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Autore: gioTRAUMER    12/04/2011    1 recensioni
«Ma buonasera!» no, quella non era la voce di Valerio. Matteo, era lui, la sua voce. Un brivido mi percosse la schiena, io chiusi gli occhi, sospirai, e guardai Letizia. Davo la schiena a chiunque si stesse avvicinando, e non osavo voltarmi.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Midsummer Night

# I heard your voice #

Sentivo il caldo sulla mia pelle e le goccioline di sudore scendere sul mio collo. C'era un pò di arietta, quella afosa, che ti sfiora la pelle di corsa. Ascoltavo Letizia parlare, mentre ammiravo il prato di stelle che si distendeva chiaro sopra di me. In realtà non la stavo ascoltando completamente; ero immersa nel suono del silenzio, così tanta tranquillità.
Ma interrupe il tutto il suono secco di un cellulare, quello di Letizia. Calai velocemente la testa, corrugando la fronte.
«Chi ti scrive a quest'ora?» diamine, era mezzanotte. Letizia sorrise, leggendo con il labbiale il messaggio.
«Uhm, potresti rendermi partecipe dei tuoi sorrisi?» le chiesi, scrutandola con attenzione. Poggiò il telefono sulla panchina in cui eravamo sedute, con soddisfazione. Abbassò poi un attimo il viso per sorridere, finchè mi guardò negli occhi.
«Matteo e Valerio ci raggiungono. Hanno due ore buche e dato che è sabato sera non hanno intezione di tornare a casa.» spiegò sorridendomi divertita, sapendo benissimo ciò che provavo per Matteo. Fin da quando lo conobbi per computer, a Venezia, ne rimanei colpita. Figuriamoci ora, a Ragusa, quando stavo per vederlo dal vivo! Ero a Ragusa da soli due giorni, e già non volevo tornare a casa. Era tutto bellissimo lì. Ed ora, lui stava per rendere tutto ancora più magico. Mi accorsi di essere rimasta in silenzio per più di cinque minuti, mentre Letizia mi fissava. Scossi la testa di scatto, corrugando la fronte. «Scusa, stavo pensando...» dissi calando la testa.
«Ora però sarà meglio che tu la smetta... Hey, ciao!» accentuò l'ultima frase. Sbarrai gli occhi guardandola ed irrigidendomi.
«Wey, Bertolotti!» Valerio, era la voce di Valerio, ormai la conoscevo.
«Ma buonasera!» no, quella non era la voce di Valerio. Matteo, era lui, la sua voce. Un brivido mi percosse la schiena, io chiusi gli occhi, sospirai, e guardai Letizia. Davo la schiena a chiunque si stesse avvicinando, e non osavo voltarmi.
Finchè non mi superò Valerio, che salutò Letizia con un bacio sulla guancia. Quando incrociò i miei occhi, sussultò all'indietro.
«Oh mio dio, pensavo fossi Federica!» Valerio mi sorrise, poi continuò. «Ciao, Giorgia!» seguito da un abbraccio improvviso. Ricambai ovviamente l'abbraccio, facendo una breve risata.
«Ah, ma sei tu!» spuntò un'altra vice dietro di me. Quella di prima, quella di Matteo. Mi alzai piano, voltandomi finalmente. Sorrisi, guardando Matteo negli occhi. Era ancora pià bello dal vivo. Così semplice. Mi avvicinai, senza salutarlo, ma per dargli due baci sulla guancia.
«Finalmente ci vediamo!» dissi senza sapere realmente come.
«E che fortuna!» Matteo mi sorrise. Non so se malizioso o divertito.
«Allora, che facciamo?» Valerio interruppe uno scambio di sguardi tra me e Matteo.
«Io e Giorgia avevamo pensato di andare a guardare le stelle al mare.» rispose Letizia, vedendomi fra le nuvole.
«Oh, quindi noi siamo in più, giusto?» Valerio usò un tono simile ad un autoinvito.
«No, no. Potete venire, certo!» finalmente riuscii ad aprire bocca.
Matteo sorrise, annuendo, mentre restava dietro di me.
«Solo che dobbiamo fare un salto a casa a prendere due asciugamani.» Valerio e Matteo si guardarono.
«Va bene, vi aspettiamo lì allora!» dissi prendendo la borsa e sistemandomi i pantaloncini.
Matteo mi diede una veloce occhiata da testa a piedi, pr poi fare cenno a Valerio con la testa, ed avviarsi verso la macchina. Io e Letizia facemmo silenzio, aspettando di sentirli salire.
«Ok, sto morendo.» dicemmo all'unisono. Dopo una risata, ci incamminammo per la spiaggia.
Parlando del più e del meno, in dieci minuti arrivammo. Ci mettemmo vicino alla riva, per sentire il dolce sapore del mare. Dopo aver steso l'asciugamano, e noi sopra, cominciammo ad ammirare le stelle, mano nella mano. Non c'era la Luna, ma le stelle riuscivano a rimpazzarla benissimo. Interruppe un profondo silenzio il rumore di qualcuno che camminava sulla sabbia. Eccoli, sono arrivati. Valerio si distese vicino a Letizia, mentre Matteo vicino a me.
Io e Letizia rimanemmo in silenzio, ma ci stringemmo la mano sempre più forte.
  
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