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Autore: Zomi    09/04/2011    5 recensioni
...Nami, mio Dio, la navigatrice era incredibilmente bella...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Nami/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti… ecco qui la mia seconda FF, spero vi piaccia e vi prego di commentarla soprattutto negativamente in quanto sono quelli i commenti che più, a mio avviso, aiutano a migliorarsi… grazie ancora a quelli che hanno letto la mia prima FF e ai loro commenti… Buona lettura!!!!
 
P.S.:il racconto è stato scritto prima della conclusione della saga dell’isola degli uomini pesce, più o meno in contemporanea all’inizio dello sconto tra Zoro e Hodi, ergo imprecisioni o errori sono solo questione di sfiga…
 
NZomi92
 
 
BALLI
 
 
La festa durava ormai da ore e la conclusione sembrava ancora lontana. Re Nettuno l’aveva organizzata in modo sontuoso, invitando tutta la popolazione dell’Isola degli uomini pesce che avrebbero voluto parteciparvi. Il grande evento era nato per festeggiare l’intervento di Cappello di Paglia contro Van Der Decken e la liberazione della sua amata figlia. Sebbene l’arrivo della ciurma sull’isola avesse scatenato un bel po’ di panico, Rufy, con la sua semplicità e spontaneità era riuscito a chiarirsi con il sovrano ed a renderselo amico. E, si sa, dove arrivano i Mugiwara (se l’ho ascritto sbagliato, non linciatemi  nda) inizio di una festa è inevitabile.
Re Nettuno gli aveva offerto la sua “umile” dimora estiva, un palazzo in perfetto stile Edo di 4 piani e innumerevoli stanze, come alloggio per riposarsi e in preparazione dei festeggiamenti della sera. Il ragazzo di gomma aveva accettato senza problemi, curioso com’era di provare tutte le specialità culinarie locali. Usop e Chopper l’avevano seguito a ruota, come pure tutti gli altri componenti della ciurme una volta scoraggiati dal persuadere il capitano di non approfittare troppo dell’ospitalità loro offerta. Tutta via furono ben felici di potersi riposare prima di riprendere le loro avventure.
-Chissà come si staranno preparando Robin e Nami per stasera??? Yohohoho, che emozione!! Potrò vederle in abito da sera…YOHOHOHOHOHO!!!!!- esultò Brooke volteggiando come suo solito sulle punte.
-Bada a non emozionarti troppo, scheletro… o potresti perderti tutto a causa di uno svenimento- aveva suggerito Sanji già sanguinante dal naso  per colpa di una visione delle ragazze in abiti eleganti.
-Depravati…-furono invece le uniche parole pronunciate da Zoro.
 
La festa aveva avuto inizio nella sala principale del palazzo reale, per poi espandersi per tutto l’edificio. Sirene, uomini pesce e semplici uomini mangiavano e ballavano senza distinzioni. Re Nettuno e la principessa Shiraoshi, ridevano nel vedere Rufy abbuffarsi a mani piene mentre Usop e Chopper commentavano il suo immutabile galateo a tavola. Sanji ballava con dozzine di sirene alla volta, volteggiando come una trottola tra le braccia di tutte loro. Brooke suonava il suo violino accompagnato da Franky con la chitarra. L’unico a rimanere in disparte, appoggiato a una colonna di sostegno della sala come suo solito era Zoro. Restio dal farsi coinvolgere dalle danze, si accontentava di restare in disparte e di bere. Più di una sirena si era avvicinata a lui per chiedergli di ballare, arrossendo e fuggendo via poi quando incrociava il cuo sguardo di ghiaccio.
