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Autore: LadyMorgan    10/04/2011    5 recensioni
[...] Il mondo è un teatro di burattini in cui ognuno trova o riceve una parte che si porterà dietro fino a quando uno sforzo di volontà o un collasso di natura non lo libereranno.
Alcuni ruoli sono marginali, fanno da sfondo a un disegno più ampio.
Altri si fanno avanti con la preponderanza scenica dei protagonisti. [...]

Una piccola, completamente indegna storia per la mia personalissima Moony.
***Buon Compleanno, Bebbe!***
Genere: Generale, Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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That's What Friends are For

A Bebbe, con le mie più umilissime (?!) scuse per stile e grammatica – mai ho lottato più tenacemente con l’italiano! – per il suo meraviglioso compleanno.

Tanti auguri, bimba!

 

Il mondo è un teatro di burattini in cui ognuno trova o riceve una parte che si porterà dietro fino a quando uno sforzo di volontà o un collasso di natura non lo libereranno.

Alcuni ruoli sono marginali, fanno da sfondo a un disegno più ampio.

Altri si fanno avanti con la preponderanza scenica dei protagonisti.

Eppure sono tutti necessari nella costruzione di una storia, qualunque essa sia. In ogni teatro, anche i personaggi minori o dimenticati devono avere una storia, perché senza una storia il dipinto che la loro massa crea sarebbe incompleto, falso.

La storia ci è raccontata dai protagonisti, ma è costruita da tutti gli attori.

Anche se quando il sipario cala, nessuno si ricorderà mai dei volti nella massa.

 

And I never thought I'd feel this way

And as far as I'm concerned

I'm glad I got the chance to say

That I do believe I love you

 

Una marea di visi poco amati, ecco come il mio spettacolo si è aperto.

Certo, all’inizio non lo sapevo. Come fai a distinguere qualcosa di amato da qualcosa di disprezzato se non hai mai visto alternative attorno a te? All’inizio credevo di amarli.

Quando ho finalmente realizzato che non era così, mi sono rassegnato a passare il resto della mia vita circondato solo da quella parodia d’affetto e cercando di non guardarmi attorno per cercare una nuova illusione che, sapevo, non poteva esistere.

Ma avevo sottovalutato un piccolo fattore. Un occhialuto, arruffato fattore che ha deciso che solo perché io non volevo aprirmi, questo non significava che nessuno mi potesse aprire. Io non volevo guardarmi attorno, e non l’ho mai fatto, ma non potevo impedire ad altri di guardarsi attorno, e vedere me. Potevo rendere sgradevole l’esperienza, ma per quanto dura sia ammetterlo, lui è più testardo di me.

Cosa di cui non gli sarò mai abbastanza grato.

Non pensavo che mi sarei mai sentito a quel modo.

Ma per quanto mi riguarda, non ringrazierò mai abbastanza la possibilità che ho avuto di poter dire, James, che veramente ti voglio bene.

 

And if I should ever go away

Well, then close your eyes and try to feel

The way we do today

And then if you can remember

 

Un uragano.

Se mai qualcuno dovesse descrivere il sottoscritto illustrissimo – e in molti hanno tentato, fallendo miseramente – questa è la prima definizione che gli verrebbe in mente.

Il mio palcoscenico è caotico, assurdo, ma allo stesso tempo stranamente confortante. Mia madre dice che io non posso entrare in un posto senza renderlo un po’ come me. Ma ci ho messo un po’ per capire che intendeva con “posto” anche il cuore delle persone.

Dopotutto, il caos non ha mai ucciso nessuno.

A essere onesti, io l’ho visto guarire qualcuno, e questo qualcuno è l’attore principale della commedia che è la mia vita. Un attore che, senza la magia dell’assurdo, sarebbe ancora solo parte della scenografia, un attore che invece ora contende il centro del palco con me, e me lo lascia – fingendo di non farlo – solo quando è sicuro che la cosa non intaccherà la sua popolarità.

Mi ricordo quando lo vedevo ancora spaventato che tutto questo fosse davvero soltanto una commedia, e che il sipario sarebbe calato presto.

Ci ho messo un po’ a spiegargli che, se mai dovessi davvero andare via, be’, tutto quello che deve fare è semplicemente chiudere gli occhi, raggiungere il caos e ricordarsi di come si sentiva nei momenti in cui eravamo insieme, invincibili e inarrestabili. Vivere l’oggi, per creare memorie per il domani.

Questo è quello che sono riuscito a insegnargli.

 

Keep smilin', keep shinin'

Knowin' you can always count on me, for sure

That's what friends are for

For good times and bad times

I'll be on your side forever more

That's what friends are for

 

È incredibile come ora mi sembri assurdo non essere riuscito a sorridere per così tanto tempo. Ci sono poche cose che faccia più spesso, ora. È per questo che ora so che, qualunque cosa succeda, questo nodo non si scioglierà mai. James ha già fatto tanto per me, lo ricambierò, dovessi morirne. Potrà sempre contare su di me, sui miei migliori consigli e sul mio eterno appoggio.

Lo giuro.

