10/04/2011
2 recensioniPartenza e Arrivo
"Mamma, io non ci voglio venire in quel posto!"
"Non si discute Alexandra, tu verrai con me e se ce ne sarà bisogno mi darai una mano"
Perchè discutiamo? Semplice. Mia madre, ovvero Samantha Doyle, nonchè cuoca nella mia scuola, ha deciso di andare a lavorare in un campo estivo e indovinate chi vuole portare con sè? Sì, proprio come pensate: ME.
Già solo sentire il nome di questo campo mi fa venire il volta stomaco: Camp Rock. Sicuramente sarà uno di quei campi musicali in cui ragazzi che pensano di sapere qualcosa di musica fanno del loro peggio per vincere qualche stupida gara. Va bene, canto anche io, ma certamente non mi esibirò in quel campo, nè ora nè mai.
"Dai tesoro, ci sarà anche una band conosciutissima!"
"E sentiamo..qual è questa band?" chiesi scettica.
"Ma che domande, i Jonas Brothers!"
Ecco, appunto.
"Mamma..i Jonas Brothers sono un gruppo incompetente che crede di sapere cos'è il Rock o la musica!"
"Oh insomma Alex, cosa ti costa assecondarmi per una volta? Passerò 3 mesi in quel campo, ho bisogno che qualcuno mi sia accanti e che mi dia una mano"
Esattamente come temevo, l'amatissima Samantha fa la vittima facendomi arrivare in testa dei mattoni chiamati sensi di colpa.
"D'accordo, verrò, ma ad una condizione"
"Dimmi pure"
"Io non metterò piede su un palco o qualcosa di simile, non ho intenzione di cantare davanti a un gruppo di id.."
"Alexandra! Non li conosci nemmeno"
"Ok, scusa..vado a fare le valigie"
E così eccomi qui, sul furgoncino giallo di mamma, ad affrontare cinque ore di viaggio. Mia mamma aveva deciso di convertirmi alla musica Jonas mettendo un loro cd, ma per fortuna non si è accorta che ho le cuffie nelle orecchie.
Quando arrivammo, scesi dal furgoncino e notai che tutti iniziarono a fissarmi con una strana faccia. Ok, forse mi ero vestita troppo di nero, ma che importa, mi piace così.
"Alex, vai a prendere una casetta e spera che le tue compagne di stanza siano simpatiche!"
"A dopo, allora" dissi a mia mamma prendendo il mio borsone e la chitarra. In breve tempo mi trovai di fronte alla casetta n° 3 e bussai. Una ragazza dai capelli rossi mi venne ad aprire e non appena mi vide mi sorrise abbracciandomi.
"Ciao! Piacere Catherine!" disse piena d'euforia.
"Piacere..Alexandra" dissi un po' sconcertata.
"Sei qui per la stanza, vero? Perchè c'è un letto libero, sempre se le altre non hanno trovato qualcun'altro..ma non importa, resti qui comunque, sei simpatica sai?"
OH.MIO.DIO. Ma quanto parla questa? E poi come faccio a starle simpatica se ho solo detto il mio nome?! Qualcuno mi aiuti, per la miseria!
Di risposta sorrisi ed entrai nella stanza. C'erano quattro letti, ognuno sotto una finestra, due scrivanie con entrambe due sedie, ogni letto era affiancato da un comodino a destra e da una sedia a sinistra.
"Il tuo letto è questo, spero ti piaccia perchè è l'unico rimasto..oh scusa, forse sto parlando troppo..ma sai sono un po' logorroica! Comunque, wow, complimenti, sei vestita benissimo!"
"Grazie..non ti preoccupare, anche io ogni tanto ho bisogno di parlare tanto"
Misi la valigia e la chitarra sul letto ed uscii dalla casetta per dirigermi da mia mamma e dirle che ero già stufa di quel posto.