Saaalve! Come da introduzione, in questa pagina troverete una breve collezione di drabble alle quali sono abbastanza affezionata anche se sono più che altro figlie di scleri momentanei (“AAAARGH, sono troppo belli devo scriverci su *O*!”) piuttosto che di, sapete, un ragionamento, un progetto, un'idea ben strutturata... Cose intelligenti, insomma. Ma io non ho mai detto di essere una che scrive, pensa e fa cose intelligenti, dopo tutto.
Matthew Bellamy, Dominic Howard, Gaia Polloni, Alex Kapranos (Franz Ferdinand) e Kate Hudson non mi appartengono, non mi conoscono, non mi mantengono e non c'è altro scopo dietro alle mie fic che non sia quello di divertirmi e divertire. Non voglio offendere nessuno, oh. ç_ç
Like a Rolling Stone
{Matt/Gaia}
Pantaloni
grigi e neri.
Calzini
lunghi neri e grigi.
Calzini
corti verde menta.
Camicia
nera.
Bretelle
bianche.
Bretelle
bianche?
Matthew
se le avvolse attorno alle dita, indeciso se infilarle in valigia o
meno.
Stavano
bene con la camicia nera di H&M, erano sottili e di un colore
abbastanza insolito da non farle sembrare proprietà di suo
padre,
suo nonno o comunque sia qualcuno molto più vecchio di lui.
Era
anche vero, però, che non le indossava da molto tempo e che
probabilmente non avrebbe desiderato mai più indossarle, da
quel
giorno in avanti.
Quindi,
decise semplicemente di camminare in punta di piedi fino alla stanza
dove ormai dormiva solo Gaia e di nasconderle nel cassetto della sua
biancheria intima.
In
fondo, erano soldi suoi.
Michael
{Dom/Alex}
Le
braccia di Alex erano snelle ma incredibilmente forti, di quel genere
di forza che uno generalmente non si aspetta da una fichetta so
fucking stylish a partire dalle proprie origini –
Grecia e
Scozia, l'esotico cocktail di un barman rincoglionito.
I
suoi fianchi erano appiccicosi – stupidi pantaloni di pelle,
se
almeno il loro legittimo proprietario si fosse deciso a staccarglisi
di dosso...
-
Mhm... -
Non
mugolare, idiota... Togliti!
-
Mhm-mhm... -
Cazzo.
-...
Dommeh. -
A
quel sussurro – ed al conseguente abbraccio ben
più stritolante
del precedente - Dominic si rassegnò, almeno per il momento,
a non
poter abbandonare il divano del soggiorno messo a soqquadro dalla
festa conclusasi poche ore prima per raggiungere il bagno.
Si
augurò di poter resistere fin quando Alex non si fosse
svegliato.
No I in Threesome
{Matt/Kate/Dom}
-
… quindi pensavamo di risolverla così. -
Kate
sorrise, ma non nel modo che le ingentiliva lo sguardo e gliela
rendeva più simpatica. Era un sorriso sottile, cortese ma
sicuro.
Dominic
rabbrividì, ed iniziò a giocherellare con la
forchetta.
-
Lui... -
-
Lui è d'accordo, ma volevo parlartene io. -
Kate
si chinò in avanti, solleticando il dorso della mano di
Dominic con
un unghia lunga e curata.
-
Pensaci, è un'offerta vantaggiosa... Nessuno perde. -
-
Io... - mormorò Dominic, e l'unghia si posò al
centro delle sue
labbra, leggera.
-...
non ora, c'è ancora tempo. -
Fuck off, you cunt!
{Dom/Matt}
Dominic
sapeva che, come sempre, non avrebbero oltrepassato un certo limite.
Matthew era convinto che bastasse poco per rovinare tutto, quindi non
avrebbe esitato a fermarlo nel caso l'avesse ritenuto necessario.
Per
ora, si limitava a ridacchiare con la maglietta piegata fin sotto il
mento ed i pantaloni che si aprivano mollemente sui boxer azzurro
pallido.
Il
dito freddo del premio di cui andava tanto fiero lo solleticava fra i
pettorali, sulle costole, dentro l'ombelico – ridacchiava e
rabbrividiva. Sembrava davvero contento. Così contento che
forse si
dimenticò semplicemente di fermare il dito che ora stava
tracciando
la sporgenza della sua erezione sotto il cotone insulso dei suoi
boxer, e che non apparteneva ad una brutta statuetta di metalllo
scadente.