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Autore: winry8827    06/04/2011    6 recensioni
Piccola one-shot ambientata durante la serie GT, su Vegeta e il suo ruolo di padre.
Genere: Comico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bra, Bulma, Vegeta
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Ritornare bambini'
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 Semplicemente un padre

 


La giovane Brief passava molto tempo al telefono, appena questo squillava si catapultava a rispondere in un attimo, dileguandosi con la stessa velocità per non essere ascoltata.
La madre si chiedeva spesso chi ci fosse all’altro capo dell’oggetto, ed era giunta alla conclusione che dovesse essere certamente una persona importante per la figlia.

Un giorno, a pranzo, commise un errore imperdonabile affermando dinanzi al marito

“Non vuole che ascoltiamo le sue telefonate. Non fa altro che chiedere più privacy, magari sarà un ragazzo a chiamarla…Oh la mia bambina ha un fidanzato!”

L’uomo rimase interdetto, come poteva una donna così intelligente essere felice per una simile situazione.

“Oca!”

Esclamò una volta alzato e incamminatosi verso il salotto, ma quella piccola offesa non giunse alle orecchie della donna, anzi fu portata via dal vento leggero che rinfrescava l’aria.

Con quelle parole Bulma insinuò in Vegeta il tarlo del dubbio su chi fosse il misero terrestre che osava corteggiare, o peggio ancora, la sua bambina.
Quel pomeriggio volentieri avrebbe riposato, ma a causa dell’affermazione della moglie si rintanò nella Gravity Room per evitare di sterminare tutti i terrestri di sesso maschile.
Nonostante gli allenamenti non riusciva a smettere di pensare alla sua Bra, deconcentrato decise di farsi una doccia con la speranza di rilassarsi.
Lo scroscio dell’acqua sortì un effetto indesiderato, lo innervosì maggiormente, lo scorrere delle gocce assunse la voce della moglie, mentre pronunciava la parola “fidanzato”.
Quel suono era divenuto un rumore, che non poteva essere sopportato oltre.

Vegeta si massaggiava la fronte, tentando di capire cosa gli stesse accadendo.
Lui il principe dei saiyan si comportava come un qualsiasi padre terrestre.
Era nervoso e l’ultima cosa che desiderava era mostrarsi in quello stato, la moglie lo avrebbe deriso fino alla fine dei suoi giorni.

Doveva calmarsi, schiarirsi le idee, scoprire chi fosse il fidanzato della figlia e ucciderlo.
Un piano semplice e lineare, ma assurdo.
Innervosito si passò una mano sul volto, sentendosi ridicolo per i suoi stessi pensieri.
Si stava facendo trasportare dalle emozioni, lui, un grande guerriero tormentato da una ridicola situazione.
Aveva combattuto contro un tiranno, era stato un mercenario sanguinario e si era scontrato con gli esseri più forti di tutto l’universo, ma adesso era paralizzato alla sola idea che la figlia avesse un “ragazzo”.
Non riusciva ad allenarsi, a rilassarsi e per poco mancò la perdita dell’appetito.
 
 
In più occasioni tentò di origliare, ma l’orgoglio di principe gli impedì di commettere una simile sciocchezza.
Una sera, precisamente una notte, si svegliò assetato e scendendo in cucina notò che la porta della camera di Bra era socchiusa.
La ragazza era sveglia e stava chiacchierando al telefono.
Vegeta si chiedeva chi fosse, cosa si dicessero, perché la figlia parlasse ancora a quell’ora tarda.
Curioso si trovò, senza volere, a origliare, ma purtroppo –non essendo abile in quella misera pratica- fu subito scoperto e si ritrovò con una porta sbattuta in faccia e un’offesa imperdonabile

-Che fai papà! Adesso ti comporti come la mamma?!

Sbraitò la figlia trovando Vegeta fuori la porta.
Lui, il principe dei saiyan paragonato all’oca terrestre.
Se fosse stato chiunque a offenderlo avrebbe scatenato la sua ira, ma poiché quelle parole erano state pronunciate dalla figlia non sortirono rabbia, ma sbigottimento e una forte e assordante eco.

Non ribatté, non riuscì a dir nulla.
Come un padre terrestre qualunque, anzi come un padre fin troppo accondiscendente e benevolo tornò in camera.
 
 



Il mattino seguente Bulma le sorrise amorevole, inizialmente, per scoppiare poi in una sonora risata, la figlia le aveva raccontato la sventura notturna.

“Oca”

Disse l’uomo arrabbiato e rosso in volto, uscendo dalla stanza.
 






Un giorno si convinse che il misterioso ragazzo e fidanzato della figlia fosse Goten, non che avesse sentito o visto nulla, anzi. La sua era una supposizione, ma non avrebbe sopportato mai una parentela con Kakarot e non avrebbe nemmeno mai provato ad accettare una situazione simile.
Ogni qual volta vedeva il giovane Son lo osservava con un cipiglio alzato, cercando di capire –osservandolo attentamente- se il suo presentimento fosse giusto.
Notò che spesso il ragazzo era al telefono, che chiamava l’interlocutrice “piccola”.

