Random Pairing Contest S.E. indetto da Herms
Vacanze alla Tana
Nickname sul forum:
_Malika_
Nickname su EFP: Malika
Titolo: Vacanza alla Tana
Pairing: Lee Jordan/Ginny Weasley
Altri personaggi (se presenti): Famiglia Weasley
Genere (e la parola da inserire ): Slice of Life (Morso)
Rating: Verde
Warnings: Missing Moment, One-Shot, Flash-Fic
La Tana, 17 luglio 1991
Caro Diario,
oggi Fred e George hanno chiesto a mamma e papà se potevano
invitare il loro amico, Lee Jordan penso che si chiami, per una o due settimane
qui alla Tana.
Papà ha accettato subito, mentre mamma ha aspettato che quei due
la pregassero in ginocchio per tante volte prima di farlo. E’ stato molto
divertente, soprattutto perchè adesso io e Ron abbiamo un’ottima arma di
ricatto, ovvero la foto che abbiamo fatto a quei due e alla mamma che ci faceva
l’occhiolino! Ah, non vedo l’ora di farla vedere a quel loro amico, li
prenderemo in giro a vita!
Oggi, tra l’altro, quei due hanno deciso di non insegnarmi a volare!
Anche se me l’avevano promesso, uffi! E invece se ne sono andati con Bill e
Charlie a giocare a Quidditch. Volevo giocare anch’io! E invece mi sono dovuta
sorbire Percy e i suoi monologhi! Che puffole!
E poi mi hanno fatto aiutare mamma, una vera noia!
Ora sono stanca e vado a dormire.
Ciao, caro diario!
Ginny
La mattina dopo, la piccola Ginevra si svegliò tardi, non
troppo, ma abbastanza per sapere che molto probabilmente i suoi fratelli erano
a giocare oltre i pini.
Scese di corsa le scale, incurante del fatto che fosse ancora in
pigiama e si fiondò sulla colazione, dando un primo morso al toast alla
marmellata poggiato al suo solito posto a tavola. Non vide la madre, ma non ci
fece molto caso, pensando che fosse in un’altra stanza a riordinare.
Stava finendo di ripulire il piatto dalle uova, quando la porta
d’ingresso si aprì e lei, pensando che fossero i suoi fratelli, corse lì,
pronta a sgridarli per non averli aspettati, ma le parole le morirono sulle
labbra alla vista di un ragazzino che doveva avere l’età dei gemelli, non
notando che la madre entrava subito dopo di lui.
«Ginevra! Cara, pensavo che non ti fossi ancora alzata. Dove
sono i tuoi fratelli? No, non mi rispondere, non lo voglio sapere. E sì che
avevo detto a Bill di aspettarti! Oh, ma appena arrivano a casa mi sentiranno!»
si bloccò, facendo un respiro per aver parlato senza riprendere fiato neanche
una volta, e allora si decise a presentarle il loro ospite: «Ginny, lui è Lee
Jordan, l’amico di Fred e George. Lee, lei è Ginny, la più piccola dei miei
figli.»
I due si salutarono un po’ in imbarazzo e, mentre il ragazzo
diede un morso al labbro inferiore per il disagio, la piccola Weasley
decise semplicemente che sarebbe andata a cambiarsi e poi avrebbe raggiunto i
suoi fratelli al campo.
«Campo?» chiese Lee, guardando interrogativo la signora Weasley.
«Oltre i pini i ragazzi, con l’aiuto di Arthur, hanno costruito
un mini campo da Quidditch per potersi allenare senza essere visti dai
Babbani.» spiegò lei, sparecchiando. «Hai fame, caro?» chiese poi, ma Lee negò
col capo, chiedendole se poteva andare anche lui al campo.
«Ma certo! Però aspetta Ginny, non vorrei che ti perdessi.»
«Posso prendere le mie cose?»
«Sì, sono nella camera dei gemelli; terzo piano, la seconda
porta a destra, la prima è il bagno.»
Cinque minuti dopo, i due ragazzini si ritrovarono nella cucina.
«Prendo la mia scopa e poi andiamo, d’accordo?» chiese la rossa
avviandosi verso lo sgabuzzino.
«Hai una scopa?» chiese il bruno.
«Sì, la vecchia Comet di Bill; è molto vecchia ma funziona
ancora. Però non la so usare…» si lamentò la ragazza.
«I tuoi fratelli non te l’hanno insegnato?» chiese l’altro
sinceramente stupito.
«No, tutte le volte che glielo chiedo si eclissano.»
«Vuoi che ti insegno io?»
«Lo faresti davvero?» chiese Ginny, aprendosi in un sorriso
entusiasta.
«Certo. Ora però andiamo.»
Arrivarono al campo circa dieci minuti dopo e, una volta lì, i
due gemelli li raggiunsero subito, subissando di domande il loro migliore amico.
La piccola Weasley aspettò un po’, ma quando vide che parlavano
ancora fitto fitto, si mise in un angolo a sedere,
osservando Bill e Charlie che si passavano una Pluffa di stracci. Notò solo in
quel momento che il suo fratello preferito, Ron, non c’era, così chiese al
maggiore dove fosse.
