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Autore: Diomache    31/01/2006    2 recensioni
Lei. Dolce, solare, irascibile, maledettamente testarda. E poi c'è lui. Bellissimo, scapestrato, intrigante.
"Rose sente un piccolo nodo allo stomaco e per la prima volta percepisce un disagio con Sean, vorrebbe sentirsi ancora gli occhi di quel tipo addosso, le sue parole, i suoi sguardi, il suo sorriso.
Tom continua a fissarla. E per la prima volta, in vita sua, vorrebbe restare ancora a litigare con lei, a poter godere dei suoi occhi, del suo sorriso arrabbiato.
Rose abbassa gli occhi e si gira, continuando a camminare con Sean.
Tom infila il casco e mette in moto.
Era iniziato un giorno come tanti altri.
Ma né lui, né lei, ora, lo pensavano più."
Genere: Romantico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ciao a tutti…

Ciao a tutti…

Questa volta, però, sono stata abbastanza puntuale con l’aggiornamento, no?

Va be, proprio puntualissima no perché in teoria il giorno in cui dovrei aggiornare sarebbe il lunedì.. però…

Vi lascio al capitolo e, mi raccomando, fatemi sapere cosa ne pensate!!

 

Ciao Franca!!!

Tom angelo o diavolo? Bah.. chi vivrà vedrà…

Ti ringrazio davvero tanto per i complimenti!!! Lucia (personaggio manzoniano) mi è sempre stata un po’ sul cavolo, quella similitudine mi è uscita dal cuore!

Un bacio!!!!!

 

Ciao Damynex!!!

Grazie millissime per i complimenti!!! Mi raccomando fammi sapere cosa ne pensi anche di questo, ci tengo! Scusami per gli errori di battitura… purtroppo ho poco tempo per scrivere e quando lo faccio, scrivo di getto… mi sembra di aver riletto con attenzione, ma sono sicura che qualcosa mi sia scappato pure stavolta!!

Un bacio!!!

 

Ciao Aly!!!!

Purtroppo questo chap non tratta della loro vacanza a Parigi, desolata.. per quello devi attendere ancora un po’… ti ringrazio moltissimo per i complimenti!

Un bacio!!!!

 

Buona Lettura,

Diomache.

 

 

PROFUMO DI MENTA

 

 

CAPITOLO IX:  BUGIA.. O MANCATA VERITÀ????

 

 

 

A volte quando ci innamoriamo abbiamo gli occhi completamente bendati di fronte alla realtà.

E questo è un male.  Perché non ci rendiamo conto di quanto essa sia pericolosa.

 

La luce tenue del sole pomeridiano filtra tra le tende ricamate illuminando la stanza. È una comunissima camera addobbata con uno stile essenziale, tipico di quelle ragazze che, una volta decise a buttare via le Barbie, si liberano di qualsiasi cosa ricordi loro l’adolescenza e l’infanzia. Uno stile totalmente opposto a quello di Rose ma, si sa, il mondo è bello perché è vario.

Le quattro ragazze si trovano all’interno di questa piccola stanza dominata da chiacchiericcio , quando il telefilm che stanno guardando si fa palloso, o di estremo silenzio quando le immagini le tengono incollate e mute alla tv. Rose siede lunga sul letto di Adrienne insieme a questa ultima, che sgranocchia un pacchetto di patatine, mentre Susy si trova sulla poltrona d’acqua della proprietaria di casa e Hudson è lunga sul tappeto e si fa perno con i gomiti per tenere il volto alzato da terra, a pochi cm dall’apparecchio televisivo.

“noo….-mugugna di protesta la nostra Rose vedendo che la puntata, come sempre, termina nel punto cruciale.- ma così non vale..”

Hudson allunga la mano per spegnere la televisione e, voltatasi verso le amiche, inizia a fare le sue mille riflessioni sulla puntata appena trasmessa, cimentandosi in mille anticipazioni.

Quando l’argomento concernente il film si esaurisce si crea un silenzio tra le quattro ragazze. Ma Rose sa che non sarà ancora silenzio per molto. Nonostante si stia mordendo la lingua, dal primo momento in cui ha messo piede a casa di Adrienne, sa benissimo che non resisterà ancora per molto. *zitta.. zitta.. zitta…* pensa ardentemente ma poi.. “Raga!!- esplode attirando l’attenzione su di se. *ecco lo sapevo…*pensa subito dopo maledicendo la sua lingua lunga. Ora ha tutti gli occhi puntati contro e non può certo fare marcia indietro.- vi devo raccontare una novità..” inizia.

