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Autore: sunburn39    11/04/2011    1 recensioni
Draco si sente sempre più oppresso dal peso del Marchio Nero e non è più lo stesso ragazzo arrogante di qualche mese prima. Hermione si accorge di questo cambiamento e cerca di riportarlo sulla retta via...
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Falling In The Dark


Quella notte il cielo era blu cobalto, ornato da una miriade di stelle che sfavillavano come tanti piccoli fuochi bianchi. La luna piena brillava placida riflettendo la sua immagine argentea sul Lago Nero.
Appollaiato su un' altura rocciosa vi era il maestoso castello di Hogwarts. A prima vista poteva sembrare spettrale con tutte quelle torri alte e appuntite ma in realtà era un luogo accogliente, pieno di misteri e di passaggi segreti... era un luogo magico, letteralmente.

Per molti studenti Hogwarts era una casa in mancanza di un luogo in cui fare ritorno, per altri era semplicemente una scuola dove ci si poteva divertire ma anche annoiare e altri ragazzi lo consideravano un castello le cui mura erano intrise di un antico sapere da cui attingere.
Era il caso di Hermione Granger, una ragazza dai ricci capelli castani e occhi vispi e bruni. Hermione era, come si usa spesso dire, una ragazza con la testa sulle spalle con una grande passione per i libri e per tutto ciò che riguardasse lo studio. Tutte le risposte che cerava le trovava in biblioteca dove ogni giorno passava diverse ore. Era molto coraggiosa, onesta e fiera di essere una Grifondoro.

Hermione stava percorrendo speditamente gli ampi corridoi di Hogwarts. Era leggermente in ritardo per la cena perché era stata impegnata tutto il pomeriggio in biblioteca per una ricerca di Pozioni ed ora si stava avviando verso la Sala Grande.
Il sesto anno... con tutte le cose che stanno accadendo in questo periodo non prevedo un anno facile ma sono certa che uniti riusciremo a superare tutto, come abbiamo sempre fatto... oh no, altre oche Serpeverdi! No, ritiro tutto, non riuscirò a superare quest' anno!

Un gruppetto di ragazze con l' uniforme nera e verde starnazzavano in un angolo del corridoio scrutando Hermione con aria di superiorità. La Grifondoro non aveva mai sopportato i Serpeverde, soprattutto le ragazza che per lei erano... meglio non dirlo!
Con questi pensieri “felici” Hermione arrivò nell' affollata Sala Grande. La cena ovviamente era già iniziata e oltre ai profumi dei cibi si sentiva forte e chiaro come sempre il chiacchiericcio degli studenti delle quattro case e il tintinnio delle posate. Il soffitto incantato mostrava un cielo limpido e luminoso mentre le candele sospese a mezz' aria regalavano un' atmosfera ancora più magica.
Accogliente e allo stesso maestosa... non c' era modo migliore per descrivere quella Sala. La sua grandezza e il suo aspetto antico, infatti, contrastavano con l' allegria e il calore degli studenti che la rendevano un luogo amichevole.
Non tutti, però, erano della stessa opinione: mentre Hermione si dirigeva verso Ron ed Harry, una ragazza minuta dagli occhi e dai capelli neri si alzò d tavolo dei Serpeverde dicendo con un fintissimo tono lamentoso:
<< Ehi Granger! Ancora una volta a spulciare libri fino a tardi?! Secchiona! >>
<< Non ti farebbe male leggere un paio di quei libri, Parkinson >> rispose la Grifondoro con calma per poi sedersi tra i suoi amici. In realtà non era affatto calma ma era importante controllarsi e non dare importanza ai Serpeverde... soprattutto se c' era di mezzo la regina delle oche: Pansy Parkinson.
<< Brava Hermione! Non devi ascoltarli! >> disse Ron impastando le parole mentre masticava un grosso boccone.
<< Non preoccuparti, Ron... lo so già. Comunque non dovresti masticare tanto cibo in una sola volta >> rispose la ragazza leggermente disgustata.
<< Ha ragione, amico. Sinceramente fai anche un po' ribrezzo >> prese parola Harry facendo ridere Ginny che era seduta vicino.
<< Smettetela di ridacchiare, voi due! >> rispose Ron ingoiando tutto il cibo.
Hermione, ancora nervosa, diede un' occhiata al tavolo dei Serpeverde e come c' era da aspettarsi stavano ancora ridendo tutti per la “battuta” di Pansy. Lo sguardo di Hermione si spostò più a destra dove stava seduto elegantemente Draco Malfoy.
Era un ragazzo alto e magro, dai lineamenti spigolosi e dalla pelle chiara. I suoi capelli lisci erano color biondo platino e i suoi occhi grigi erano profondi come pozzi ma allo stesso tempo impenetrabili come se fossero coperti da lastre di ghiaccio.
Draco sorrideva alle battute degli amici ma c' era qualcosa di diverso: nel suo sguardo, nel suo modo di fare non c' era la stessa arroganza degli anni precedenti. C' era un velo di sofferenza che non gli apparteneva ma era una sensazione quasi impercettibile ed Hermione non si spiegava come aveva fatto ad accorgersi del suo cambiamento.

