Serie TV > Doctor Who
Ricorda la storia  |      
Autore: Livinginadream    11/04/2011    6 recensioni
Il Dottore e Rose tornano a Powell Estate per un saluto. Jackie vuole assicurarsi che la figlia sia felice e che sia al sicuro con il Dottore.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Companion - Altro, Doctor - 10, Rose Tyler
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Disclaimer: fatti e personaggi appartengono alla BBC ed ai legittimi proprietari. La sottoscritta scrive solo a scopo di divertimento, non di lucro.


Come ogni altro giorno per Jackie Tyler era il momento del the, l’unico momento della giornata in cui si concedeva un momento di pausa dalla sua vita sempre in movimento, l’unico momento in cui si fermava a riflettere e a pensare alla figlia lontana, il momento in cui le peggiori paure le stringevano il cuore, impossibili da tenere lontane dalla mente. Era a causa di queste che cercava sempre di tenersi occupata in qualsiasi modo possibile, pulendo casa, uscendo a fare delle compere o andando a trovare le proprie amiche, per non pensare alla sua Rose e a cosa sarebbe potuto capitarle in quella sua vita folle con il Dottore. Era proprio in momenti come questi che Jackie si rendeva conto di essere sola, totalmente sola, una solitudine e angoscia che neanche le sue amiche avrebbero potuto colmare.
Anche quel giorno sorseggiava il suo the, in una sorta di trance, con i pensieri rivolti lontano, ma allo stesso tempo con i sensi all’erta, pronti a cogliere il familiare e tanto sperato suono del TARDIS.
La figura della donna si irrigidì completamente quando un rumore in lontananza la strappò via dai suoi pensieri più cupi. Per un momento Jackie credette di aver solo immaginato quel magnifico e crudele rumore, ma capendo che non era così si affettò a poggiare la tazza sul basso tavolino del salotto per poi precipitarsi fuori dall’appartamento, in strada, dove una cabina blu della polizia era placidamente appoggiata contro il muro di uno dei palazzi del quartiere, quasi fosse sempre stata lì.
Con le lacrime agli occhi e trattenendo il fiato, la donna si avvicinò al TARDIS come aveva fatto molte altre volte prima di allora.
La porta della cabina si aprì piano, rivelando il volto sorridente di Rose Tyler che senza esitazione si gettò tra le braccia della madre, oramai in lacrime.
Quando Rose se ne accorse si scostò piano da lei, con in viso uno sguardo preoccupato.
'' Che succede? Ehi, mamma, va tutto bene?''
Jackie si asciugò le lacrime, per poi sorriderle amorevolmente.
'' Niente Rose, sono solo felice di vederti. Oh vieni qui!'' disse per poi ricatturarla in un abbraccio.
Il Dottore, uscito dal TARDIS poco dopo di Rose, osservava la scena con un lieve sorriso sulle labbra. Ogni volta che tornavano a Powell Estate era sempre la stessa storia, ma non poteva certo biasimare Jackie, poteva ben comprendere l’ansia e preoccupazione che la loro lontananza le causava ogni secondo della sua vita.
Tuttavia quando lei lasciò andare Rose per dirigersi verso di lui si sentì più minacciato che comprensivo. Jackie gli metteva una paura tremenda, non una paura di quelle che ti inchiodano sul posto, né di quelle che ti eccitano e spingono ad andare avanti, ma di quelle che ti fanno sentire colpevole di qualcosa e che ti dicono che sta per arrivare una punizione, meritata per giunta. Fu per questo che indietreggiò appena vedendola avvicinarsi, senza però avere la possibilità di sottrarsi alla sua stretta spaccaossa.
'' Se me la tenevi lontano ancora un po’ sarei impazzita'' gli disse ad alta voce e con tono di rimprovero misto al sollievo, mentre ancora lo abbracciava con vigore, nonostante i tentativi del Dottore di sgattaiolare via dalla sua stretta.
Con sua sorpresa la sentì sussurrargli un grazie, prima di lasciarlo andare.
'' Bene! Avevo giusto messo su un po’ di the, che ne dite di una tazza?'' chiese la donna guardando alternativamente la figlia e il Dottore.
