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Autore: Lady Kid 1412    14/04/2011    5 recensioni
Il giovane Kaito Kuroba sta per imparare che anche una tranquilla giornata al mare con i compagni di classe, può diventare l’occasione perfetta per una serata un po’ movimentata... "FanFiction 1° Classificata al Songfic contest indetto da Roe”
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio | Coppie: Kaito Kuroba/Kaito Kid
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Sei Grande -
 

Quel pomeriggio il cielo era completamente sereno e un caldo sole illuminava la spiaggia, dove in molti si erano ritrovati per passare una bella giornata al mare.
Kaito se ne stava sdraiato sul suo asciugamano, sbirciando attraverso gli occhiali da sole scuri un gruppo di ragazze in bikini che passeggiavano sul bagnasciuga.
“Sono in paradiso” disse il ragazzo ammirando quelle forme così longilinee, coperte solo da un piccolo bikini.
“Finito di fare pensieri strani Kuroba?” domandò Hakuba.
“Ah ah... e tu allora? Non dirmi che stai solo ammirando il panorama” replicò Kaito guardando il ragazzo sdraiato nell’asciugamano accanto al suo che guardava con interesse nella stessa direzione che, fino a poco prima, stava osservando il moro.
“Forse... ma almeno io non faccio commenti” si giustificò il biondo spostando subito lo sguardo verso una ragazza che si stava avvicinando ai due.
“Ehi, avete finito di starvene qui da soli?” domandò Keiko mettendosi davanti ai due ragazzi e prendendo Hakuba per il braccio “Dai andiamo a fare il bagno insieme agli altri”
“Andate voi” disse Kaito salutando i due amici con un pigro gesto della mano “io magari vi raggiungo dopo”
“A dopo” salutarono Hakuba e Keiko allontanandosi, mentre il biondo bisbigliava qualcosa all’orecchio della ragazza che annuiva con un sorriso complice dipinto sul volto.
 “Io devo pensare a qualcosa per il furto di stasera” pensò il ragazzo voltandosi così da poter appoggiare la faccia sull’asciugamano “Il grande Kaito Kid non va mai in vacanza!”
Non aveva nemmeno iniziato a pensare a un piano che sentì qualcosa di umido appoggiarsi sopra di lui, ma, invece di protestare, rimase in silenzio a contemplare la presenza di un petto femminile che gli stava sopra la schiena, facendo scivolare sul suo corpo delle gocce d’acqua salata.
“Che ci fai qui tutto solo?” domandò Aoko iniziando a girare tra le dita un piccolo ciuffo di capelli castani del ragazzo.
“Aoko!” si ribellò lui fingendosi arrabbiato, senza però spostarsi “Lo sai che mi stai bagnando?”
“Dovrai pure venire a fare un bagno non ti pare?” ribatté la ragazza sbuffando, quando il ricordo di qualcosa le torno alla memoria come un flash “Ma certo! Kaito... hai paura di entrare in acqua vero?”
Kaito sussultò nel sentire quelle parole e, vedendo quella reazione, Aoko capì di aver inquadrato il problema.
“Solo gli scemi hanno simili fobie” sorrise lei mettendosi a sedere sulla schiena del ragazzo “E poi lo sanno tutti che quegli adorabili pesciolini di cui hai tanta paura non nuotano di certo vicino ai bagnanti” Kaito lanciò uno sguardo adirato verso la ragazza “Non sono così stupidi da rischiare di farsi prendere e così finire in padella”
“Non ho paura dei pesci... è solo che mi fanno solo senso” commentò stizzito il ragazzo, “non sopporto quei loro occhi a palla”
“Si sì... ah Kaito” il tono di Aoko si fece di colpo più serio “S-stanotte... hai qualche impegno?”
“Beh a dire il vero sì...” rispose il ragazzo ripensando al furto che doveva fare quella sera “perché?”
“No nulla!” sospirò lei alzandosi di scatto mentre diventava rossa in volto.
 “Sicura che non sia nul...” Kaito non riuscì a finire la frase che sentì qualcuno che lo alzava da terra tenendolo stretto per le braccia.
“Preso” sorrise uno dei ragazzi che insieme ad altri avevano accerchiato il ragazzo.
“E-ehi... che intenzioni avete??” balbettò Kaito guardando i compagni di classe
“E lo domandi? Siamo qui per aiutarti ad affrontare la tua fobia!” sorrise Hakuba apparendo davanti al ragazzo con un sorriso diabolico dipinto sul volto.
“Non vorrete mica... no dai, per favore ragazzi parliamone!” disse spaventato il moro cercando l’aiuto di qualche compagno.
“Buttatelo in mare” annunciò Saguru spostandosi un ciuffo biondo dal volto e voltandosi verso Aoko le rivolse un sorriso “Grazie per averlo distratto”
Senza dire nulla, la ragazza, si limitò ad annuire con la testa, continuando a guardare per terra tristemente e solo quando tutti si furono allontanati, trascinando via anche Kaito, lei rialzò lo sguardo “Stupido...” disse arrabbiata guardando l’amico d’infanzia che veniva gettato in acqua
“Sei uno stupido... Kaito Kid”
 