 

E ora possiamo semplicemente sorridere.

Sirius è il primo vero legame che mi sia costruito, che non era scontato, e che per questo mi è diventato ancora più indispensabile. Non potrei immaginarmi altrove che al suo fianco, nella buona o nella cattiva sorte, per quanto melodrammatico questo possa sembrare, perché questo è quello che siamo.

Semplicemente – ma mai niente è stato più complesso – amici.

Migliori amici.

 

Well, you came and opened me

And now there's so much more I see

And so by the way I thank you

 

Il mio palcoscenico si era aperto a tinte medie, confortevoli, non particolarmente brillanti e non particolarmente cupe.

Una semplice famiglia di modesti mezzi e discreti sogni, in cui stavo crescendo felicemente.

Poi, un improvviso blackout ha distrutto tutto.

Ogni luce, dalle più evidenti alle più minuscole, è sparita senza lasciare traccia, lasciando i miei occhi senza appoggi per cercare l’uscita di emergenza.

Un piccolo spiraglio si aprì quando mi fu concessa la possibilità di cambiare teatro, ma ancora sembrava che la mia stessa presenza, ora, oscurasse le luci.

E poi sono arrivati loro.

Indissolubili come due fratelli, ridendo e scherzando, hanno aperto la porta del mio solitario teatro e ci hanno portato dentro un’esplosione di fuochi di tutti i colori, sostituendo le tenui candele con fari di tutti i toni, impedendo a quel buio di spaventarmi ancora come era già successo.

Ora i miei occhi sono di nuovo capaci di vedere, e quante cose posso vedere.

Perciò, amici miei, per la vita vi ringrazio.

 

Whoa, and then for the times when we're apart

Well, then close your eyes and know

These words are comin' from my heart

And then if you can remember, oh

 

La nostra – ora comune – rappresentazione non si stancava mai di chiamare nuovi attori.

James dice che era terapeutico sia per i nuovi arrivati che per me, e io lo lasciavo fare, ancora stupefatto di fronte a quel terremoto che era e sarà sempre.

Ma Remus è stato il primo ad attirare la mia attenzione.

Forse per via di quella strana luce nei suoi occhi, forse perché il suo teatro era delle tinte del mio, prima dell’arrivo di James. Forse perché le affinità non si creano, semplicemente di scoprono. E in lui l’abbiamo trovata. Un’affinità così forte che ne abbiamo fatto il terzo protagonista, il più abile in monologhi – che saltuariamente diventavano soliloqui, visto l’atteggiamento mio e di mio fratello.

In un certo senso, Remus è stato per me quello che io sono stato per James. Qualcuno di cui prendersi cura, perché il risultato valeva uno sforzo dieci volte maggiore.

 

Di solito gli attori di contorno sono quelli che mi fanno più pena.

Dopotutto, perché loro non dovrebbero avere la loro possibilità di stare al centro della scena e mostrare sé stessi?

La risposta è nella loro stessa natura. Molte persone vogliono semplicemente restare indietro.

Ma allora non lo sapevo, e quindi cercavo di portare avanti più o meno riluttanti comparse per renderle le star del momento.

E i fatti, come sempre, mi hanno dato ragione.

Meglio ancora, ci hanno dato Remus.

Remus che rimaneva nell’ombra solo perché credeva di non essere degno della luce, eppure è uno dei nostri attori migliori, quello che il pubblico ricorderà per espressività ed eloquenza, e per aver sollevato il tono di tutto lo spettacolo.

Senza Remus, io e Sirius saremmo solo ragazzini scalmanati.

Grazie a lui, siamo “piccoli uomini”, come direbbe mio padre. Siamo futuri adulti.

 

Keep smiling, keep shining

Knowing you can always count on me, for sure

That's what friends are for

In good times, in bad times

I'll be on your side forever more

Oh, that's what friends are for

 

Il nodo che è stato stretto fra noi è così forte che ormai non esistono più tre distinti spettacoli, siamo tutti insieme nella nostra più grande interpretazione, insieme come solo tre anime affini possono essere.

Ognuno di noi è diverso, ovviamente.

Ma ora la nostra commedia è una sola.

E noi possiamo sorridere e sfogarci come ci pare, perché ci sono altre due persone come noi per sorreggerci e sottrarci la scena quando cominciamo a esagerare.

O che ci staranno vicini quando le cose cominceranno ad andare male.

Dopotutto, questo è il motivo per cui sono qui.

 

Ad ogni nuova aggiunta, una nuova luce si accende e illumina ancora di più il palco, regalandoci tutta la scena.

E noi la prendiamo.

La prendiamo perché è la nostra casa, è il luogo dove ci troviamo meglio, perché è l’unico posto in cui sappiamo troveremo qualcuno per cui contiamo qualcosa, e che veramente contano qualcosa per noi.

I legami per cui abbiamo combattuto sono quelli che ci restano più impressi.

Io ho combattuto due volte, e vinto entrambe.

E questa certezza mi da la forza di un gigante.

 

Avere un nuovo teatro in cui qualcuno nuovamente ha inserito le luci non è nulla comparabile al piacere immenso di condividere di nuovo uno spettacolo con qualcuno.

