Falling In The Dark
Quella notte il
cielo era blu cobalto, ornato da una miriade di stelle che
sfavillavano come tanti piccoli fuochi bianchi. La luna piena
brillava placida riflettendo la sua immagine argentea sul Lago
Nero.
Appollaiato su un' altura rocciosa vi era il maestoso
castello di Hogwarts. A prima vista poteva sembrare spettrale con
tutte quelle torri alte e appuntite ma in realtà era un
luogo
accogliente, pieno di misteri e di passaggi segreti... era un luogo
magico, letteralmente.
Per
molti studenti Hogwarts era una casa in mancanza di un luogo in cui
fare ritorno, per altri era semplicemente una scuola dove ci si
poteva divertire ma anche annoiare e altri ragazzi lo consideravano
un castello le cui mura erano intrise di un antico sapere da cui
attingere.
Era il caso di Hermione Granger, una ragazza dai ricci
capelli castani e occhi vispi e bruni. Hermione era, come si usa
spesso dire, una ragazza con la testa sulle spalle con una grande
passione per i libri e per tutto ciò che riguardasse lo
studio.
Tutte le risposte che cerava le trovava in biblioteca dove ogni
giorno passava diverse ore. Era molto coraggiosa, onesta e fiera di
essere una Grifondoro.
Hermione
stava percorrendo speditamente gli ampi corridoi di Hogwarts. Era
leggermente in ritardo per la cena perché era stata
impegnata tutto
il pomeriggio in biblioteca per una ricerca di Pozioni ed ora si
stava avviando verso la Sala Grande.
Il
sesto anno... con tutte le cose che stanno accadendo in questo
periodo non prevedo un anno facile ma sono certa che uniti riusciremo
a superare tutto, come abbiamo sempre fatto... oh no, altre oche
Serpeverdi! No, ritiro tutto, non riuscirò a superare quest'
anno!
Un
gruppetto di ragazze con l' uniforme nera e verde starnazzavano in un
angolo del corridoio scrutando Hermione con aria di
superiorità. La
Grifondoro non aveva mai sopportato i Serpeverde, soprattutto le
ragazza che per lei erano... meglio non dirlo!
Con questi pensieri
“felici” Hermione arrivò nell' affollata
Sala Grande. La cena
ovviamente era già iniziata e oltre ai profumi dei cibi si
sentiva
forte e chiaro come sempre il chiacchiericcio degli studenti delle
quattro case e il tintinnio delle posate. Il soffitto incantato
mostrava un cielo limpido e luminoso mentre le candele sospese a
mezz' aria regalavano un' atmosfera ancora più magica.
Accogliente
e allo stesso maestosa... non c' era modo migliore per descrivere
quella Sala. La sua grandezza e il suo aspetto antico, infatti,
contrastavano con l' allegria e il calore degli studenti che la
rendevano un luogo amichevole.
Non tutti, però, erano della
stessa opinione: mentre Hermione si dirigeva verso Ron ed Harry, una
ragazza minuta dagli occhi e dai capelli neri si alzò d
tavolo dei
Serpeverde dicendo con un fintissimo tono lamentoso:
<< Ehi
Granger! Ancora una volta a spulciare libri fino a tardi?! Secchiona!
>>
<< Non ti farebbe male leggere un paio di quei
libri, Parkinson >> rispose la Grifondoro con calma per
poi
sedersi tra i suoi amici. In realtà non era affatto calma ma
era
importante controllarsi e non dare importanza ai Serpeverde...
soprattutto se c' era di mezzo la regina delle oche: Pansy
Parkinson.
<< Brava Hermione! Non devi ascoltarli! >>
disse Ron impastando le parole mentre masticava un grosso boccone.
<<
Non preoccuparti, Ron... lo so già. Comunque non dovresti
masticare
tanto cibo in una sola volta >> rispose la ragazza
leggermente
disgustata.
<< Ha ragione, amico. Sinceramente fai anche un
po' ribrezzo >> prese parola Harry facendo ridere Ginny
che era
seduta vicino.
<< Smettetela di ridacchiare, voi due! >>
rispose Ron ingoiando tutto il cibo.
Hermione, ancora nervosa,
diede un' occhiata al tavolo dei Serpeverde e come c' era da
aspettarsi stavano ancora ridendo tutti per la
“battuta” di
Pansy. Lo sguardo di Hermione si spostò più a
destra dove stava
seduto elegantemente Draco Malfoy.
Era un ragazzo alto e magro,
dai lineamenti spigolosi e dalla pelle chiara. I suoi capelli lisci
erano color biondo platino e i suoi occhi grigi erano profondi come
pozzi ma allo stesso tempo impenetrabili come se fossero coperti da
lastre di ghiaccio.
Draco sorrideva alle battute degli amici ma
c' era qualcosa di diverso: nel suo sguardo, nel suo modo di fare non
c' era la stessa arroganza degli anni precedenti. C' era un velo di
sofferenza che non gli apparteneva ma era una sensazione quasi
impercettibile ed Hermione non si spiegava come aveva fatto ad
accorgersi del suo cambiamento.
