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Autore: May be    14/04/2011    10 recensioni
« Che ci fai qui Nara? Sono due anni ormai che soggiorno periodicamente qua a Konoha, non credo di aver più bisogno di una guida. »
Black day.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Shikamaru Nara, Temari | Coppie: Shikamaru/Temari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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In my own special way.

 

“And in my own way I love you,

And in my own way I need you,

In my own way

I got you and your love.”

 

La primavera era iniziata da neanche un mese eppure era già maledettamente caldo; sbuffò, spostandosi sul lato della strada rinfrescato dall’ombra, e rallentò lievemente l’andatura, svicolando annoiato tra la folla.

In ogni caso era in anticipo, quindi perché affrettarsi? Ciondolò percorrendo una via dopo l’altra, beandosi del calore dei raggi del sole che colpivano il suo viso non appena lo levava ad osservare distrattamente una nuvola appena più particolare delle altre; sobbalzò, quando sentì una voce decisamente troppo vivace richiamare la sua attenzione.

« Ehi, Ino. Che ci fai da queste parti? »

Lei sorrise, scostando dal viso il ciuffo biondo, e mostrò fiera i sacchetti strapieni di sementi varie che stringeva tra le mani, lasciando intendere il pomeriggio passato a comprare rifornimenti per il negozio.

Proseguirono assieme, lui che l’ascoltava parlare del più e del meno, e lei che aveva imparato ormai a rassegnarsi a quell’espressione perennemente indifferente; oramai nemmeno si  chiedeva più se lui la stesse ad ascoltare o no –neanche le importava troppo, per dirla tutta.

All’improvviso Ino si bloccò, come folgorata da un’improvvisa illuminazione, e lo squadrò sottecchi domandando: « Ehi, ma è in arrivo Temari per caso? »

Lui annuì impassibile, mugugnando un: « L’ambasciatrice di Suna, sì. » misto a « Seccatura » e « Hokage », fingendosi improvvisamente molto interessato ad una vetrina alla sua sinistra.

Ino rise e gli battè una mano sulla spalla, esclamando un: « Allora ti lascio Shikamaru! Sono settimane che non vi vedete, dico bene? Chissà quante cose avete da dirvi! » prima di sparire tra la gente.

Shikamaru si fermò, inebetito, fissando il punto in cui aveva visto scomparire la coda della ragazza, prima che venisse divorata dalla folla, colto da un’improvvisa esitazione –che prontamente cancellò con una scrollata di spalle, alzando gli occhi al cielo e riprendendo a camminare.

 

Fermo alle porte del Villaggio vide comparire finalmente davanti a sé la figura dell’ambasciatrice del Villaggio della Sabbia, Temari Sabaku no. Sbadigliò pesantemente dirigendo lo sguardo alle nuvole e gustandosi quegli ultimi attimi di libertà, prima di commentare, una volta che lei si fu avvicinata abbastanza: « Sei in ritardo. »

Lei lo sorpassò con un ghigno, schernendolo: « Che ci fai qui Nara? Sono due anni ormai che soggiorno periodicamente qua a Konoha, non credo di aver più bisogno di una guida. »

Lui fece per replicare a tono ma lei si era già allontanata, i documenti alla mano per segnalare il suo arrivo; sbuffò, ignorando la voce di Ino nella sua testa che continuava a ripetere a macchinetta quel « Chissà quante cose avrete da dirvi! » e trattenne un sorriso. L’abilità che quella ragazza dimostrava di possedere nella nobile arte del seccare sarebbe sempre rimasta una delle sue poche certezze.

 

Lei era riuscita, al solito, a convincerlo ad offrirle il pranzo –ma lui aveva accettato solo perché la sera stessa sarebbe ripartita, mica per altro.

Si infilarono in un ristorante qualsiasi ed attesero le rispettive ordinazioni, chi compilando le ultime pratiche, chi pensando con rimpianto al portafoglio che entro pochi minuti sarebbe risultato decisamente più leggero di quanto non fosse quando era uscito di casa quella mattina.

Era stata una mattinata eccezionalmente calma, se non per la discussione su chi dovesse gentilmente e spontaneamente offrire un pasto a chi, ma per il resto tutto era andato tranquillamente, senza seccature; e la cosa migliore era che non se ne profilavano nemmeno sull’orizzonte del più prossimo futuro.

Ma è una legge non scritta che le aspettative dei Nara nascano per essere infrante: nel preciso istante in cui Temari si eclissò diretta al bagno qualcuno gli picchiettò su di una spalla con malcelata urgenza, e quando Shikamaru si voltò si trovò di fronte ad una Ino e a una Sakura dall’espressione decisamente angustiata.