“allora??- domanda Susy, avvicinandosi.- non ci  tenere sulle spine, che cos’è?”

Mordendosi leggermente il labbro inferiore, Rose, eccitata ed emozionata, spara: “TOM MI HA INVITATO A PASSARE IL CAPODANNO CON LUI A PARIGI!!!”

Subito tutte le altre si mettono ad urlare e la abbracciano, congratulandosi con lei.

“diamine, ma è stupendo!!- esclama Adrienne.- tu e lui a Parigi!!!”

“è meraviglioso!!!- urla Susy- ma perché certe fortune capitano solo agli altri?????”

“e..- domanda Hudson, molto più razionale di tutte loro messe insieme.- che cosa ne penseranno Emily e Formy…?”

Il sorriso dipinto sul volto delle altre giovani si spegne immediatamente. La giovane riprende: “cioè, voglio dire.. è una cosa bellissima, per carità, ma loro che ne penseranno??”

“Hudson sei patetica!- reagisce Susy lanciandole uno sguardo sbieco.- devi sempre rompere le uova nel paniere!”

“no, ragazze, calma.- interviene Rose.- Hudson ha ragione… lo scoglio di Emily e Formy esiste ,purtroppo ,e non è nemmeno possibile pensare di superarlo facilmente..”

“secondo me il problema non si pone.- inizia Adrienne mangiando ancora le patatine.- hai 21 anni e fai come ti pare..”

“non è così facile.- la contraddice Rose iniziando a giocherellare con una ciocca di capelli.- sono molto apprensivi da quando i nostri genitori sono morti. Mia madre ha incaricato Emily di prendersi cura di me.. non mi lascerà andare se non è tutto in regola..”

“a posto, allora!- esclama Susy alzandosi stizzosamente.- rinuncia al tuo uomo per loro!”

“ehi, io non voglio perdere Tom, che discorsi sono, Susy!- esclama la ragazza, leggermente risentita.- io non voglio farli preoccupare, tutto qui.”

“Rose io credo che tu dovresti spiegare bene la situazione ad Emily.. vedrai che accetterà e ti lascerà andare..” espone il proprio punto di vista Hudson.

“ma siamo pazze???- dice con enfasi Susy, indignata.- e se Emily decidesse che non va bene e non la lascerebbe andare??- Rose sospira e alza le spalle: bella situazione, davvero.- e poi non credo che sia questo il caso di parlare.. totalmente.. di Tom ai tuoi familiari..” Susy sfoggia uno dei suoi soliti furbeschi e a Rose inizia a venire la pelle d’oca. Le idee di Susy sono terribili.

Terribili, perché sono sempre quelle giuste.

“che vuoi dire, Susy?- si oppone Hud che ha già capito dove vuole andare a parare.- che non dovrebbe dire ad Emily e Formy che tipo è Tom? Be, secondo me, è sbagliato! Se Rose, pur ammettendo che Tom è un tipo.. particolare… spiegasse loro quanto lei desideri andare con lui, sono sicura che Emily capirà..”

“la verità.- si intromette Adrienne, con la bocca piena.- è che Tom è un delinquente. Il problema secondo me è: faresti davvero bene ad andare con lui?”

Rose scatta subito: “Adrienne, io lo amo!”

“sì, ma non è quel tipo di cui fidarsi a prima vista e partire con lui, dopo appena una settimana che state insieme, non ti pare?”

“anche questo è vero!!!” esclama Hudson con uno sguardo vittorioso.

Rose, ancora a gambe incrociate sopra la trapunta rosa di Adrienne, sospira profondamente e abbassa il capo verso il basso. Questo sì che è un problema increscioso. All’inizio, presa dall’entusiasmo, non aveva pensato affatto a questo lato della medaglia.

“devi scegliere.- continua Adrienne appallottolando il pacchetto di patatine, finalmente vuoto.- se ragionare col cuore o con la testa.”

La ragazza si passa una mano fra i capelli. “amo Tom da impazzire. Ma forse lo conosco davvero troppo poco per poter fare un viaggio del genere con lui. Senza contare che, se parto, farei preoccupare tantissimo Emily e Formy ..…”

“Una stupida, ecco quello che sei!” l’aggredisce Susy, con fare saputo.

“Non essere sciocca, Susy.- risponde Hudson, invece.- Rose è una persona matura, sa che non è bene fidarsi totalmente di un ragazzo appena conosciuto..”