'' Con i biscotti alla crema e cioccolato?'' domandò Rose con entusiasmo.
'' Ovviamente!''
'' Allora ci sto!'' esclamò lei con una mezza risata.
Jackie le sorrise per poi voltare loro le spalle ed avviarsi verso casa.
Rose attese che il Dottore la raggiungesse prima di seguire la madre, ridendo all’espressione sconfortata di lui.
Tornare a casa era sempre commovente per Rose. Adorava la vita con il Dottore, ma in quelle loro brevi visite alla madre non poteva fare a meno di sentire una nostalgia di casa, ma soprattutto di Jackie. Si parlavano spesso per telefono, ma essere di nuovo con lei era tutta un’altra cosa.
Chiusa la porta di casa, scaricò lo zaino in corridoio.
'' Ti ho portato un sacco di panni da lavare mamma'' esclamò Rose ad alta voce per farsi sentire fin in cucina '' E..questo.'' disse una volta raggiunta la madre che stava mettendo sul fuoco un bricco colmo di acqua. Dalla tasca della felpa ne trasse fuori un piccolo pacchetto di carta argentata.
'' Un’altra stramberia aliena?'' chiese lei prendendo il pacchetto tra le mani e iniziando ad aprirlo.
'' Aprilo e basta'' rispose Rose sbuffando appena.
L’involucro rivelò una collana di piccole pietre azzurre che alla luce della cucina brillavano dei colori dell’arcobaleno.
'' Ti piace? Sono pietre provenienti da un pianeta con un nome impossibile da ricordare, ma meraviglioso, completamente ricoperto di roccia di ogni sfumatura del blu. Le pietre sono state lavorate con questa roccia che dicono abbia proprietà benefiche e curative, come alleviare i mal di testa, curare l’influenza e..''
'' Far passare il cattivo umore'' intervenne il Dottore sporgendosi da sopra la spalla di Rose per allungare una mano in direzione di biscotti.
''Oi!'' esclamò Jackie schiaffeggiandogli il dorso della mano '' Questi vanno mangiati con il the'' lo rimproverò.
Il Dottore se ne ritornò in salotto con l’espressione contrariata.
'' Allora ti piace?'' insistette Rose leggermente delusa dalla mancata reazione della madre.
'' Si..''
'' Ma..?''
'' Ma il regalo più bello è averti a casa. ''
Rose sorrise teneramente abbracciando di nuovo la madre e cercando di comunicarle tutto il bene che le voleva.
 
Seduti nel salotto con the e biscotti, Jackie ascoltava in silenzio le loro ultime avventure che Rose descriveva con entusiasmo e ampi gesti delle braccia.
'' E poi eravamo su questo pianeta chiamato Pillola amara, sospeso sotto un buco nero, un buco nero capisci? Lontani anni e anni luce da qui, circondati da intere galassie che morivano dentro il buco, mentre noi eravamo in orbita!'' esclamò cercando di far capire quanto fosse stata assurda la loro ultima avventura, senza però raccontarle nulla della creatura che avevano scoperto e del fatto che avevano rischiato di morire.
Il Dottore sembrava completamente preso dai biscotti, Jackie aveva sul volto un’espressione indecifrabile.
'' Un giorno o l’altro vi farete ammazzare'' decretò con tono quasi inespressivo.
Rose alzò gli occhi al cielo, aspettando già la ramanzina che l’avrebbe investita di li a poco, ma che stranamente non arrivò, lasciando allibiti sia Rose che il Dottore che si scambiarono uno sguardo incredulo.
Qualunque fossero i pensieri silenziosi di Jackie non dovevano essere piacevoli, tuttavia decise di non farne parola. Dopotutto sapeva che niente avrebbe fermato la figlia ed in fondo era anche stanca di ripetere le stesse cose che non avrebbero fatto cambiare idea a Rose.
'' Quanto restate questa volta?''
Rose e il Dottore si scambiarono un altro sguardo, prima che la ragazza potesse rispondere lentamente.
'' Bè..avevamo pensato di passare per un saluto..per poi ripartire..''
