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Autore: Zomi    16/04/2011    2 recensioni
l'unica cosa che chiedono è di potersi amare sotto la luce del sole e della luna...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Nami/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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SOTTO LA LUCE DEL SOLE E DELLA LUNA
 

 
- Cos’è che hai fatto?- quasi urlò la rossa, alzandosi dal suo letto e raccogliendo la sua maglietta da terra per indossarla. Era notte e quasi tutti sulla Sunny dormivano già. Il compagno non rispose. Guardò in silenzio scomparire quella bianca schiena che tanto amava e, insieme a lei, vedeva scomparire anche l’occasione di un secondo ingresso nel paradiso che custodiva la ragazza. Rimase lì immobile. Sdraiato sul letto della navigatrice, coperto solamente dal lenzuolo che fino a pochi attimi prima condivideva con la ora furibonda Nami.
- Credevo lo volessi anche tu…- mormorò sbadigliando lo spadaccino, portandosi le mani dietro la nuca. La cartografa lo guardò in cagnesco sedendogli vicino. –Certo che lo voglio anch’io, solo pensavo fossi più furbo e che avresti agito in modo migliore… o per lo meno che lo avremmo fatto assieme….-.
Zoro si alzò a sedere per guardarla meglio. Incantevole. Era quello l’unico aggettivo che riusciva ad associare alla visione di quella Ninfa in canotta bianca e minigonna a scacchi gialli e arancioni, ora incazzata nera. Le spostò una ciocca dei lunghi capelli dal viso per poterglielo ammirare nel miglior modo possibile.
-Non vedo dove sia il problema…- disse avvicinandosi a lei. Nami si sentì cingere la vita e tornò a guardarlo negli occhi. I suoi profondi occhi. Quegli occhi che l’avevano rapita dal primo sguardo, senza lasciarle nemmeno una via di fuga. Erano stati quegli occhi a farla innamorare di lui. Sospirò. –Zoro… ti sembra che dire a Rufy in quel modo che stiamo insieme, sia il miglior sistema per poter viver la nostra storia serenamente, sotto la luce del sole senza più doverci incontrare clandestinamente di notte durante il turno di  vedetta di Robin, proprio come stasera?-.
Disse queste parole forse con un tono troppo ironico, che fece irritare il samurai. –E come avrei dovuto fare allora?- domandò alzandosi di scatto dal letto a sua volta e infilandosi i pantaloni. –Avrei forse dovuto andare da quel cretino di un cuoco e dirgli ”guarda che mi scopo Nami, quindi non osare più fare il cascamorto con lei”? O forse confessarlo a Franky, così che lo venisse a sapere tutto il mondo in meno di un’ora?-. Era furibondo. Aveva semplicemente agito d’istinto come sempre.  Da quando si erano riuniti dopo 2 anni di separazione per migliorarsi ed essere in grado di affrontare i pericoli del nuovo mondo, la loro relazione aveva avuto un’impennata verso il cielo. Già la prima sera in cui si erano riuniti, non erano stati in grado di trattenersi. Una volta che tutti erano stramazzati al suolo per il troppo alcol e per i bagordi della festa organizzata per il loro rincontro, avevano passato l’intera notte uno tra le braccia dell’altro, aprendosi il cuore a vicenda e ricominciandosi ad amarsi come avevano iniziando a fare dopo il primo incontro con Orso Bartholomew.
I 2 anni di distanza erano stati lunghi e sofferenti. Si erano buttati a capofitto negli allenamenti pur di eclissare i loro pensieri di ansia per l’altro. Dal loro ricongiungimento, approfittavano di ogni possibilità per stare insieme. Più di una volta Zoro aveva rubato qualche bacio alla cartografa mentre nessuno li vedeva o proprio dietro le spalle di Sanji. Cercavano di passare la notte assieme il maggior numero delle volte possibili. Non erano più sufficienti turni di vedetta di Robin per assecondare il loro bisogno di amarsi. Sfruttavano anche i loro di turni, sgattaiolando in silenzio nella postazione di osservazione. Facevano l’amore con passione e desiderio. Sentimenti che per ben 24 mesi avevano dovuto mettere a tacere pur di sopravvivere… ma non si poteva continuare così. Sempre con la paura di essere scoperti, amarsi di notte sotto la luce della luna e litigare di giorno per salvare le apparenze o reprimendo, giorno dopo giorno, la gelosia che in Zoro ribolliva nelle vene ogni attimo in cui il cuoco donnaiolo ronzava intorno alla sua Nami. No, non si poteva. In fondo non facevano nulla di male. Si amavano e basta. Ne avevano parlato e avevano deciso di confessare tutto ai compagni alla prima occasione. Ma lo spadaccino non aveva saputo aspettare. Proprio quel pomeriggio aveva preso da parte il capitano e glielo aveva detto: lui e Nami stavano insieme. Dal canto suo Rufy si era infilato un dito su per il naso e aveva semplicemente risposto -Va bene…-.
Nessun commento. Nemmeno mezza parola. Il giovane aveva dubitato che l’amico non avesse capito, ma non si era preoccupato di accertarsene.
