Andrò avanti, Sir
All'imbrunire del crepuscolo, il sole rende luminescente e brillante ogni superficie che incontra. Il cielo è cupo come la cenere ma, in rari punti, si può scorgere pezzi di azzurro accecante. Il tempo corre e le lancette scoccano pian piano gli ultimi minuti della mia inutile vita. Passando dal salotto mi ricordo di mia madre. Quando lei, con aria annoiata, si sedeva sulla poltroncina verde e poggiava il capo, socchiudendo gli occhi. Non aveva mai avuto niente di dolce. Non aveva ma avuto niente di materno. E allora perché la ascoltai? Perchè quando si riposava in salotto era semplicemente perfetta.
Dite a mia madre che non tornerò
La cucina era sempre stata la mia parte preferita della casa. Suscitava caldo, amore e dolcezza. E ora, toccandone le pareti rovinate dal tempo, non posso fare a meno di sorridere. Mio padre, qui, mi prendeva in braccio raccontandomi le storie dei più grandi Purosangue. Parlava dei maghi oscuri e delle loro ragioni, parlava di Voldemort e parlava di quanto io lo rendessi orgoglioso. E per me lui era tutto. Un esempio, il mio mondo, il mio sole.
Dite a mio padre che non tornerò
Mi ricordo di quando Kreacher, con i suoi occhioni curiosi, mi guardava fedele. Mi seguiva in ogni parte della dimora, ignorando, che prima o poi, lo avremo appeso come un trofeo. Per lui eravamo Dei. Eravamo sogni da servire. Stelle da complimentare.
Dite a Kreacher che non tornerò
E infine, passando per la camera di Sirius, mi viene un colpo al cuore. Noi siamo fratelli,ora? Chissà se si ricorda della nostra promessa. Quella che, anche dopo i litigi più disastrosi, noi saremo stati sempre i fratelli. Nelle buone e nelle cattive azioni. Mi dispiace, Sir. Sono stato uno stupido. Ma è troppo tardi, ormai. Sono entrato in una pozza di sangue da cui non posso più uscire. Abbi cura di te, fratello
Dite a Sirius che non tornerò
...ditegli che, anche se ho paura, andrò avanti. Per lui.