-Moromo!!- era intervenuto Sanji-Se continui cosìnon ti godrai a pieno questa magnifica festa. Non dirmi che nonti fa gola la prsenza di tutte queste bellezze marine? Non è che in questi 2 anni, sei per caso diventato…-non aveva avuto il tempo di terminare la farse, che lo spadaccino lo aveva affreato per il colletto della elegante camicia indossata per l’occasione. –Diventato cosa, cuoco depravato? Solo perché non corro dietro a ogni gonna della sala, non vuol dire che abbia cambiato sponda e poi..- le parole gli si erano spente in bocca. In sala erano appena entrate le ragazze della ciurma. Robin indossava un tubino azzurro e i cappelli raccolti in uno scignon mentre Nami, mio Dio, la navigatrice era incredibilmente bella. L’abito corto bianco senza maniche che le circondava il corpo, sembrava cucito apposta per lei. Un breve spacco si apriva sulla coscia sinistra della giovane, raccogliendo dei lembi della corta gonna, la quale raggiungeva a mala pena il ginocchio, in una rosa di un bianco celestiale cucita su di un fianco dell’abito. I cappelli rossi le ricadevano lungo la schiena sciolta,circondandole il viso quasi imbarazzato per gli sguardi dei presenti che la squadravano per non perdersi nemmeno un centimetro de quella visione. Veloci le giovani raggiunsero i loro compagni. –Incivili- fu il saluto di Nami-Che hanno tanto da guardare?- sembrava a disagio, disturbata dall’attenzione riservatole.
-Ma Nami… mia dolce Nami, sono tutti meravigliati dl tuo fascino sublime e celestiale come anche quello di Robin naturalmente!!- le accolse il cuoco, baciando la mano di entrambe e continuando ad adularle con incalcolabili smancerie al miele. L’archeologa rideva divertita dal comportamento del compagno. Le erano mancate le sue amorevoli attenzioni. Nami invece continuava a guardarsi attorno con aria impaurita. Incrociò le braccia al petto-I tuoi sono commenti di parte, Sanji… ci troveresti belle anche ricoperte di fango…- mugugnò. –Ma perché sareste comunque incantevoli mie care…- aveva ribattuto pronto il biondo. Approfittando di questa sua distrazione, Brooke, arrivato in un lampo alla vista delle due meraviglie, aveva rubato per un ballo Robin, promettendone un altro a Nami. Per non essere da meno, Sanji, partito in quarta, aveva chiesto alla rossa un intera ora di danze, ma questa aveva rifiutato appoggiandosi alla medesima colonna a cui era addossato un ancora schioccato spadaccino dai capelli verdi. Il cuoco aveva allora ripreso a volteggiare tra le pinne di sirena. Il samurai era rimasto folgorato dall’entrata della sua compagna e ancora stentava a credere che essa potesse essere così bella.
-Bhè… che hai?- chiese, folgorandolo con lo sguardo, l’accigliata navigatrice.
-acida come sempre eh? Non ti si può nemmeno più guardare ora?-
- …non mi piace il modo in cui mi guardano quelli…- rispose sottovoce, indicando con un cenno del capo gli uomini pesce nella sala.
- Perché? In questi 2 anni hai per caso perso gusto nel lasciarti adulare e corteggiare? Nell’attirare l’attenzione?- la stuzzicò. Accidenti gli era mancato questo loro modo di stare vicino. E non solo quello, anche i suoi occhi color nocciola, il suo profumo di mandarino, la sua avarizia… cavolo, che gli prendeva? Perché il cuore gli batteva così forte?
-Non è quello… è che… - Nami lasciò la risposta a metà, continuando a guardarsi intorno agitata. Lo spadaccino la osservava. Solitamente lei partecipava animatamente alle feste, non lasciandosi intimorire dagli sguardi degli sconosciuti e curiosi e dai loro commenti. Ma quella sera era diversa. Rimaneva lì, in disparte con lui, in silenzio come a voler scomparire dalla sala. – Sicura di stare bene?- non aveva saputo trattenersi vedendola in quello stato. Lei gli aveva rivolto un sorriso malinconico, un sorriso che gli fece balzare il cuore in gola nel rivederlo dopo così tanto tempo.