'' Capisco''
A Rose si strinse il cuore nel vedere la madre soffrire in quel modo. In tutto quel tempo era diventata brava a mascherare il suo dolore in loro presenza, ma Rose sapeva che era lì, parzialmente celato, ma presente.
'' Ma potremmo restare per cena''
Un verso soffocato provenne dall’angolo del divano in cui era sprofondato il Dottore che evidentemente si era strozzato con i biscotti al sentirle pronunciare quella frase.
Rose gli diede una leggera gomitata, rivolgendogli poi uno sguardo tra lo scioccato e il divertito.
'' Magnifico! Allora vado a preparare qualcosa!'' disse al colmo della felicità, alzandosi dal divano per dirigersi in cucina.
'' Rooose'' si lamentò il Dottore una volta che Jackie fu uscita dal salotto.
'' Che c’è? È mia madre! Non la vedo da un sacco, direi che ho diritto a passare con lei almeno una serata!'' disse lei con tono accusatorio, ma anche un po’ colpevole.
'' Si, ma..una cena!'' esclamò lui con un tono che a Rose parve quasi terrorizzato.
'' Si, una cena, smettila di lamentarti'' disse lei risentita, alzandosi dal divano e portando il vassoio di biscotti lontano dalla portata del Dottore che la guardò come se gli avesse portato via la cosa più preziosa al mondo.
Con un sorriso divertito e una linguaccia al suo indirizzo, Rose si diresse poi verso la madre che con un gran sorriso sul volto si stava mettendo all’opera per preparare la cena.
'' Posso aiutarti?'' le chiese mentre posava il vassoio su uno dei mobili della cucina.
'' Oh non ti preoccupare, ci metto un attimo''
'' Dai, lasciami fare qualcosa, come ai vecchi tempi''
Jackie le rivolse per un istante un sorriso triste, subito rimpiazzato da uno più entusiasta.
Per un po’ Rose rimase in silenzio a tagliare le verdure, mentre la madre si occupava del pollo.
'' Allora come è andata?'' chiese Rose per rompere il silenzio imbarazzante che si era venuto a creare '' Hai fatto qualcosa di bello in queste settimane?''
'' Niente di tanto entusiasmante, mi sono iscritta in palestra con Marleene, lei ci va per gli uomini palestrati, poi ho pensato di cambiare qualcosa a casa, ripitturarla, comprare nuovi mobili, non so, fare qualche cambiamento''
'' Capisco''
Quando ridiscese il silenzio Rose cominciò a credere che essersi offerta per aiutare la madre non fosse stata poi una buona idea.
'' Tu sei felice?''
Rose smise di tagliare le verdure per guardare sorpresa la madre.
'' S-si, ma certo''
'' Intendo con lui, sei felice?''
Rose arrossì appena, non capendo bene dove volesse andare a parare.
'' Si che lo sono, ma perché..?''
'' Ho il diritto di sapere se mia figlia è felice con l’uomo con cui ha deciso di vivere''
L’imbarazzo di Rose crebbe ancora di più. Non c’era rimprovero nella voce di Jackie, solo la curiosità e preoccupazione di una madre per la propria figlia.
Rose borbottò qualcosa di incoerente, sporgendosi dalla porta per guardare il Dottore che riappropriatosi in qualche modo dei biscotti, guardava tutto interessato la televisione, senza prestare attenzione ai loro discorsi.
'' Non è come credi mamma'' ribattè lei al colmo dell’imbarazzo.
'' Oh avanti, non sono stupida. Ho parecchi anni più di te, certe cose le capisco signorina''
'' No è che.. non credo che lui sappia quello che..bè..che io..'' disse piano, piena di vergogna, non tanto per quello che aveva detto ma perché l’aveva appena detto a sua madre. Non che la cosa in sé fosse strana, qualsiasi figlia avrebbe confidato le proprie pene d’amore alla madre, nel suo caso ad essere strano era il fatto che era del Dottore che si parlava e lui era una stranezza vivente.
Piombata nuovamente nel silenzio, Rose si accanì con le verdure che stava tagliando, quasi fossero state loro a farle dire quelle cose.
