Nick Autore (sul forum e su EFP): pikkola prongs91 (forum), pikkola prongs (EFP)
Titolo: The Arrow of Forgiveness
Personaggi: Fiorenzo
Carta scelta: 38. La freccia
Genere: introspettivo,
Rating: giallo
Avvertimenti: Flashfic
Introduzione: Fiorenzo si sta allontanando dalla foresta, dopo essere stato cacciato dal branco, durante il 5° anno di Harry e, mentre corre, una freccia lo raggiunge. La freccia del perdono.
NdA (eventuali): Allora, ho cercato di immaginarmi come possa sentirsi un Centauro e, scrivere una fan fiction sull’orgoglio della loro specie non mi eccitava molto, così ho deciso di aggiungere la materia romantica. Mi sono immaginata un possibile amore clandestino. Ovviamente la Bowling non ha mai lasciato intendere nulla di tutto questo, ma io ho voluto scrivere questo. Spero che mi perdonerete.

Inoltre, la frase che ho scelto di collocare alla fine “

Ibis redibis, non morieris in bello.”, che, dal latino, significa

“Andrai, tornerai, non morirai in guerra.”

È una celebre frase pronunciata dalla Sibilla ad un soldato. Ha un’ambivalenza, perché se non si mette la virgola prima del non, significherà “Andrai, non tornerai e morirai in guerra.”
Io ho deciso di mettere la virgola perché è una previsione del futuro di Fiorenzo. Inoltre l’ho scelta per la sua ovvia relazione con Divinazione.

La frase è tratta da “Alberico delle Tre Fontane”, Chronicon.

The Arrow Of Forgiveness


E' notte fonda e l'unico rumore che sento è lo strepitio dei miei zoccoli che corrono veloci.

Sono esausto e ferito.

Sapevo che ci sarebbero state delle ripercussioni, in seguito a ciò che avevo fatto.

Accettare la proposta di Silente, come un insignificante cavallo che si lascia sellare, è stato sciocco da parte mia.

Ho tradito il mio branco, l'ho offeso e ora si è rivoltato contro di me. Contro di me e la mia stupida predilezione per gli umani, come l'ha definita Cassandro.

Mi hanno cacciato, esiliato. Eppure, nonostante sia una terribile umiliazione portare il segno dello zoccolo di un fratello sul petto, non è questa la mia punizione più grande.

Gli astri l'avevano predetto: scrutandoli, avevo letto il destino tormentato del mio amore illecito.

Nessuno doveva saperlo, eccetto il cielo, unico tacito spettatore dell'intrecciarsi delle nostre code, dell'incontro delle nostre labbra.

E ora che mi hanno bandito mi chiedo quando potrò rivederlo, quando potrò toccarlo di nuovo. Come saprò se mi odia anche lui, per averli traditi?

Ho appena superato i confini della Foresta e vorrei solo tornare indietro e invocare il perdono. Vorrei baciarlo per un'ultima volta. Vorrei un'ultima notte di passione con lui. Ma non posso: sarò relegato entro le mura di Hogwarts fino al giorno in cui mi giudicheranno degno di galoppare ancora con loro. Mi uccideranno, se torno ora.

Vorrei solo... Ma cosa--? L'ho udito, ne sono certo. Il fragore dell'aria sferzata da una freccia è inconfondibile per un Centauro.

Mi volto con circospezione ed eccola lì, infilzata a terra. Riconosco immediatamente la punta a cuspide e l'asta in cedro barilata. So chi ha tirato la corda dell'arco, chi ha scagliato questa freccia letale.

Estraggo dal terreno la cuspide bronzea infuocata di passione, leggermente leccata dall'arciere che mi ha trafitto il cuore ormai alcuni anni fa. 

E' la sua freccia e l'ha lanciata per me, sapendo che l'avrei riconosciuta.

Mi ha perdonato, lo so. E mi aspetterà.

Farò ritorno, Conan. Te lo prometto.

Ibis redibis, non morieris in bello.