Che ho parlato con il ragazzo che mi piace senza prenderci in giro.
Che il suddetto mi ha sorriso sei/sette volte.
E che finalmente, nel salutarci, mi ha chiamato per nome.
Che attualmente mi rimbomba in testa, quasi come se non l’avessi mai sentito.
Eppure è una vita che mi chiamano così. Così o con svariati soprannomi: Vanze, Annuzzi, Brocchi, Mucchi, Vanzetti, Hippy di merda, Annina… e potrei continuare pressoché all’infinito.
E nessuno usa il mio fottutissimo nome palindromo e antico!
Quindi, questa raccolta ha dediche speciali…
A me,
A Lui,
A tutte le Anna del mondo.