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Autore: Whity    07/04/2011    2 recensioni
- Credo abbia capito, sai? – mormorò poi.
Derek non parve arrivare a comprendere.
- Cosa, pretty boy? -.
Spencer sorrise. Sorrise davvero.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Morgan, Spencer Reid
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Oxymoron'
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- Chi l’ha spostata? – quello fu tutto ciò Spencer disse, appena arrivato in centrale, occhieggiando la scacchiera che ormai stazionava da mesi sul tavolino all’angolo.
Quella era la sua scacchiera.
La loro scacchiera.
Non l’aveva mossa di un solo millimetro dal giorno in cui aveva scoperto Gideon avesse intrapreso il proprio viaggio alla ricerca di se stesso. L’aveva lasciata lì con la stupida speranza un giorno l’uomo tornasse a concludere la partita.
Esattamente come fanno i genitori con le stanze dei figli scomparsi.
Emily gli concesse solo una rapida occhiata, prima di alzare le spalle.
- Io non l’ho toccata – mormoròa – sarà stato qualcuno che ci è andato a sbattere -.
Ma chi mai avrebbe potuto urtare inavvertitamente un tavolino posizionato in un angolo?!
Fece per replicare, ma l’arrivo di Derek e Penelope interruppe ogni replica sul nascere.
Il tecnico informatico si diresse velocemente nel proprio regno, mentre l’agente di colore prese a squadrarlo con fare circospetto.
- Che mi sono perso? -.
Lavorare con dei profiler – spesso – era una vera e propria dannazione.
Proprio in quel momento JJ li chiamò dalla sala riunioni, con un sorriso sereno a dipingerle il volto.
- Venite un po’ a vedere chi è tornato? -.
 
- Dove sei? Mh? – quelle parole furono la prima cosa che percepì, quella sera.
Si rese conto solo in quel momento di essere sdraiato sul letto di Morgan, il compagno intento a baciargli la nuca.
Si riscosse un attimo, prima di cercare la mano dell’altro e baciarla.
- Scusami – mormorò, sospirando profondamente – Io non… cioé, non credo… insomma -.
Derek gli baciò una spalla, prima di spostarsi di lato e trarlo contro di sé.
Prima di lasciargli un po’ di spazio e poi subito reclamarlo a sé.
- Va bene – sorrise, passandogli poi una mano sulla guancia – Va tutto bene, pretty boy -.
Spencer sospirò, cercando conforto in quel tepore rassicurante, nella solidità di quel corpo scolpito, nella luce di quegli occhi che non lo avevano mai abbandonato. Nemmeno per un secondo.
- Tu – prese fiato per un secondo – Tu lo sapevi? Di Gideon, intendo… - concluse, alzandosi poi a sedere e stringendosi le ginocchia al petto.
L’arrivo di Gideon – quella mattina – li aveva colti tutti di sorpresa.
Era passato solo per un saluto – solo per tirare le fila di trenta anni passati ad inseguire una chimera chiamata giustizia -, prima di rimettersi in sella, sempre alla ricerca di qualcosa d’altro, di sconosciuto o da riscoprire. Davanti a quegli occhi scuri – a quello sguardo quasi paterno che subito si era rivolto a lui – non era riuscito a dire nulla. Era rimasto fermo, mordendosi un labbro alla ricerca di qualcosa da dire, tentando di dar voce a emozioni sopite dal tempo.
Era stato come ritrovare un padre, e perderlo subito dopo. Come suturare una ferita e immediatamente sentire i punti che si strappavano, la carne lacerarsi una seconda volta.
- Scacco al re – erano state le parole con cui lo aveva salutato, prima di congedarsi anche dal resto della squadra.
Scacco al re.
- Non ne sapevo nulla, kiddo – la risposta di Derek lo riscosse, risvegliandolo dall’ennesimo vortice di pensieri, dall’ennesima accozzaglia di immagini che pareva avergli invaso la mente.
Spencer si voltò verso il compagno, prima di sfiorargli le labbra.
- Credo abbia capito, sai? – mormorò poi.
Derek non parve arrivare a comprendere.
- Cosa, pretty boy? -.
Spencer sorrise. Sorrise davvero.
- Poco prima di andarsene, una sera, mi aveva detto che dovevo parlarti. Credo avesse intuito qualcosa, ma non mi aveva detto nulla sino a quel momento… - iniziò a raccontare – Oggi… non so… credo abbia capito -.
L’altro annuì, prima di sfiorargli le labbra con un bacio.
- E da cosa lo hai capito? – lo motteggiò serenamente.
Spencer sorrise un attimo prima di avvicinare le labbra alla clavicola dell’altro e mordicchiarla leggermente.
L’altro mugolò in risposta, prima di afferrarlo per i fianchi e riportarlo su di sé.
- Scacco al re -.
   
 
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