Eccole là: Susy l’istinto, Hudson la mente. È sempre stato così.

Si posizionano ai due lati di Rose, iniziando entrambe a strattonarla chi per un braccio chi per un altro.

“Allora deve rinunciare al suo amore per Tom, secondo te!- attacca Susy- e chi ti assicura che avrà ancora un’occasione così!”

“NOO!- protesta Hudson.- e poi chi sa quanti viaggi potrà fare con lui quando il loro rapporto sarà più… maturo.. più forte…”

“tze!- esclama l’altra, rivolgendosi a Rose.- se dai retta a lei, non dovresti andare nemmeno al viaggio di nozze!” la battuta strappa un sorriso all’interessata e Susy, forte di quel piccolo consenso, va avanti.: “e poi se non lo passa con te il capodanno, cosa farà?”

“primo: ci rimarrà malissimo.- risponde Rose, ripensando all’entusiasmo di Tom quando le aveva fatto quella proposta.- e poi, chi sa, magari, preso dalla stizza, potrebbe decidere di partire comunque..”

“perfetto, allora.- ribatte la mora, sarcastica.- a Parigi Tom potrà trovare un alveare di api regine che gli svolazzeranno intorno mentre tu starai qui a ragionare..”

“Tutto ciò è assurdo.- ribatte Hudson, scostandosi i ricci dal volto.- loro due si amano… non si tradirebbero mai! Gli uomini sono bastardi, lo so, ma Tom sa che per Rose non venire costituisce un sacrificio e la rispetterà, ancora di più, per questo!”

“Sì, anche Arianna diceva la stessa cosa prima che Teseo la abbandonasse su un’isola!”

“Però poi Teseo ha pagato, per questo affronto! Gli dei l’hanno punito facendogli dimenticare di issare la vela bianca e suo padre Egeo è morto!”

“E ad Arianna che importa se il vecchio c’ha lasciato le penne? L’unica cosa che conta è che è rimasta sedotta ed abbandonata su un’isola dimenticata da Dio!”

“adesso basta!”urla Rose, sfinita da quei continui ragionamenti. “possiamo starne a discutere per ore tanto non giungeremo a nulla! Sono tutte ipotesi, tutti ‘se’ senza significato. Le decisioni importanti vanno prese in fretta, no?”

Inizia a camminare lentamente per la stanza, cercando le parole per esprimere quello che prova, poi si ferma e dice: “voi avete ragione. Thomas Bishop non è la persona più raccomandabile di New York e io lo conosco davvero poco. Questo lo so. Ma so anche un’altra cosa.- si interrompe un attimo fissando lo sguardo verso il pavimento, poi lo rialza verso di loro e riprende.- so che devo correre il rischio. L’amore è rischiare, non vi pare? Bene, io so questo e mi basta. So che se non rischio e non parto con Tom per Parigi.. me ne pentirò tantissimo..”

Susy si alza di scatto e l’abbraccia forte, imitata, due secondi dopo, anche dalle altre. Hudson, nonostante le sue perplessità, non può che essere d’accordo. A volte dimentica che quando è l’amore a parlare, la ragione deve tacere.

“oh raga mi fate commuovere!- esclama ironica Adrienne.- allora, come pensi di fare?”

Rose sorride in modo scaltro, si volta verso Susy e chiede: “Susy, la tua idea?”

 

Michael osserva statico il bicchiere di whisky mezzo vuoto.. o mezzo pieno che dir si voglia, con aria pensierosa, scura, tirata.

Le voci che ha sentito in questi ultimi giorni non gli sono piaciute affatto; sempre più teso, fa un altro sorso del suo whisky. Si trova da El, il bar che lui e i suoi amici frequentano sempre. Dawson e Harry stanno rimorchiando due belle ragazze, il tedesco fuma, Tom deve ancora arrivare. Sa che si è messo in testa di partire, di lasciare New York con quella ragazza che ha appena conosciuto, quella Rose della partita di basket. Sì, molto carina, ma pagarle una settimana a Parigi, gli sembra eccessivo. A parte questo, non è il periodo giusto per partire e anche Thomas lo sa. Le notizie che corrono non lo rassicurano affatto.

Ad interrompere il flusso delle sue riflessioni è un boato all’interno del bar e un applauso accompagnato da risate e festeggiamenti.

Si volta: è Tom. Nonostante tutte le sue preoccupazioni è contento di vederlo e anche Tom sembra pensarla allo stesso modo perché evita un po’ tutti gli altri e si dirige, con un sorriso smagliante, accanto a lui; prende il suo bicchiere, ne fa un sorso e scoppia a ridere esibendo il suo bellissimo sorriso. Michael lo abbraccia con slancio.

