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Autore: Hazel DM    08/04/2011    2 recensioni
Quegli occhi da invasato mi facevano accapponare la pelle.
Eppure, ieri ho ritrovato Sirius.
Genere: Drammatico, Guerra, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Coppie: Remus/Sirius
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Tredici 
 



Ieri ho ritrovato Sirius.
Se ne stava lì, gettato mollemente sulla vecchia poltrona di sua madre, facendo pandan con i vecchi stracci di famiglia ai quali stiamo disperatamente cercando di trovare una sistemazione.
Sotto lo strato scomposto dei flosci capelli arruffati, la sua espressione era assente in un modo che mi ha fatto subito trasalire.
 
Ultimamente ho quasi imparato ad accettare il nuovo Sirius.
A malincuore, certo, dicendo addio per sempre a ciò che più amavo, lo sguardo fiero, lo sproloquio impudente, le spalle larghe e spigolose.
Ho messo via quel Sirius, l’ho barattato con questi resti magri, il derelitto umano in cui si è trasformato, accogliendo la sua carne stanca, le costole martoriate, le labbra esangui che non sanno più piegarsi nell’antico sorriso.
Pur non trovandoci niente di avvenente, ho imparato ad amarlo di nuovo, cibandomi del suo respiro e solcando con i polpastrelli e con le unghie questa pelle irriconoscibile.
Essere dipendenti da qualcuno dopo tutto questo tempo è peggio che morire, eppure sono disposto ad accettarlo.
Ma non questo sguardo.
Di questo non sono capace.
Quei repellenti occhi da invasato mi terrorizzano e se posso evito di guardarli.
A volte mi crolla addosso e si addormenta, l’unico momento in cui riesco a posare lo sguardo sul volto inusualmente sereno senza rabbrividire quando quelle orbite sbiadite in cui non riesco a leggere più nulla, quei pozzi vuoti, si fissano su di me.
 
Ieri Sirius mi ha guardato in modo simile e come sempre, l’ho trovata una cosa così grottesca che inizialmente ho ritratto lo sguardo. Ma poi ho capito che c’era qualcosa di diverso, un guizzo di follia che non ho riconosciuto subito.
“Sirius?”ho domandato con evidente disagio.
Essere scrutato in quel modo mi fa accapponare la pelle. Eppure non sono riuscito a distogliere lo sguardo dal mio emaciato interlocutore. Più lo guardavo e più mi convincevo che, sotto il cipiglio da avanzo di galera ci fosse qualcos’altro sotto.
Qualcosa di nuovo.
 
“Harry!” è sbottato poi.
Così, all’improvviso, alzando un indice come se avesse improvvisamente trovato la soluzione al più assillante dei problemi.
Harry, Remus.”
“Harry cosa, Sirius?”
“Harry è tutto quello che mi è rimasto”
Non appena realizzai ciò che aveva detto non seppi se sentirmi sollevato o ferito.
“Beh…”risposi prendendo posto sul bracciolo della poltrona al suo fianco. “E’ una buona cosa, non trovi?”
“Certo.”disse Sirius sorridendo soddisfatto, come quando ad Hogwarts riusciva a risolvere un complicato assioma di Aritmanzia.
Il fatto che sembrasse di buonumore mi mise un po’ a disagio, perché ciò a cui non sei abituato difficilmente può farti piacere.
“Come mai stai dicendo questo Sirius?”chiesi con prudenza.
Mi scrutò con un espressione indecifrabile, nelle iridi chiare quel conturbante lampo di vita.
“Harry è al Ministero, Remus. Dobbiamo andare a salvarlo”
 

 
***  


Non so come abbia fatto a scoprirlo.
Non ho mai capito se glielo avesse detto Silente o fosse stato informato dall’Ordine via camino. Se non mi sbaglio c’entrava qualcosa Kreacher.
Importa?
So solo che pochi minuti dopo stavo schivando diversi Schiantesimi e un paio di Maledizioni Senza Perdono.
Ho perso di vista Sirius quando mi ritrovai a difendere da un Incantesimo Imperio una ragazzina pallida con addosso un paio di orecchini pacchiani e l’aria stravolta di qualcuno che non sa nemmeno dove si trova.
Harry combatteva valorosamente, sentivo l’eco della sua voce così assurdamente simile a quella di James, mentre congiurava un incantesimo dopo l’altro.
Urla. Panico. Schianti e luci abbaglianti ovunque.
 
E’ stato allora. Prima che quella repellente luce verde rovinasse tutto.
Sirius è ricomparso, la bacchetta sguainata e mi ha guardato, il fuoco negli occhi.
Era raggiante, il sorriso aperto a mostrarmi due file di denti puntuti. 
Non so quanto tempo sia durato l’ incanto.
Per qualche istante è sembrato che fossimo solo noi,  i rumori se ne erano andati, le urla e l’assordante rumore di vetri infranti erano cessati. Per una frazione di secondo ho creduto di essere morto.
Tutto ciò che mi circondava si era improvvisamente bloccato in uno strano limbo, incapace di strapparmi a quella rifulgente espressione da malandrino sedicenne.
Uno sguardo azzurro così pieno di vita da farmi sentire di nuovo Remus, e anche un po' Moony.
Quando il guizzo verde rifulge nel suo sguardo infuocato, penso di non aver mai visto un Sirius più bello in vita mia, ed è ciò che oggi voglio conservare, il dono più straziante, il dono più agognato.
Ieri ho ritrovato Sirius.

 


***  


  
Note dell'autore (Che mondo sarebbe senza?XD)
Il titolo "Tredici" si riferisce ovviamente agli anni intercorsi tra Remus e Siirus tra la scuola e il ritorno a Grimmauld Place. Mi scuso se non è sembrato tanto chiaro, eccezion fatta per le vetuste lemon Remus/Sirius io amo gli ermetismi!XDD
E' come la vedete, senza troppe pretese. Mi è venuta proprio di getto e spero che contenga almeno un po' di dolcezza (sentimento di solito piuttosto innaturale nelle mie fic).
Certo, non che sia esattamene una one short allegra ma... spero comunque che possa piacere a qualcuno.
Grazie in anticipo a chi commenterà (ci terrei particolarmente) o a chi è arrivato fin qui captando anche solo la metà della metà di ciò che volevo trasmettere.

 
  
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