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Autore: cutuletta    11/04/2011    15 recensioni
Alexis si reca al distretto e le sue prime parole sono: “papà ho combinato un guaio!”. Cosa avrà mai fatto l’angelica Alexis di male? E se il “guaio” riguardasse proprio la bella detective e lo scrittore…?
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Castle era al distretto, seduto al solito posto, vicino a Beckett, quando arrivò Alexis …

- Tesoro, che ci fai qui? – disse lui, poi si alzò e diede un bacio sulla guancia a sua figlia
- Ciao Alexis, che bella sorpresa! – Disse Kate.
-Cia  o...

Alexis aveva un’aria preoccupata e quel saluto biascicato non era nel suo stile loquace ed effervescente. Castle si voltò verso Beckett con aria incredula, la detective sollevò le spalle, perplessa almeno quanto lo scrittore

-Tutto ok? – Disse Castle
-Veramente no. Papà ho combinato un guaio!

Castle sgranò gli occhi. Non aveva mai sentito la figlia pronunciare la parola “guaio” e indirizzarsela in prima persona. La ragazza era palesemente in imbarazzo e continuava a guardarsi la punta delle scarpe.

-Bene, forse è meglio che vi lasci soli - disse Kate, sollevandosi dalla sedia
-No, Kate, aspetta. In realtà vorrei che ci fossi anche tu!

Kate annuì e si sedette di nuovo, mentre Castle cominciò ad andare in paranoia. Perché voleva che restasse Beckett? C’era di mezzo la legge con il guaio di Alexis? Si sentì sciocco al solo pensiero ma, prima che riuscisse a frenarsi, disse:
-Alexis, non avrai commesso un reato?

Alexis sollevò gli occhi, inclinò leggermente la testa e lo guardò come faceva di solito quando lui le proponeva di giocare a battaglie laser, era il suo modo di dirgli che era fuori strada! Castle accolse piacevolmente quella reazione, ma voleva sdrammatizzare l’uscita infelice di prima, e continuò su quella falsa riga:
-Hai investito qualcuno con la vespa? Ci sono: hai ucciso la nonna?!
-PAPA’!

Poi Castle si voltò verso Beckett e aggiunse:

-Le daranno il minimo della pena se testimonio a suo favore: il “nonnicidio” è stata legittima difesa!

Kate scosse la testa, poi Castle si voltò verso la figlia che aveva messo il broncio perché non si sentiva presa sul serio.
-Quale reato puoi aver commesso con quella faccia d’angelo, devo essere stato pazzo solo a pensarlo!
-Credo sia peggio di questo!

Castle smise di scherzare e si irrigidì. Il ghigno che aveva in viso fu presto rimpiazzato da un’aria preoccupata. Cosa c’era di peggio di un reato?
-Devo sedermi?
-Sono stata con Ashley oggi pomeriggio … - Poi si interruppe.
-Ok devo sedermi!

Disse Castle, preparandosi al peggio. In pochi secondi immaginò almeno una decina di scenari e tutti finivano con la sua ingenua bambina, in versione “ragazze scatenate”,  a cavalcioni su Ashley , che lanciava la sua camicetta stile lazo. La sua faccia ad ogni scenario diventava più pallida e contratta, Alexis cercò di completare in fretta il suo discorso, temendo che al padre venisse un infarto.

-Eravamo soli e poi ..
-asp …aspetta! Ok, non voglio sapere i dettagli! Sono un papà moderno, ma non fino a questo punto! Ti ringrazio per aver deciso di condividere questa cosa con me.
-Papà, guarda che non è questo c’è dell’altro

Castle alla parola “altro” abbandonò lo scenario della camicetta e passò a quello del reparto neonatale. Immaginò una pediatra, delle fattezze di Arizona Robbins di Grey’s Anatomy, che consegnava a sua figlia il suo primo nipotino. E d’istinto disse a gran voce:
- Sei incinta? 

Alexis divenne paonazza in un lampo; alcuni poliziotti si voltarono incuriositi ma Beckett lanciò loro un’occhiata e fece cenno di tornare a lavoro.
-Papà ma che ti viene in mente? NO!
-Non farmi prendere mai più uno spavento del genere!  - Disse lo scrittore che, dopo aver tirato un profondo sospiro di sollievo, non ci mise molto a tornare in sé, infatti aggiunse:
-Girare con un fagottino che ti chiama nonno ridurrebbe di molto le mie possibilità di rimorchio!

Kate alzò gli occhi al cielo, poi le scappò un sorriso: non ce lo vedeva Castle a prendersi cura di un bambino, anche perché avrebbero avuto la stessa età, se non anagrafica, almeno cerebrale.
-Promettimi che aspetterai almeno 20 anni prima di darmi un nipotino! – Aggiunse.
-Rilassati papà, credo che ci vorrà ancora un po’.
-Credi?
-Vuoi lasciarmi finire o hai altre congetture da esporre?
-Ora sai come mi sento io tutti i giorni, Alexis! –Disse Kate con un’aria trionfante.