Ogni passo, ogni faccia, ogni cosa che fai
ogni volta è un massacro
se tu te ne vai


La giornata trascorse tranquillamente e quando anche gli ultimi raggi solari perdettero la loro lucentezza, l’ispettore Nakamori si recò nell’edificio, dove ormai era tutto pronto per l’arrivo del ladro.
Nakamori iniziò a guardare l’orologio appeso sulla parete della stanza con insistenza, mancavano ancora tre ore all’arrivo di Kaito Kid, ma dentro di sé l’uomo fremeva dal desiderio di tentare nuovamente di arrestare quel dannato furfante.
Tutto era stato studiato nei minimi dettagli e solo pochi conoscevano l’efficace sistema di sicurezza... quella volta niente e nessuno gli avrebbe impedito di mettere le manette ai polsi di quel ladro snob che cercava di arrestare da ben otto anni.
“Ispettore!” disse un poliziotto entrando di scatto nella stanza “Ispettore abbiamo un problema!!”
“Non dirmi che quel ladro è già riuscito a infiltrarsi qui dentro?” domandò preoccupato Nakamori “o forse ha mandato in tilt il nostro sistema di sicurezza... ma che dico,  non è possibile che abbia agito prima dell’ora indicata, quindi qual è il problema?”
“La collana... quella che dovevamo proteggere da Kid... è appena stata rubata...”
“Che cosa!?!?” sbraitò Nakamori saltando in piedi con un’irruenza tale da far cadere la sedia “Chi diavolo è riuscito a rubare quella pietra prima di Kid??”
“Non lo sappiamo signore...” disse imbarazzato l’uomo abbassando la testa
“Non è possibile!” sbraitò Nakamori furioso, mentre sul tetto dell’edificio, un ragazzo aveva ascoltato tutta la discussione attraverso una microspia che aveva piazzato addosso all’ispettore.
Con lo sguardo puntato all’orizzonte, il ragazzo si alzò in piedi “Questo complica le cose...” disse attivando il meccanismo che apriva il suo fidato aliante “Però... forse potrebbe rivelarsi divertente come cosa” disse con un sorriso malizioso dipinto sul volto, mentre si lasciava scivolare giù dall’edificio, lasciando che fosse il vento a condurlo a destinazione.
Dopo una ventina di minuti, Kaito, iniziò le fasi di atterraggio verso l’hotel in cui alloggiava insieme agli altri compagni di classe.
“Dovrò iniziare il prima possibile, le ricerche di quel gioiello" disse il ragazzo entrando nella sua camera attraverso una finestra aperta “Domani cercherò qualche informazione” sbuffò slacciando il mantello bianco dalla giacca.
 
Si lo so che mi piace fermarmi a pensarti,
ma se posso toccarti funziona di più...