- Si, tutto apposto… non ho niente,tranquillo…-aveva quasi sussurrato.
Zoro iniziava a preoccuparsi. Perché non era felice? Non era contenta del loro rincontro? C’era dell’altro? I suoi pensieri furono interrotti da una leggera spinta ricevuta dalla rossa, che gli si era avvicinata nel vedere un enorme uomo-polpo inchinarsi davanti a lei. –Incantevole signorina, mi concederebbe questo ballo?- le aveva chiesto elegantemente. Nami era sbiancata e non dava risposta. Zoro la guardava e quando lei iniziò a balbettare -Io… io… veramente…-
-… Veramente la signorina ha promesso a me l’intera serata di danze, mi spiace…- era intervenuto così, senza riflettere e prendendo la mano della compagna l’aveva portata al centro della sala, volteggiando impacciato tra le altre coppie danzanti. Nami l’aveva seguito senza aprir bocca e una volta sfuggita dall’uomo pesce, si era appoggiata al torace dell’amico. – Grazie…- aveva detto posando una mano sulla spalla del ragazze e stingendo l’altra nella sua. Cavolo, era cresciuto ancora in altezza? Ormai nemmeno indossando i tacchi più alti che possedeva poteva più guardarlo negli occhi. I suoi occhi. Quanto le erano mancati. Come il suo profumo,i suoi lineamenti marcati, il suo timbro di voce… sorrise tra sé. Infondo quel polpo l’aveva aiutata a realizzare un suo piccolo sogno: ballare con il suo amato spadaccino.
-Che ti prende? Le aveva sussurrato in un orecchio, stuzzicandola con il suo alito –Ancora qualche diffidenza verso gli uomini pesce?-. la rossa alzò lo sguardo per incrociare quello dell’interlocutore. –Come posso non averne? Lo so che sono passati tanti anni… ma anche se ormai ho avuto la mia vendetta su Aarlong e non posso odiare un intera etnia per la colpa di solo uno di essi… non riesco comunque a sentirmi del tutto a mio agio in mezzo a loro…-
-E’ per questo che non sei tranquilla?-
-Purtroppo…- parlando continuavano a ballare insieme, nonostante le frecciate di gelosia di Sanji e Brooke e gli sguardi ironici di Robin mentre piroettava con Franky.
-Temevo non fossi felice del nostro rincontro..- che frase idiota! Gli era uscita dalla bocca senza controllo… Zoro stava per rimangiarsi tutto, ma la navigatrice si strinse ancor di più a lui.
-Come potrei essere più felice? La mia famiglia si è riunita al completo. Nessuno manca e poi…- sorrise, mordendosi il labbro inferiore.
-E poi?-
-E poi stiamo tutti bene…- perfino il samurai aveva capito che mentiva.
-Nami non mentirmi… e poi?-
-E poi.. e poi…- doveva proprio continuare? Che imbarazzo. Il cuore le batteva così forte da farle tremare il torace. Doveva dirgli che era felice anche perché dopo così tanto tempo lo rivedeva? Voleva confessargli che le era mancato in modo smisurato. Che in quegli anni di distanza si era resa conto di amarlo e di soffrire terribilmente lontana da lui. Lo amava, ormai non aveva più difficoltà ad ammetterlo. Voleva confessarglielo… ma il suo orgoglio le impediva di esporsi per paura di un rifiuto, di un disgregarsi della loro amicizia a causa di quel sentimento. No, non avrebbe potuto sopravvivere a ciò.
-Ehi… tutto ok?- hai il cuore che tra un po’ ti spezza le costole per la forza con cui batte-.