“vecchia spugna, sempre a bere ti trovo!”

Michael scoppia a ridere: “anche tu, però, non te la cavi male!” dice indicando la lattina di birra che Tom ha nella sinistra. Lui segue il suo sguardo e commenta:

“oh, sciocchezzuole.. tu invece ci vai giù forte, eh?”

“che ti devo dire..   l’alcool ti aiuta a non pensare..”

Tom esibisce uno sguardo falsamente addolorato: “oh amore.. non fare così.. ci sono io qui con te…” Michael si asciuga teatralmente gli occhi e, con voce altrettanto melensa, ribatte: “stringimi ..”

La gag è seguita da tutto il bar che scoppia a ridere insieme ai protagonisti. Harry propone un giro di birra, il tedesco un altro, Dawson un altro ancora. Molti giri di birra dopo, Tom, vestito di jeans e maglione bianco, apre l’argomento: “lo sai, vero, che sto per partire..”

Michael annuisce e, benché non voglia angosciare l’amico, non può non dirgli delle voci che ha sentito. “Tom faresti bene a non andare.”dice subito e allo sguardo interrogativo e anche un po’ stizzito dell’amico, replica: “ho sentito voci che non mi piacciono per niente..”

“voci.. appunto..” lo interrompe Tom, con una voce piuttosto contrariata.

“non fingere che non ti importi, nulla!- sbotta il ragazzo riccio.- se Jarod ha qualche riserva ad ammazzarti in America, all’estero non si farà certo problemi!”

Tom, annoiato, sospira facendo un sorso dal suo bicchiere. “ ti fai troppi problemi. Anch’io voglio fare la pelle a Jarod, questo è sicuro. Ma non voglio rinunciare ad un capodanno con Rose, a Parigi..”

“è più importante quella ragazza che la tua stessa vita??” esclama inorridito l’altro.

“non esageriamo.- risponde Tom, cauto.- però io a lei ci tengo davvero tanto…”

Michael sospira, appoggiando definitivamente il bicchiere sul bancone. “ma che avrà di così speciale questa Rose?” il suo tono, tuttavia, non è affatto inquisitorio o polemico. È intenerito e comprensivo. “dove vi siete conosciuti?”

“non ci crederesti mai. – risponde quello, ridendo.- ti ricordi quella mattinata in cui ti dissi che sarei andato in biblioteca?? Be, l’ho incontrata lì.. avresti dovuto vederla quel pomeriggio..” dice con un tono sognante.

“l’hai conosciuta per sbaglio, quindi..”

“già… e sai che ti dico? È stato lo sbaglio più bello della mia vita..”

 

La televisione accesa continua a ripetere alcuni servizi giornalistici a cui, però, nessuno della famiglia è assolutamente interessato. Emily, di spalle, si concentra sui piatti da lavare, Formy sparecchia e Rose che, con Novaly sulle ginocchia, sfoglia un giornale. Di tanto in tanto, i suoi occhi verdi si sollevano dalla rivista e si soffermano sulle figure dei suoi due parenti, entrambi impegnati nelle loro occupazioni. Se non ci fosse la televisione accesa, sarebbero immersi in un silenzio teso e innaturale.  Sospira per l’ennesima volta e si concentra di nuovo sul giornale, aiutando Novaly a girare le pagine. Non ha ancora trovato il coraggio di dire loro della vacanza a Londra.  Eppure domani dovrebbe partire; non può aspettare oltre.

Prendendo il coraggio a due mani, si schiarisce la voce ed inizia. “voi che cosa fate a capodanno?”

Emily mugugna un niente mentre sistema le stoviglie al loro posto e Formy alza le spalle, taciturno.

“eddai.. non ci credo che non fate niente..” riprende la giovane cercando di far sbloccare i due che, evidentemente, hanno litigato di nuovo per essere così tesi e di malumore.

“ti ho detto di no, Rose.- interviene sgarbatamente sua sorella.- tuo cognato non vuole spendere altri soldi!”

“certo che non voglio spendere altri soldi!- esclama Formy smettendo di spazzare il pavimento della cucina.- dopo tutto quello che abbiamo speso per quella vacanza ti pare il caso di..”

“ma è capodanno, Formy!!- inizia ad urlare Emily.- non fare il tirchio a capodanno!!”

