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Autore: Persychan    06/04/2011    2 recensioni
"Siamo all'inferno, maman, e l'uscita non si vede: io sto già preparando le valigie piene di vestiti estivi e tanta crema solare, Al fa amicizia con Cerbero e Vanya probabilmente si è già messo in affari con Satana."
Anno 165 dell'Era Oscura.
In una Terra disperata in un futuro troppo lontano per essere immaginato, la razza umana sopravvive a stento rinchiusa in rifugi nelle zone più fredde del globo alle prese con una guerra disperata contro di LORO.
LORO. Il nemico.
In una base nella steppa siberiana una voce, una delle tre Voci della Terra rimaste - così i superstiti chiamano quelle che un tempo avevano il nome di Nazioni - lascia un messaggio ai posteri, a quelle genti, persone e personificazioni che, addormentate nelle Criocaspule, non hanno visto l'evolversi della guerra.
[OC!Unione Europea, America, Russia][Accenni di Russia/America]
Genere: Dark, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, America/Alfred F. Jones, Nuovo personaggio, Russia/Ivan Braginski
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le mirabolanti avventure di una Comunità Europea'
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Titolo:  Epitaffio di una razza
Fandom: Axis Powers Hetalia
Personaggio/Coppia:  Europa Bonnefoy (OC!Unione europea), Alfred F. Jones (USA), Ivan Brakinsky (Russia). Circa. Nominati ripetutamente Francis Bonnefoy (Francia) e Ludwig (Germania)
Riassunto: Stiamo combattendo una guerra per la quale non abbiamo alcuna possibilità di vittoria, e probabilmente Alfred ha sempre sognato di venire morire combattendo contro una razza aliena. Io preferirei sopravvivere, maman, ma non credo mi sarà possibile.
Avvertenze: Non è stata betata e probabilmente l'ho scritta sotto acidi, quindi potrebbe esserci di tutto. Domani la sostituisco con una versione letta e corretta <3
Scritta per la Seconda Missione della COW-T, “Guerra”.
Note:Mi ero ripromessa che non avrei mai scritto angst su Europa, ma come vedete non sono molto brava a mantenere le mie promesse.
- Il tutto è ambientato in un lontano futuro catastrofico in cui i pochi superstiti della razza umana si trovano a dover combattere contro una azza aliena priva di nome che ha attaccato la Terra decenni prima. Questa storia farà parte di una serie ambientate nel medesimo universo.




Epitaffio di una razza


█ █Anno 165 Dell'era Oscura. Ora /// Impossibile determinare. Br.

