava, rapido, gelato, furibondo

Il vento turbina, rapido, gelato, furibondo. Le finestre divelte come fauci aperte di un leone infuriato bramoso di lotta e di sangue, rovente di rabbia e di dolore.

Fogli sparsi sollevati da mulinelli, rigettati a terra, spazzati, lanciati contro i muri freddi e anneriti.

Vento sulla pelle, che solleva difese inutili e istintive. Lacrime seccate da tempo, scese da occhi aperti che non sognano più.

“Vieni via da qui, ti ammalerai, vieni via”

Parole gentili e premurose, parole calde e interessate di chi mi vuole bene, ma non le sento, continuo a vederti partire, continuo a pensare che vorrei solo morire, morire ora e non tornare più … vorrei venire da te.

 

 

La piccola sacca si riempie svelta.

“Prendi anche il mantello” insisto invano.

“Sai che non posso” dici paziente continuando il tuo lavoro.

“Ma è vecchissimo e tutto liso, non potranno dirti nulla” insisto imperterrita.

“Non posso e lo sai” dici con dolcezza mentre pieghi abiti lisi.

Ti guardo desolata e preoccupata “Ti verrà un accidenti e allora non servirai ne al signore oscuro ne a noi. Possibile che gli altri non possano accettare un semplice vecchio mantello?” dico arrabbiata, non con te ovviamente.

Alzi lo sguardo, un sorriso stanco, teso, che cerca di mostrarsi sereno, come un vecchio signore con un cappello da ragazzo che vuole illuderti sulla sua età.

Eppure lo so che sei preoccupato. Non sai nemmeno tu se tornerai, ma del resto nessuno di noi sa se uscirà vivo da questa guerra. Non ci si pensa e basta, o almeno si finge di non pensarci, attaccandosi a brandelli di normalità.

“Starò bene non preoccuparti, stai tranquilla” ti avvicini appena un po’ “Andrà tutto per il meglio”.

“Il meglio di chi?” sussurro sconsolata “Il meglio dell’ordine? Di Harry? Di Voldemort?”

Allungo le braccia e incontro le tue che si appoggiano sui miei fianchi.

“Il mio meglio è che tu resti qui con me” sorrido e inclino la testa di lato. Anche tu sorridi, nei tuoi occhi innamorati c’è il sole del mio mondo. “O almeno che tu torni vivo e in ottima salute qui fra le mie braccia”

Ti avvicini ancora “Farò tutto il possibile per tornare. Ho degli ottimi motivi per tornare, gli unici che contino davvero … ho te”

Mi stringo forte a te e le tue braccia mi avvolgono.

Fingo di non sentire il tuo cuore in tumulto. Battiti folli che si mescolano ai miei.

 

 

Ma i motivi non sono bastati Remus, vero …

 

 

“Allora tornerai” dico piano al tuo orecchio “Posso continuare a dire che sono la tua donna e che nessuna si azzardi a metterti gli occhi addosso?” Mi viene da piangere e urlare ma stringo i denti e affondo il viso sulla pelle nuda del tuo collo.

“Certo che puoi” dici con voce stravolta.

Ti stacchi veloce, hai gli occhi lucidi “Ora però lasciami andare”

Sorrido a fatica “E va bene, ti lascio andare”

 

 

La colpa è stata mia, solo mia.

Avrei dovuto chiuderti in quella stanza e non farti uscire mai più.

 

“Tonks per amor del cielo vieni via da qui … almeno mettiti qualcosa di pesante addosso”.

 

Insisti, molly ma non ti posso accontentare, non voglio.

E’ così che l’ho visto andare via, abbandonare per sempre la mia vita … solo, spaventato e coraggioso. Era una sera di vento gelido come questa.

Tu non puoi capire ... ed è meglio così, molto meglio che tu non conosca mai questo dolore.

L’ho lasciato andare, gli ho permesso di andare a morire.

Mi preoccupavo di uno sciocco mantello ed ora l’ho perso.

Cosa vuoi che mi faccia questo vento freddo.

Chissà quanto freddo avrai sentito tu amore mio, in quelle grotte disperse chissà dove, in balia di quell’orrido mostro. Chissà se ti avranno torturato, quanto avrai sofferto. Le tue belle mani che mi carezzavano avranno annaspato in cerca di una libertà che non è mai più arrivata … non arriverà mai più.

 

Il vento continua a soffiare feroce e tagliente.

 

“Promettimi” dici piano un secondo prima di smaterializzarti “Prometti che se … non dovessi tornare, tu continuerai senza di me, che amerai la vita e amerai la donna che sei e che amo follemente”

“Ma tu tornerai” rispondo decisa.

“Prometti” la tua voce è una supplica “Ti prego amore mio prometti”

Se i tuoi occhi non fossero così belli e il tuo viso così dolce e tu non fossi il dolce e amato prezioso respiro del mio cuore non l’avrei mai fatto “Prometto”

 

 

Esiste solo una ragione per cui sono ancora viva e tu, Molly, non la sai, speri che tutto passi, che il dolore svanisca. Credi che riprenderò la mia vita e andrò avanti che amerò ancora. Non è così.

Vivo perché l’ho promesso a te, perché mi hai legata a questo mondo di materia, dove tutto è incolore e morto senza di te.

Quanto vorrei, Remus, amato mio, non averti mai dato quella promessa.

E’ stato il mio ultimo regalo per te, il più terribile che ti abbia mai fatto.

 

Così ho bisogno di questo vento gelido, lo cerco e lo inseguo, questo freddo che si insinua sulla pelle, fra i capelli, sulle labbra e giù nel respiro in ogni cellula, ne ho bisogno .. per non piangere, non urlare, non lanciarmi da queste alte mura nel vuoto, non strapparmi i capelli, non uccidermi … per vivere, come ti ho promesso amore mio.

 

“Sta tranquilla Molly, non fa poi così freddo e sono pronta per la missione”

Molly mi guarda dubbiosa, sa che non può farci nulla e infine scende le scale.

 

Vivrò perché tu lo hai voluto e questo è ormai il solo modo che ho di amarti, amore mio.

 

Mi alzo da terra, indosso il tuo mantello e scendo le scale.

  
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