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Autore: Reina Murai    07/04/2011    3 recensioni
Piove. Una sagoma si staglia nel buio di una casa. Seduto vicino alla finestra a fissare un punto troppo lontano per poter essere visto con gli occhi, guarda il cielo piangere e il suo corpicino viene scosso da continui singhiozzi, aspettando un perdono che, forse, non sarebbe mai arrivato. Pairing? Devo ancora pensarci XD
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, Yaoi
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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*Tatatatataaaaaaaa* Entrata trionfale.
Salveeee a tutti! Da dove inizio?
Allora, sì, inizio col dire che questa fanfic è nata per puro divertimento ma potrei affezionarmici se la mando avanti.
Ovviamente la proseguirò solo se è di vostro gradimento, altrimenti la tronco qui e basta XD
Su questo primo capitolo di introduzione posso dire che è relativamente corto, ma se continuerò la storia, credo che i prossimi capitoli saranno molto più lunghi (o almeno spero O_o).
La mia idea è quella di scrivere ogni capitolo sulla base di una canzone, vedrò che riesco a fare ^^
Va beh, ho detto tutto, adesso vi lascio.
Buona lettura.


Piove. Una sagoma si staglia nel buio di una casa. Seduto vicino alla finestra a fissare un punto troppo lontano per poter essere visto con gli occhi, guarda il cielo piangere e il suo corpicino viene scosso da continui singhiozzi, aspettando un perdono che, forse, non sarebbe mai arrivato. Alza una mano e l'appoggia sul cristallo ghiacciato, il calore dei suoi polpastrelli si trasforma in microscopiche goccioline che si adagiano velocemente sul vetro, contornando tutto il perimetro della sua piccola mano. Si avvicina col viso alla finestra, credendo di poter scorgere in lontananza una figura familiare.Il cuore inizia a battergli freneticamente, il respiro aumenta, i muscoli sono pronti a scattare. Rimpiange troppe cose, la sua anima non regge, aguzza la vista e lo sconforto si aggrava. Non è colui che pensava. Suonano alla porta. Scioglie le membra e rilassa l'intera persona sulla sedia. Non ha voglia di aprire, non ha voglia di vedere nessuno, se non il suo unico amore. Chiude gli occhi e un brivido di freddo gli percorre la spina dorsale. Avrebbe tanto voluto cancellare quegli ultimi mesi della sua vita, prendere una gomma ed eliminare quel brutto ricordo, modificarlo, ridipingere la sua vita, renderla perfetta. Gli tornano in mente scene dolorose, purtroppo indimenticabili, totalmente sovrastano i momenti di gioia. "Ti prego, torna e perdonami" Continua a ripetersi nella testa, a volte lo grida così forte da farsi venire il mal di gola, lo scrive, lo ripensa nuovamente. Decide di alzarsi e ad aprire la porta. Un ragazzo dai capelli bagnati lo guarda, abbozza un sorriso e lo saluta flebilmente. Se non ci fosse stato lui e altri due ragazzi che sarebbero arrivati di lì a poco, probabilmente l'avrebbe fatta finita tempo addietro. Riuscivano a portargli sempre una ventata d'aria fresca in quella casa diventata ormai troppo grande per lui, solo. No, non vuole essere solo, vuol stare solo con lui. Ma dove sarà adesso? Lo starà pensando? Jinki si siede sul divano e accende la TV. Traffica con la sua borsa e ne estrae un DVD, lo inserisce nel lettore e manda Taemin a preparare un po' di pop-corn. Il biondo esegue come un automa e si dirige in cucina. La sua mente era sempre altrove, dove nessuno poteva sapere, nemmeno lui era in grado di spiegare in quale posto fosse, sapeva solo che era insieme a lui. Suonano alla porta e lascia che se ne occupi Jinki. Altre due voci si uniscono a quella del ragazzo e inizia una chiacchierata sommessa, quasi impercettibile, incomprensibile. Non riesce a concentrarsi su quelle voci, ma continua il suo viaggio nel paese sconosciuto abitato solo da lui e dall'unica ragione della sua vita. Avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di riaverlo lì a consolarlo, ad abbracciarlo. Vuole scusarsi, vuole raccontargli la sua versione della storia, ma non iene aveva dato la possibilità. Sapeva che non aveva avuto tutti i torti a girare i tacchi ed andarsene, lo aveva fatto soffrire per interi mesi, non curante della sua situazione sentimentale. Come aveva potuto fargli una cosa tanto terribile? I pop-corn sono pronti e senza spiccicare parola torna  in salotto dove tre ragazzi lo stanno aspettando seduti sul divano di pelle nera ormai consumata dal tempo. Gli sorridono, sanno che non avrebbero mai più sentito la sua voce. Kibum lo afferra delicatamente dalle spalle e lo fa sedere accanto a sè, lo abbraccia amorevolmente, gli accarezza i capelli, lo consola per quanto gli è possibile. Il DVD gira velocemente, lo si sente rimbombare per la stanza ma la pioggia che continua a cadere incessante compre quel suono fastidioso, le gocce come lacrime si infrangono e scivolano inesorabilmente sul vetro di quella finestra, da cui, forse un giorno, avrebbe rivisto tornare la persona che lo aveva fatto stare bene per molto tempo.


Ok, mi sono depressa a scrivere questo capitolo -.-'
No, scherzo, dai. Allora, cosa ne pensate? Vado avanti o lo mollo qui?
Aspetto vostri pareri ;D
Grazie.

Canzone spunto:
Come back to me  - Utada Hikaru
  
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