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Autore: Mia Swatt    12/04/2011    17 recensioni
La bellezza non è nel viso. La bellezza è nella luce nel cuore.
Kahlil Gibran.
Tratto dalla Prefazione: "La sua famiglia era composta da cinque membri: oltre a lui; una madre gentile; un padre severo, ma giusto; una sorella e un fratello adorabili. Ognuno di loro aveva avuto la propria vita fuori da quelle mura. Tutto in torno al giovane ragazzo si muoveva, mutava. Tutto. Eccetto la sua cattiveria. Egli usava chiunque avesse a tiro, senza pensare di ferirne i sentimenti. Credeva che l’amore fosse una fantasia, il punto debole del genere umano, il quale era noto per il suo auto illusionismo." Se da piccole adoravate le favole e vedendo Beastly sugli scaffali delle libreria lo avete comprato senza pensarci, questa è la storia che fa per voi :)
[ La storia fa parte del ciclo "Once upon a time" ]
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Once upon a time.'
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Ciao a tutte! Ed eccomi qui con l'Epilogo! Lo so, avrei dovuto postarlo ieri, ma ho avuto un casino col Pc!! Almeno ho scoperto di non essere l'unica XD gira questo finto Antivirus che poi è il Virus e ti frega! Lo stanno prendendo in parecchi ç___ç e ovviamente la sottoscritta l'ha preso -.-' ci tengo perciò a dire che per chi mi segue anche nell'altra storia, cioè .In Trappola. non so quando arriverà il nuovo capitolo, perchè non so dove scriverlo! Su questo mini portatile non mi trovo :( sono riuscita a postare l'Epilogo perchè questa storia, come avevo preannunciato, era già conclusa (più o meno) quando ho iniziato a pubblicarla... Mentre In Trappola no... Spero mi aspetterete, ma non dovrebbe essere una lunga attesa visto che già domani porto il pc dal tecnico :) speriamo bene! Che altro dirvi? Grazie di tutto e spero che l'epilogo vi piaccia! Un bacione grande per il sostegno :*

Epilogo

La piccola Isabella Marie Swan era cresciuta finalmente. Adesso si trovava nella sua nuova, magnifica e prestigiosa stanza a disfare i bagagli. Lontana da tutto quel dolore, lontana da tutta quella solitudine. Lontana da Forks. Estrasse dalla valigia grande, anzi dall’unica che aveva, una cornice d’argento dove, al suo interno, era custodita la foto dei suoi genitori. La mise sul comodino e sorrise. Non avrebbe più potuto andarli a trovare tutti i giorni, ma sapeva che loro sarebbero stati felice per lei, per quel trasferimento, ma soprattutto, sarebbero stati certi che ovunque fosse andata, Bella li avrebbe tenuti accanto a sé. Custoditi nel suo grande cuore.
Si allontanò dal letto, affacciandosi dall’ampia vetrata dell’enorme grattacelo. Vedeva Cambridge risplendere davanti ai suoi occhi e ancora non riusciva a crederci di essere davvero lì. Come era accaduto?
<< Questo è un sogno che si avvera >> sussurrò, continuando a fissare il panorama
<< Qui l’unico sogno che vedo sei tu, splendore >> disse una voce maschile alle sue spalle. Il ragazzo si avvicinò a lei, facendo scivolare le sue braccia in torno all’esile corpo della fanciulla. La sovrastò in un caldo abbraccio, facendo aderire perfettamente il suo petto alla schiena della giovane << cosa guardi? >> chiese dolce, appoggiando il mento sulla sua spalla sinistra.
<< Guardavo il panorama di questa fantastica città >> rispose Bella << prima che arrivassi tu ovviamente. Adesso non c’è più confronto >> e così dicendo si voltò. Venne rapita immediatamente dall’intenso verde degli occhi di quel ragazzo e dalla sua bellezza incredibile. I capelli bronzei, completamente indomabili, gli ornavano il viso.
<< Addirittura? >> rispose Edward, staccandosi da lei per sedersi sul letto. Bello lo fissava attenta. Non si era ancora abituata a quella situazione, a vederlo umano. Ed erano già passati più di sei mesi da quando la Bestia era tornata ad essere umana.
<< Sai che un po’ mi manca? >> disse la ragazza, affiancando il giovane sul letto.
<< Cosa? Forks? >> chiese Edward
<< No, quella no. Bhè un po’ si, ma solo per i miei genitori. No mi mancano le tue fattezze bestiali >> disse guardandolo sorridente.
<< Ti piacevo di più quando ero una Bestia? >> chiese lui
<< A volte si >> a quelle parole il ragazzo sgranò gli occhi. Ma stava dicendo sul serio? << Non voglio dire che non mi piaci così, però… >>
<< Però…? >> la incitò a continuare Edward
<< Insomma anche da Bestia eri carino. Quel musone! O quelle narici enormi che facevano quello strano giochetto quando sbuffavi! O le zampe! Dai eri adorabile! >>.
Edward scoppiò a ridere di gusto, stendendosi sull’enorme letto. Bella arrossì, imbarazzata. Doveva ammetterlo, come ragazza era strana.
<< Bella tu mi farai morire! >> disse il giovane, continuando a ridere << davvero! Vedi che quando dico che sei speciale non mento? >> le afferrò una mano, trascinandola verso di sé, così che potesse appoggiare la testa sul suo petto.
<< Un giorno potresti travestirti da Bestia però >> insistette lei. Edward sospirò, baciandole una tempie e sorrise. La amava davvero tantissimo. Non c’era nulla che non avrebbe fatto per renderla felice. Nulla. Se avesse voluto la Luna, lui gliel’avrebbe presa.
<< E va bene! >> disse poco dopo << a Natale invece di Babbo Natale, riceverai i doni da una mostruosa Bestia! >> concluse la frase, iniziando a farle il solletico.
<< No… Dai! Ed… Edward! Oddio no, dai fermati! >> urlava Bella tra le risate, ma Edward non si fermava. Gli piaceva vederla ridere. Gli piace vederla fare qualsiasi cosa.
<< Se vuoi che smetta dì le paroline magiche! >> le disse Edward
<< Ok ,ok! Ma rallenta un po’ o muoio! Dai… ahahah Edward! >>
<< No, no. Dimmi le paroline magiche e ti libero! >>
<< Ti… ti amo sig… signor Cullen! >> urlò Bella tra le risate. Dopo pochi secondi le mani di Edward si fermarono. Era completamente addosso a lei. Le accarezzò la guancia liscia, spostandogli una ciocca di capelli dietro l’orecchio. Avvicinò le labbra alle sue…
<< Ti amo anche io, signora Cullen >> disse, travolgendo i due in un passionale bacio.