«L’ha rapito Perce! L’ha intercettato mentre uscivamo e si è
intestardito nel volergli spiegare Trasfigurazione per prepararlo!» le urlò
Bill, continuando a giocare. «Ancora mi chiedo se sia veramente nostro
fratello!»
Ginny non rispose, preferendo osservarli attentamente, senza
però guardare verso i tre ragazzi che ancora chiacchieravano.
«Allora? Ti insegno si o no?» chiese circa dieci minuti dopo una
voce al suo fianco, facendola sussultare per la sorpresa. Voltando lo sguardo, Ginny
vide in piedi al suo finaco Lee, con un sorriso che gli illuminava il volto.
Si alzò in piedi, pronta per cominciare la sua prima lezione di
volo.
«Ehi, Lee, ti va di vedere una cosa?» chiese Ginny qualche
giorno dopo.
Ormai lei e il ragazzo erano diventati ottimi amici, complici le
lezioni di volo; lei lo considerava un compagno di giochi, lui una sorellina.
«Cosa?» chiese, sinceramente curiosa: aveva ormai imparato che
se esordiva così, quello che aveva da mostrargli gli sarebbe stato molto utile.
«Beh, ti ricordi che ti ho detto che io e Ron avevamo trovato
una bellissima arma di ricatto contro i gemelli?»
«Sì. Me la vuoi fare vedere?»
«Meglio: te ne regalo una copia, me l’ha fatta Bill.» gli
rispose porgendo una fotografia, che venne prontamente afferrata e osservata.
Un secondo dopo, sulle labbra del moretto si aprì un leggero ghigno.
La foto raffiguaraza Fred – o George - in ginocchio con le
mani giunte davanti alla signora weasley, impassibile e a braccia incorciate
contro il petto, mentre George – oppure Fred – si era attaccato a un piede
della madre, cercando con tutta probabilità di muoverla a compassione.
L’immagine, essendo magica, era animata e, mentre il gemello in ginocchi
cercava di afferrare le mani della donna, l’altro cercava di squoterla un po’.
«Non potevi farmi regalo più bello, Ginny! Sei mitica!»
I gemelli stavano passando di lì e sentirono immediatamente le
parole dell’amico, per cui si girarono a guardarlo, ma videro il ghigno, così
si lamentarono con la sorellina: «Ginny!» disse uno.
«Avevi promesso…»
«Che non l’avresti mai…»
«Fatto vedere a nessuno!» dissero, completando la frase l’un
l’altro, creando un po’ di confusione sul viso degli altri due, che però ci
erano abituati e quindi lasciarono perdere.
«Ma davvero? E quando l’avrei fatto?» chiese la sorellina con un
sorrisetto.
«Oh, aspettate di arrivare a Hogwarst: sarete due ottimi
schiavetti!» rise Lee.
La Tana, 3 agosto 1991
Caro diario, oggi Lee è tornato a casa sua e posso dirti che mi
mancherà, ci siamo divertiti molto insieme in questi giorni, soprattuto nel
fare scherzi, assieme ai gemelli, a Percy e Ron.
Lo scorzo più divertente è stato quello in cui Lee ha convinto
tre gnomi a dare un morso a Perce quando l’avrebbero preso in mano. E’
stato sorprendente vedere che gli davano retta! Che risate che ci siamo fatti
tutti a vedere Percy arrabbiato rincorrerlo per tutto il giardino, non appena
ha capito cosa gli era successo.
Comunque, anche le lezioni di volo sono andate bene e io e Lee
siamo andati in giro con le scope per un po’ trovando un altro posticino
tranquillo dove allenarsi; è un peccato che se ne sia dovuto andare così
presto, però mi ha detto che mi avrebbe scritto e io gli credo. E’ così carino!
Non sono sicura che mi piaccia, però…
Ci penso e poi ti faccio sapere!
A domani, caro diario.
Ginny
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TERZA
CLASSIFICATA
_Malika_
VALUTAZIONE:
Grammatica e sintassi: 16/20 punti
Rispetto delle regole: 9/10 punti
Originalità della storia: 18/20 punti
Valutazione personale: 7/10 punti
Caratterizzazione dei personaggi: 18/20 punti
Totale: 68/80
Commento Personale:
Allora, partiamo dalla grammatica. Ti ho penalizzato in questo campo perchè ho
trovato un po' di errori, non solo parole scritte scorrettamente, ma anche una
frase che secondo me non funziona. Il lessico è buono, ma non mi convince nella
parti scritte da Ginny bambina sul suo diario, perchè si passa da un linguaggio
semplice che ci si aspetta che usi, a uno decisamente elevato per una bambina.
L'originalità non è male, il contesto in cui li hai inseriti non è per nulla
forzato. I personaggi però, non sono molto caratterizzati, Lee in particolare.
Comunque la tua è una storia piacevole, sono contenta di averla letta.
Eccomi qui con una
nuova storia! Non sono pienamente soddisfatta di questo risultato, ma siccome
partecipo ai contest soprattutto per ricevere critiche costruttive, me ne
aspetto anche da voi!
Malika