Giochi di Ruolo > Vampiri: la masquerade
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Autore: LaU_U    08/04/2011    1 recensioni
"Affascinante
È il primo essere così strano che vedo
Mi colpisce la sua faccia, ricoperta di peli."
Pensieri di un neo-vampiro sul suo sire e il loro rapporto.
Genere: Dark, Introspettivo, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ho scritto questo testo tre anni fa, quando avevo cominciato a giocare al gdr, senza aver mai provato giochi del genere. Il Master mi aveva proposto di metter giù qualcosa sul mio sire, un Gangrel soprannominato La Lince. A parlare è il mio pg, Davide, un ventitreenne appena abbracciato e buttato nel mondo dei vampiri in maniera inaspettata e violenta. I nomi che trovate sono di altri pg e png.
Oggi mi è tornato in mente questo testo e sono andata a cercarlo nei vari hard disk. Me lo ricordavo un po' meglio. E' un po' criptico anche per me, ora che non ho più ricordi chiari di quel che era capitato. Mi piace lasciare del non detto... beh qui c'è n'è molto. La formattazione che vedete richiama quella originaria. Anche la punteggiatura era stata messa così con del senno. Buona lettura.




Affascinante
È il primo essere così strano che vedo
                      giovane ma vissuto. Abile a destreggiarsi tra cose che io non avrei mai immaginato di dover fare
Mi colpisce la sua faccia, ricoperta di peli.
Si comporta da bestia, un animale su due zampe capace di controllarsi… più o meno
                      un’arma da guerra. Mi sembra un po’ Rambo, senza fascia.
Non è certo un mostro di simpatia, ma è così… assurdo… diciamo “caratteristico”, da piacermi
                     d’altronde, a chi altro potrei affidarmi? Gli unici nelle mie condizioni che conosco sono
                     lui
                     Vicky, ma credo ne sappia meno di me
                     il professor Hengelbert, ma è diverso da Gerano, sembra… non so… è decisamente diverso, più umano
                     (almeno nel rapportarsi con le persone)
                     e il Vampiro. Anche lui non mi spiace, ma non so se potrebbe aiutarmi davvero, vive da recluso nutrendosi di piccioni
Da un lato mi piace perché DEVE, o chissà dove finisco.
Dall’altro perché è unico.
C’è da tener conto che non è facile apprezzarlo, lui di sicuro non si sforza per far sì che ciò avvenga
                     in effetti a volte temo che mi tratti così solo per divertirsi. Io di certo non mi diverto.
                     Spero solo che tutto questo serva a qualcosa, non solo a fargli sfogare la rabbia repressa
                     (e credo ne abbia parecchia)
Per fortuna sono stato temprato dagli anni di kung fu, altrimenti non so se l’apprezzerei così
                    forse a quest’ora mi troverei nascosto al buio nel ripostiglio di casa mia, o nelle fogne,
                    senza aver idea di che fare
In tutte le forme di educazione ci sono due filosofie (almeno): quella che tratta lo studente come qualcuno che deve essere preparato a tutto, sconfitto di lavoro per essere già pronto ed adattato al mondo reale, crudele e spietato; e quella che segue il lento sviluppo di ognuno, valorizzando le abilità, riflettendo sull’emotività e rispettandola
                  non c’è bisogno di riflettere per capire a quale filosofia si ispiri lui
La più dura
                  ma sopravvivo alla sofferenza dall’età di due anni

   
 
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