“Non ti serve aspettare fino a domani...”
Kaito impallidì di colpo spostando lo sguardo verso l’angolo della stanza da cui proveniva quella voce femminile “Ti ho spaventato?” disse di nuovo la ragazza avvicinandosi al ladro.
Il ragazzo guardò con interesse la giovane vestita solo con una vestaglia di seta nera e una mascherina che gli copriva gli occhi .
“Tu chi sei?” domandò lui, mentre lei lo prendeva per la cravatta e, con un gesto veloce, lo tirava
verso di lei.
 
E non serve spiegarti la storia che sei,
le parole son senza ritorno lo sai
preferisco appoggiare le labbra alle tue...
Col respiro che si agita contro le mie


“Non è necessario dirtelo...” rispose lei qualche secondo prima di baciare il ragazzo sulle labbra.
All’inizio, Kaito, rimase immobile di fronte a tale gesto e così vi resto finché, compreso quello che stava succedendo, non  iniziò a sua volta a baciare la sconosciuta prendendole la vita con le mani e avvicinandola a se con dolcezza.
“Pensavo volessi quel gioiello...” disse lei staccandosi qualche secondo dal ragazzo che iniziò a baciarla sul collo.
“Dici questo?” rispose prontamente lui mostrandole la collana di diamanti che teneva tra le dita
 
Non mi va di parlare di ieri, con la vita non ci sto mai pari
tu sei molto diversa dagli altri... dai di più!


“Quando l’hai presa?!” s’infuriò lei spingendo Kaito lontano da lei
“Sarai brava come ladra... ma il migliore resto io” sorrise lui appoggiando la collana su un comodino della stanza “Però io sono una persona onesta... cosa vuoi in cambio di quel gioiello?”
“Tu onesto?” ribatté lei
“Se venuta fin qui per portarmi quel gioiello... quindi è ovvio che vuoi qualcosa in cambio, parla!”
Di fronte alla durezza di quelle parole, la ragazza, abbassò lo sguardo “Sei tu che voglio...”
Kaito guardò la bella sconosciuta nascondendo un sorriso malizioso con un espressione sorpresa, come a volerle far credere di non aver capito la sua richiesta.
 
A pensarci bene il bello di te, è che viaggi sempre sulle mie frequenze...
Sei grande!

ed in certe cose sei come me, non t'accontenti di essere una fra tante
Sei grande!


“Voglio che per stanotte... tu fossi mio” ripeté lei alzando lo sguardo decisa
 “Vediamo...” disse lui meditando sulla situazione “Direi che posso accettare questa proposta”
 
Ed ho molto rispetto per ogni tua idea...
non la voglio cambiare per pazzesca che sia!

 La ragazza non fece nemmeno in tempo a rispondere che subito lui le prese dolcemente il volto con le mani e la zittì con un caldo bacio.
“Show me your magic...” sorrise lei riflettendosi nei brillanti occhi azzurri del ragazzo
“Non così in fretta signorina, dopotutto... io sono un’artista” disse togliendosi la giacca
“Ah, mi spiace” annuì lei sbottandogli lentamente la camicia “vorrà dire che farò con calma... siccome non sei ancora un esperto in materia”
“Stupida!” rispose lui fingendosi arrabbiato “Vuoi dirmi che tu sai già tutto?”
 
Non ti stresso per farti più simile a me...
che se fossi diversa non saresti più te.
Poi nessuno conosce nessuno, non si sa mai con chi stai, però...


Ignorando le sue parole, lei, gli sfilò la cravatta dal collo “Signor Kid... la dichiarò in arresto per tutti i furti da lei compiuti” Kaito guardò divertito la ragazza legargli i polsi con la cravatta “Non le conviene tentare di scappare o se ne pentirà”
“Ah ma non ho nessuna intenzione di fuggire” disse lui serio “però forse quello che sto per fare non te lo aspettavi”
La ragazza guardò attenta Kaito che alzava le braccia sopra la sua testa, per poi farle scendere fino alla vita della ragazza “Ora nemmeno tu puoi scappare” sorrise lui avvicinandola al suo petto.
“Che cosa divertente...” disse in tono sarcastico lei
“E non hai ancora visto niente... guarda cosa succede ora”  stupita, guardò Kaito che iniziava il conto alla rovescia “3... 2... ”  leggermente spaventata, la ragazza socchiuse gli occhi “...1...”
 