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RIAVVIA-

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[Caratteri incomprensibili scorrono sullo schermo. Lo schermo vibra come se avesse ricevuto un colpo per poi rallentare fino a tornare stabile.]
-ledetto coso inizia a registrare o ti do a Ivan come rompicapo!  
[Una figura bionda compare sul video battendo velocemente sulla tastiera ed  imprecando nelle lingue più disparate, mentre di sottofondo i rumori dei macchinari riempiono l'aria. La figura, la ragazza, si sistema dietro un orecchio - decorato non da gioielli o  ninnoli, ma da i fili neri e consunti di una ricetrasmittente che ha visto tempi migliori - una ciocca di capelli sfuggita alla coda severa, ma mal fatta - con la fretta di chi non ha tempo da perdere in sciocchezze del genere - prima di riprendere a digitare con espressione seria innumerevoli serie di lettere e numeri.  La donna - si può parlare di donna per qualcuno che ha il viso di una fanciulla e gli occhi antichi come l'Inferno? - sbuffa, sospira e maledice dei e uomini nei dialetti più vari, anche in quelli che, in tempi come i lor,  erano stati ormai dimenticati ed infine si accascia sulla scrivania svuotata - forse stanca, le borse sotto i suoi occhi sono ben marcate e sintomo di numerose notti insonni - mugolando qualcosa che sembra una preghiera a mezzavoce. Si rialza e riprende a scrivere: le dita sono rapide e sottili, non snelle però, ma di quella magrezza malata e innaturale che le fa apparire arcigne e rovinate come quelle di una vecchia; è così giovane invece, tremendamente giovane con le labbra segnate dal freddo e la pelle visibile del volto e del collo ricoperto di piccole cicatrici simili a fiocchi biancastri. Sospira, per l'ennesima volta, e poi si spande il rumore di qualcosa che viene calciato, mentre socchiude gli occhi per il dolore e una piccola spia rossa prende a brillare sopra lo schermo.
La ragazza sorride - piega le labbra e ci prova almeno- tentennando un attimo martoriandosi le mani tra di loro per poi prendere a parlare alla telecamera.]
Ehi, mamma e papà! ...Ehm, spero che stia andando tutto bene con il Risveglio e che abbiate trovato il manuale di istruzione, Alfred proponeva di metterci delle lucine a forma di freccia, ma sono certa che non ne abbiate avuto bisogno, nel caso si trova lì a destra, dentro al secondo cassetto.  Maman o zio se osate lamentarvi di come è  scritto sappiate che rischiavate di trovarvelo in cirillico, quindi benedicete la mia buona volontà.
Oh, spero che non ci siano state reazioni strane di alcun tipo e no, le rughe fanno parte della normalità e sì, c'erano anche prima quindi maman smettila di lametarti, cioè le Criocaspule dovrebbero essere sicure, ma il tempo è stato così poco…
[La ragazza congiunge le mani davanti al viso appoggiandovisi con aria contrita: la mascella è rigida e il petto si muove appena, sotto il peso dello spesso giubbotto color fango, in rapidi respiri e nervosi. Deglutisce - il rumore viene registrato nel silenzio che la circonda - e poi rialza lo sguardo.]
Dicevamo? Mmh sì, seguite le istruzioni del manuale alla lettera e non dovreste avere problemi di alcun problema, in caso contrario, beh dai, immagino sappiate cavarvela da soli, no?
[La ragazza si  picchietta la testa, appena sopra una cicatrice bianca e sottile che le percorre tutto il viso dalla tempia al collo, facendo diverse smorfie concentrate prima di alzare gli occhi al cielo illuminata. ]
Ah, Vati, dì a Kiku che il computer è a sua disposizione come tutta la tecnologia presente della base e che le password sono le solite, quelle che, insomma, sa bene. La parole chiave. Le nostre. Quelle di sicurezza.
[L'ultima parola viene parzialmente coperta da finti, fintissimi, colpi di tosse. ]
Sto dimenticando altro di importante? No, direi di no e ora che le cose fondamentali sono fatte immagino di potervi parlare con calma… se state guardando questo messaggio, cari genitori o chiunque altro ci sia a guardare questo patetico video, per il quale mi vergognerò terribilmente, vuol dire che sono morta.
Ok, questa frase è un vero clichè, ma è la verità perché se riuscirò - riusciremo - a tornare la prima cosa che intendo fare è cancellare questo obbrobrio. Mon Dieu, sembro uno spaventapasseri che ha fatto un frontale con un camion antigravità.
[Si zittisce e socchiude gli occhi, aggrottando le sopracciglia, in una espressione concentrata. Sofferente, quasi.]
Qualche volta mi chiedo come siamo finiti così, in questa maledetta situazione … come siamo finiti ad essere soltanto in tre a cercare di salvare il mondo o quantomeno a tentare di trascinarlo in avanti. E soprattutto mi domando come abbia fatto a convincervi.
[La ragazza ride piano mostrando un dente lievemente scheggiato, ma un bel sorriso o, meglio, qualcosa che in un altro tempo sarebbe stato un bel sorriso.]
Dovevo essere veramente molto convincente ed una brava oratrice…sai, maman, sono anni che non parlo se non per urlare ordini o quei due. Credo di essermi dimenticata come suonassero bene le parole quando eri tu a pronunciarle…
Comunque ora non ha importanza, è quasi sempre Al a fare i discorsi ed è, anche se non lo avrei mai detto, piuttosto bravo a convincere le persone e a parlare davanti alla folla.
Sempre che si possa parlare di folla per la gente che abita questo rifugio per topi - per i pochi sopravvissuti della razza umana - nella desolata steppa siberiana. In effetti, è più una marmaglia di persone. O qualcosa di simile.
[Il video trema e traballa un po' e il ronzio di sottofondo si fa più forte. La donna impreca e le labbra le si piegano in una smorfia, mentre di nuovo prende a colpire l'angolo dello schermo per poi digitare rapida sulla tastiera.
Finalmente l'immagine si ristabilisce.]
Tsk, sottospecie di frullatore sovietico.
