Elena era seduta sul piccolo ripiano della finestra,della sua camera,che dava sul vialetto d’accesso. Una coperta a coprirle le gambe,un cuscino dietro la testa e il diario sulle ginocchia. Per la prima volta in vita sua non sapeva cosa scrivere,cosa raccontare al suo amico fidato che la accompagnava sin dai tempi dell’asilo. Il perché?Semplicemente perché era troppa confusa,se ne rendeva conto,pensieri di diversa natura continuavano a ronzarle in testa senza darle un attimo di pace. Troppi problemi,troppe decisioni da prendere,troppi ostacoli da superare. La sua vita era cambiata radicalmente passando da noiosa-depressa ad attiva-pericolosa. Si pericolosa era il termine adatto,negli ultimi tempi,per sua sfortuna,si trovava costantemente in pericolo a causa di una stupida maledizione che la legava a Katherine…Katherine lei si che era un altro problema,fidarsi o non fidarsi di lei?Credere nel suo voler aiutare o rimanere allerta nel caso di una sua possibile,e sicuramente certa, mossa ai loro danni?
Ma come fidarsi dopotutto? Non aveva fatto altro che progettare contro di loro da quando era tornata,perché darle fiducia? Non se la meritava affatto….Aveva assoluto bisogno di scrivere,pensare a queste cose senza lasciarle uscire stava per portarla alla pazzia.
Gira le pagine fino a trovarne una pulita e inizia:
Caro Diario…
scrisse prima di bloccarsi di colpo,non sapeva come spiegare tutti quei pensieri che le si affollavano nel cervello,non le era mai capitato,ma giustamente non le era mai capitato di vivere una condizione come quella che stava vivendo adesso. Riprese a scrivere dopo aver fatto ordine nella sua testa:
tutto sta diventando troppo per me,non credo che riuscirò a reggere a tutto questo ancora per molto. Più vado avanti più i problemi aumentano diventando quasi insostenibili. Il più grosso è decisamente Klaus,vuole usarmi per spezzare la maledizione del sole e della luna e anche se sembra stupido voglio farlo,voglio sacrificarmi anche se questo richiederà la mia morte perchè voglio proteggere le persone che amo e che mi sono attorno. Non posso permettere che accada qualcosa a Jeremy.Jenna,Bonnie,Caroline,Matt,Stefan e Damon.
Stefan e Damon…ecco il secondo problema…sono confusa,terribilmente confusa amo Damon e tengo a Stefan..
 Elena si fermò di colpo,non riusciva a credere a quello che aveva appena scritto.Cancellò quella frase frettolosamente appoggiando la testa sulle ginocchia. Dio confusa era dir poco “No Elena che dici? Hai scritto quello solo perché stavi pensando due cose in contemporanea.Tutto qui” La ragazza cerco di convincersi sulla veridicità di quelle parole prima di riprendere a scrivere modificando la sua ultima frase:
Amo Stefan ma tengo a Damon anche se ha fatto delle cose orribile tengo a lui,è mio amico come potrei non volergli bene?
Comunque il problema è (non so nemmeno perché mi sono persa in altre chiacchiere) che mi trattano come una bambina incapace di fare un passo senza cadere. Dannazione ho diciassette anni dovrà pur contare qualcosa no? E invece no per loro conta solo il fatto che io voglia farmi ammazzare.Non capiscono che lo faccio esclusivamente per il loro bene?A quanto pare no,non capiscono che se succedesse qualcosa a loro,come a chiunque altro che io ami, io morirei sapendo,per di più che sono morti a causa mia e che io potevo fare qualcosa per aiutarli e non l’ho fatto.
Terzo problema,ma non meno importante,Katherine…fidarsi o non fidarsi di lei? Certo il suo aiuto è stato decisivo per la riuscita del piano per uccidere il Dottor Martin,ma ha sempre agito contro di noi quindi perché ora dovrei darle fiducia? Se la merita? E poi ha fatto soffrire noi tutti in un modo atroce,chi in una maniera,chi in un’altra. E quello che ha sofferto di più è stato  Damon,povero Damon…scoprire che la donna che hai amato per ben 145 non ricambia il tuo stesso sentimento ma ti ha solo usato per un suo piacere personale.Quello che ha fatto Katherine è stato disgustoso e Damon ci soffre…come vorrei poter far scomparire quella pena dal suo cuore,come vorrei lenire le sue ferite. Vorrei tanto poter farlo essere felice almeno per una volta,vorrei che nel suo sorriso non aleggiasse più quella tipica ironia che vi è sempre, usata per nascondere ciò che prova davvero. Vorrei tanto farlo sentire amato e fargli capire che non tutti sono contro di lui.Vorrei tanto riuscire a fare tutto questo ma non so come fare.