Ebbene si. Poco dopo lo spiacevole incidente che li aveva visti protagonisti, la Bestia, ricevendo il bacio del vero amore, tornò ad essere un ragazzo normale, riprendendo la sua vita da dove egli l’aveva lasciata. Non lasciò mai, nemmeno per un secondo la sua Bella e proprio pochi mesi dopo le chiese di diventare sua moglie. Si sposarono ad Agosto e come regalo di Nozze, Edward, donò a suo moglie il sogno della vita: andare al College. Harvard, per la precisione, situato a Cambridge nel Massachusetts. Si erano trasferiti lì i neo sposi, in un enorme e lussuoso appartamento all’ultimo piano di un maestoso grattacelo. [ Link Appartamento ]
<< Bella? >> chiamò Edward << sei pronta? Non vorremo arrivare tardi il primo giorno >> l’università stava cominciando e con essa la loro nuova vita.
<< Ho fatto! Ho fatto, arrivo! >> disse Bella, uscendo dal bagno con una scarpa in mano. A quella visione Edward sorrise e si avvicinò.
<< Vuoi una mano? >> chiese
<< No, no. Ho fatto >> si mise le ballerine blu scure, diede una ravvivata ai capelli e afferrò la borsa << ok, andiamo! >>
<< Non ti stai dimenticando qualcosa? >> domandò malizioso Edward. Bella sorrise, avvicinando a lui e posò le sue labbra su quelle del ragazzo, il quale l’attirò a sé per prolungare quel momento.
<< Dobbiamo uscire… >> sussurrò Bella, con fiato corto.
<< Hai ragione… >> rispose Edward, con la stessa tonalità di voce << prendo le chiavi dell’auto, tu prendi quelle dell’appartamento >>
<< Già fatto, sono in borsa >> gli occhi della ragazza finirono sulla rosa rossa a stelo lungo che si ergeva sul tavolino dell’ingresso << Edward, hai notato che quando sei tornato umano la rosa è tornata a splendere e non è mai appassita? >>
<< Si, l’ho notato >>
<< E non è strano? >> domandò lei
<< Amore, mi hai conosciuto quando ero una Bestia, poi mi hanno sparato e dopo un tuo bacio sono tornato umano e, misteriosamente, senza un graffio. Non credi che non ci sia nulla di normale nella nostra storia? >> chiese e le sorrise.
<< Hai ragione tu, bestione >> rispose Bella, scoppiando a ridere ed Edward con lei.
Uscirono dal palazzo e davanti all’auto di Edward, rannicchiato, c’era un piccolo gattino nero. Non avrà avuto più di 40 giorni.
<< Ma chi può averlo lasciato qui? >> domandò Bella, prendendolo in braccio.
<< Non saprei. Credo che il fatto che sia nato nero sia stata la sua condanna >> sentenziò Edward, guardandosi in giro.
<< Perché? >> chiese ingenuamente Bella.
<< I gatti neri sono messaggeri di sventura >> rispose Edward, scrollando la testa.
<< Ma è assurdo! >> urlò la ragazza, facendo voltare mezza città << la gente è senza speranza! È ridicolo! Guarda quant’è bello! Ha anche gli occhi azzurrissimi >> [ Micio (Guardatelo è un amore *-*) ]
<< Assomiglia a Alice >> disse Edward, mentre accarezzava il mento della piccola palla di pelo << che dici se la prendiamo noi? Se la lasciamo per strada morirà di fame >>
<< Dici davvero? >> domandò Bella
<< Davvero >> rispose Edward, dandole un veloce bacio sulle labbra << dai portala su a casa e mettile un po’ di latte. Io ti aspetto qui, faccio riscaldare la macchina >>.
Bella diede un bacio sulla guancia a suo marito, si mise meglio in braccio la gattina e sfrecciò di sopra. Edward, nel frattempo aspettava e pensava. Era cambiato davvero e tutto grazie a sua moglie. Se fosse stato il vecchio Edward, probabilmente, lo avrebbe lasciato lì quel povero micio, a morire di fame. Ora invece… Sorrise. Si sentiva bene. Si sentiva diverso, migliore. Si voltò quando sentì Bella aprire la portiera e prendere il posto di fianco al suo.
<< Andiamo? >> chiese la ragazza.
<< Si >> sorrise il ragazzo << andiamo >>.
Erano felice, Edward e Bella, ma soprattutto innamorati. Avrebbero affrontato tutte le difficoltà che la vita gli avrebbe messo davanti perché credevano l’uno nell’altra. Perché sapevano, che nonostante tutto e tutti, loro erano destinati a stare insieme. Per sempre.

.

Il mio cuore aveva mai amato?
Occhi rinnegatelo, perchè non ha mai conosciuto la bellezza fino ad ora.

William Shakespeare



  
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