Rose capisce che se non interviene subito per ristabilire l’ordine quei due inizieranno a litigare per bene e lei non potrà dire la sua novità. Anche se, per la verità, il momento non è proprio dei migliori.

“ehm ehm.- si schiarisce la voce per attirare l’attenzione generale. Quando i due si voltano verso di lei, riprende.- sapete cosa faccio io, invece? Vado a Londra con le mie amicheeee!!!” urla la giovane con entusiasmo.

Entusiasmo, che, però, non si trasmette anche agli altri due perché rimangono tesi e zitti. Poi Emily rompe il silenzio: “che cosa???- chiede ironica.- dov’è che vai tu??”

“A Londra.- risponde tranquillamente.- io, Hud, Susy e Adrienne ci spariamo una settimana nella metropoli più caratteristica d’Inghilterra, che ve ne pare??”

Eccola qua, la grande idea di Susy. La mora ha architettato un bel piano, non c’è che dire: ha organizzato una vacanza a Londra insieme ad Hud e Adrienne per coprire quella di Rose a Parigi. Be, niente male. Emily e Formy avrebbero avuto delle riserve comunque, ma farla partire con delle amiche è un conto, con un ragazzo che conosce appena (e che loro giudicano un malfamato, anche se bellissimo…)è un altro.

“a Londra??- si sblocca dopo un po’ la sorella.- e come mai???”

“e con quelle scalmanate!!!- sbotta Formy, contrariato.- vorresti andare in vacanza con quel branco di irresponsabili, cretine..”

È impressionante notare come quei due vanno d’accordo solamente quando devono schierarsi contro di lei.. davvero subdolo.

“tu considera che la più sana in quel gruppo è proprio Rose, pensa un po’!” ribatte Emily, mani ai fianchi, rivolta al marito.

“sono tutte brave ragazze.- ribatte Rose, un po’ contrariata da quei giudizi negativi.- e poi pagherei tutto io, voi non dovete sborsare un soldo!”

“e con quali soldi vorresti partire??”

“con quelli che ho guadagnato questa estate lavorando giorno e notte in quella bettola di un bar!” ribadisce la giovane che riesce a malapena a soffocare il suo sorriso scaltro. 

“e dove andrete a stare? E l’aereo?”domanda Formy  agitato come un genitore alla notizia che suo figlio 14enne va in gita per tre giorni; con la differenza che lui non è un genitore e Rose non è una adolescente. La ragazza vorrebbe farglielo notare ma preferisce tacere, temendo di ferirlo: sa quanto Formy tenga a lei, quasi come ad una sorella.

“è tutto a posto!- assicura sorridendo.- ti ho parlato, Emily, della cugina di Susy che si trova a Londra?- domanda retoricamente. Sa benissimo che non ne ha mai parlato alla sorella, semplicemente perché questa cugina non è mai esistita.- be, ha invitato Susy a passare al capodanno da lei e ha esteso l’invito anche a noi..”

“e questa cugina vi ospiterebbe?” domanda la sorella, senza fare obiezione alcuna sull’esistenza di questa ragazza.

“certamente, altrimenti non ci avrebbe invitato.- commenta lei.- è un’occasione unica, non pagherò un centesimo d’albergo!”

“ma in una città che non conosci affatto, potrebbe essere pericoloso!” esclama Emily, angosciata.

“Susy è stata parecchie volte a Londra.- mente in maniera quasi spudorata.- e poi c’è la cugina che ci farà da guida! Insomma, non ci sono nemmeno problemi di lingua!”

La discussione continua.  Formy dà sfogo a tutta la sua abilità di convincimento, appoggiato dalla moglie che, gesticolando, inizia ad elencarle una lista infinita dei vantaggi del capodanno newyorkese rispetto a quello londinese. Ma, nonostante la passione che i due mettono nel parlare, entrambi sanno benissimo quanto impervia e faticosa sia la loro impresa di persuasione.

È difficilissimo far cambiare idea a Rose, quando si mette in testa una cosa e la vuole veramente, non ci sono ostacoli per lei.

È dotata di uno spirito critico, polemico e di un’eccellente oratoria grazie alla quale confuta tutte le argomentazioni di Emily e Formy che cercano di dissuaderla, fino a ridurle a niente e a dimostrare di avere ragione, sempre. È una bella qualità, senza dubbio, ma è a dir poco disarmante.

Sfinita, Emily, passatasi una mano tra i capelli, sospira. “e va bene, vai a Londra.”

La ragazza si alza e corre subito ad abbracciare la sorella, ultracontenta per il risultato ottenuto.

