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Autore: gin90    15/04/2011    0 recensioni
Sequel di La Regina dei ghiacci e L'ultimo addio.
"Su via siamo cresciuti, ora siamo adulti e questa si chiama convivenza pacifica, cerchiamo tutti di passare oltre, ma non tu e non Draco, sembrate ancora quelli di un tempo, ancora intenti a mangiarvi con lo sguardo, devi andare avanti Ginevra non credi sia ora?"
Le ultime parole le aveva appena sussurrate nel suo orecchio. Ma gli piaceva tanto fare l'avvocato del diavolo?
Stizzita la rossa si girò tanto per guardarlo a brutto muso.
"Potrei dire la stessa cosa di te Blaise, ti conosco troppo bene per pensare che questa situazione non ti faccia piacere, sei tanto pieno di belle parole, ma invece di fare il predicatore del diavolo prova ad applicare le tue teorie, sono sicura che dopo potresti risultare più convincente!"
I suoi occhi scuri parvero per un attimo sbalorditi, lentamente portò la mano verso il viso di lei per scostare due ciocche rosse che erano sfuggite alla pettinatura.
"Touché!"
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Ginny Weasley | Coppie: Draco/Ginny, Harry/Ginny
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo 17
Devi lasciarmi andare (quarto atto)

La comparsa di Astoria, poteva aver portato nuovi dubbi nella vita di Ginevra, lei era la prova vivente che il suo amore per Draco era quanto di più peccaminoso ed impuro ci fosse nella sua vita; ma nonostante questo, lei continuava ad amarlo e forse sarebbe sempre stato così.
Allora cosa fare?
Quella chiacchierata le aveva aperto la mente e il cuore, non sapeva cosa poteva aspettarsi dal futuro, ma di una cosa era certa: la sua vita era arrivata ad un punto morto e forse era arrivato il momento di scuoterla.
Era fermamente convinta che il matrimonio di Draco e Astoria fosse stato un errore, era fermamente convinta che Draco l'amasse, ma allo stesso tempo era convinta che forse se lei non ci fosse stata, le cose sarebbero andate diversamente, la sua presenza aveva giocato un ruolo fondamentale nel disastro di quell'unione.
Sapeva, o forse sperava che alla fine non sarebbe cambiato nulla, che comunque i sentimenti che Draco nutriva per lei avrebbero in ogni caso preso il sopravvento, voleva crederci con tutta se stessa, ma proprio non poteva, doveva sapere se la sua lontananza poteva ricostruire quell'unione come affermava Astoria.
Ginevra aveva amato Draco da molto prima di Astoria, l'aveva desiderato con un'intensità tale da fare male, aveva sopportato tanto e represso di più, ma ora, era arrivata la resa dei conti.
Anelava una relazione stabile con lui, la desiderava con tutta se stessa, ma non ci sarebbe stato futuro per loro fin quando lui non avesse concluso con sua moglie, lei lo amava da molto tempo, ma Astoria era sua moglie ed era giusto darle una possibilità.
Sapeva che non sarebbe riuscita a farsi da parte, soprattutto perché Draco stesso non l'avrebbe permesso, l'unica possibilità che le rimaneva era di andarsene, cambiare aria per un po', vedere cosa poteva riservarle il destino e se quando poi fosse stata pronta a tornare, tra lei e Draco non ci fosse stato più nessuno ostacolo, allora forse potevano darsi una possibilità, era troppo grande per bersi la favola dell'eterno amore che vince su tutto, ma era dannatamente necessario che sottoponesse il suo sentimento a quell'ultima prova.
Animata da questi pensieri, quello stesso giorno aveva comprato un biglietto d'aereo di sola andata per Parigi, aveva chiamato sua zia per annunciarle il suo arrivo e in tutta tranquillità, stava preparando i bagagli, due giorni dopo avrebbe preso quell'areo e niente l'avrebbe fermata.
Fu nella totale tranquillità del suo appartamento, mentre cercava con scarsi risultati di chiudere la valigia, che il campanello suonò in modo insistente.
Il suo cuore sapeva che si trattava di lui, prese un bel respiro mentre si dirigeva verso la porta, era il momento di far valere le proprie ragioni.
Non appena aprì l'uscio il profumo di lui la investì, rimasero a fissarsi per una manciata di secondi e lei si perse in quelle iridi ghiacciate che cercavano di scavarle l'anima, far valere le proprie ragioni si stava rivelando più complicato del previsto.
"Posso entrare?"
Ginevra annuì distrattamente, facendosi da parte per farlo passare; dall'ingresso, lui notò immediatamente la valigia sul letto, circondata da una miriade di vestiti, sembrava che nella sua stanza fosse esplosa una bomba.
Quando si voltò verso di lei, notò che era nervosa, forse troppo.
"Vai da qualche parte?"
E Ginevra sentì mancarle la terra sotto ai piedi.
Fece vagare lo sguardo nello spazio circostante, nel goffo tentativo di evitare gli occhi di lui, percepiva chiaramente quanto fosse arrabbiato e si aspettava di vederlo prima della partenza, ma non così presto.
La strattonò violentemente per un braccio, costringendola a guardarlo.
"Ginevra dimmi che sta succedendo per l'amor del cielo!"
Sentiva le lacrime che spingevano per uscire, con uno sforzo immane le ricacciò indietro, doveva essere forte, doveva fare quell'ultimo sforzo.
"Sto andando via, parto per un po' di tempo."
