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Autore: piuma_rosaEbianca    07/04/2011    8 recensioni
Gli occhi e le orecchie piene l'uno dell'altro, disinteressati, insensibili al resto.
La stanchezza intrecciata con i capelli, la musica fra le pieghe dei vestiti, l'amore affogato in mari di lacrime non versate, e troppe parole non dette sospese nel respiro.

Soli insieme, lontani da tutto.
Soli di notte, lontani dal mondo.
Nessuno che vede, nessuno che parla. Via le maschere e i vestiti.
L'amore che c'è e non si vede, e che scoppia e brilla solo nel buio.
Genere: Erotico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dominic Howard, Matthew Bellamy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buonpomeriggio a tutte.
Sono ancora qui e sono di fretta, quindi scusate.

Buona lettura.

~

Come fosse acqua, Dom si immerge nei suoi occhi.
Blu come il mare di quei giorni al molo.
Come fosse luce, Matt si espone al suo sorriso.
Splendente come il sole che brillava su quegli abbracci.
Fragile e tremante come voglia al vento, sfiora le mani grandi del compagno, si accosta a lui leggero.
Gli posa un bacio sulle labbra chiuse.
Lo prende per mano con un sorriso innocente, da bambino.
Due ragazzi soli, insieme di nuovo. Le mani fremono, i respiri s'inceppano.
Come fosse la prima volta. Come se fosse qualcosa di nuovo.
La memoria ricolma di momenti loro, di anni, di giorni, di sere, di prove, di feste, di notti.
Gli occhi e le orecchie piene l'uno dell'altro, disinteressati, insensibili al resto.
La stanchezza intrecciata con i capelli, la musica fra le pieghe dei vestiti, l'amore affogato in mari di lacrime non versate, e troppe parole non dette sospese nel respiro.
La voglia di abbandono incisa in ogni gesto, la ricerca di pace, di quella serenità persa da tempo.
Si avvicinano al letto mentre il giorno muore fuori dalle finestre, su un mondo che tace e chiude gli occhi rispettoso.
Cadono lenti come il sole dietro il profilo spigoloso della città.
Labbra che si scontrano e terremoti emotivi.
Temporali si scatenano negli occhi dei due, acqua e vento spazzano via ogni trucco, ogni finzione. Fulmini violenti distruggono muri e maschere. Tuoni fragorosi risuonano come applausi ad accogliere quell'amore.
Vivi come non mai, amanti folli e disperati, stretti ciascuno a l'unica salvezza che gli rimane: l'altro.
E le mani afferrano, accarezzano, stringono.
E le labbra sfiorano, baciano, sussurrano.
Gesti lenti.
Il tempo c'è, il tempo avanza. E se lo prendono tutto, ingordi. Lo riempiono totalmente, senza affrettare i minuti, stillando i secondi.
E fra gemiti e sospiri volano parole come missili. Segreti e confessioni scambiate cuore a cuore.
Una guerra mondiale scoppia e si svolge, come ogni volta, ogni notte.
Bombe cadono e distruggono ogni freno, ogni rimorso, ogni rancore.
Una battaglia a difesa di quello che erano e che non hanno mai smesso di essere.
In onore di quello che provano, di quello che vogliono.
Le mozioni più pure destinate a prevalere.
Come se avessero ancora vent'anni, nascosti in una casa comprata a metà, con i primi soldi di un lavoro che hanno sempre voluto.
Quel vecchio appartamento di periferia, unico testimone del miracolo di un amore che c'è, che resiste, che dopotutto e dopo tanto è ancora saldo, ancora vero.
Stretti nel buio, scambiandosi respiri.
Due uomini ormai, sfiniti da loro stessi.
Si riversano l'uno dentro l'altro, si svuotano di tutto, gridano il nome dell'altro come un'invocazione, come una richiesta disperata di aiuto, di salvezza.
E ricadono insieme sul letto disfatto.
Finite le lacrime, finite le parole.
Tutto passa in secondo piano, inghiottito dalla dolcezza del silenzio.
L'ultima bomba è stata lanciata, è esplosa. La guerra è finita.
Una bomba atomica contro i pregiudizi.
I due rimangono immobili sotto quel fungo atomico di odori e umori, di respiri che rallentano e frammenti di pensieri esplosi.
Stretti a riscaldarsi dall'ennesimo inverno nucleare che riporterà quella che per il mondo è la normalità.
Investiti in pieno dalle radiazioni, distrutti, a tenersi su a vicenda brandelli di anima.
Le tapparelle serrate bloccano l'ingresso ad ogni tipo di luce.
Buio assoluto. La momentanea perdita della vista acuisce gli altri sensi.
Matthew affonda il volto nell'incavo della spalla di Dominc.
Inspira il suo odore. Sa di buono, sa di casa, sa di amore.
Sente il suo petto caldo sotto il palmo di una mano, sente il suo cuore che batte ormai calmo.
Dominc lo stringe a se abbandonando la testa sul cuscino.
Freme al suo respiro fresco, balsamo sulla pelle accaldata.
Sente il suo tocco rassicurante, il suo corpo minuto fragile sotto le sue mani.
Non gli rimane nient'altro che questo sentirsi, questo toccarsi, scambiarsi sensazioni del livello più semplice, più puro.
Un sospiro, un sussurro.
S'incrina appena quella bolla di perfetto silenzio, quell'incantesimo irreale.
-T'amo.
-T'amo anch'io.
Le parole escono a fatica dalle labbra stanche di entrambi.
Stremati chiudono gli occhi al buio e cercano l'oblio.
Come ultimo gesto si stringono la mano.
La notte è lunga, è fredda, ma loro sono insieme.

~
Se state vomitando o piangendo o urlando di gioia(?), che ne dite di dirmelo con una recensione? Anche corta.
Risponederò one-by-one, as usual.

Scappo.

Besos,
Piuma_

   
 
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