That's What Friends are For
A Bebbe, con le mie
più umilissime (?!) scuse per
stile e grammatica – mai ho lottato più
tenacemente con l’italiano! – per il
suo meraviglioso compleanno.
Tanti auguri, bimba!
Il mondo è un teatro di burattini in cui
ognuno
trova o riceve una parte che si porterà dietro fino a quando
uno sforzo di
volontà o un collasso di natura non lo libereranno.
Alcuni ruoli sono marginali, fanno da sfondo a un
disegno più ampio.
Altri si fanno avanti con la preponderanza scenica
dei protagonisti.
Eppure sono tutti necessari nella costruzione di
una storia, qualunque essa sia. In ogni teatro, anche i personaggi
minori o
dimenticati devono avere una storia, perché senza una storia
il dipinto che la
loro massa crea sarebbe incompleto, falso.
La storia ci è raccontata dai
protagonisti, ma è
costruita da tutti gli attori.
Anche se quando il sipario cala, nessuno si
ricorderà mai dei volti nella massa.
And I never thought I'd feel this way
And as far as I'm concerned
I'm glad I got the chance to say
That I do believe I love you
Una marea di visi poco amati, ecco come il mio
spettacolo si è aperto.
Certo, all’inizio non lo sapevo. Come fai
a
distinguere qualcosa di amato da qualcosa di disprezzato se non hai mai
visto
alternative attorno a te? All’inizio credevo di amarli.
Quando ho finalmente realizzato che non era
così,
mi sono rassegnato a passare il resto della mia vita circondato solo da
quella
parodia d’affetto e cercando di non guardarmi attorno per
cercare una nuova illusione
che, sapevo, non poteva esistere.
Ma avevo sottovalutato un piccolo fattore. Un
occhialuto, arruffato fattore che ha deciso che solo perché
io non volevo
aprirmi, questo non significava che nessuno mi potesse aprire. Io non
volevo
guardarmi attorno, e non l’ho mai fatto, ma non potevo
impedire ad altri di
guardarsi attorno, e vedere me. Potevo rendere sgradevole
l’esperienza, ma per
quanto dura sia ammetterlo, lui è più testardo di
me.
Cosa di cui non gli sarò mai abbastanza
grato.
Non pensavo che mi sarei mai sentito a quel modo.
Ma per quanto mi riguarda, non
ringrazierò mai
abbastanza la possibilità che ho avuto di poter dire, James,
che veramente ti
voglio bene.
And if I should ever go away
Well, then close your eyes and try to feel
The way we do today
And then if you can remember
Un uragano.
Se mai qualcuno dovesse descrivere il sottoscritto
illustrissimo – e in molti hanno tentato, fallendo
miseramente – questa è la
prima definizione che gli verrebbe in mente.
Il mio palcoscenico è caotico, assurdo,
ma allo
stesso tempo stranamente confortante. Mia madre dice che io non posso
entrare
in un posto senza renderlo un po’ come me. Ma ci ho messo un
po’ per capire che
intendeva con “posto” anche il cuore delle persone.
Dopotutto, il caos non ha mai ucciso nessuno.
A essere onesti, io l’ho visto guarire
qualcuno, e
questo qualcuno è l’attore principale della
commedia che è la mia vita. Un
attore che, senza la magia dell’assurdo, sarebbe ancora solo
parte della
scenografia, un attore che invece ora contende il centro del palco con
me, e me
lo lascia – fingendo di non farlo – solo quando
è sicuro che la cosa non
intaccherà la sua popolarità.
Mi ricordo quando lo vedevo ancora spaventato che
tutto questo fosse davvero soltanto una commedia, e che il sipario
sarebbe
calato presto.
Ci ho messo un po’ a spiegargli che, se
mai
dovessi davvero andare via, be’, tutto quello che deve fare
è semplicemente
chiudere gli occhi, raggiungere il caos e ricordarsi di come si sentiva
nei
momenti in cui eravamo insieme, invincibili e inarrestabili. Vivere
l’oggi, per
creare memorie per il domani.
Questo è quello che sono riuscito a
insegnargli.
Keep smilin', keep shinin'
Knowin' you can always count on me, for sure
That's what friends are for
For good times and bad times
I'll be on your side forever more
That's what friends are for
È incredibile come ora mi sembri assurdo
non
essere riuscito a sorridere per così tanto tempo. Ci sono
poche cose che faccia
più spesso, ora. È per questo che ora so che,
qualunque cosa succeda, questo
nodo non si scioglierà mai. James ha già fatto
tanto per me, lo ricambierò,
dovessi morirne. Potrà sempre contare su di me, sui miei
migliori consigli e
sul mio eterno appoggio.
Lo giuro.
E ora possiamo semplicemente sorridere.
Sirius è il primo vero legame che mi sia
costruito, che non era scontato, e che per questo mi è
diventato ancora più
indispensabile. Non potrei immaginarmi altrove che al suo fianco, nella
buona o
nella cattiva sorte, per quanto melodrammatico questo possa sembrare,
perché questo
è quello che siamo.
