...Tutto presagiva morte
(anche quella voce insistente)...
(anche quella voce insistente)...
Quella era una notte che sprizzava odio e rancore da tutti i pori.
Le Nuvole avevano corteggiato, esangui, la Luna con danze macabre, lugubri e apprensive. Avevano paura che si scocciasse di stare lì, ferma, a sostenere i pianti e gli urli dei lupi ululanti e depressi. Il fruscio delle foglie morte accartocciate degli alberi tintinnava rimbombando in un tempo indefinito che accostato all'ululare, formava una melodia dissonante con il resto delle collinette basse e dolcili.
L'Autunno era passato e aveva benedetto la terra, il cielo, l'acqua e il fuoco. Era tutto un preambolo di note acute, di voci impaurite, di passi lenti.
Tutto presagiva morte, ma comunque i passerotti canticchiavano assieme al vento, ignari del pugnale freddo e distaccato che poi li avrebbe accompagnati nell'Ade, dove gli angeli infuocati piangono risate isteriche e muoiono come farfalle in un forno malsano.
Nel frattempo un lupo stava masticando del sangue umano... insieme al vento che richiamava, rattristito l'attenzione, ormai perduta, dei lupi.