A pensarci bene il bello di te, è che viaggi sempre sulle mie frequenze...
Sei grande!

prendi quel che serve fino che c'è
mi dai tanto e non te ne accorgi neanche,
Sei grande!
ma grande... sei grande!


Non sentendolo più parlare, riaprì gli occhi timorosa e si stupì nel notare che non era successo nulla “Non dirmi che stavolta il grande Kid non è riuscito nella sua magia” sorrise lei per non farsi vedere titubante
“Mi spiace contraddirti... ma le mie magie funzionano sempre” disse lui togliendosi gli ultimi vestiti che aveva addosso, solo allora la ragazza si accorse che il ladro non aveva più le mani legate
“Come hai...” lei si zittì all’improvviso sentendo qualcosa alle spalle che le teneva le mani legate l’una all’altra.
“Magia” sorrise lui accarezzandogli il volto e, con un tranquillo gesto della mano, fece scivolare dalla spalla della ragazza  la vestaglia nera che cadde sul pavimento ai piedi della giovane “Come mi hai chiamato prima? Il grande Kaito Kid giusto?”
Ancora sorpresa per l’accaduto, la ragazza, si limitò ad annuire silenziosamente sorridendo al ladro che la prese in braccio posandola delicatamente sul letto così da poter ammirare il suo corpo, illuminato solo dalla tenue luce della luna “Dovresti saperlo che non mi faccio prendere da nessuno...”
“Si sì... però ora liberami” disse lei in tono supplichevole, mentre il ragazzo riprese a baciarla sul collo per poi scendere fino ai fianchi
“Di solito non restituisco subito quello che ho appena rubato” rispose alla fine mettendosi sopra di lei.

A pensarci bene il bello di te, è che viaggi sempre sulle mie frequenze...
Sei grande!

ed in certe cose sei come me, non t'accontenti di essere una fra tante
Sei grande!


I due si guardarono intensamente per qualche istante... ma entrambi non sembravano affatto sorpresi di riuscire a scorgere, nello sguardo dell’altro, quel fuoco di passione che avvampava sempre di più.
“Hai paura?” domandò lui avvicinandosi al volto della ragazza
“Perché dovrei?” rispose cinicamente lei “Mi fido di te... e ti amo troppo per rinunciare proprio ora”
“Anch’io ti amo... tutto il tempo che ho trascorso insieme a te, è servito solo ad aumentare l’amore che provo per te” Kaito si chinò lentamente su di lei baciandola su quelle labbra rosse che aveva sempre desiderato assaporare, mentre con la mano le spostava una ciocca di capelli castani dal volto, per poi farla scendere fino al suo fragile petto.
La luna li accompagnò per tutta la notte, rendendo più magica l’atmosfera che si era creata e solo dopo molto tempo i due si allontanarono l’uno dall’altra.
  
A pensarci bene il bello di te, è che viaggi sempre sulle mie frequenze...
Sei grande!

ed in certe cose sei come me, non t'accontenti di essere una fra tante
Sei grande!


Erano da poco passate le tre di mattina quando, Kaito, si voltò verso l’orologio.
I suoi occhi  si facevano sempre più pesanti, ma dentro di se s’impose di non lasciar vincere la stanchezza.
Rigirandosi mise a guardare la ragazza distesa accanto a lui che dormiva beatamente con  i capelli castani sparsi sul cuscino, le spalle nude e la mano posata sul petto del ragazzo, che si lasciò scappare un sorriso mentre, spostando la propria mano sotto le lenzuola, andò a raggiungere la morbida gamba che lei teneva  intrecciata alle sue.
All’improvviso,quasi a voler intendere il timore del compagno, le mani della ragazza andarono a cingerlo in vita attirandolo verso a sé possessivamente “Kaito...” disse piano lei senza svegliarsi.
Capendo che quella non sarebbe stata l’ultima volta, Kaito, baciò sul collo la ragazza.
“Buona notte Aoko” bisbigliò lui, poco prima di addormentarsi abbracciato alla donna che amava.

  
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