[ Seguito di: Convivenza Forzata. ]
Una volta che Suzanne finisce di parlare augurando a tutti la consueta e ormai mia dovuta buonanotte, la mia mano si muove in automatico nell’andare a spengere quella televisione dopo aver preso in un gesto fluido il telecomando abbandonato accanto il mio fianco, sul letto. Dovrei provare a conoscerla un giorno quella donna, magari chiederle di uscire. Poi, tempo di capire che l’ami e di aspettare che qualcuno arrivi e me l’ammazzi.
E’ per questo che sono sempre più convinto che se fai certi lavori non ti conviene avere una relazione stabile, fissa, importante. Non è un problema solo di dottori con orari assurdi, poliziotti e via discorrendo. Anche la vita lavorativa di un killer ha i suoi pro ed i suoi contro. E la vita sentimentale, ha tutti contro.
Madelaine è stata la mia eccezione.
..eppure la bella Suzanne merita.
Merita di vivere, di avere un amore solido, un marito accanto che ogni sera torni a casa ed abbracci i suoi figli senza la paura che aprendo la porta ritrovi tutti morti per colpa di qualche psicopatico di turno.
Ognuno ha il suo turno. Di morire, di uccidere, di scegliere.