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Autore: paffywolf    13/04/2011    2 recensioni
One-shot a tema HP.
Come mai Lily si è innamorata di James, nonostante inizialmente non lo sopportasse?
E' stata una delle prime FF che ho scritto, ma volevo diffonderla comunque. Enjoy! :)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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La dichiarazione

Sirius e James osservavano l'alba, seduti sulle rive del Lago Nero.
La notte di luna piena appena trascorsa era stata senz'altro la più dura da affrontare da quando conoscevano Lupin; Sirius sapeva che c'era qualcosa che non andava. James era sempre stato il più attento a controllare gli attacchi di aggressività del loro amico quando era trasformato, quello che più di tutti lo aiutava nei momenti di maggiore difficoltà, ma quella notte qualcosa era andato storto.
Scosse la testa, cercando di cancellare dalla mente l'immagine del gigantesco licantropo che afferrava James con i suoi artigli e lo lanciava con forza contro un albero.
"Ringraziando il cielo Codaliscia ha mordicchiato i piedi di Lunastorta appena in tempo." rabbrividì. "Di James non sarebbe rimasto che un mucchietto di ossa."
Sirius esaminò la ferita di James: non sembrava grave, ma dovevano correre in infermeria il prima possibile. E trovare un alibi.
"Ma dai, smettila di fare la mammina!" disse James ridacchiando. "Non è da te, caro il mio bel cagnolino."
"Come sei divertente, Ramoso. Scherzi a parte, sei davvero sicuro di stare bene?"
"Certo, mai stato meglio. E questa ferita mi ha dato un'idea... "
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"Signorina Evans!"
Lily si voltò: a chiamarla era stato il professore di Pozioni, Horace Lumacorno.
"Buonasera, professore."
Lumacorno le si avvicinò e le strinse la mano con vigore, lo sguardo acceso da un grande entusiasmo.
"Mi fa piacere vederti, cara. E' dalla sera della festa di Natale che non ci vediamo, suppongo tu sia tornata dalla tua famiglia Babbana."
"Sì professore, anche se trattare con mia sorella è stato più difficile del solito. Ormai sono all'ultimo anno e lei pensa che dall'anno prossimo tornerò alla mia vecchia dimora Babbana. Ma non ne ho alcuna intenzione. "
"Vedo che hai già pensato al tuo futuro." mormorò Lumacorno, compiaciuto. "E' proprio di questo che volevo parlarti: ho degli agganci al Ministero e sono convinto che una ragazza abile e sveglia come te..."
"Professore, ne abbiamo parlato già diverse volte. Sa bene come la penso al riguardo."
Lily non ne poteva più. Era la sesta volta dall'inizio dell'anno scolastico che il professore accennava all'argomento, ma lei non voleva saperne. Desiderava trovare un posto di lavoro grazie alle sue capacità, non alle raccomandazioni del suo professore di Pozioni.
"Spero che tu ti renda conto che questa è un'opportunità data a pochi altri. Se ci ripensi, sai dove trovarmi... "
"Senz'altro professore. Se cambierò idea gliene darò notizia al più presto." Lily sorrise, sperando di dover ripetere quelle parole per l'ultima volta. "Ora, se vuole scusarmi, ho lezione di Erbologia e sono leggermente in ritardo."
"Certo certo, va' pure. Spero di vederti questo sabato nel mio ufficio per una festicciola."
"Senz'altro, professore, arrivederci."
Lily si incamminò verso le serre di Erbologia, quando a un tratto un bellissimo cervo le si avvicinò, zoppicando leggermente a causa di una ferita nella zampa posteriore.
"Strano, è già la terza volta che vedo questo cervo." pensò, riconoscendo la macchia bianca a forma di stella sul muso dell'animale. L'aveva incontrato diverse volte sulle rive del Lago Nero e ogni volta aveva qualche piccola ferita: dei tagli sul dorso, delle spine sul muso, ma nulla di grave.
Stavolta invece era diverso: la ferita era molto profonda e sembrava infetta. Lily si avvicinò al cervo, che emise un lieve bramito prima di accasciarsi a terra. Spalmò un unguento di sua invenzione sul taglio, poi vi trascinò sopra la sua bacchetta magica, richiudendo la ferita.
"Ecco fatto, adesso dovresti stare meglio." disse la ragazza, accarezzando il cervo sul muso.
L'animale si rialzò all'istante e le diede dei piccoli colpetti affettuosi sul braccio per ringraziarla, poi si lanciò correndo nel fitto della foresta.
Lily notò un bigliettino a terra, proprio dove era apparso il cervo.

Cara Lily,
mi piacerebbe vederti questa sera alle 11 nella Sala comune dei Grifondoro.
Se non verrai, capirò.

J.


