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Autore: LightStorm96    14/04/2011    0 recensioni
Lo sterminio di un villaggio inglese,una ragazza che cerca aiuto,due nazioni che sono disposte a farlo.
Il mistero delle stelle che prendono forma di cuore pulsante in giovani anime per permettergli di cambiare ciò che potrà diventare una catastrofe.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Allied Forces/Forze Alleate
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Starseed -Non lasciatevela sfuggire! Dovunque si ansconde prendetela! Uccidete chi volete ma non feritela! Ci serve viva e sana!
Disse un uomo sotto il lungo mantello nero puntando il dito verso una folla spaventata.
Degli strani esseri gelatinosi si gettarono sulle persone urlanti. I bambini che piangevano e che chiamavano la mamma ormai morta e gli uomini che cercavano di allontanarli per salvarsi,ma era tutto inutile.
Quegli esseri maligni stavano completamente devastando quella cittadina immersa nei boschi e completamente isolata. Lei invece correva e nella sua disperata corsa piangeva pensando alla sua vigliaccaggine e a quanto stesse sbagliando in quel momento. Tutto quel paese stava morendo per lei,una sconosciuta che era semplicemente qualcosa di più. I suoi capelli castani svolazzavano di qua e di la mentre lei pssava nella melma del bosco. Aveva piovuto tanto quei giorni e anche s ela sua corsa era rallentata lei poteva stare tranquilla,il fango si richiudeva al suo passaggio e il pungente odore di pino copriva il suo odore. Si teneva agli alberi per non cadere nel fango e intanto ricomicniò a piovere e anche forte,avrebbe avuto una vista peggiore. Continuò a camminare andando a casaccio. Andare avanti quello era l'unica cosa che si poteva fare.



-Porca Miseria vuoi muoverti?!
Gridò Arthur dalla macchina suonando il clacso irritato.
Alfred si sistemò la cravatta tenendo in bocca una ciambela che si sarebbe mangiato durante il viaggio per andare alla riunione.
-BUONO!
Gli gridò teso mentre cercava di allacciarla per bene. Alla fine venne fuori un nodo al quanto brutto ma pur sempre un nodo.
Uscì di corsa e saltò nella macchina facendola sobbalzare.
-Perchè non posso guidare io?
-Perchè almeno io non faccio le acrobazie!
Disse Arthur ancor più irritato. Alfred lo aveva chimato quando lui era già alla sala conferenze per chiedergli un passaggio perchè aveva la moto guasta. Aveva subito pensato che l'americano era un idiota e mai avrebbe smesso di farlo.
-Oggi di che si parla?
-Del classico no? I problemi che abbiamo di questi tempi nel mondo e tu sei uno dei mei!
-Quanto sei noioso! Piuttosto hai sbagliato strada,il congresso è dopo l'auto strada.
-Lo so ma prendo una scorciatoia e passo per una stradina dei boschi,evito gli ingorghi e viaggio tranquillo.
-Non m aspettavo che fossi pure furbo!
Disse ridacchiando America finendo la ciambella. Gli avrebbe fatto comodo qualcosa da bere ma non voleva di certo il thè che Inghilterra aveva nel termos di dietro,lui il thè lo odiava.
La strada era fangosa e i pneumatici si bloccavano di qua e di la ma con una buona dose di volontà e di pazienza si poteva uscire dal pantano.
-Scorciatoia è?
-Senti volevi fartela a piedi? Sentimoci la radio va....
Accese la radio sul telegiornale.
-Due giorni fa è avvenuta una tragedia per la contea inglese di Cumberland. Un pastore uscito per qualche giorno per fare delle spese a Londra è tornato a casa e ciò che racconta è qualcosa di terribile.
-Cambia non voglio...
-Sssshhh,zitto!
Inghilterra lo zittì. Cosa era successo a casa sua?
-Secondo la testimonianza della polizia locale,il villaggio in cui abitava il pastore è stato trovato deserto ma nel centro della piazza centrale un tumulto di cadaveri orribilmente mutilati era erettovicino alla fontana. Secondo i dati pare che esclusi alcune persone che avevano lasciato il villaggio in precedenza,non sia rimasto sopravvissuto nel villaggio. Per il momento la causa delle morti è sconosciuta ma si aspettano notizie dall'autopsia.
-Mamma mia...
-Dovrei dirlo io! Accidenti! Non mi sono accorto di niente!
Disse mettendosi una mano in faccia.
Cotninuarono per quella strada per un po. America guardava fuori dal finestrino con il gomito appoggiato sullo sportello e il mento sulla mano. La riunione quella volta l'avrebbero fatta a casa di Inghilterra,dato che aveva avuto poche occasioni per farle a casa sua. America aveva protestato solo all'inizio poi però si era arreso. Pensava che stare li,dentro la casa che aveva affittato con gli inglesi e con el loro porcheria da amngiare in torno era di certo la maledizione peggiore che una qualche divinità potesse mai affibbiargli.
Continuava a guardare fuori dal finestrino quando qualcosa attirò la sua attenzione.