Semplicemente – ma mai niente
è stato più
complesso – amici.
Migliori amici.
Well, you came and opened me
And now there's so much more I see
And so by the way I thank you
Il mio palcoscenico si era aperto a tinte medie,
confortevoli, non particolarmente brillanti e non particolarmente cupe.
Una semplice famiglia di modesti mezzi e discreti
sogni, in cui stavo crescendo felicemente.
Poi, un improvviso blackout ha distrutto tutto.
Ogni luce, dalle più evidenti alle
più minuscole, è
sparita senza lasciare traccia, lasciando i miei occhi senza appoggi
per
cercare l’uscita di emergenza.
Un piccolo spiraglio si aprì quando mi
fu concessa
la possibilità di cambiare teatro, ma ancora sembrava che la
mia stessa
presenza, ora, oscurasse le luci.
E poi sono arrivati loro.
Indissolubili come due fratelli, ridendo e
scherzando, hanno aperto la porta del mio solitario teatro e ci hanno
portato
dentro un’esplosione di fuochi di tutti i colori, sostituendo
le tenui candele
con fari di tutti i toni, impedendo a quel buio di spaventarmi ancora
come era
già successo.
Ora i miei occhi sono di nuovo capaci di vedere, e
quante cose posso vedere.
Perciò, amici miei, per la vita vi
ringrazio.
Whoa, and then for the times when we're apart
Well, then close your eyes and know
These words are comin' from my heart
And then if you can remember, oh
La nostra – ora comune –
rappresentazione non si
stancava mai di chiamare nuovi attori.
James dice che era terapeutico sia per i nuovi
arrivati che per me, e io lo lasciavo fare, ancora stupefatto di fronte
a quel
terremoto che era e sarà sempre.
Ma Remus è stato il primo ad attirare la
mia
attenzione.
Forse per via di quella strana luce nei suoi
occhi, forse perché il suo teatro era delle tinte del mio,
prima dell’arrivo di
James. Forse perché le affinità non si creano,
semplicemente di scoprono. E in
lui l’abbiamo trovata. Un’affinità
così forte che ne abbiamo fatto il terzo
protagonista, il più abile in monologhi – che
saltuariamente diventavano
soliloqui, visto l’atteggiamento mio e di mio fratello.
In un certo senso, Remus è stato per me
quello che
io sono stato per James. Qualcuno di cui prendersi cura,
perché il risultato
valeva uno sforzo dieci volte maggiore.
Di solito gli attori di contorno sono quelli che
mi fanno più pena.
Dopotutto, perché loro non dovrebbero
avere la
loro possibilità di stare al centro della scena e mostrare
sé stessi?
La risposta è nella loro stessa natura.
Molte
persone vogliono semplicemente restare indietro.
Ma allora non lo sapevo, e quindi cercavo di
portare avanti più o meno riluttanti comparse per renderle
le star del momento.
E i fatti, come sempre, mi hanno dato ragione.
Meglio ancora, ci hanno dato Remus.
Remus che rimaneva nell’ombra solo
perché credeva
di non essere degno della luce, eppure è uno dei nostri
attori migliori, quello
che il pubblico ricorderà per espressività ed
eloquenza, e per aver sollevato
il tono di tutto lo spettacolo.
Senza Remus, io e Sirius saremmo solo ragazzini
scalmanati.
Grazie a lui, siamo “piccoli
uomini”, come direbbe
mio padre. Siamo futuri adulti.
Keep smiling, keep shining
Knowing you can always count on me, for sure
That's what friends are for
In good times, in bad times
I'll be on your side forever more
Oh, that's what friends are for
Il nodo che è stato stretto fra noi
è così forte
che ormai non esistono più tre distinti spettacoli, siamo
tutti insieme nella
nostra più grande interpretazione, insieme come solo tre
anime affini possono
essere.
Ognuno di noi è diverso, ovviamente.
Ma ora la nostra commedia è una sola.
E noi possiamo sorridere e sfogarci come ci pare,
perché ci sono altre due persone come noi per sorreggerci e
sottrarci la scena
quando cominciamo a esagerare.
O che ci staranno vicini quando le cose
cominceranno ad andare male.
Dopotutto, questo è il motivo per cui
sono qui.
Ad ogni nuova aggiunta, una nuova luce si accende
e illumina ancora di più il palco, regalandoci tutta la
scena.
E noi la prendiamo.
La prendiamo perché è la
nostra casa, è il luogo
dove ci troviamo meglio, perché è
l’unico posto in cui sappiamo troveremo
qualcuno per cui contiamo qualcosa, e che veramente contano qualcosa
per noi.
I legami per cui abbiamo combattuto sono quelli
che ci restano più impressi.
Io ho combattuto due volte, e vinto entrambe.
E questa certezza mi da la forza di un gigante.
Avere un nuovo teatro in cui qualcuno nuovamente
ha inserito le luci non è nulla comparabile al piacere
immenso di condividere
di nuovo uno spettacolo con qualcuno.
Amici.