La grafia disordinata non le era familiare. E chi poteva essere questo J.?
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La Sala comune dei Grifondoro era praticamente vuota. Erano rimasti solo James e Sirius, che ingannavano il tempo giocando a scacchi.
"Sirius, devo chiederti un favore." sussurrò James, muovendo un alfiere.
"Certo amico, spara."
"Devi salire su nel dormitorio. E non venire a sbirciare."
"Che devi combinare qui?" Sirius studiò la scacchiera, spostando il suo re.
"Te ne parlerò domani, se tutto va bene. E ti do vinta la partita. Ti prego, adesso vai."
"Ah, d'accordo." disse, e salì le scale fino al dormitorio, chiudendo la porta con un tonfo sordo.
Nello stesso istante, James sentì cigolare i cardini della porta del dormitorio femminile e un lieve rumore di passi.
"Ci siamo" pensò James, pallido in viso: Lily era appena apparsa.
"James? Sei davvero tu?" esclamò la ragazza.
"Sì, sono proprio io... Ti va di venire con me?" rispose James, con voce tremante.
"Dove vuoi andare a quest'ora? Sai bene che i corridoi vengono sorvegliati dagli insegnanti."
"Ho con me qualcosa che non ci farà scoprire." disse sorridendole, mettendosi il Mantello dell'Invisibilità sulle spalle.
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Nonostante il freddo, la mano di James era morbida e calda. Lily la strinse forte, mentre correvano sotto il mantello in un passaggio segreto.
"James, dove stiamo andando?" chiese la ragazza, spinta dalla curiosità.
"Non preoccuparti, voglio farti vedere una cosa." disse, imboccando un cunicolo laterale.
"Questa è la via più veloce e meno trafficata, i professori non sorvegliano i passaggi segreti."
James era davanti a una piccola porta, che spinse leggermente.
Lily riconobbe la torre di Astronomia. Un freddo pungente la travolse, facendola rabbrividire. James frugò nella borsa e prese una delle pesanti coperte dei letti dei dormitori, avvolgendola poi attorno a Lily.
"Brr, che freddo... Grazie James."
Il ragazzo non rispose, si avviò verso la balaustra della Torre.
Quella sera il cielo era limpido e sereno, privo di nuvole. Le stelle brillavano fioche nel cielo, oscurate dalla luce splendente della luna.
"Ti sarai chiesta perchè ti ho fatto venire qui." sussurrò James, guardando Lily negli occhi. La giovane arrossì, abbassando lo sguardo.
"Se devo essere sincera, sì. Non riesco a capire cosa sta succedendo... "
"Lily, se siamo venuti qui è solo perchè non volevo che nessuno ascoltasse ciò che ho da dirti." Una folata di vento gelido fece svolazzare i capelli di Lily, che rabbrividì di nuovo.
James, inaspettatamente, le sfiorò con le labbra la fronte. La guardò negli occhi, poi ricominciò a parlare.
"Lily, voglio che tu sia realmente consapevole di chi hai davanti a te. Sono stato un vigliacco a comportarmi così, a osservarti da lontano incapace di dirti cosa provavo per te. Ero invidioso di quel Piton, geloso di come tu tenessi più a lui che a me. Non ho mai sopportato l'idea che tu fossi di qualcun altro, ma ero troppo giovane e immaturo per capire quali sentimenti albergavano nel mio animo. Non è la prima volta che ci incontriamo da soli, sai? "
Lily non riusciva a rispondere, quindi si limitò a guardare James con aria interrogativa.
"Ricordi il cervo? Quello con la macchia bianca sul muso?"
Lily annuì.
"Sono io." disse, mostrandole la cicatrice sull'avambraccio, proprio dove Lily l'aveva curato poche ore prima.
"Non posso svelarti i motivi per i quali ho deciso di diventare un Animagus, ma se vorrai, un giorno saprai tutta la verità. Il punto, però, non è questo. Ci siamo incontrati tre volte dall'inizio dell'anno, ogni volta tu mostravi nei miei confronti più amore di quanto io abbia ricevuto in quasi 17 anni in forma umana. Ogni volta che mi accarezzavi il dorso, ogni volta che mi curavi amorevolmente, sentivo di poter trascorrere ogni giorno della mia vita in quella forma, solo per stare con te. La mia unica speranza è che tu possa accettarmi anche come James Potter."
"James, io..."
James le poggiò l'indice sulle labbra. La attirò a sè, stringendole delicatamente i fianchi. Si avvicinò poi al suo orecchio e le sussurrò con voce tremante:
“Io ti amo, Lily Evans.”
Lily era sconvolta. Non poteva essere lo stesso James Potter che conosceva, il gradasso spaccone sempre pronto a combinare guai con i suoi amici. Quello con lei era un ragazzo totalmente nuovo, che le aveva mostrato chi era davvero, che le aveva rivelato il suo più grande segreto.
James chiuse gli occhi, in attesa.
Lily era indecisa sul da farsi, ma lasciò che il sentimento che adesso le si era rivelato guidasse i suoi gesti. Fece cadere la coperta che la avvolgeva, l'abbraccio di James era sufficiente a non farla tremare di freddo. Si alzò poi sulla punta dei piedi e lo baciò delicatamente sulle labbra. James la strinse forte a sè, entusiasta e felice come mai prima.

   
 
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