“Piccola”, spesso aveva chiamato così anche la figlia.

Quell’associazione fece rinascere il brutale assassino da anni assopito.

-Tu!

Esclamò guardando Goten dritto negli occhi.
Il ragazzo non capendo si grattò il capo, compiendo quel gesto somigliava maggiormente al padre e ciò non aiutava i nervi del principe dei saiyan.
La rabbia aumentava e continuava a crescere, per poi esplodere all’improvviso.

Inchiodò Goten al muro, afferrandolo per  il collo della maglia.

-Vege…

Il ragazzo non riusciva a parlare, la morsa era troppo stretta e la paura iniziò a invadere il suo corpo.
Dal telefono una voce femminile chiamava il giovane Son.

-Una rissa, forte! Papà cosa ha fatto Goten?

Domandò Bra incuriosita, la ragazza era alle spalle del padre.
Vegeta si voltò capendo che la fidanzata dello scansafatiche non poteva essere sua figlia, sospirò allentando la presa.
Goten riprese fiato e il telefono e con voce tremante rispose alle domande di Valese, la sua nuova fidanzata, ormai agitata per la brusca interruzione.
E così morì il sospetto di una relazione tra il figlio minore di Kakarot e la sua principessa.

-Cosa è successo papà?

Chiese  sempre più curiosa, ma non ricevette alcuna risposta.
 
 



La sola idea che il figlio di Goku avesse toccato la sua bambina, fece perdere la testa all’orgoglioso principe, ma finalmente poteva riposare tranquillo.
Bulma entrò nella camera da letto, dapprima sorrise, poi rise di gusto dicendo

-Pensavi che nostra figlia avesse una relazione con Goten?!

Vegeta sbigottito dall’arguzia della moglie, tentò invano di negare l’evidente.

-Ma scusa tesoro, come potrebbe mai piacergli un ragazzo così. Se ha un minimo di somiglianza ai genitori è impossibile una cosa simile. Io in passato ho avuto anni per conquistare Goku, se avessi voluto lo avrei fatto e tu…
Bhe! Sappiamo quello che provi.

Vegeta sorrise, in effetti la donna aveva ragione

-Allora chi è al telefono?

-Amiche, chi potrebbe mai essere?! Di certo non è un ragazzo, me lo avrebbe sicuramente raccontato, anche se all’inizio pensavo che avesse un fidanzato…

Vegeta si tranquillizzò, finalmente, ma non ebbe il tempo di godere della pace tanto bramata, che fu deriso dalla moglie, la quale scoppiò –ancora una volta- in una sonora risata.
Innervosito le diede le spalle esclamando

-Tsk!
 
 
 
 







Il trillo del telefono disturbò ancora una volta la quiete del saiyan, il quale non si affrettò a rispondere.
Ormai il suo problema era diventato quel maledetto oggetto squillante, non sopportava più il suo rumore e tantomeno la figlia chiacchierona, con l’orecchio perennemente incollato al telefono.
Bra corse come sempre, ma fu anticipata dal padre, che la attendeva.

Un rumore sordo risuonò nella stanza, ponendo fine agli squilli.

-Ma cosa hai fatto… Lo hai rotto.

Disse la ragazza con voce tremante, il padre non si era mai comportato in quel modo con lei, non era mai stato violento, non la aveva mai sgridata o mai era stato duro, almeno fino a quel giorno.

-Basta telefono!

Ordinò Vegeta prima di voltarle le spalle.
Una comune restrizione da genitore, naturalmente imposta a suo modo, ma ormai erano lontani i tempi delle battaglie apocalittiche, adesso era semplicemente un padre.
 
























 
 
 
Note autrice…
Salve a tutte, allora questa one-shot è ambientata prima del periodo della partenza nello spazio…Quindi è sì la serie GT, ma poco prima dell’inizio dell’avventura, ipoteticamente potrebbe anche essere il giorno prima...
Non ho inserito la nota OOC –per quanto ritenga il Vegeta di GT molto differente dalla serie precedente- perché in effetti per quel poco che si vede il mio somiglia abbastanza all’anime televisivo.
Questa storia è abbastanza vecchia, devo ammettere che la trama non è molto originale, ma trovavo banale una storia d'amore tra Bra e Goten, proprio per la spiegazione data da Bulma, ma l'equivoco e le premure da padre di Vegeta mi fanno ridere e così oggi ho trovato il coraggio di pubblicare.
Spero comunque che vi sia piaciuta, ma non esitate a esprimere il vostro parere, anche per evidenziare gli errori.
Invito chiunque voglia a leggere qualche altro mio scritto, dalle fan fiction alle originali.

  
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