“grazie Emily..”sussurra, poi si allontana dalla stanza, per andare a preparare i bagagli per la partenza.

Rimasti soli, la donna si volta verso il marito, comprendendo di essersi lasciata uscire di bocca l’ennesimo consenso. “ma come fa ad incantarci sempre?” domanda retoricamente e l’uomo, davanti a lei, si limita ad alzare le spalle,sorridendo.

Giunta in camera, la ragazza richiude velocemente la porta dietro le sue spalle. In fondo al suo essere, sente una piccola vocina che la rimprovera duramente per le cavolate dette agli unici parenti che le sono rimasti. Li ha ingannati scorrettamente, ha risposto alla loro fiducia con una bugia. Sì, ma forse, pensa, non è una bugia così enorme.

Una mancata verità, forse. Infondo lei parte per l’Europa, questo è certo. Poi, la meta e la compagnia muta tra la realtà di Rose e quella di Emily e Formy, ma una basa di realtà oggettiva c’è comunque. E poi Emily e Formy non l’avrebbero mai lasciata andare con Tom, mai.

Come dire, “il fine giustifica i  mezzi??”no, non le è mai piaciuta questa espressione.

Le piace di più appellarsi ad un principio socratico come:  “il sapere è conoscere quando è bene fare questa o quella azione, che diviene buona in quanto so che, ora, è bene farla.”

Ed ora è bene mentire, ne è sicura.

Compiaciuta dalla giustificazione che ha trovato, afferra subito il cellulare e, freneticamente, compone il numero del suo ragazzo.

“allora?” domanda quello appena apre la chiamata.

“l’hanno bevuta.” Risponde esibendo un bellissimo sguardo da cerbiatta.

 

Il vento gelido dell’alba entra attraverso la finestra leggermente spalancata. L’uomo rabbrividisce in maniera quasi impercettibile: il suo volto è stato allenato all’imperscrutabilità. Osserva, con un ghigno malefico dipinto in volto, la foto scattata appena qualche giorno prima.  La allontana leggermente da sé, volendo, quasi, osservarla meglio. I suoi occhi color miele si concentrano in maniera quasi maniacale sulla figura del ragazzo che, mano nella mano con una giovane, passeggia per Broadway. Corruga la fronte, mentre osserva la giovane accanto a lui: è una bella ragazza, alta, solare.

Incupito da un dubbio alza la cornetta del telefono, che si trova sulla scrivania del suo ufficio, e compone il numero. Attende qualche secondo poi una voce rispettosa e scattante risponde: “pronto?”

“ho visto la foto.- risponde Jarod continuando a fissare l’immagine.- chi è lei?”

“Rose Sandecker. Ha 21 anni ed abita..”

“precisamente, in che rapporti è con Thomas?”

“stanno insieme. Lei è la sua ragazza..”

“siamo proprio sicuri che lei gli stia a cuore?”

“senza dubbio.- risponde il complice.- è la cosa più preziosa che ha..”

“dove si trova in questo momento la ragazza??” domanda Jarod mettendo a fuoco i particolari del volto di lei.

“sono insieme, in viaggio per Parigi. Resteranno là una settimana, circa.”

Il volto di Jarod si contorce in un sorriso disumano. “perfetto.” Sussurra.

“che dobbiamo fare, Jarod?” domanda l’uomo all’altro capo del telefono.

Un ghigno demoniaco e soddisfatto si dipinge sul volto di Jarod, mentre si porta alla bocca il suo sigaro. Finalmente ha l’occasione che attendeva da anni, finalmente Thomas Bishop la pagherà cara. La sua voce è così cupa e profonda che sembra provenire direttamente dall’inferno. “uccideteli.”

 

L’alba inizia lentamente a colorare il cielo americano, così limpido e sereno da sembrare quasi trasparente. Il cielo inizia ad assumere un colorito rosa e arancione finché un sole grintoso ed impertinente inizia a farsi strada in quel cielo sgombro di nubi.

In quel preciso istante suona la sveglia infallibile di Rose ma la ragazza, invece di mugugnare e girarsi infastidita dal lato opposto, in uno scatto è in piedi, riuscendo perfino a non intrecciarsi con il lenzuolo. “Buongiorno!” grida alla gatta, prendendola in braccio in maniera del tutto euforica.