-Iggy fermo un attimo!
-Come?
-Ferma la macchina!
Inghilterra fermò l'auto e dopo qualche secondo America scese dall'auto imbrattandosi gli stivali di fango.
-Alferd ti consiglio di non entare li dentro!
Gli disse Arthur uscendo anche lui. Meno male che aveva gli stivali pure lui altrimenti sarebbe stata la sua fine.
Alferd non lo ascoltò ed entrò nella boscaia passando tra dei cespugli. Camminò facendosi strada tra le erbacce e i rami fitti finchè la risposta ai suoi dubbi fu evidente.
Distesa per etrra,ricoperta di fango foglie e conq aulche ferita sulle braccia e sulle gambe,c'era uan ragazza. Respirava a fatica,sudava e era completamente rossa.
-Hey! Che ci fai qui?!
Disse Alferd avvicinandosi a lei. Lei non rispose,lo guardò solo per un po. Aveva degli occhi verdi più chiari di quelli di Arthur e le sopracciglia enormi non ce le aveva. Aveva dei capelli lunghi,scuri a prima vista il fango l'aveva ricoperto i capelli e ora era difficile stabilire di che colore fossero.
-Alfred! Ma mi ascolti brutto pezzo di....
Arthur stava ancora spostando il ramo di un pino per passare e la sua espressione fu quella stessa di Alfred. Stupore.
A fatica la ragazza si alzò. Aveva i vestiti completamente lerci e affondava nel fango fino alle caviglie. Si avvicinò di qualche passo tendendo una mano a Alferd.
-A...Aiu...to...
Sembrava che dovesse cadere ma velocemente Alferd l'afferrò e la prese in braccio. Era svenuta.
Arthur gli si avvicinò e gli mise una amno in fronte.
-Bloody hell! Sembra di toccare un bollitore che fischia!
Disse togliendo la mano.
-Che ha?!
-La febbre e tanta anche!
-Che si fa?
-L'ospedale più vicino è dalla parte opposta e qui un ambulanza non ci passa! Andiamo alla sala conferenze e poi ne chiamiamo una!
Arthur aprì lo sportello di dietro e si levò la giacca. Alfred la posò delicatamente togliendosi la sua giacca fino a farne una specie di cuscino e Arthur la coprì con la sua.
Prese una bottiglietta d'acqua ma fece una faccia arrabbiata.
-Bloody hell è calda!
La usò comunque e bagnò il suo fazzoletto mettendoglielo in testa.
Si sbrigarono più del solito e nemmeno fossero stati nel parcheggio chiamarono subito l'ambulanza. Arrivò dopo una mezz'ora e la seguirono pe accertarsi che la ragazza stesse bene. Francia gli telefonò sentendo cosa era sccesso. Dissero di rimandare la conferenza di una settimana,il massimo era quello.
America era seduto in sala d'attesa,ricurvo con le mani poggiate sule mento  ei gomiti sulle ginocchia. Arthur sembrava più tranquillo però non lo dimostrava gran chè,infatti con il dito medio patteva sulla spallina della sedia facendo con l'unghia un rumore simile al ticchettio di un orologio.
Dopo un po uscì un medico. Alferd sia alzò di scatto.
-Come sta?!
-Intende al ragazza? Bhè,sappiate che è un caso strano. Pare che sia stata per almeno due giorni sotto la pioggia interrotta senza riparo e senza fonti di calore e senza cibo. Pare che la febbre siastata provocata da questo,emntre el ferite da dei tagli,forse per via delle piante. ma state tranquilli,conosciamo la procedura che bidogna fare in casi come queti,per cui potete stare tranquilli. La febbre dovrebbe calare entro domani,adesso sta dormendo ma crediamo che dovrebbe svegliarsi stasera verso le sette.
-In tempo per la cena no?
Disse Alfred scherzoso.
-Si per giù. Adesso devo andare passerà a controllarla dopo. Per caso siete dei parenti o amici?
-Ehm no! Mia vista in ita mia!
-Idem per me.
-Bhè,inq uesto caso abbiamo poche informazioni,quando sis eglierà potremo farle le domande che ci serono per completare i moduli. Con il vostro permesso,vado dagli altri pazienti.
Il medico si allontanò.
Arthur prese la sua giacca ma evitò di metterla per via del fango che c'era sopra.
-Che fai Alfred?
-Rimango ancora un po.
-Eh? M anon la conosci nemmeno quella!
-E io la voglio aiutare!
-Spiegami almeno perchè questo interesse.
-Ecco...non lo so! Chissà perchè quando mi ha chiesto aiuto mi è venuta voglia di andarci fino in fondo!
-Buon per te...ora vado ci vedimao domani....
Disse Arthur uscendo dalla camera per dirigersi alla sua macchina.
Alfred invece si sedette di nuovo sulla sedia per ricominciare a fissar l'orologio.
La ragazza intanto dormiva nella stanza d'ospedale ignara di chi fossero i suoi soccorritori.
Nessuno dei due sapeva che presto o tardi ci sarebbe statoq ualcosa di più forte a legarli.
  
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