Amici che mi rimangono accanto, amici che quando
inciampo mi impediscono di cadere e trasformano il mio errore in una
nuova
battuta, amici che quando mi comincio ad incartare con le mie parti
vengono lì
e se ne inventano di sana pianta per potermi suggerire le mie.
Amici.
Semplicemente amici che sono sempre lì,
accanto a
me.
E a cui io resterò accanto per tutta la
vita.
Whoa... oh... oh... keep smilin', keep shinin'
Knowin' you can always count on me, for sure
That's what friends are for
For good times and bad times
I'll be on your side forever more
That's what friends are for
Io non sono mai stato un attore.
Se mi costringevano a salire su un palcoscenico,
facevo del mio meglio per confondermi con lo sfondo, per non farmi
notare ed
essere richiamato fuori il più velocemente possibile. La
vita di teatro,
pensavo, non fa per me.
Loro mi hanno dimostrato il contrario.
Mi hanno mostrato che un teatro non funziona solo
con gli attori – gli attori, in realtà, occupano
il ruolo “minore”: servono
scenografi, sceneggiatori, servi di scena, tecnici…
Tutti ruoli che mi si confacevano di più.
Hanno accettato la mia incapacità di
recitare,
l’hanno accettata e ne hanno tratto fuori il meglio, hanno
mostrato la mia
abilità nel costruire scenari, nel dirigere le luci, nello
spostare gli
attrezzi…
C’è sempre qualcosa da fare,
anche da dietro le
quinte.
E nessuno mi ha mai fatto sentire più
importante
nel farlo di loro.
James.
Sirius.
Remus.
Keep smilin', keep shinin'
Knowin' you can always count on me, oh, for sure
'Cause I tell you that's what friends are for
For good times and for bad times
I'll be on your side forever more
That's what friends are for (That's what friends are for)
Peter non voleva mai entrare in scena.
Quando era il suo momento, si tirava indietro con
tutte le sue forze, era terrorizzato all’idea di avere le
luci solo per sé.
Credeva che avrebbe rovinato tutto.
James voleva portarlo avanti comunque, ma io e
Remus insieme siamo riusciti a fargli cambiare idea.
Non ha senso dare la scena a qualcuno che la
considera un’imposizione. Si è protagonisti per
scelta, non per obbligo. E
Peter non lo voleva, questo obbligo.
Lui si trovava bene nei retroscena, e ci sono
poche persone al mondo a cui io riconoscerei
un’abilità maggiore nel muoversi
lì. Ha messo a nuovo il nostro teatro.
Ho già detto che ci sono casi in cui le
comparse
desiderano solo restare tali?
Non è un concetto che mi è
entrato in testa
facilmente.
A essere onesti, a volte ancora faccio fatica ad
accettarlo. Remus dice che è perché sono
egocentrico.
Forse, ma continuo a non capire come qualcuno non
vorrebbe essere protagonista per un giorno, per un momento.
Eppure, sono stato amico di Peter per una vita.
E so che l’unico luogo in cui lui mai si
troverà a
posto è fuori dalla scena, dove può agire senza
essere visto mentre altri si
prendono il merito per quello che fa.
Essere al centro di un palco, con tutti gli occhi
puntati su di te e la responsabilità di condurre avanti lo
spettacolo richiede
coraggio.
Ma solo il coraggio matto e senza pensieri
così
caratteristico dei Grifondoro.
Restare nei retroscena, lavorare
affinché tutto
proceda per il meglio e vedere i risultati dei tuoi sforzi senza
esserne parte
richiede un altro tipo di coraggio.
Peter ha solo il secondo coraggio, il coraggio di
non farsi avanti e restare nascosto, contribuendo alla recita quanto
noi ma
senza che nessuno mai se ne accorgesse.
Diceva che per lui era sufficiente vederci
inarrestabili, invincibili come eravamo, e sapere di essere parte di
questo
meccanismo.
Forse è così.
Ma proprio per questa sua riluttanza abbiamo
deciso di stargli sempre vicino.
Non vuole le luci? Le oscureremo quando arriva
lui, creeremo per lui un confortevole buio che gli permetta di restare,
anche
solo per un minuto, sul palcoscenico, vicino a noi.
Si nasconde dietro di noi e ci lascia andare
avanti. Ma è proprio questo che ci permette di continuare.
On me, for sure
That's what friends are for
Keep smilin', keep shinin'
Tenere in piedi un teatro non è un
lavoro per
principiante o scansafatiche.
Anche loro ci sono, come in ogni ambiente, ma non
ne fanno parte.
Il nostro spettacolo ha tre protagonisti e un
tecnico-comparsa.
Ma è per questo che funziona
così bene.
Perché finché possiamo ancora
guardarci negli
occhi, sorriderci e farci un occhiolino, siamo felici.
E la nostra commedia non è
più importante per il
pubblico, ma per la compagnia. Perché la compagnia
è davvero tutto ciò di cui
abbiamo bisogno. È il motivo per cui non siamo noi a
dipendere dal nostro
teatro, è il nostro teatro a dipendere da noi.
Solo perché siamo amici.
E
resteremo amici per tutta la vita.