Castle si voltò verso la detective, le fece una smorfia e poi, rivolto alla figlia, disse:
-Ok, scusami! Dimmi pure!
-Dicevo che eravamo soli, finché non è arrivato suo padre. E’ un tipo particolare, è di origini scozzesi, nonostante sia in America da oltre 20 anni si sente ancora l’accento inglese e soprattutto pronuncia alcune lettere in modo strano, insomma io non riesco proprio a capirlo.

Kate e Rick ascoltavano incuriositi ma non riuscivano a capire dove volesse arrivare
-Così ho adottato la tecnica di annuire e dire sempre di sì …
-E se ti facesse una domanda tranello per vedere se hai capito? – Chiese Castle

Alexis lo guardò storto, continuava a non prenderla sul serio, poi proseguì:

-Lui è convinto di parlare perfettamente la nostra lingua ed è abbastanza suscettibile su questo argomento. Se gli si fa notare che non pronuncia bene le parole, o gli si chiede di ripetere le cose, va su tutte le furie, anche Ashley a volte lo asseconda senza capire bene!
-L’hai fatto arrabbiare chiedendogli di fare lo spelling? – Disse ridendo e poi si voltò verso Beckett cercando approvazione per la battuta, ma la detective rimase seria
-Peggio! Ho detto di si a qualcosa a cui non avrei dovuto rispondere di si!
-La tua tecnica dell’annuire indiscriminato comincia ad evidenziare le prime falle? Cosa gli avrai mai detto?  Non gli avrai ceduto una fetta del tuo patrimonio?
-A quanto pare devi cenare con lui e la madre di Ashley stasera, scusa papà non volevo!

Castle tirò un sospiro di sollievo poi si voltò verso Beckett e disse ironicamente:

-Vedi che figlia sciagurata?
Poi si voltò verso Alexis
-Tesoro non è un problema, andrò da loro e starò attento a non chiedere repliche allo scozzese irascibile, promesso.

Ora la situazione era più chiara ma Kate continuava a chiedersi perché Alexis avesse chiesto anche a lei di restare.

-Il problema è che ho detto che saresti andato con la tua fidanzata.
-Tesoro sono single da un po’, te lo ricordi? Con chi dovrei andarci?

Alexis guardò colpevole in direzione di Beckett. Castle seguì la traiettoria dello sguardo di Alexis e si trovò a guardare Kate. Non appena realizzò quello che era successo, appoggiò un gomito sulla scrivania, mise il mento sul palmo della sua mano e si preparò per la reazione di Kate.
-Ooooh no! –Disse Kate
-Mi dispiace Kate, sono profondamente desolata, ti giuro.
-Alexis io ti voglio bene, sul serio, ma questo è …
Si voltò verso Castle che invece sembrava piuttosto divertito dall’idea
-E’ da escludere!
-Paura che ti piaccia detective? – Disse Castle e come al solito ricevette un’occhiataccia
-Credo che mi abbia chiesto se c’era davvero qualcosa tra voi, come tra i protagonisti di Heat Wave. Ashley mi ha detto che gli è piaciuto un sacco quel libro.
-Vedi? Ha buon gusto, sarebbe un peccato non andare e deluderlo.- Disse Castle rivolgendo a Beckett uno sguardo da cucciolo indifeso
Kate si voltò verso Alexis e scorse lo stesso sguardo:
-Ti prego Kate, solo per stasera, ho bisogno che qualcuno tenga d’occhio mio padre!
Castle si voltò brusco verso la figlia, che gli fece un cenno come per dire “sto cercando di convincerla non lo penso sul serio” e poi tornò ad impietosire Kate con la sua aria supplice.
-Va bene – disse sconfitta
-Sii, grazie Kate!
Castle e Alexis si diedero il 5; lei guardò male entrambi, che all’unisono dissero:
-Scusa!
-Lo faccio solo per te e tu Castle non metterti strane idee in testa!
-Ma scherzi? Ti sembro forse il tipo?
-A che ora è la cena? –Chiese Castle alla figlia
-Alle 8.

Poi prese la giacca mise un braccio sulla spalla di Alexis e disse in direzione di Kate:
-Passo a prenderti alle 7:30, mi raccomando puntuale tesoro! –Poi sorrise e aggiunse:
-Faccio le prove generali, dovremo essere credibili,  non vorrai mica far arrabbiare lo scozzese irascibile??

Kate scuoteva la testa, sentendosi ormai in trappola, Alexis la ringraziò ancora e poi andò via con Castle, lasciando la detective nel panico, incerta su quale vestito indossare …
 
Ciao ragazzuole,
questa storia era inizialmente nata come shot ma poi è diventata troppo lunga e ho preferito spezzarla in due parti. L’obiettivo solito è farvi sorridere! Sperando di esserci riuscita, vi ringrazio per la lettura e i commenti, se vorrete lasciarne…
Feed the birds a tutti!!!
   
 
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