Poi si dirige velocemente in bagno e ,dopo aver urlato per l’acqua freddissima di ogni mattina, così fredda che nemmeno in montagna se ne troverebbe di più gelida, corre ad indossare i vestiti che aveva già preparato la sera precedente. Euforica, canticchia tra se e se, una canzone di Celin Dion mentre infila i pantaloni a pinocchietto di jeans, che le arrivano fino al ginocchio. Sotto questi mette un paio di anfibi neri, bellissimi, mentre sopra indossa una maglia di cotone rosa e, sopra ancora, una di lana dello stesso colore ma di quelle che chiamano “scalda cuore.”

Emily si appoggia allo stipite della porta e lo osserva sorridendo dolcemente: “è tutto pronto, quindi..”

“già” risponde sorridendo, con un coinvolgimento che sembrerebbe un po’ eccessivo, per una vacanza con le amiche. “vado bene così, secondo te?” domanda poi la giovane alla sorella, mentre controlla la propria immagine allo specchio. È innegabilmente bellissima e anche Formy, appena sopraggiunto, glielo conferma. Rose sorride intenerita e due secondi dopo vola tra le braccia dei due parenti.

Ad interrompere l’abbraccio è il suono di un clacson che suona impetuosamente, proveniente dalla strada. “mi raccomando, Rose, stai attenta!!!- le raccomanda Emily mentre osserva la sorella minore andare nella camera della nipote e baciarla affettuosamente in fronte.- e stai sempre attenta, non dare troppa confidenza a chi non conosci e..”

“sì, Emily, ora devo andare, però..”

“e se chiama Tom in questi giorni, che gli devo dire??”

Rose soffoca una risata, mordendosi la lingua. “di chiamarmi al cellulare.” Dice abbassando lo sguardo e prendendo il suo borsone. Rose non è la classica ragazza che si porta un quintale di roba, la sua parola d’ordine è: essenzialità.

“Rose… occhio, eh?”le mormora Formy, mettendo una mano sulla spalla destra della giovane, con uno sguardo sinceramente in apprensione. Una nuova punta di risentimento assale la giovane ma, fortunatamente, il nuovo suono del clacson la incita ad andare. “be…vado..” dice emozionata, caricandosi la bretella della valigia sulla spalla… una borsa enorme che sembra dover spezzare da un momento all’altro, la sua spalla, magra.

Dopo gli ennesimi saluti e le ennesime raccomandazioni, vola giù per le scale rischiando un paio di volte di rovinare a terra, per quanto corre veloce. Sana e salva giunge accanto all’auto ove l’aspettano le amiche. Rose posiziona la valigia nel portabagagli, poi si posiziona nel posto accanto al guidatore. Il suo arrivo è sottolineato da un coretto di urla. “e brava la nostra Rose!” l’accoglie Susy, al posto di guida.

Anche le altre le fanno i complimenti per questa avventura che ha avuto il coraggio di vivere, di questo treno che non si è lasciata scappare.

La ragazza, dal canto suo, freme di contentezza e, nervosa, inizia a giocare con una ciocca di capelli. Quando l’auto si mette in moto, apre il finestrino e si sporge per salutare Emily che, come prevedeva, è alla finestra.

Per qualche istanti i suoi occhi verdi si fanno lucidi e tristi e le viene quasi in mente il pensiero di fermarsi, di abbandonare tutto.

“pronta?” la voce di Hudson la riporta con i piedi per terra.

“sì.” Risponde lei. Il pensiero di prima è subito svanito all’idea che Tom è lì vicino, ad aspettarla.

 Non appena l’auto termina di percorrere la via e svolta, la sua andatura diminuisce e poco dopo si arresta davanti ad un negozio di intimo, come pattuito. Rose, emozionata e felicissima, si volta verso le amiche ringraziandole per la loro copertura (anche se non è una gran fatica dover andare in vacanza a Londra, avevano dovuto mentire anche loro ) poi, con il cuore che le scoppia nel petto, esce dall’auto.

Rimette il borsone a tracolla e si avvicina all’auto nera parcheggiata lì accanto, una bellissima jaguar. Come si avvicina, il finestrino di quell’auto si abbassa con un rumore metallico e compare il volto di una persona che conosce fin troppo bene.  Il cuore nel petto della donna si arresta: Dio mio.. quanto è bello…

“posso darle un passaggio, signorina?” domanda il ragazzo esibendo il suo sorriso irresistibile.

“mm.. non lo so..- si finge pensierosa- mamma e papà mi hanno sempre detto di guardarmi bene dagli estranei..”

“io vado a Parigi, lei?”

“che coincidenza.- sorride la ragazza.- vado a Parigi, anch’io.” Dice entrando in auto.