-Ho bisogno d’aria…- in effetti ansimava per essere così vicina all’uomo che amava. – Devo uscire…- si scostò dalla camicia nera del giovane come se scottasse, dirigendosi a grandi falcate verso un balcone che dava sulla città. Lì si appoggiò alla ringhiera, prendendo grandi respiri e posando la mano sullo sterno per impedirgli di rompersi. – Calma, calma…- si ripeteva. Ritornò tranquilla. Una mano le circondò la vita da dietro. Zoro l’aveva seguita per assicurarsi che non avesse un mancamento.
-Si può sapere che ti prende stasera?-
-Niente ti ho detto….-
-Non sono un idiota, Nami…- la quale però lo guardò con sguardo ironico –Vuoi che chiami Chopper? Magari hai mangiato qualcosa di marcio…-
-Zoro, quanto tieni alla nostra amicizia?- l’improvvisa domanda lo colpì.
-Che vuoi dire?-
-Rispondi per favore…-
-Ci tengo… abbastanza credo-
La navigatrice abbassò lo sguardo sulla città. “Abbastanza”. Trattenne le lacrime con tutta la sua forza. Zoro l’abbracciò anche con l’altro braccio la vita. La strinse a sé, aspirando avidamente il profumo dei suoi capelli. Non gli importava se qualcuno gli vedeva. Aveva bisogno di sentirla sua almeno per 5 secondi, di capire se il suo cuore era impazzito per lei o se stava per avere un infarto. La frequenza cardiaca accelerava ad ogni ondata del suo profumo che entrava nei suoi polmoni. I sintomi erano chiari: l’amava. Come aveva fatto a non capirlo prima? Rise.
-Forse un po’ più di “abbastanza”… e tu?-. La ragazza si girò totalmente verso di lui, in modo da poterlo vedere bene in viso. Alzò la mano e accarezzò dolcemente la guancia dell’amato. Con un dito percorse la cicatrice che lo rendeva cieco di un occhio. L’altro la guardava arrossendo. A Nami sudavano le mani per quel contatto. Era così bello poterlo sfiorare. Dall’occhio si spostò verso le sue labbra. Quelle labbra che tanto desiderava da troppo tempo ormai per potersi trattenere.
-A me la nostra amicizia non basta più…- e alzandosi sulle punte dei tacchi lo baciò, appoggiandosi con le mani al suo torace. Le loro labbra si modellarono tra loro. Zoro rimase immobile. Aveva forse lui mangiato qualcosa di andato a male e o stava sognando? La giovane si staccò da lui con un sorriso – Perdonami… o ti baciavo o impazzivo…- e arrossendo si stava liberando dall’abbraccio che la circondava. Non ci riuscì però. Lo spadaccino la strinse a sé ancora di più, annullando così ogni distanza tra loro e baciandola con desiderio. –Saremmo stati in 2 a impazzire se non l’avessi fatto…- commentò posandole una mani tra i capelli.
-Nami…io ti a…-
-Anch’io, amore mio, anch’io…- intervenne la navigatrice-solo l’abbiamo capito in un ritardo spaventoso, sprecando tanto tempo…- continuava a guardarlo fisso negli occhi. I loro corpi uniti in quel lungo abbraccio. Zoro sorrise – Quando ti ho visto entrare in sala, ho ripreso a vederci con entrambi gli occhi…-. Si baciarono nuovamente.- Hai ragione, amore, di tempo ne abbiamo sprecato anche troppo, ma d’ora in poi basta. Non butteremo via nemmeno più un secondo. Guai a chi mi dividerà ancora da te Nami…-
La navigatrice rise felice e prendendo per mano il compagno lo ricondusse nella sala da ballo.
-Forza dai… se non sbaglio ti ho promesso tutti i balli di stasera, no? E poi non vorrai farti scappare l’occasione di far morire d’invidia Sanji…-
-Ottima idea…-e baciandosi nuovamente, i due rientrarono abbracciati, decisi a non lasciarsi mai più, ignorando gli sguardi ironici e maliziosi dei presenti, ballando sulle note delle loro vite unite. 
   
 
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