Freedom
of thought
Eccomi di nuovo qui a scrivere!! Ho messo un po’ di tempo a
decidermi…
Questa è una one shot su i possibili pensieri di Oscar, fatta in prima persona, spero vi piaccia! Fatemi sapere cosa ne pensate ok? Grazie a tutti coloro che leggeranno questa paginetta… e soprattutto ringrazio Summers, (a proposito non scrivi più??) spero di non deluderti!! Grazie a tutti!! Baci bacioni by Frenza
“Sono davanti a questi
temibili fogli che sono costretta a vagliare, da ore e quello che riportano non
mi piace affatto. Ma non posso fare niente, almeno per ora. So che potrei fare
molto di più, ma in questo momento in mente ho altri pensieri… Quanti
pensieri… chi l’avrebbe mai detto che Oscar Françoise de Jarjais, futuro
erede della rinomata famiglia nobile francese, da sempre fedele a Sua Maestà,
avrebbe infranto tutte queste regole. Ma nulla di ciò che ho fatto rinnego,
nulla! Fin dalla scelta di essere uomo, quando in mezzo a quella confusione
decisi di indossare quella dannata uniforme per difendere una stupida donna.
Che mese… ho iniziato a capire
il dolore e la sofferenza del popolo a dispetto dell’oro e dei divertimenti di
tutte le classi abbienti, compresa la mia adorata Regina, che spendeva,
disperdeva i soldi cosi facilmente sulle spalle di quei poveri contadini che
combattevano tutto il giorno dall’alba al tramonto per un morso di pane. Un
piccolo scorcio di quella esistenza cosi distante dagli sfarzosi palazzi
parigini… e soprattutto una maturazione in me, di questa consapevolezza, di
questa triste e cruda realtà, al di là del benessere. Sconosciuta o falsamente
sconosciuta dentro le mura di Versailles.
L’incontro con la mia piccola
Rosalie poi è stato di per sè buffo, ma in una circostanza tragica. La sua
sete di vendetta l’aveva indotta ad assassinare, una donna, anzi la donna che
le aveva portato via la sua unica ragione di vita, e che per scherzo del destino
era la sua vera mamma. Gabrielle de Polignac! Una donna fragile, ma allo stesso
tempo stratega e calcolatrice, piena di rimorsi e di colpe. Rosalie non aveva
proprio nulla di lei… Cosi dolce, sensibile, ingenua e a volte molto
impacciata… Ma piena d’amore e di voglia di vivere! La mia vita è stata
scombussolata dal suo arrivo, dal suo temperamento e dal suo modo di essere. Mi
ha insegnato tantissimo, con la sua spontaneità e gentilezza… un po’ mi
manca, ma sono sicura di rincontrarla prima o poi.
E Fersen? Già, Fersen… Come
dimenticarlo… Impossibile! Per lui ho indossato uno di quegli abiti che odio
con tutta me stessa, ma per avvicinarmi a lui dovevo farlo, ai suoi occhi io ero
un uomo. Non potevo essere me stessa con lui, non mi avrebbe mai accettato,
infatti rappresentavo nella sua vita il suo migliore amico. Quanta sofferenza
dopo questa dichiarazione. Distrutta, a pezzi, confusa, scelsi di arruolarmi tra
i soldati della guardia e di non aver più bisogno di nessuno, di diventare
finalmente un uomo, con la piena consapevolezza di essere una donna stavolta.
Spinta anche da un'altra minacciosa verità che io da sempre mi ostinavo a non
vedere, a evitare. Ma sarebbe arrivato prima o poi quel momento… In fondo al
mio cuore sapevo del suo amore per me, e da questo scappavo in realtà!
Lui raffigurava quello che io
odiavo, la mia femminilità, il mio essere donna. Io non dovevo e volevo più
provare quei sentimenti dimostranti la mia debolezza. Non si risolve nulla
fuggendo soprattutto da se stessi e dal proprio cuore, un muscolo involontario,
cosi piccolo ma talmente grande. Ci sono voluti 33 anni per capire di star
sbagliando tutto, ad imparare ad ascoltare il cuore, e soprattutto ad aprirlo a
chi mi amava da una vita, e faceva parte della mia da sempre. E’ bastato un
incidente a spalancarmi finalmente gli occhi, il terrore di perderlo mi ha
costretto ad ammettere qualcosa a me stessa. Ad affrontare la situazione e non a
fuggire, come ho sempre fatto. Sono talmente brava con la spada come lo sono per
schivare le grida del mio cuore. Ho messo da parte la ragione e il sentimento si
è fatto spazio da solo in me. Il mio Andrè… Tre parole semplici, urlate
dalla disperazione e in realtà dalla voglia di averlo accanto…
E ora eccomi qui… sola in
questo ufficio!! Ma cosa ci faccio realmente? Potrei essere a casa con lui…
gia!! La mia malattia non aspetterà, come neanche il suo occhio! Anche questo
è colpa mia!! Quanto male gli ho fatto! Come può ancora amarmi? Non mi sono
mai accorta di niente, come ho potuto essere cosi offuscata dalla mia voglia di
essere un uomo e dalla passione per il conte di Fersen! Se potessi tornare
indietro…
Ma la situazione in Francia sta
precipitando, di sicuro ci stiamo avviando verso un’inevitabile ormai,
rivoluzione!! E non voglio perdere altro tempo dietro delle sciocche ragioni,
basta pensare troppo! Mi prendo una pausa, torno a casa e con me verrà Andrè.
Anche se sono convinta che non
accetterà cosi facilmente dopo quella sera, e al muro che IO ho eretto tra noi
due! Un’altra sciocchezza! Ma non sarà questo muro fantasmagorico che mi
fermerà. Voglio vivere queste ore insieme a colui che io… amo… si, amo!
Andrè niente e nessuno mi fermerà stavolta!!!”
“E
torno sui miei passi adesso sì, è inevitabile...
Percorrerò
a ritroso un viaggio che, mi costa lacrime...
Adesso
so che la felicità, non è un ostacolo...
Sprecando
quasi tutta l'energia, convinta che il mio mondo fosse là...
Siamo
foreste, montagne inviolabili ma poi...
A sorprenderci è il sole, che dissolve le ombre intorno a noi...”
Renato
Zero