Amici.

Amici che mi rimangono accanto, amici che quando inciampo mi impediscono di cadere e trasformano il mio errore in una nuova battuta, amici che quando mi comincio ad incartare con le mie parti vengono lì e se ne inventano di sana pianta per potermi suggerire le mie.

Amici.

Semplicemente amici che sono sempre lì, accanto a me.

E a cui io resterò accanto per tutta la vita.

 

Whoa... oh... oh... keep smilin', keep shinin'

Knowin' you can always count on me, for sure

That's what friends are for

For good times and bad times

I'll be on your side forever more

That's what friends are for

 

Io non sono mai stato un attore.

Se mi costringevano a salire su un palcoscenico, facevo del mio meglio per confondermi con lo sfondo, per non farmi notare ed essere richiamato fuori il più velocemente possibile. La vita di teatro, pensavo, non fa per me.

Loro mi hanno dimostrato il contrario.

Mi hanno mostrato che un teatro non funziona solo con gli attori – gli attori, in realtà, occupano il ruolo “minore”: servono scenografi, sceneggiatori, servi di scena, tecnici…

Tutti ruoli che mi si confacevano di più.

Hanno accettato la mia incapacità di recitare, l’hanno accettata e ne hanno tratto fuori il meglio, hanno mostrato la mia abilità nel costruire scenari, nel dirigere le luci, nello spostare gli attrezzi…

C’è sempre qualcosa da fare, anche da dietro le quinte.

E nessuno mi ha mai fatto sentire più importante nel farlo di loro.

James.

Sirius.

Remus.

 

Keep smilin', keep shinin'

Knowin' you can always count on me, oh, for sure

'Cause I tell you that's what friends are for

For good times and for bad times

I'll be on your side forever more

That's what friends are for (That's what friends are for)

 

Peter non voleva mai entrare in scena.

Quando era il suo momento, si tirava indietro con tutte le sue forze, era terrorizzato all’idea di avere le luci solo per sé.

Credeva che avrebbe rovinato tutto.

James voleva portarlo avanti comunque, ma io e Remus insieme siamo riusciti a fargli cambiare idea.

Non ha senso dare la scena a qualcuno che la considera un’imposizione. Si è protagonisti per scelta, non per obbligo. E Peter non lo voleva, questo obbligo.

Lui si trovava bene nei retroscena, e ci sono poche persone al mondo a cui io riconoscerei un’abilità maggiore nel muoversi lì. Ha messo a nuovo il nostro teatro.

 

Ho già detto che ci sono casi in cui le comparse desiderano solo restare tali?

Non è un concetto che mi è entrato in testa facilmente.

A essere onesti, a volte ancora faccio fatica ad accettarlo. Remus dice che è perché sono egocentrico.

Forse, ma continuo a non capire come qualcuno non vorrebbe essere protagonista per un giorno, per un momento.

Eppure, sono stato amico di Peter per una vita.

E so che l’unico luogo in cui lui mai si troverà a posto è fuori dalla scena, dove può agire senza essere visto mentre altri si prendono il merito per quello che fa.

 

Essere al centro di un palco, con tutti gli occhi puntati su di te e la responsabilità di condurre avanti lo spettacolo richiede coraggio.

Ma solo il coraggio matto e senza pensieri così caratteristico dei Grifondoro.

Restare nei retroscena, lavorare affinché tutto proceda per il meglio e vedere i risultati dei tuoi sforzi senza esserne parte richiede un altro tipo di coraggio.

Peter ha solo il secondo coraggio, il coraggio di non farsi avanti e restare nascosto, contribuendo alla recita quanto noi ma senza che nessuno mai se ne accorgesse.

Diceva che per lui era sufficiente vederci inarrestabili, invincibili come eravamo, e sapere di essere parte di questo meccanismo.

Forse è così.

Ma proprio per questa sua riluttanza abbiamo deciso di stargli sempre vicino.

Non vuole le luci? Le oscureremo quando arriva lui, creeremo per lui un confortevole buio che gli permetta di restare, anche solo per un minuto, sul palcoscenico, vicino a noi.

Si nasconde dietro di noi e ci lascia andare avanti. Ma è proprio questo che ci permette di continuare.

 

On me, for sure

That's what friends are for

Keep smilin', keep shinin'

 

Tenere in piedi un teatro non è un lavoro per principiante o scansafatiche.

Anche loro ci sono, come in ogni ambiente, ma non ne fanno parte.

Il nostro spettacolo ha tre protagonisti e un tecnico-comparsa.

Ma è per questo che funziona così bene.

Perché finché possiamo ancora guardarci negli occhi, sorriderci e farci un occhiolino, siamo felici.

E la nostra commedia non è più importante per il pubblico, ma per la compagnia. Perché la compagnia è davvero tutto ciò di cui abbiamo bisogno. È il motivo per cui non siamo noi a dipendere dal nostro teatro, è il nostro teatro a dipendere da noi.

Solo perché siamo amici.

E resteremo amici per tutta la vita.

  
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