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Autore: HeartBreath    12/04/2011    5 recensioni
Light e Elle non sono tipi da lasciarsi battere facilmente, lo sappiamo bene. Sono infantili, tenaci, non accettano la sconfitta e cercano continuamente di rigirare le situazioni a proprio vantaggio, anche per questo sono avversari perfetti. Ma sarà così difficile stabilire il più forte anche a letto? Come reagiscono i 2 in una situazione del genere? Chi è la parte "attiva", il cosiddetto Seme?
Genere: Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: L, Light/Raito
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non perderò. No, non posso perdere…Questo concetto rimbombava nella testa di Ryuzaki.
“Vediamo se riesci a impedirmi di andare” così aveva detto Light. Così aveva deciso di divertirsi: facendo dimostrare a Ryuzaki che, se voleva, poteva comandare in quel letto.
Inutile dire che di solito era Light a dettare le regole, ed era Ryuzaki a sottostare ad esse. Contro ogni logica, in quella precisa situazione almeno, Elle era stato sottomesso da Kira. Light era deciso, era aggressivo e attivo. Ryuzaki era inesperto di fronte a quella scoperta del piacere fisico. Quando il primo scoprì il livello si vogliosità celata nel secondo, ne approfittò subito. Ryuzaki era schiavo del proprio desiderio, forse più di quanto non lo fosse Light, ed era questo a spaventarlo. Temeva di non poter essere la parte attiva di quel rapporto soltanto perché era più ricattabile di Light per quanto riguardava il sesso. Era completamente soggiogato dal tocco tenue del suo amante, più di quanto potesse immaginare studiando anatomia. Non riusciva a resistere ad uno sguardo malizioso di quel ragazzo, per quanto ci provasse, per quanto volesse mantenere l’immagine distaccata e indifferente di sempre. E questo lo rendeva debole.
Ora Light aveva deciso di essere passivo. Ma non poteva stare fermo a lasciarsi comandare: Ryuzaki doveva guadagnarsi il comando con ogni mezzo.
Fra le lenzuola stropicciate, i due ragazzi non indossavano niente a parte i boxer. Non stavano effettivamente facendo sesso, ma Ryuzaki si sentiva comunque scottare come non c’era mai riuscito nelle ore di passione sfrenata con Light.
Era su di giri, era eccitato, ma anche concentrato. Concentrato a non lasciare che Light si alzasse da quel letto.
Sangue freddo, riflessi pronti. Doveva impedire al ragazzo steso sotto di lui di afferrargli le mani con cui cercava di tenerlo fermo. Light provò più volte a prendergli una mano e accostare le dita alla sua bocca – cosa che faceva perdere totalmente a Ryuzaki il senso del mondo. Ma questo era più svelto, e faceva in modo che non lo avesse mai in pugno. In quella vera e propria lotta sessuale, stava attento a non esporre la sua gola o qualsiasi altra parte del suo corpo alla lingua di Light, tanto morbida, delicata, calda e passionale da fargli girare la testa. Ryuzaki aveva la pelle molto sensibile, e Light lo sapeva. E cercava di approfittarsene.
Le poche volte che Light cercava di puntare tutto sulla forza fisica, Ryuzaki riusciva per miracolo a spingerlo di nuovo con la schiena contro il materasso. Non intendeva arrendersi. Non l’avrebbe fatto.
Ryuzaki era Elle. Ed Elle detestava perdere.
Decise di usare le sue stesse armi. Accostò la bocca alla gola scoperta di Light, e gli passò la lingua su ogni centimetro di pelle possibile. Sentiva il suo amante trasalire in modo strano, come se non riuscisse a respirare. Lo sentiva quasi gemere di piacere nell’espirare. Pensò di avere la vittoria in pugno… quando, da un momento all’altro, Light si mise a ridere.
Rise e non smise più. Qualsiasi cosa gli succedesse, qualsiasi punto del suo corpo la lingua di Ryuzaki torturasse, rideva divertito.
Ormai quella risatina era l’unica cosa a interrompere il silenzio di quella stanza buia, e riempiva le orecchie di Ryuzaki.
In fiamme dalla rabbia, spinse le ginocchia di Light da parti opposte, scivolò in basso sul materasso lentamente, guardando il ragazzo negli occhi con aria di sfida.
Vuoi giocare, Yagami? Allora giochiamo.
Gli abbassò i boxer e passò la lingua sul membro eccitato.
Questo sembrò averlo zittito. Ryuzaki continuò per un paio di minuti, ma non aveva tempo e modo di finire il lavoro. Si raddrizzò sul letto e si ripulì la bocca.
E Light, inaspettatamente, ricominciò a ridacchiare.
Con le mani sul suo ventre, Ryuzaki non poté impedire alla rabbia di farlo reagire, e istintivamente gli graffiò la pelle della pancia.
Light trasalì ancora, e rise ancora. Il perverso piacere che trovava nel dolore era sempre stato chiaro a Ryuzaki.
A tradimento, Light sollevò la schiena. Ryuzaki, svelto, lo spinse per le spalle, costringendolo ancora sul materasso.
Light si era stancato. Ed era già sufficientemente in ritardo. Spinse un’ultima volta, e quasi contemporaneamente portò una mano dietro la nuca di Ryuzaki, forzandogli l’orecchio destro accostato alle sue labbra, e l’altra mano oltre i suoi boxer, facendo poca ma evidente pressione su ciò che c’era dentro.
Ryuzaki si bloccò.
Bastardo…
Qualunque cosa faceva Ryuzaki era inutile. Dovunque si spingesse, Light sembrava essere sempre un passo avanti a lui. Sapeva sempre come lasciarlo senza fiato o risorse, perché conosceva i suoi punti deboli.
“E’ finita” sussurrò, compiaciuto. “Ho vinto”
“Ho vinto”, disse Light. “Hai perso”, sentì comunque Ryuzaki.
Light scivolò fuori dal letto, senza che l’altro cercasse di impedirglielo. Raccolse i vestiti in giro per la stanza, e Ryuzaki non si mosse per tutto il tempo. Dovette andargli lui incontro, stringendolo da dietro, ma il ragazzo si irrigidì subito. Come se, qualsiasi cosa Light potesse fare, avrebbe solo girato il dito nella piaga.
Si sentiva umiliato. Sconfitto. E davvero, davvero furioso.
Light, sospirando, lo  aggirò sul letto e gli sedette di fronte. Voleva guardarlo negli occhi, ma il volto di Ryuzaki era ricoperto dei suoi capelli neri spettinati. Glieli scostò dalla fronte e, con il viso tra le mani, lo baciò.
Ryuzaki sapeva resistere meno che mai a quelle labbra, il suo flagello. La sua eterna, meravigliosa condanna.
Sentì la rabbia sfumare, respirando il bacio di Light Yagami. 
  
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