[Borbotta ancora a voce piuttosto alta, superata quasi dal ronzio della macchina, ma all'ennesimo colpo il rumore di fondo si fa accettabile.]
…a quanto pare questa maledetta macchina non vuole che lasci questo messaggio ai posteri…o al passato per meglio dire, io sarei dovuta essere il futuro, o qualcosa di simile, non credo però che ne avrò la possibilità.
Beh, capita, no?
…che altro dire? Siamo all'inferno, maman, e l'uscita non si vede: io sto già preparando le valigie piene di vestiti estivi e tanta crema solare, Al fa amicizia con Cerbero e Vanya probabilmente si è già messo in affari con Satana.
[Ride, gettando indietro la testa oltre lo schienale della sedia, poi un sussulto, anzi un singhiozzo, la costringe in avanti con la testa sulla scrivania e le braccia a stringersi le spalle in un sorta di abbraccio. O forse lo fa soltanto per fermare i brividi che le risalgono la schiena facendola tremare come se avesse la febbre.
O un freddo mortale.
La figura, quasi rannicchiata, rimane immobile parecchi secondi - o un qualunque tempo estremamente lungo - e poi rialza la testa con la medesima espressione un po' sorridente ed un po' malinconica che le segna il viso dal primo fotogramma di video. Come se non fosse accaduto nulla]
Noi tre, spero, siamo la speranza di questo mondo e io sono qui a parlare con voi, maman e Vati, pur sapendo che se e quando vedrete questo video tutto ciò non avrà alcun senso e l'unico risultato che avrò ottenuto sarà… non so, probabilmente di far infuriare papà.
Vi voglio bene.
[Piega le labbra in un mezzo sorriso appoggiando il viso contro il palpo aperto della mano, sfregandosi appena l'occhio, come ad asciugarsi le lacrime, ma sul suo viso non c'è alcuna traccia di pianto.
Forse un po' di polvere.
O forse di piangere non ha più voglia.]
Ah, probabilmente siamo ancora vivi grazie ad Ivan. Al nostro psicopatico giardiniere di quartiere. Cioè sia a livello pratico: quest'ultima terra libera è pur sempre la sua, che ad un più personale…
Sai, Vati, mi ha insegnato a sparare e dice che, nonostante tutto, sono piuttosto brava. Immagino che non dovrei esserne fiera, nata per la pace, no?, ma finchè questo mi tiene in vita e  tiene in vita qualcun altro posso sopportarlo. Ivan,  per esperienza persona credo, mi ha anche…insegnato..sì, direi che si possa dire così…ad accettare le conseguenze di tale gesto o, meglio, a rimandare i sensi di  colpa e tutto il resto a quando potremmo permettercelo.
[Tace. Di sottofondo il ronzio della macchine.]
Alla fine di tutto.
[Ancora silenzio.]
Per il deficiente, la presenza di Ivan è, beh, direi fondamentale: lo istiga, lo sprona e essenzialmente lo distrae da tutto ciò che non sia la loro altamente stupida,  testoteronicamente inutile rivalità.
Come se ci fosse ancora qualcosa per cui essere rivali. Ma funziona quindi…
Sapete, ogni tanto mi domando se si renda conto di venir manipolato ed altre sono certa che lo sappia e faccia finta di niente. Tsk, magari quando sarà finito tutto glielo chiederò.
[La ragazza si alza dalla sedia ed esce dalla visuale. Si sente il rumore di passi che si allontanano e poi una porta che sbatte, mentre poche parole scivolano tra gli spiragli dei cardini soffocate dal ronzio delle macchine.
"Tr-..brrzz..nto  saremmo pro- ..zzzraaaft- d andare? E' sta …zzzz…rat-ricato tutto?  ….E l'Ultima Armageddon è attiva?"
Poi ancora il rumore delle apparecchiature e lo sbattere di una porta. La ragazza rientra nell'inquadratura, la sedia scricchiola, e sul suo viso ci sono più rughe di prima e un espressione tesa che fa risaltare il reticolo biancastro delle sue cicatrici.]
Scusate, dovevo controllare un paio di cose prima che la missione iniziasse. Quella di oggi sarà l'ultima missione.
Nel bene o nel male.
Non abbiamo più la forza, nessuno su questo maledetto sputacchio di terra ne ha, per continuare la guerra contro di LORO. In realtà non so neppure come siamo riusciti a sopravvivere fino ad oggi. Beh, se sapessi ancora che giorno è oggi. Abbiamo perso il conto parecchi anni fa e ormai il conteggio stesso dei giorni ha ben poco senso se si passa un'esistenza illuminata dai neon rinchiusi in una base sotterranea.
Ci sono bambini a questo mondo che il sole non l'hanno mai visto. Io preferisco non pensarci: fa provare meno nostalgia.
[Stringe le mani una con l'altra, intrecciando le dita in un groviglio di nodosi rami d'albero, e socchiude le palpebre - una volta dalle ciglia lunghe e perfettamente curate che, a detta di sua madre, la facevano assomigliare ad una piccola versione di lui -coprendo le iridi di un blu carico. Coprendo la disperazione che aleggiava nei suoi occhi.]
Questa sarà l'ultima battaglia, la fine della guerra. E abbiamo due piani: uno suicida e uno…ancora più suicida.
Direi che siamo messi bene.
Oggi finirà tutto, ma per voi non cambierà niente: quando vi risveglierete dalle Criocaspule sarà perché il mondo è di nuovo in mano agli esseri umani. Questa è l'unica promessa che posso, possiamo, farvi.
L'unica differenza è se vi sarà qualcuno ad aspettarvi o vi troverete un nuovo Eden, si spera, da ripopolare. Oltre al fatto che, se sopravvivrò, questa registrazione andrà, casualmente, perduta.
Credo di aver finito, non ho nient’altro da aggiungere... Ah, dimenticavo, Al e anche Vanya dovrebbero aver lasciato delle altri registrazioni per….non so esattamente per chi, ma credo di parlare a nome di tutti dicendo che vi vogl..
[Il video si interrompe, l'immagine si scompone in un caotico dipinto di bianchi e neri, per poi sfrigolare e spegnersi in un lampo di luce e una schermata nera.]

█ █ Attenzione ERRORE

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Stiamo andando a morire,Vati, stiamo andando all'inferno, maman.







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Le recensioni sono gradite e molto amate. Su, su nutrite il mio ego <3
   
 
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