Elena chiuse il diario,si alzò e andò a sistemarsi sotto le coperte,appoggiò il piccolo libriccino sul mobiletto accanto a lei,e si addormentò di colpo,era così stanca che si dimenticò persino di spegnere la luce.
 
 
Damon era appoggiato con indolente pigrizia sul ramo del cotogno di fronte la finestra di Elena,fortunatamente per lui l’occhio della ragazza non riusciva a vedere bene nel buio quindi quando aveva sbirciato dalla finestra non aveva notato la figura del bellissimo giovane più o meno di fronte a lei.
Ormai passava lì tutte le notti da quando era venuto a conoscenza del fatto che L’Antico Vampiro le dava la caccia,non che non l’avesse fatto lo stesso,amava guardarla dormire,guardare quelle palpebre chiuse che nascondevano degli stupendi occhi color nocciola,occhi che rivelavano da subito la vera essenza della ragazza,quel naso perfetto,le sue guancie rosee anche senza trucco e quel meraviglioso bocciolo di rosa che era la sua bocca,leggermente socchiusa mentre vagava nei suoi sogni. Ok forse era più corretto dire che amava guardarla..punto.
Incapace dal resistere di guardarla da vicino,molto più vicino di quanto gli permettesse quello stupido albero,percorse tutta la distanza che lo separava dalla finestra di lei,e una volta raggiunta,la aprì e si calò nella stanza illuminata da una luce soffusa.
Elena giaceva addormentata,nel suo piccolo letto,il viso leggermente illuminato dalla piccola lampada sul comodino. Era bella come sempre,ma la cosa meravigliosa era che dietro quel viso d’angelo si nascondeva un carattere ancora più bello,un carattere che difficilmente si poteva non amare,quel carattere che l’aveva fatto innamorare di lei. Così diverso da quello di quella egoista e capricciosa di Katherine..così simili eppure così diverse...più ci rifletteva e più se ne convinceva.
Damon sospirò avvicinandosi,piano,al letto. La forza dell’abitudine gli diceva di accarezzare quella pelle perfetta ancora una volta,ma stavolta Elena si era addormentata da poco e non era sicuro che sarebbe rimasta tale nel mentre della sua carezza. Spostò lo sguardo dal suo viso,sicuro che se avesse continuato a guardarlo avrebbe certamente finito col baciare ogni centimetro del volto che tanto amava. I suoi occhi,indugiando sul mobiletto accanto a lei,trovarono un  libriccino:Il diario di Elena.
La tentazione di prenderlo era forte quasi quanto il suo rispetto verso la privacy della ragazza. Ma appunto,quasi,allungò il braccio,attento a non fare il minimo rumore,e afferrò il piccolo libro,si sedette a terra e iniziò a leggere ciò che il suo angelo aveva scritto quella giornata.
La lettura lo…qual era la parola? Ah si intenerì..si perché sapere che lei si preoccupava per lui,sapere che voleva farlo sentire amato lo rendeva davvero felice e lo riempiva di uno struggente amore verso la ragazza che dormiva beata nel letto.
Una cosa però non era riuscita a capire..quella cancellatura,quella breve frase coperta da scarabocchi,cosa aveva scritto da cancellarla con così tanta cura  e precisione?Nemmeno il suo occhi,acuto,riusciva a leggerlo. Sospira mentre si alza e si avvicina di nuovo al ripiano,posando il diario della ragazza con cura, posizionandolo proprio così come l’aveva trovato e lasciandosi cadere di nuovo,seduto a terra. Primo suo grande errore. Improvvisamente,quasi avesse sentito un rumore,Elena si girò verso di lui. I suoi occhi erano ancora chiusi,non si era svegliata,e le sue labbra erano di un tenue color ciliegia..irresistibili.”Potrei darle un leggero bacio,lei non ne saprà niente” si ritrovò a pensare ma non poteva farlo..nonostante si stesse già avvicinando alla bocca di lei,si fermò di colpo a pochi centimetri dalle sue labbra..ormai condivideva il suo stesso respiro. Lentamente e con molta delicatezza sfiorò la pelle della sua guancia con il dorso della mano e mormorò:”Ti amo angelo,vorrei tanto che tu lo sapessi,che ricambiassi il mio amore,ma non puoi saperlo è giusto che tu stia con mio fratello e non con me”.Detto questo si alzò a,così come era entrato uscì dalla stanza della ragazza tornando ad appollaiarsi sull’albero e tornando a vegliare sul suo sonno.