Jackie sorrise teneramente alla vista dell’imbarazzo di Rose. Quella sarebbe potuta essere una conversazione normalissima tra madre e figlia, una di quelle che avevano avuto parecchie volte prima dell’arrivo del Dottore e Jackie non aveva intenzione di lasciarsi scappare un’occasione simile.
'' Lui ti rende felice?''
'' Oh andiamo mamma, smettila di farmi queste domande''
'' Neanche per sogno, voglio una risposta''
Rose non aveva la benché minima voglia di assecondare la madre in quell’imbarazzante discussione, ma prima che potesse evitarlo si ritrovò seriamente a pensare alla risposta a quella domanda. La rendeva davvero felice? Si, la risposta era si, ovviamente e non solo per quello che provava per lui. Il Dottore c’era sempre quando aveva bisogno di lui, sempre pronto ad aiutarla, a salvarla. Ogni avventura, anche la più pericolosa, con lui diventava una magica storia da raccontare e ricordare. Lui le aveva cambiato la vita, le aveva mostrato le mille meraviglie dell’universo e lei sarebbe rimasta con lui per sempre. Non importava se non conosceva o non ricambiava i suoi sentimenti, sarebbe rimasta al suo fianco per tutta la vita.
'' Si.'' Rispose con sincerità.
Jackie rimase a guardare la figlia per un istante, comprendendo la forza dei suoi sentimenti e capendo che  non avrebbe mai potuto rinunciarvi, che non sarebbe mai più tornata a casa con lei.
Ogni figlio lascia la propria casa alla fine ed era anche giusto che fosse così, per quanto lei potesse essere preoccupata per Rose, voleva prima di tutto che fosse felice. Le sarebbe bastato saperla tale.
'' Allora va bene''
Rose guardò nuovamente la madre con uno sguardo incredulo. Quel giorno si stava comportando in maniera davvero strana.
'' Aspetta, cos’è, mi stai dando una specie di benedizione?'' chiese lei confusa e stupita.
'' Uhm, può darsi''
Con un grande sorriso sulle labbra, Rose lasciò il coltello per abbracciare la madre.
'' Ti voglio bene mamma. Questa sarà sempre la mia casa''
'' Lo so''
 
Passarono la cena a ridere e scherzare e ovviamente a raccontare delle loro avventure, di cui Jackie stranamente volva sapere di più.
I momenti preziosi però sono sempre quelli più veloci a passare e dopo una cena dominata dalle risate, un nuovo silenzio carico di tensione e tristezza ridiscese su di loro.
'' Posso aiutarti a lavare i piatti'' si propose Rose dopo un po’.
'' Nah, vi ho trattenuto anche abbastanza, voi avete tutto un universo da visitare, non  potete mai fermarvi tantomeno per lavare dei piatti''
Sentendo le lacrime premere per uscire, Rose abbracciò nuovamente la madre, che ricambiò commossa.
'' Io vado a portare le cose di Rose nel TARDIS, ti aspetto lì Rose'' disse il Dottore con voce leggermente imbarazzata a causa di quell’interruzione e con lo scopo di lasciare un po’ di tempo a alle due.
'' Ehi ehi ehi, tu non vai da nessuna parte, devo parlarti''
Questa volta sul volto di Rose si dipinse lo stesso terrore che comparve su quello del Dottore.
'' Mamma..'' iniziò lei allarmata.
'' Puoi lasciarci un attimo soli tesoro?''
Rose rivolse uno sguardo verso il Dottore, che sembrava volesse darsela a gambe in quel preciso momento.
Sapendo di non potersi opporre, con uno sbuffo preoccupato si allontanò, andando a caricare lei stessa le sue cose sul TARDIS.
Rimasti soli, Jackie si rivolse al Dottore.
'' Tu mi hai portato via mia figlia''
Nella voce di Jackie vi era una vaga minaccia e il Dottore si ritrovò a valutare seriamente la possibilità di tirare fuori il suo cacciavite sonico, non si poteva mai sapere.
Incredibilmente, l’espressione minacciosa di Jackie scomparve, sostituita da una più ansiosa.
'' Sarebbe successo prima o poi, ma non immaginavo così, non immaginavo con un alieno''
Il Dottore si sforzò di non sentirsi offeso dal tono che aveva usato pronunciando la parola ''alieno'', ma rimase in silenzio in attesa che finisse di pararle, leggermente nervoso.