Avevano cenato normalmente. Nessuno della ciurma aveva detto qualcosa che potesse far intendere che sapevano di loro 2, e nemmeno Rufy si comportò in modo diverso dal suo solito. Si era abbuffato senza ritegno per poi mettersi a cantare con Brooke. Zoro credeva che fosse meglio così. Nonostante sapessero, i suoi compagni non avevano cambiato il loro atteggiamento nei loro confronti. Quella notte, quando era entrato nella cabina di Nami, non aveva perso un secondo per spiegale ciò che aveva fatto. Le aveva chiuso la bocca con le proprie labbra e poi si era lasciato trasportare dal momento. Quando poi, una volta ripreso fiato dopo l’atto d’amore, le aveva confessato tutto, erano iniziati i guai.
-Ma secondo te, lui ti ha capito?- chiese pensierosa la rossa, guardando il compagno cercare la propria maglia.
-Mi ha risposto “Va bene”. E poi come ha fatto a non capirmi? Non è così idiota come sembra sai…-
-Allora avrà capito ma non l’ha detto agli altri…-
-E’ il capitano… faccia quello che vuole-
-Si ma il tuo sconsiderato intervento allora è stato inutile-
-Ma dove cazzo è? Merda…- aveva cercato ovunque tranne nel letto che fino a pochi attimi prima occupava. Nami alzò il lenzuolo e ne estrasse la maglia. Lo schermidore la guardò con fare inebetito.
-E ora?- chiese lei piegando dolcemente l’indumento.
-E ora cosa?-. Gli si sedette vicino, togliendole la maglia dalle mani e appoggiandola lì vicino. L’abbraccio.
-Cambierà qualcosa o no? E se Rufy e gli altri non capissero? E se non accettassero la nostra relazione?- tremò la giovane tra le braccia forti e protettive dello spadaccino.
-E’ forse paura quella che sento nelle tue parole, mocciosa?- cercò di scherzare per tranquillizzarla. Nami lo guardò con i suoi grandi occhi color nocciola e ammise –Si-.
-Sono la nostra famiglia. Non voglio perderli-
-Non li perderemo. Domani a pranzo diremo tutto. Se ci capiranno meglio se no lo accetteranno lo stesso: noi ci amiamo e io a questo non voglio rinunciare-.
 -Lo diremo insieme?- domandò ancora la rossa.
-Promesso- la rassicurò sdraiandosi sul suo letto e avvicinando con le mani il caldo corpo di lei al suo. Lei gli si sdraiò vicino e con un dito iniziò ad accarezzargli tutte le cicatrice che ricoprivano quel corpo che tanto amava. Più di una volta le aveva baciate una ad una per amare ancor di più quell’uomo.
-Sarà difficile…-
-Lo so. Ma ci riusciremo. Insieme ce la caveremo. Abbiamo superato di peggio-.
Nami si alzò sopra di lui e gli baciò la cicatrice che tagliava di netto il suo occhio sinistro. –Ti amo-.
-So anche questo- sorrise raggiante di gioia Zoro – e ti amo anch’io, solo…-
-Solo cosa?- chiese incuriosita la ramata.
-Solo che preferisco quando mi dici che mi ami nell’altro modo…-
La navigatrice rise maliziosa e, mettendosi a cavallo del giovane, si tolse nuovamente la maglia. Dopotutto, Zoro avrebbe avuto il suo secondo ingesso in Paradiso.
Fuori, intanto, sul ponte Rufy sedeva sotto l’albero maestro aspettando che Robin finisse la missione di spionaggio che le aveva affidato. Iniziava ad albeggiare. L’archeologa scese veloce dalla postazione di vedetta e con un sorriso luminoso affermò -Oggi… a pranzo-.
-Bene- rispose il ragazzo di gomma alzandosi da terra. –Però sono comunque sorpreso. Davvero ero l’unico a non aver ancora capito che tra quei 2 c’era del tenero?-.
Robin rise. –Purtroppo si. Tutti gli altri già ne erano a conoscenza. In fondo il loro annuncio non sorprenderà nessuno. Servirà solo a sollevarli un peso dallo stomaco…-.
Il ragazzo si grattò il capo. –Pure Sanji lo sapeva già?-.
-Si però non perde la speranza. Spera ancora che un giorno o l’altro uno dei due si stufi del compagno. Ma credo che non accadrà mai…-.
-Che pirati scemi siamo…- commentò il pirata dalla taglia da 400 milioni di berry. –Spero solo che Sanji prepari qualcosa di buono per festeggiare-.
-Di sicuro… si deve sempre festeggiare la nascita di un amore-.
E così dicendo si avviarono nelle loro cabine, fingendo di non notare lo spadaccino di bordo, soddisfatto e a dorso nudo, tornare nella sua e che la navigatrice riposava serena con un sorriso smagliante sulle labbra, entrambi liberi di potersi amare, finalmente, sotto la luce del sole e della luna.
 
 
ANGOLO DELL’AUTORE:
Rieccomi qui. Si, lo so, non vi sono mancata e avrei anche potuto risparmiarvi quest’ultima demenziale boiata che ho scritto ma devo confessare che mi piace farvi soffrire… scherzi a parte, ringrazio chiunque abbia avuto lo stomaco di ferro di leggere questo brano o/e  le forze per commentarlo. Spero vi sia piaciuto. Vi prego infine di comunicarmi qualsiasi errore abbia commesso o consigli per migliorare (anche le minacce o le frasi del tipo “smetti di scrivere che mi fai un favore” vanno benissimo!!). Ciao alla prossima…
Zomi92
  

   
 
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