« Tutto bene voi due? »

Lui le squadrò perplesso, rinunciando a chiedersi per quale arcano motivo quelle due se ne stessero semi nascoste al tavolo dietro al loro –e non era nemmeno sicuro di volerlo sapere; quindi si limitò ad un semplice e chiaro:

« Eh? »

Sakura alzò gli occhi al cielo con un sospiro; Ino lo squadrò sospettosa, per poi sibilare, gli occhi assottigliati e un dito decisamente accusatore puntato contro di lui:

« Dico, avete litigato per caso? Vedi di trattare bene la tua donna Shikamaru, specie il giorno della sua partenza! »

Lui sobbalzò, quasi spaventato; si guardò attorno circospetto, per poi avvicinarsi alle due e borbottare velocemente un seccato: « Prima di tutto io una Seccatura simile la tratto fin troppo bene –secondo, » si affrettò ad aggiungere di fronte all’occhiata indignata che si era meritato per l’uscita così misogina! « Perché dovremmo aver litigato di preciso?! »

Ino si ritirò, balbettando qualche parola sconnessa, in evidente imbarazzo; fu allora che Sakura prese in mano la situazione, dando voce ai pensieri della collettività:

« Beh Shikamaru, oggettivamente… Non è normale che voi passiate più di cinque minuti assieme –e con assieme intendo nella stessa stanza- senza litigare. E’ come se Ino diventasse improvvisamente modesta ed umile! O è in arrivo la fine del mondo, oppure c’è qualcosa che non va! » concluse energica, ignorando il sibilo velenoso che proveniva dalla sua destra.

Lui non fece in tempo neanche a cogliere appieno quello che gli era appena stato detto che Ino scorse all’improvviso qualcosa nella sala, acchiappò Sakura per una manica e la trascinò verso il basso.

Quando Temari tornò a sedersi Shikamaru ancora stava fissando perplesso –e un po’ inquietato, a dire la verità- il vuoto che nel giro di pochi millisecondi gli si era creato di fronte; si voltò verso di lei accennando un: « Lascia stare… » di fronte alla sua espressione manifestamente turbata –in fondo aveva trovato il suo in teoria fidanzato a fissare sconvolto il nulla.

Lui non poté fare a meno di squadrarla sottecchi, mentre armeggiava con le bacchette tentando di acchiappare il ramen che aveva ordinato; forse in effetti…?

 

Era giunta l’ora; fermi alle porte di Konoha, lei gli dava le spalle sistemandosi più comodamente il ventaglio sulla schiena e rammentandogli cose da fare, pratiche da sbrigare, altre da archiviare –e di finirla di fare il pesaculo e imparare una buona volta a smetterla con il suo atteggiamento da moccioso, o non sarebbe arrivato da nessuna parte.

Lui la squadrò perplesso, mugugnando:

« Ehi Seccatura. »

« Mh? »

Shikamaru sbuffò, fissando gli occhi al cielo: « Nulla di importante. Fai attenzione durante il viaggio. » e scavalcando un’occhiata sarcastica di Temari si affrettò ad aggiungere: « A non uccidere troppa gente innocente, dico. »

Lei rise e si incamminò.

Shikamaru sobbalzò quasi spaventato quando lei, percorsi pochi metri, si voltò con aria assorta e dichiarò pacata: « Comunque Crybaby, cerca di non farti condizionare da ideali romantici altrui troppo esageratamente, perché non appena inizierai a correre in giro starnazzando Sasuke-kuuuun a caso sappi che ti ucciderò. Per il tuo bene eh. »

Lui rise, percorse la distanza che li separava, le prese il volto tra le mani e la baciò, soffocando gli insulti che la ragazza gli lanciava per via di quello scambio di effusioni proprio lì, con Izumo e Kotetsu a farsi amabilmente i fatti loro.

Lei si staccò, gli tirò un pugno nello stomaco abbastanza forte da farlo piegare a metà, gli sussurrò all’orecchio un: « Niente zucchero in pubblico, Nara. Lo sai che non sopporto le carie. », per poi partire di corsa lasciandolo, nel giro di pochi istanti, seduto a terra solo a riprendere fiato, incapace di trattenere un sorriso.

La loro era effettivamente una relazione oscenamente anormale, ma andava bene così.

Di sicuro non si sarebbe mai annoiato.

 

 

Note:

Questa cosa è un parto dell’ultimo secondo, causa studio matto e disperatissimo, per il Black day –iniziativa sempre dell’allegra combriccola della Black Parade <3

Il tema sarebbe stato la parodia del romantico; ebbene, chi mi conosce sa che per me loro due sono la parodia del romanticismo, quindi più che tirar fuori una storia dello stesso genere delle altre non sono riuscita a fare XD

Spero che si colga l’aspetto appunto parodico –è probabile che esista solo per me, non me ne stupirei XD Per il resto niente, grazie mille a chi ha partecipato <333
   
 
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