I due giovani si salutano con un bacio appassionato. Tom le prende con il volto tra le mani e le bacia la fronte; la sua emozione è così percepibile e Rose vorrebbe piangere di gioia.

“sono così felice che…” le sussurra il ragazzo, non continuando, però, la frase. Ma a Rose non importa. Le basta ed avanza quella mezza dichiarazione perché per un uomo di poche parole, come il suo , è davvero un buon risultato.

 

Arrivati all’aeroporto, iniziano a correre come disperati per non perdere il volo. Corrono tenendosi per mano, cercando di fare il più presto possibile. Pur tentando di non fare troppo casino, la giovane urta ,con il la valigia, una decina di persone che, in una decina di lingue diverse la mandano a quel paese accompagnando l’invito con gesti, però, più che internazionali.

“ma guarda tu questi stronzi…” sibila la ragazza verso Tom che, in risposta, scoppia a ridere divertito.

Finalmente arrivano al check-in e, dopo una lunga litigata fra Rose e un povero dipendente della compagnia aerea (che aveva solo osato dubitare della validità dei suoi documenti) i due giovani entrano nell’aereo e prendono i posti. Tom sta ancora ridendo per l’episodio.

“E finiscila…” lo rimprovera dolcemente la ragazza, sedendosi accanto a lui.

“ma… possibile che non sai parlare in maniera normale…”

“normale?”

“sì.. senza litigare…” continua tra le risa. La giovane sorride, un po’ colpevole.

Tom le accarezza una guancia, sorridendo. “ la mia dolce iraconda..”

“modera i termini..- lo corregge.- io non mi lascio dire iraconda da nessuno!”

il ragazzo posa i suoi occhi blu sulle sue sensualissime labbra rosee e le sussurra all’orecchio, avvicinandosi. “non vedo l’ora di essere a Parigi con te..” mormora sfiorando con le labbra la parte del collo dietro l’orecchio, accanto all’attaccatura dei capelli, lasciandosi inebriare dal suo profumo elettrizzante. Rose percepisce un turbine di emozioni che la avvolgono, mentre sente le labbra del giovane sfiorare delicatamente la sua pelle.

Il momento d’incanto è interrotto quasi subito dall’arrivo di una delle hostess che si posiziona accanto a loro. “ehm ehm” dice schiarendosi la voce. I due giovani si distanziano immediatamente.

“buongiorno, signori!” inizia a cinguettare la donna, completamente rivolta verso Tom che, dopo aver lanciato una breve occhiata a Rose, inizia a darle spago, dando a vedere di pendere letteralmente dalle sue labbra. La giovane osserva incredula il proprio ragazzo cinguettare con quella, mentre sente la rabbia accrescerle dentro.

Rose grugnisce di rabbia, soprattutto vedendo come sorride Tom e come fa lo scemo con quella chioccia. Trovandosi in mezzo ai due, non può sperare di addormentarsi per non sentire le loro chiacchiere, così afferra l’mp3 ed inizia ad ascoltare un po’ di musica a tutto volume. Illusa! Anche se con momenti di piccole pause, le loro risate risuonano cristalline sopra le note di Robbie Williams. *e no, adesso basta!!!- pensa la donna, risoluta.- se Tom vuole mettermi alla prova ha trovato pane per i suoi denti!!!!*

 “allora signore le porto un po’ di champagne??”

“qualsiasi cosa offerta da lei sarà come ambrosia..” risponde Tom sorridendo sornione. Ma la punizione non tarda ad arrivare. Infatti, quasi immediatamente il tacco delle scarpe a punta di Rose si conficca nel piede del giovane. Tom mugugna di dolore e la hostess, preoccupata, chiede: “signore, tutto bene?? Le porto lo champagne, allora??”

Tom sorride di circostanza, cercando di nascondere il dolore. “sì.. vada, vada.”

Non appena la hostess si sporge per andare a prenderlo, però, incomprensibilmente, la scarpa di Rose si sporge dal sedile. La hostess non vede il piccolo ostacolo, tutta intenta ad ancheggiare, e ci inciampa sopra, rovinando a terra.

Tom guada la hostess cadere e, incredulo, si volta verso la propria ragazza che commenta con uno sguardo falsamente pentito: “oops”

“sei terribile..” commenta il giovane, compiaciuto da quella dichiarazione implicita di gelosia, quindi d’amore.

“no.- risponde lei, sfoderando uno sguardo provocante.- molto di più.”

 

Fine nono capitolo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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