'' Ma va bene così. Rose è felice con te e questo mi basta. Non l’ho mai vista così felice prima d’ora, immagino di doverti ringraziare''
Rimase a fissarlo per un lungo momento prima di continuare.
'' Ricordi quando ti chiesi se Rose fosse al sicuro con te? Lo ricordi?''
Il Dottore annuì lentamente. Come poteva scordare le urla di Jackie?
'' So che non puoi garantirmelo, so che quello che fate può essere pericoloso, lo so, credimi e mi terrorizza. Puoi promettermi però che ti prenderai cura di lei, che la salverai sempre? Puoi promettermelo?''
La voce di Jackie era incrinata dall’ansia e in quel momento al Dottore le parve più fragile che mai.
'' Si''
'' Farai di tutto per lei?''
'' Ogni cosa'' rispose lui sinceramente.
Finchè fosse stato in suo potere, finchè i suoi due cuori avessero avuto la forza di battere, lui avrebbe protetto Rose, la sua Rose, avrebbe dato tutto per lei.
Jackie sembrò leggere ben oltre la sua semplice risposta e si calmò un poco.
''Ok, ma giuro che se non la riporterai a casa più spesso ti prenderò a calci, dovessi cercarti per tutto l’universo''
Un vago sorriso preoccupato si aprì sul volto del Dottore, che mai e poi mai avrebbe osato sfidare l’ira di Jackie..di nuovo.
 
 
Il TARDIS era pronto a ripartire. Il Dottore lo aveva riazionato mentre Rose salutava la madre.
Non poteva fare a meno di pensare a quello che aveva detto Jackie. Quello che facevano era pericoloso, era vero, solo meno di un giorno prima aveva rischiato di perdere Rose per sempre su quel lontano pianeta e anche il solo pensiero lo spaventava, più di Jackie, più di qualsiasi altra cosa.
Era stato sincero alla sua domanda, non c’era cosa che non avrebbe fatto per Rose.
Il rumore della porta del TARDIS lo fece tornare con i piedi per terra.
Rose si avvicinò a lui con uno sguardo indagatore.
'' Allora?''
'' Allora cosa?''
'' Che ti ha detto mia madre? Non ha voluto dirmelo''
'' Niente''
Rose si avvicinò a lui prendendolo sotto braccio e sfoderando il suo migliore sguardo da bimba innocente, a cui sapeva che lui non avrebbe saputo resistere.
'' Aaavanti''
'' Voleva solo sapere se tu fossi al sicuro con me'' rispose lui evitando il suo sguardo e azionando diverse leve sulla console.
'' E lo sono?''
Lui si voltò a guardarla negli occhi.
'' Si..sempre''
Lei gli sorrise e per un attimo rimasero a guardarsi, consapevoli solo l’una dell’altro, solo loro nell’intero universo.
Fu il Dottore a distogliere per primo lo sguardo.
'' Andiamo Rose Tyler, dritti in mezzo alle stelle. Allons-y!''


Note dell'autrice
Era iniziata come una fic introspettiva incentrata su Jackie e sul suo ''dramma'', ma poi si può dire che questa storia abbia preso vita da sola XD e questo è il risultato. Jackie è l'unica madre delle varie companions che mi è simpatica e da tempo volevo scrivere qualcosa sul come affrontasse la solitudine e la lontananza dalla figlia. Visto che non era più solo introspettiva come fic ho voluto anche focalizzare sul rapporto tra Jackie e Rose anche se non so quanto bene mi sia riuscito XD Si, il Dottore sembra un vero e proprio ragazzino, lo so, è colpa di tutte le fic in inglese che ho letto XD non ho saputo resistere. Poi ovviamente non poteva mancare un po’ di romanticismo tra Rose e il Dottore. Proprio per questo ho deciso di ambientare la storia dopo gli episodi 8 e 9 della seconda serie ( The Impossible Planet e Satan Pit) visto che è qui che il Dottore rivela indirettamente cosa prova per Rose. Spero vi piaccia (: 
  
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Doctor Who / Vai alla pagina dell'autore: Livinginadream