Quello che lei ancora non sapeva era che lo spavaldo e arrogante Draco Malfoy avrebbe dovuto affrontare la decisione più difficile della sua vita. Una parte di lui gli diceva che ormai non poteva più tornare indietro, la strada che avevano deciso per lui era buia e senza via d' uscita. Il Marchio Nero era tatuato sul suo braccio sinistro già da molto tempo ma ogni volta che lo guardava o involontariamente lo sfiorava non poteva fare a meno di provare disgusto per tutto ciò che stava facendo. La notte gli incubi lo tormentavano e lentamente diventava più pallido e magro ma cercava comunque di apparire il solito strafottente Draco.
Dovevano ancora servire il dolce quando il ragazzo si alzò improvvisamente dalla tavola.
<< Cosa succede, Draco? >> cinguettò Pansy
Ma lui stava già uscendo dalla Sala Grande. Aveva bisogno di allontanarsi da tutta quella gente, dalla confusione... aveva bisogno di rifugiarsi nella solitudine, il suo habitat dove nessuno gli poteva dare ordini.
Percorse i lunghi corridoi di Hogwarts senza una meta precisa finché non trovò una porta e vi entrò. Si trovava nel bagno di Mirtilla Malcontenta, infatti da un punto non preciso della grande stanza si sentivano dei lamenti alternati a singhiozzi e il pavimento era quasi tutto allagato.
Draco si avvicinò ad uno dei lavandini e vi si appoggiò con le braccia guardandosi allo specchio.
Ultimamente andava spesso in quel luogo e Mirtilla da un po' di tempo scappava seccata nei tubi di scarico quando lo sentiva arrivare. Il fantasma doveva già essere andato via perchè l' unico suono che Draco sentiva era il suo respiro irregolare e lo sgocciolare dei rubinetti.
La sua immagine era riflessa nello specchio e a Draco sembrava sempre di più una caricatura di sé stesso, l' ombra sbiadita del suo vero essere
.
Sentiva che il Marchio Nero ingoiava la sua anima, rendendolo sempre più debole... non voleva uccidere Silente ma doveva farlo per proteggere la sua famiglia da Voldemort.
<< Cosa ci fai qui? >> disse una voce controllata ma con una punta di sorpresa.
<< Granger... non sono affari tuoi >>rispose lui cercando di usare il suo tono più arrogante con scarso successo. La sua voce debole si era leggermente incrinata, come se fosse una richiesta d' aiuto proveniente dal profondo.
Hermione se ne accorse e, come ipnotizzata, si avvicinò al ragazzo e disse quasi sussurrando:
<< Qualunque cosa tu stia facendo... ti prego non farlo >>
Draco fu sorpreso da questa affermazione ma allo stesso tempo qualcosa scattò in lui e si accese come furia.
<< Chi sei tu per dirmi cosa devo fare? Che ne sai di cosa provo? Te lo dico io Granger, tu pensi di sapere tutto ma in realtà non sai niente >> disse lentamente, cercando di controllare la rabbia nella sua voce e bloccando Hermione contro una parete con le braccia.
La Grifondoro si sentiva in trappola, non riusciva a guardare Draco negli occhi pietrificata dalla sua voce piena di rabbia.
Rimasero in silenzio per un paio di minuti e poi Hermione fece la cosa più irrazionale e istintiva di tutta la sua vita: lo baciò.

Inizialmente Draco fu sorpreso dal gesto della ragazza ma poi rispose al bacio stringendo Hermione a sé. Per la prima volta dopo tanto tempo si sentì bene... dimenticò il Marchio Nero, Voldemort, i problemi e sentì un tepore caldo e soffice diffondersi nel suo corpo e prendere il posto del gelo.
Dopo un tempo che parve infinito si allontanarono lentamente ed Hermione disse:
<< Hai ragione... non so niente ma ascolta il tuo cuore, Draco. Non cadere nell' oscurità >> e corse via non lasciando al ragazzo il tempo di dire una parola.
Il Serpeverde rimase qualche minuto appoggiato al muro, con gli occhi chiusi e poi ritornò davanti allo specchio per sciacquarsi il viso con l' acqua ghiacciata.
Improvvisamente Draco sentì un rumore, guardò dietro di sé attraverso il riflesso dello specchio e colse un movimento vicino ad una parete.
<< Potter >> disse per poi girarsi di scatto e scagliare un incantesimo. Harry uscì fuori dal suo nascondiglio da cui spiava Draco da pochi minuti e iniziarono a combattere.
La battaglia era nuovamente iniziata...

  
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