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Autore: Poisoned_Tear    13/04/2011    2 recensioni
Sophie è una donna caparbia e molto particolare.
Trasferitasi a Helsinki, decide di comprare una misteriosa torre nel quartiere di Munkkiniemi. Curiosando in soffitta, trova un baule che contiene diversi diari. A chi appartenevano?! Chi abitava nella casa prima di lei? Incontrerà mai l'autore misterioso di quei versi?
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Ville Valo
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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L'immagine appartiene a me (Poisoned_Tear) Do not Steal!


 

« The infinity of recurring torment»

 

 

 

La carta ingiallita dallo scorrere del tempo, sembrava stesse per sgretolarsi tra le dita di Sophie, che non aveva resistito a leggere i versi che vi erano impressi a inchiostro da mano ignota.

La calligrafia era arricciata, incostante.

 

***

 

Sophie aveva da poco versato la caparra per quella costosissima torre e non avendo altro posto dove stare, si era ritagliata un piccolo spazio vitale, facendosi largo tra le migliaia di scatole colme di roba da sistemare.

 

Aveva trovato quel piccolo gioiello – come lei amava definirlo – dopo una lunga ed estenuante ricerca della casa perfetta.

 

Sophie era sempre stata una persona incontentabile.

Era sempre alla ricerca di qualcosa che le calzasse come un guanto.

In effetti...Tutto doveva calzarle come un guanto.

Era fatta così.

 

Non si sentiva un tipo da villetta a schiera familiare, né una da appartamento in pieno centro.

Era una persona complicata e semplice allo stesso tempo.

 

Si era anche prodigata a fornire all'agenzia immobiliare tutte le informazioni necessarie a soddisfare le sue esigenze.

Inutile aggiungere che si era anche premurata di faxarle, se la mail non fosse stata abbastanza.

 

Era una lista di 'requisiti' abbastanza rigida.

Voleva un posto silenzioso ma non isolato. Enorme ma raccolto. Classico ma originale.

E così via.

 

Il povero agente che aveva avuto la sfortuna di seguire la transazione, non sapeva certo a cosa andava incontro. Ma non c'era voluto molto a scoprire che Sophie era una persona sopra le righe.

 

Dopo aver collezionato un numero non definito di tentativi falliti, lo sfortunato agente era arrivato a maturare istinti omicidi verso Sophie.

Le aveva mostrato tutto ciò che sul mercato poteva in qualche modo anche solo avvicinarsi ai canoni che la sua cliente gli aveva richiesto. Puntualmente c'era qualcosa che andava storto.

 

Così decise di tentare il tutto e per tutto.

Gli era rimasta l'ultima spiaggia. La torre a Munkkiniemi.

Era passato un anno e nessuno era riuscito ancora a vendere quell'edificio dal prezzo tanto esorbitante quanto l'aspetto era inquietante.

 

Non incarnava il sogno di una famiglia numerosa, né quello di una coppia di novelli sposini in procinto di allargare il nucleo familiare.

Era quasi diventata una scommessa all'interno dell'agenzia.

 

Per Sophie poteva andare bene dopotutto. Era un posto raccolto, spazioso, ma non esageratamente isolato.

“E forse per una svitata come lei potrebbe essere il posto giusto”

 

 

Quando la diretta interessata la vide, tutta avvolta da da vite americana, fu amore a prima vista.

Si era messa a scandagliare ogni minimo particolare ostentando finto disinteresse.

Non aveva voluto darla vinta all'agente che per tutto il tempo aveva trattenuto il respiro, pregando dentro di sé che quella fosse la volta buona.

Quando Sophie sentenziò con un'incredibile faccia di bronzo che, dopotutto, poteva anche accontentarsi, questi era quasi in procinto di piangere dalla gioia.

Era stata la transazione più lunga e se non altro più riuscita di tutta la sua carriera decennale.

 

***

 

 

Così non appena si fu trasferita nel suo posto – il primo vero posto soltanto suo – si mise all'opera per ripulire da cima a fondo tutte le stanze.

Pensando a quello che si era appena lasciata alle spalle, la prospettiva di passare una settimana chiusa in casa a sistemarla, non le sembrava poi così tremenda.

 

A quanto pare la sua nuova casa, custodiva tanti segreti.

I più interessanti erano in soffitta, all'interno di un baule di pregiato rovere, che Sophie aveva trovato mentre era occupata a dare una sistemata.

 

Se è vero che la curiosità è donna, beh, Sophie era donna dalla punta dei capelli fino alle unghie dei piedi. Non si era certo fatta scrupoli ad aprire il baule e rovistarci dentro.

Sembrava volutamente dimenticato. Come se chiunque avesse abitato in quella casa prima di lei, avesse voluto lasciarsi il passato alle spalle.

 

C'erano molti diari, appunti su fogli che sembravano essere stati appallottolati ma poi recuperati.

Aprendo uno dei diari, aveva notato che la carta era ingiallita dall'usura.

Fu inebriata dal profumo di carta consumata, lo stesso profumo che amava aspirare a pieni polmoni quando andava in biblioteca. Cosa che accadeva spesso.

Sul diario vi erano scritti versi, o almeno, sembravano tali. La calligrafia era particolare, elegante, ma non molto comprensibile.

 

Eccitata dalla propria scoperta, Sophie si era sentita come la protagonista di un film.

Prese a leggere, leggere e leggere.

Impressi su carta, vi erano le emozioni e i pensieri più profondi di qualcuno, che sembrava avere tanto di tormentato dentro.

 

***





Spazio dell' autrice:

L'ispirazione per questa fan fiction, mi è venuta una sera d'Estate. Fuori pioveva, c'era fresco e mi ostinavo a contare le gocce sul vetro, mentre cercavo un barlume di ispirazione per tutt'altro, in effetti.
Ho cominciato a scrivere, ma non mi convinceva. Ho mollato. Un paio di settimane fa, ascoltavo Quietus degli Epica (Da qua il titolo della fan fiction, se leggerete il testo della canzone, il segreto sarà svelato), e riflettevo proprio su uno dei passaggi. Mi si è accesa la lampadina: sono andata a ripescare quella bozza che non trovava una ragione d'essere e l'ho trasformata in tutt'altro. Spero vi piaccia. Non sono velocissima negli aggiornamenti. Spesso mi faccio trasportare dalla scia del momento, non amo fare dei percorsi obbligati, dunque spero vivamente che quest fan fiction mi resti dentro sino alla sua conclusione.
   
 
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