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Autore: Grace93    12/04/2011    2 recensioni
Song -fic sulla celebre canzone "Piccolo Uomo" di Mia Martini riguardante un'insolita Santana e il suo rapporto con Puck
È la mia prima ff in assoluto, buona lettura! :)
Genere: Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Noah Puckerman/Puck
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Piccolo Uomo

 

Era un venerdì sera come un altro, o almeno così mi sembrava. Aspettavo Puck, i miei erano usciti e avevamo la casa libera per fare tutto quello che volevamo. Chiaramente con “tutto quello che volevamo” intendo sesso. Sempre e solo sesso. Da quasi un anno ormai speravo che quel “solo sesso” si trasformasse in qualcosa di più. Lo amavo, lo amavo alla follia. Tutto di lui mi faceva impazzire: le sue braccia possenti, la sua cresta, il suo essere sempre così arrogante, osservare ogni sua mossa mentre giocava a football, guardarlo mentre suonava la chitarra, la sua voce... la sua splendida voce...

Ma non succedeva mai niente di simile. Ci limitavamo a mangiare qualcosa, parlare di cazzate per pochi secondi e poi lui iniziava a baciarmi e togliermi la maglietta.

Facevamo sesso, che ci tengo a precisare, era sempre fantastico, poi lui si alzava e se ne andava tranquillamente.

Mai niente di più: mai un interessamento a come stavo, mai che mi chiedesse se preferissi fare qualcosa di diverso, mai un discorso serio, mai un bacio sincero che non avesse come unico scopo il sesso, mai un abbraccio o una carezza, mai.

 

Il campanello suonò parecchie volte prima che Puck entrasse.

“Ey bellezza!”

“Ciao Puckerman, finito di aiutare la mammina a fare i biscotti?”
“Cosa diavolo stai dicendo?”
“Sei in ritardo, il mio orologio fisiologico è scattato da ore: ho bisogno di fare sesso.”

Era vero, lo aspettavo da ore, ero seduta su quel divano da un bel po' di tempo fantasticando che quando sarebbe entrato dalla porta mi avrebbe regalato un mazzo di rose dichiarando il suo amore smisurato nei miei confronti.

Mi raggiunse sul divano e si sedette di fronte a me senza dire una parola. Aspettavo che si togliesse la canottiera e si slacciasse la cintura ma fece una cosa del tutto inaspettata.

 

Due mani fredde nelle tue

Mi prese le mani fra le sue e mi guardò negli occhi:

“Ti devo parlare Santana.”

Ci siamo. È arrivato il momento che aspettavo da una vita. Finalmente si è accorto anche lui che siamo fatti per stare insieme!

Gli sorrisi nel modo più carino che potei e mi spostai un po' più vicino a lui. Puck però si scostò subito e tolse le mani dalle mie.

“No San! Credo tu non abbia capito. Voglio parlarti di Lauren.”

 

Bianche colombe dell'addio

Il mondo mi crollò addosso, mi voleva parlare di quella cicciona senza cervello.

La buttai sul ridere:

“Si? Hai deciso che farti vedere a scuola con quella grassona è poco conveniente e ti fa sembrare uno sfigato degno di Rachel Berry?”

“Non parlare così della mia ragazza!”

Della mia ragazza... quella parola non l'aveva mai usata, e non mi piacque affatto, rendeva tutto più ufficiale e serio.

“Chiedo scusa Puckerman non volevo offenderla!“

Risposi in modo sarcastico

“Non possiamo più vederci. Non sarebbe giusto.”

Continuò fissandomi sempre più intensamente negli occhi.

 

 

Che giorno triste questo mio oggi tu ti liberi di me di me che sono tanto fragile e senza te mi perderò

Non poteva essere vero, non poteva abbandonarmi così. Senza di lui non sarei niente, senza la speranza di essere sua cosa mi avrebbe spinta ad andare avanti?

“Non dire cazzate! Da quando ti fai problemi su cosa è giusto o sbagliato?”

Iniziai ad alzare la voce, era un trucco che usavo spesso quando ero sul punto di piangere e la voce mi tremava.

“Da quando mi sono innamorato. Non riesco più a mentirle.”

Le sue parole mi spiazzarono, erano terribilmente sincere.

 

Piccolo uomo non mandarmi via

Ti prego no. Non mandarmi via, non lasciarmi.

“Perché Puck?”

Gli chiesi sperando di non scoppiare a piangere, ma lui fortunatamente non si accorse di niente.

