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Autore: F l a n    09/04/2011    2 recensioni
[Scritta per la challenge del cow-t]
[Furt, Future!Fic (e non come fratelli, eh)]
"Mentre Finn stringe le sue mani, rosso in volto e con lo sguardo abbassato, non riesce a crederci.
Non riesce a credere neanche a ciò che sta facendo, a come si sta chinando lentamente su di lui per poi poggiare, lievemente, le mani sulle sue."
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Finn Hudson, Kurt Hummel
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Sink or Swim
Fandom: Glee
Rating: PG13
Pairing: Finn/Kurt
Warning: Slash, Future!Fic, What IF
Scritta per: la challenge del cow-t, team cavalieri, con il prompt citazione: "impegnarsi vuol dire soprattutto rischiare. Non solo la vita, ma la propria serenità" Di Roberto Saviano
Wordcount: 769 ([info]fiumidiparole )
Betareader: [info]3x9_lover 
Note: Lo so che la maggior parte di voi non amano la Furt come coppia. Io stessa li apprezzo come fratelli, eppure ogni tanto la mia testa non fa altro che partorire plot su loro due, o fantasticare su un loro possibile futuro...
In realtà questa fic mi è stata ispirata da questo video: www.youtube.com/watch e dalla canzone (integrale) usata in esso. La trovo davvero perfetta per loro... infatti l'ho ascoltata in loop mentre scrivevo questa... cosa, che seriamente, non saprei come definirla. In qualche modo però sono contenta di averla scritta, ergo, a voi il giudizio.

“Take a deep breath
No more time left
This is what I thought I wanted
Why am I afraid?”

Sink or Swim – Tyrone Wells



Mentre Finn stringe le sue mani, rosso in volto e con lo sguardo abbassato, non riesce a crederci.
Non riesce a credere neanche a ciò che sta facendo, a come si sta chinando lentamente su di lui per poi poggiare, lievemente, le mani sulle sue.
Sente dei brividi percorrere la sua schiena, ma non ci fa caso. Tiene strette le mani di Kurt tra le sue e sente che non vorrebbe essere in nessun altro posto in quel momento. Ha paura, ne ha molta. Lui non ha mai capito come funzionasse tra uomini –neanche tra un uomo ed una donna, a dirla tutta- ma è cosciente di voler correre il rischio.
Kurt geme appena, i suoi occhi si sgranano diventando palle di vetro azzurre per poi richiudersi di botto, quasi per paura di rompere la magia del momento. Poggia una mano dietro la sua nuca, ed è lui a condurre il bacio.
Finn lo avverte, quello strano nodo all’altezza dello stomaco, quello che non gli permette neanche di respirare e che lo fa sentire come un ragazzino alla sua prima cotta alle elementari. Le labbra di Kurt non sono tanto diverse da quelle delle ragazze che ha sempre baciato, ma hanno quel tocco in più, insomma, appartengono a lui.
Riesce a sorprendersi di come i sentimenti possano mutare velocemente o cambiare radicalmente, di come una convinzione possa infrangersi in un unico istante, quello in cui ti rendi conto di aver perso qualcosa di evidentemente troppo importante per te.
Quando stacca le sue labbra da quelle del più piccolo, sente una scossa attraversarlo da capo a piedi, come se improvvisamente fosse diventato cosciente del suo atto.
Ha baciato il suo fratello acquisito e, Dio, si sente talmente bene che non riesce a trovar nessun termine calzante per descrivere quel momento.
Si porta una mano all’altezza dello stomaco: brucia, sembra andare in fiamme. Kurt sorride, davanti a lui; imbarazzato, indeciso ed evidentemente confuso. Ha le guance imporporate di un piacevole rosso ed anche se il suo viso, ora, è più simile a quello di un uomo, è comunque paragonabile a quello di quando aveva diciassette anni.
Ci sono momenti interminabili di silenzio, in cui entrambi riescono solo ad udire l’uno il respiro dell’altro, non capiscono forse cosa stia accadendo veramente, ma le loro mani sono ancora unite in una salda stretta.
Ci sono passaggi sfuggiti ad entrambi, specialmente a Finn.
“Non è mai troppo tardi,” esordisce Kurt, con un’alzata di spalle ed un sorriso sincero dipinto sulle labbra.
Finn si sente goffo, anche un po’ sbagliato, ma risponde anche lui con un sorriso sincero.
“Probabilmente no, abbiamo solo trent’anni… in fondo.”
“Trentacinque,” lo corregge Kurt, sempre con quell’adorabile rossore sulle guance.
Finn si avvicina di nuovo e prende il suo volto tra le mani, sentendo il suo respiro così vicino, il battito del suo cuore così veloce ed una voglia irrefrenabile di rimediare alla stupidità degli anni passati a snobbare una qualunque eventualità di una sua possibile vita sentimentale con Kurt.
Come le loro mani intrecciate finirono direttamente sui loro corpi, con abili gesti leggeri, è un mistero per entrambi.
A Kurt sembra di vedere il cielo per la prima volta; sono piccoli ritagli quelli che riesce a mettere insieme, il sorriso di Finn così imbarazzato, le sue mani così tremule, le sue labbra così calde e screpolate.
Mentre si aggrappa a lui si sente felice e all’altezza dello stomaco prova la sensazione più intensa della sua vita.
Sente di essere vivo.

*

“Ho paura, Kurt. Ho paura di ciò che potrebbero dirci… gli altri, Kurt. Ma anche Burt, mia madre e…” l’attenzione di Finn viene attirata dalla mano del compagno che vaga leggera sulla sua spalla, carezzandolo.
“Sai, Finn…impegnarsi vuol dire soprattutto rischiare. Non solo la vita, ma la propria serenità. Probabilmente non capiranno immediatamente la tua scelta – la nostra scelta – ma è giusto che abbiano luogo di accettarla. Io ti amo, Finn Hudson e sono sicuro di non aver mai smesso di farlo veramente. Ho sempre sentito al mio fianco il tuo calore, anche quando probabilmente tu non ti accorgevi di darmelo. Ed adesso voglio passare il mio tempo con te, sono pronto a mettere in gioco ogni cosa."
“E secondo te ce la faremo? Anzi, ce la farò? Perché sono sicuro che tu sarai brillante come sempre, sono io il problema, Kurt.”
Kurt si allunga verso di lui, scostando un po’ le lenzuola ed appoggiando il proprio petto contro il suo.
“Ce la faremo. Ce la farai,” Kurt gli da un veloce bacio sulla fronte e poi si abbassa fino al suo petto, poggiandoci la testa.
Il sonno lo coglie tra le sue braccia, mentre una mano di Finn scorre lungo la sua schiena.
È tutto così rilassante da non sembrare reale.
   
 
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