Quello
che lei ancora non sapeva era che lo spavaldo e arrogante Draco
Malfoy avrebbe dovuto affrontare la decisione più difficile
della
sua vita. Una parte di lui gli diceva che ormai non poteva
più
tornare indietro, la strada che avevano deciso per lui era buia e
senza via d' uscita. Il Marchio Nero era tatuato sul suo braccio
sinistro già da molto tempo ma ogni volta che lo guardava o
involontariamente lo sfiorava non poteva fare a meno di provare
disgusto per tutto ciò che stava facendo. La notte gli
incubi lo
tormentavano e lentamente diventava più pallido e magro ma
cercava
comunque di apparire il solito strafottente Draco.
Dovevano ancora
servire il dolce quando il ragazzo si alzò improvvisamente
dalla
tavola.
<< Cosa succede, Draco? >>
cinguettò Pansy
Ma
lui stava già uscendo dalla Sala Grande. Aveva bisogno di
allontanarsi da tutta quella gente, dalla confusione... aveva bisogno
di rifugiarsi nella solitudine, il suo habitat dove nessuno gli
poteva dare ordini.
Percorse i lunghi corridoi di Hogwarts senza
una meta precisa finché non trovò una porta e vi
entrò. Si trovava
nel bagno di Mirtilla Malcontenta, infatti da un punto non preciso
della grande stanza si sentivano dei lamenti alternati a singhiozzi e
il pavimento era quasi tutto allagato.
Draco si avvicinò ad uno
dei lavandini e vi si appoggiò con le braccia guardandosi
allo
specchio.
Ultimamente andava spesso in quel luogo e Mirtilla da un
po' di tempo scappava seccata nei tubi di scarico quando lo sentiva
arrivare. Il fantasma doveva già essere andato via
perchè l' unico
suono che Draco sentiva era il suo respiro irregolare e lo
sgocciolare dei rubinetti.
La sua immagine era riflessa nello
specchio e a Draco sembrava sempre di più una caricatura di
sé
stesso, l' ombra sbiadita del suo vero essere.
Sentiva
che il Marchio Nero ingoiava la sua anima, rendendolo sempre
più
debole... non voleva uccidere Silente ma doveva farlo per proteggere
la sua famiglia da Voldemort.
<< Cosa ci fai qui? >>
disse una voce controllata ma con una punta di sorpresa.
<<
Granger... non sono affari tuoi >>rispose lui cercando di
usare
il suo tono più arrogante con scarso successo. La sua voce
debole si
era leggermente incrinata, come se fosse una richiesta d' aiuto
proveniente dal profondo.
Hermione se ne accorse e, come
ipnotizzata, si avvicinò al ragazzo e disse quasi
sussurrando:
<<
Qualunque cosa tu stia facendo... ti prego non farlo >>
Draco
fu sorpreso da questa affermazione ma allo stesso tempo qualcosa
scattò in lui e si accese come furia.
<< Chi sei tu per
dirmi cosa devo fare? Che ne sai di cosa provo? Te lo dico io
Granger, tu pensi di sapere tutto ma in realtà non sai
niente >>
disse lentamente, cercando di controllare la rabbia nella sua voce e
bloccando Hermione contro una parete con le braccia.
La Grifondoro
si sentiva in trappola, non riusciva a guardare Draco negli occhi
pietrificata dalla sua voce piena di rabbia.
Rimasero in silenzio
per un paio di minuti e poi Hermione fece la cosa più
irrazionale e
istintiva di tutta la sua vita: lo baciò.
Inizialmente
Draco fu sorpreso dal gesto della ragazza ma poi rispose al bacio
stringendo Hermione a sé. Per la prima volta dopo tanto
tempo si
sentì bene... dimenticò il Marchio Nero,
Voldemort, i problemi e
sentì un tepore caldo e soffice diffondersi nel suo corpo e
prendere
il posto del gelo.
Dopo un tempo che parve infinito si
allontanarono lentamente ed Hermione disse:
<< Hai
ragione... non so niente ma ascolta il tuo cuore, Draco. Non cadere
nell' oscurità >> e corse via non lasciando al
ragazzo il
tempo di dire una parola.
Il Serpeverde rimase qualche minuto
appoggiato al muro, con gli occhi chiusi e poi ritornò
davanti allo
specchio per sciacquarsi il viso con l' acqua ghiacciata.
Improvvisamente Draco sentì un rumore, guardò
dietro di sé
attraverso il riflesso dello specchio e colse un movimento vicino ad
una parete.
<< Potter >> disse per poi girarsi di
scatto e scagliare un incantesimo. Harry uscì fuori dal suo
nascondiglio da cui spiava Draco da pochi minuti e iniziarono a
combattere.
La battaglia era nuovamente iniziata...