“Santana sono stufo! Mi sono rotto le palle di avere storie che hanno come unico scopo il sesso! Con Lauren è diverso, con lei mi diverto, posso parlare di tutto, quando sto con lei mi sento in paradiso!”
“E tutte le volte che ti regalo un orgasmo non ti senti in paradiso?”
“Smettila, non stiamo parlando di questo! Perché te la prendi tanto? L'unica volta che stavamo iniziando ad uscire insieme in modo serio hai avuto la grande idea di rubare la grande V a Finn!”

 

Io piccola donna morirei

Non può essere vero, mi sta parlando di Finn, tutto questo mi ucciderà...

Finn era stato l'errore più grande della mia vita, ero andata a letto con lui quando mi ero convinta che non avrei più sofferto per Puck. Ero decisa a smettere di farmi usare come un oggetto. Ma ovviamente non aveva funzionato. Il sesso con Finn era stato un disastro. Finn è la persona più impacciata al mondo, mi chiedo ancora come faccia a non inciampare sul palco mentre canta, figuriamoci in camera da letto. Quella sera mi aveva fatto capire che non avrei mai e poi mai potuto fare a meno di Puck anche a costo di accontentarmi di puro sesso. L'ultima cosa che pensavo era che il mio comportamento avrebbe dato fastidio a Puck. Non mi ero mai illusa che quelle uscite al “Bel Grissino” fossero considerate appuntamenti. Ero troppo negativa vedevo tutto nero, ero convinta che fossero solo uscite per rendere il sesso più interessante e stuzzicante visto che durante tutta la cena continuavamo a comportarci in modo provocatorio.

 

È l'ultima occasione per vivere

Decisi di tentare, era la mia ultima occasione. Come prima cosa puntai sull'orgoglio.

Mi avvicinai e iniziai ad accarezzargli il petto:

“Finn? Non c'è paragone con il grande Puckzilla ... tu si che sai come soddisfare una donna... “

Gli sussurrai all'orecchio.

 

Vedrai che non la perderò

Mi spinsi ancora più in là: feci scenderei la mia mano e gliela misi tra le gambe.

“Vuoi rinunciare a tutto questo?”

Gli chiesi con tono malizioso ...

Lui sospirò eccitato. L'avevo in pugno, era mio.

Pochi attimi dopo mi tolse bruscamente la mano.

“Santana cazzo! Che problema hai? Ti ho appena detto che non voglio più niente di simile!”
Avevo perso la mia occasione, aveva rifiutato la mia richiesta più esplicita.

 

Avrò sbagliato si lo so ma insieme a te ci riuscirò...

“Scusa Puck ok? Non volevo scoparmi il tuo migliore amico! Mi ha fatto pure schifo! È stato un errore, solo uno stupido errore! Mi dispiace!”

“Ma di cosa stai parlando? Non è questo il problema, per me puoi scoparti chi vuoi, ma non me. Io voglio solo Lauren. Trovati qualcun altro per sfogare le tue voglie, non mi sembra che tu abbia problemi in questo campo, tutta la scuola uscirebbe con te.”

Qualcun altro. Io non voglio nessun altro, voglio te, te e solo te.

Non riuscii più a trattenermi, le lacrime sgorgarono dai miei occhi.

 

Io piccola donna muoio se mi lascerai

“Non lasciarmi... “

lo supplicai in lacrime. Puck non si aspettava di vedermi così, non aveva mai capito quello che provavo per lui. Mi guardò un attimo incredulo e poi fece una cosa che non mi sarei mai aspettata da lui: mi abbracciò. Cercai invano di trattenermi ma iniziai a singhiozzare come una bambina.

“Mi dispiace San.”

Mi disse accarezzandomi la testa.

 

Io posso io devo io voglio vivere

Non posso continuare a farmi male. Devo reagire. Posso farcela.

Lottai con tutta la mia forza di volontà per sciogliere quell'abbraccio nonostante sarei rimasta tra le sue braccia, che mi stringevano in modo sincero per la prima volta, in eterno.

“Devo andare.”

Accennai un sorriso e scossi la tessa in segno di approvazione.

“Sì, è meglio che vai.”

Si alzò dal divano e andò alla porta.

“Ci vediamo a scuola Santana.”

 

Piccolo uomo non mandarmi via

io piccola donna muoio se mi lascerai

piccola donna sola morirei.

  
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