Cercò di sembrare il più naturale possibile, con scarsi risultati, era più facile mentire a se stessa che a lui, perché lui la conosceva fin troppo bene, era capace di smontare tutta la sua sicurezza in meno di un minuto, sapeva leggerle dentro come nessuno.
"Ah si?? E quando torni?"
Il suo tono aveva una sfumatura ironica, Ginevra cominciava davvero a temere quel confronto, Draco era palesemente incazzato, fuori ogni misura.
"Non lo so!"
Lui la guardò circospetto.
"Capisco! Come mai questa decisione improvvisa?"
"Non so, è da un po' che ci pensavo in realtà, credo che mi farà bene cambiare aria!"
E Draco rise, rise come mai in vita sua, Ginevra iniziava a sospettare che stesse impazzendo.
"Cioè fammi capire bene, hai passato la notte con me, hai ammesso di amarmi, fino a questa mattina dormivi beata tra le mie braccia, ed ora vuoi farmi credere che così dal nulla, hai deciso di partire per non si sa quanto tempo ne per dove?"
"In Francia, vado a Parigi!"
Nell'immediato istante in cui quelle parole uscirono dalle sue labbra, si rese conto di quanto suonassero stupide se guardate nel suo contesto.
"Non prendermi in giro Ginevra, non ti conviene proprio!-Ringhiò ad un palmo dal suo muso strattonandola violentemente contro il muro- Mi credi uno stupido? So perfettamente che l'artefice di tutto questo è Astoria, ma scappare non risolverà le cose!"
Era ufficiale, Draco Malfoy stava impazzendo, era passato dalle risate isteriche alle minacce, in meno di un secondo.
"Non credo affatto che tu sia stupido e ti assicuro che la decisione l'ho partorita io, mi offendi se pensi che tua moglie possa decidere per me!"
"Strano, perché a quanto pare Astoria sapeva perfettamente che sei intenzionata ad andartene, cos'è allora, siete improvvisamente diventate amiche?"
Lei si strattonò dalla sua presa, animata dalla discussione.
"Non nego di aver parlato con Astoria oggi, ma se credi che me ne vada perché lei vuole così, sei uno sciocco, se pensi che io sia così influenzabile, sei un idiota, e se credi che bastino le tue minacce per farmi cambiare idea, ti convincerò presto del contrario!"
Il silenzio scese tra di loro e Ginevra si sentì nuovamente in trappola, aveva la netta sensazione che quella discussione si sarebbe conclusa con uno spargimento di sangue.
"Ascoltami Draco, non parto perché voglio fuggire, ma perché ho bisogno di cambiare aria, devo prendermi del tempo per riflettere, devo allontanarmi per un po' da tutta questa tensione che altrimenti rischia di soffocarmi, cerca di capirmi."
Aveva l'assoluto bisogno che lui comprendesse e che facesse tesoro del tempo che lei gli stava concedendo.
Draco la guardò dubbioso.
"Perfetto, ti capisco come no, vuoi cambiare aria? Va bene, dammi solo il tempo di sistemare alcune cose e poi possiamo andare dove vuoi!"
Per un istante Ginevra rimase senza parole, era disposto a lasciare tutto solo per lei e questa era la prova più grande che lui le potesse dare, ma le cose non cambiavano.
Si accorse di piangere solo quando avvertì la sensazione di bagnato sul viso.
Con una mano andò ad accarezzargli il volto.
"Devo andare da sola, il tuo posto è qui, con tua moglie e con tuo figlio, non potremo mai stare insieme fin tanto che avrai delle questioni irrisolte e io non voglio chiederti di rinunciare ad Astoria, se il vostro matrimonio deve finire, non sarà per colpa mia."
Lui la prese per la vita con lo sguardo afflitto, per la prima volta Draco Malfoy sembrava un uomo reale, che soffre perché sta perdendo tutto ma cerca di opporsi con tutte le sue forze.
"Io ti amo e non voglio rinunciare a te."
Lei gli sorrise stanca.
"Ed è proprio per questo che me ne devo andare, non so quando tornerò, ma quando sarà, se per allora tu avrai definitivamente risolto con Astoria, allora vorrà dire che potremo stare insieme, non sono io a doverti dire cosa devi fare, solo tu puoi saperlo, ma ti prego, sfrutta questo tempo per capire cosa è meglio!"
"Non voglio lasciarti."
"Devi!"
"Non posso!"
"Si invece!"
"PERCHÉ'?"
I corpi di entrambi tremavano per le troppe emozioni, le guance di Ginevra erano solcate da calde lacrime che non accennavano a diminuire, la stretta di Draco intorno alla sua vita era dannatamente forte e rassicurante, ma lei doveva andare.
"Perché devi lasciarmi andare." Queste ultime parole, rotte dal pianto, furono troppo per Draco, con forza la strinse a se premendole la testa sul suo petto, mentre il corpo di lei era scosso da  singhiozzi.


Quando due giorni dopo partì, non c'era nessuno a salutarla all'aeroporto, dall'oblò dell'aereo, mentre decollava, pensò che forse stava dicendo addio a tutto quello che di più caro aveva al mondo, ma questo, solo il tempo avrebbe potuto dirlo.


Fine


Ok, non mi uccidete, è la fine e lo so che è uno schifo, però come vi avevo già annunciato, c'è un altro capitolo, che è l'epilogo, dove vedremo veramente che fine faranno questi due cretini...
Oki vi lascio perché vado di fretta...ci vediamo al prossimo chappy, ringrazio tutti coloro che leggono e in particolar modo funnybee....
Kiss
Gin90
  
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