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Autore: LemonKing    15/04/2011    6 recensioni
« Shizu-chan, sai che hai i capelli come la luna~? »
« Eh? Ma che dici pulce? »
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Izaya Orihara, Shizuo Heiwajima | Coppie: Izaya/Shizuo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note: Nuova fanfiction!
Spera sia di vostro gradimento (:

Dedicata al mio Shizu-chan: regalo a sorpresa di bentornato






- Come la luna~! -





« Shizu-chan, sai che hai i capelli come la luna~? »

« Eh? Ma che dici pulce? »

Izaya camminava sotto il cielo stellato, indossando un giacchetto sopra la divisa scolastica.
Shizuo era al suo fianco con il mento nascosto nel calore della sciarpa chiara.
Era assurda quella situazione: stargli vicino, parlargli!
Erano di ritorno da una convocazione in Presidenza e una bella punizione per tutti i disastri combinati – ovviamente provocati da Izaya, che lo faceva infuriare.
Quei giorni il sole calava prima, così era già sera e l’aria era fresca.

« Shizu-chan non te lo hanno mai detto~? »

Shizuo non rispose e lo ignorò.
Izaya fece un sorrisetto, continuando a guardare dinnanzi a sé la strada poco illuminata.

« Semmai come il sole.
Nemmeno. »

Il ragazzo più alto si portò una mano tra i capelli biondi e prese tra le dita una delle ciocche che si posavano sulla fronte.
Alzò gli occhi e la guardò.
Sbuffò e lasciò perdere.

« Io insisto che sono come la luna. Ci diventeranno, se lo vuoi.
Lo vuoi~? »

« Bah.
Piantala di farneticare. »

Tirò fuori dalla tasca un pacchetto di sigarette quasi vuoto; ve ne erano rimaste solo due.
Se ne accese una e la portò alle labbra.
Fumare di sera gli piaceva: gli dava un senso di pace e lo rilassava.
L’aria fresca e il cielo scuro lo tranquillizzavano.

« Mh~.
Non vuoi sapere perché dico questo? »

Izaya cominciò a saltellare, rompendo il silenzio con il suo passo infantile, pesante rispetto a quello dell’altro.
Shizuo lo ignorò, guardò la luce dei lampioni che andava a fondersi con quella accecante dei fari delle macchine.

« Non mi interessa. E. Non ho i capelli bianchi », disse sprezzante.

Sentì il ragazzo accanto a lui ridere fragorosamente.

« Tsk. »

« Sai, la luna è una confidente per gli esseri umani, in molti le parlano~.
Le confessano amori e progetti, segreti e desideri. »

« Vorresti parlare con i miei capelli? »

Non riusciva a seguirlo.

Una nuvola di fumo si allontanò dalle sue labbra e si dissolse nell’aria.
Potrebbe esistere una luna violenta?
Se lui fosse la luna la sua forza supererebbe l’impeto del vento e allontanerebbe le nuvole con un soffio o una spinta della lingua. Come quel fumo grigiastro di nicotina.
Vedere una luna non lasciare agire il vento e far tremare il cielo con la sua energia… non sarebbe un bello spettacolo, no?

Izaya si fermò improvvisamente, ma Shizuo non fece lo stesso. Se camminava si scaldava.

« Me lo permetteresti~? »

« No. »

« Eppure dopo la convocazione del Preside ho promesso di non farti più arrabbiare. »

Shizuo buttò la sigaretta a terra, non molto lontano. Continuò a camminare fino a raggiungerla e spegnerla con il tacco della scarpa.
Non l’aveva finita – tanto per cambiare. Ma non l’aveva nemmeno spezzata.
Si girò a guardarlo, spazientito, non infuriato.
Si era stufato delle sue chiacchiere, voleva andare a casa il prima possibile.

« Che vuoi? », chiese.

Izaya gli si avvicinò e gli arrivò di fronte.
Immerse le mani nei capelli biondi e avvicinò il volto all’orecchio, ora non più coperto dalle ciocche chiare.
Shizuo si allontanò appena, non lo scacciò.

« Che vuoi pulce? », chiese di nuovo, alzando la voce.

Arrossì quando sentì il fiato caldo solleticargli l’orecchio.
All’imbarazzo seguì il nervosismo.

« Shizu-chan, lo vuoi un segreto~? »

« Parla con i miei capelli, non con me. »

« Lo sto facendo~ », ridacchiò. « La mia frase conteneva ben due figure retoriche!
La similitudine: come la luna~.
La sineddoche, in cui viene menzionata la ‘parte’ per indicare il ‘tutto’ a cui si fa riferimento: per capelli intendevo te.
Dovresti studiare~ », rise.

Shizuo sbuffò, infastidito da quelle parole arroganti e derisorie.
Izaya piegò le labbra in un ghigno.
Nel silenzio che seguì, Shizuo guardò a lungo i suoi capelli neri. Vicini. Puliti. Neri. Neri come la notte.

“Che seccatura”, pensò.
“Chissà cosa vuole dirmi”, fece una smorfia.
“Chissà”, arrossì scioccamente e giunse alla conclusione che anche da fermi si stava bene, non faceva poi così freddo – conseguenza di quel corpo vicino al suo.
“E’ proprio una pulce fastidiosa.”
Attese che quello parlasse.

 

« Ti voglio uccidere~ ♥ »

Il fiato caldo e la voce sensuale – volutamente resa passionale – gli provocarono un brivido.
Quelle parole, invece, lo graffiarono, scatenarono una reazione aggressiva, che andò ad abbattersi sull’altro non appena proruppe in una rumorosa risata.
Izaya sghignazzava e si prendeva gioco di lui, lasciandosi scappare frasi come: “Cosa ti aspettavi~?” e “Sei così sciocco da credere alle mie parole!” e ancora “Volevi un ‘mi piaci’~?” 

« Razza di pulce meschina e bugiarda! »

Non ci volle molto prima che cominciassero a rincorrersi.

Nel cielo la luna li guardava divertita con un grande sorriso luminoso.
Ascoltava tutto il chiasso che facevano.

  
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