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Autore: Stregatta    14/04/2011    5 recensioni
Quando l'ispirazione ti sorprende nei momenti meno opportuni, cosa c'è di meglio di una drabble? Ricordi sgraditi, feste finite male (?), un'offerta che qualcuno non potrà rifiutare e un orribile award che finalmente servirà a qualcosa.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Dominic Howard, Matthew Bellamy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Saaalve! Come da introduzione, in questa pagina troverete una breve collezione di drabble alle quali sono abbastanza affezionata anche se sono più che altro figlie di scleri momentanei (“AAAARGH, sono troppo belli devo scriverci su *O*!”) piuttosto che di, sapete, un ragionamento, un progetto, un'idea ben strutturata... Cose intelligenti, insomma. Ma io non ho mai detto di essere una che scrive, pensa e fa cose intelligenti, dopo tutto.

Matthew Bellamy, Dominic Howard, Gaia Polloni, Alex Kapranos (Franz Ferdinand) e Kate Hudson non mi appartengono, non mi conoscono, non mi mantengono e non c'è altro scopo dietro alle mie fic che non sia quello di divertirmi e divertire. Non voglio offendere nessuno, oh. ç_ç




Like a Rolling Stone

{Matt/Gaia}

Pantaloni grigi e neri.
Calzini lunghi neri e grigi.
Calzini corti verde menta.
Camicia nera.
Bretelle bianche.
Bretelle bianche?
Matthew se le avvolse attorno alle dita, indeciso se infilarle in valigia o meno.
Stavano bene con la camicia nera di H&M, erano sottili e di un colore abbastanza insolito da non farle sembrare proprietà di suo padre, suo nonno o comunque sia qualcuno molto più vecchio di lui.
Era anche vero, però, che non le indossava da molto tempo e che probabilmente non avrebbe desiderato mai più indossarle, da quel giorno in avanti.
Quindi, decise semplicemente di camminare in punta di piedi fino alla stanza dove ormai dormiva solo Gaia e di nasconderle nel cassetto della sua biancheria intima.
In fondo, erano soldi suoi.



Michael

{Dom/Alex}

Le braccia di Alex erano snelle ma incredibilmente forti, di quel genere di forza che uno generalmente non si aspetta da una fichetta so fucking stylish a partire dalle proprie origini – Grecia e Scozia, l'esotico cocktail di un barman rincoglionito.
I suoi fianchi erano appiccicosi – stupidi pantaloni di pelle, se almeno il loro legittimo proprietario si fosse deciso a staccarglisi di dosso...
- Mhm... -
Non mugolare, idiota... Togliti!
- Mhm-mhm... -
Cazzo.
-... Dommeh. -
A quel sussurro – ed al conseguente abbraccio ben più stritolante del precedente - Dominic si rassegnò, almeno per il momento, a non poter abbandonare il divano del soggiorno messo a soqquadro dalla festa conclusasi poche ore prima per raggiungere il bagno.
Si augurò di poter resistere fin quando Alex non si fosse svegliato.


No I in Threesome

{Matt/Kate/Dom}

- … quindi pensavamo di risolverla così. -
Kate sorrise, ma non nel modo che le ingentiliva lo sguardo e gliela rendeva più simpatica. Era un sorriso sottile, cortese ma sicuro.
Dominic rabbrividì, ed iniziò a giocherellare con la forchetta.
- Lui... -
- Lui è d'accordo, ma volevo parlartene io. -
Kate si chinò in avanti, solleticando il dorso della mano di Dominic con un unghia lunga e curata.
- Pensaci, è un'offerta vantaggiosa... Nessuno perde. -
- Io... - mormorò Dominic, e l'unghia si posò al centro delle sue labbra, leggera.
-... non ora, c'è ancora tempo. -


Fuck off, you cunt!

{Dom/Matt}

Dominic sapeva che, come sempre, non avrebbero oltrepassato un certo limite. Matthew era convinto che bastasse poco per rovinare tutto, quindi non avrebbe esitato a fermarlo nel caso l'avesse ritenuto necessario.
Per ora, si limitava a ridacchiare con la maglietta piegata fin sotto il mento ed i pantaloni che si aprivano mollemente sui boxer azzurro pallido.
Il dito freddo del premio di cui andava tanto fiero lo solleticava fra i pettorali, sulle costole, dentro l'ombelico – ridacchiava e rabbrividiva. Sembrava davvero contento. Così contento che forse si dimenticò semplicemente di fermare il dito che ora stava tracciando la sporgenza della sua erezione sotto il cotone insulso dei suoi boxer, e che non apparteneva ad una brutta statuetta di metalllo scadente.

   
 
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