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Autore: Ulisse85    17/04/2011    2 recensioni
Padre e figlio psicologi a confronto, con se stessi ed un evento drammatico che ha cambiato il corso della vita di entrambi.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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22 marzo 1993

 

Ultima trascrizione

Studio Weber

 

 

Carl Weber Junior : “Allora papà, sono le 11: possiamo cominciare.”

 

Carl Weber Senior: “Va bene, è meglio, di mattina si è più lucidi.”

 

Junior: “Lucidi è una parola un po' forte data la situazione: perseveri nella tua fissazione”

 

Senior: “Intanto, quando stai parlando con un presunto paziente non attaccarlo

verbalmente, e non etichettare i suoi convincimenti con il termine –fissazione-che implicitamente li accusa di falsità e li connota negativamente, devi sempre mostrare rispetto e partecipazione. Anche accettare il percorso ipotetico che il paziente ti propone come “sua” realtà , se può servire a comprenderlo ed aiutarlo”.

 

Junior: “Papà, sai benissimo che non lo faccio di solito, ma reputo questa singolare situazione al di fuori di qualsiasi prassi e inoltre non volevo insultare la tua intelligenza e soprattutto la tua professionalità approcciandoti con il tono suadente e la terminologia pseudo-comprensiva che si usa con i non addetti al settore, in fondo anche tu eri uno psicologo”

 

Senior: “...non 'ero', caro, 'sono' uno psicologo”

 

Junior: “Vedi, è questa tua insistenza sfrontata a non permettermi nemmeno di seguire un procedimento logico. Non mostri collaborazione nel tentare di superare l'empasse. È un tipico caso di straniamento dalla realtà: non sei riuscito ad accettare di aver avuto una perdita di memoria progressiva dopo l’incidente e per riempire quelli che sentivi essere i tuoi vuoti ti sei creato una realtà alternativa, che per la sua aderenza ai tuoi desideri ti ha attratto di più dei fatti ed è arrivata a soppiantare la realtà effettiva. È una sindrome fin troppo classica e ripetutamente analizzata”.

 

Senior: “Ah, e quindi vorresti convincermi che tu, figlio mio, non hai 24 anni e che io non sono un affermato psicologo di 54 ?”

 

Junior: “Vedi, il tuo atteggiamento è tipico: sei rimasto ancorato ad un momento diverso dell'esistente, meno doloroso. Io ho 36 anni, papà, e tu 66, so e capisco che è difficile accettare per buona una verità che tu leggi così dissonante da quella che ti sei creato e della quale ti sei convinto. Purtroppo non eserciti più da due anni prima dell’incidente, quindi proprio dall’età che hai detto, da quando avevi 54 anni.”

 

Senior: “E adesso, quindi, cosa farei, il pensionato? “

 

Junior: “ Si, dedichi il tuo tempo alla mamma e mi elargisci, nei tuoi momenti di lucidità ottimi consigli per diventare un bravo psicologo quale eri tu.”

 

Senior: “Capisco... a me risulta invece che io lavoro, e che tu stai finendo di studiare ancora, e la mamma…”

 

Junior: “Non insistere! Per piacere. Non lo capisci che per ogni volta che lo ripeti ne rafforzi la sicurezza, e ci credi sempre di più in questa tua realtà alternativa!?”

 

Senior: “E invece dovrei credere che la mia vita di psicologo è finita, che tu hai preso il mio posto e che io dovrei…. Fare compagnia alla mamma…?!”

 

Junior: “Il tuo ruolo di dottore, non è finito, rimarrai sempre un grande professionista della mente, ma hai passato a me il testimone dell’esercizio attivo. Tu rimani uno psicologo, ma non eserciti.”

 

Senior: “Forse è come dici tu. Dovrei accettare il quadro che mi proponi e … farmi una ragione della realtà alternativa che mi dipingi. Mi rendo conto, anche se non vorrei, che talvolta bisogna avere il coraggio di accettare una realtà che non ci piace... Comunque ti voglio fare i miei complimenti, figlio mio, hai delle ottime capacità dialettiche, sai? E riesci anche ad essere incredibilmente convincente rimanendo sicuro e ancorato alla tua realtà, senza perderti nelle possibilità alternative che ti si pongono... credo, a questo punto, di non poter fare altro che arrendermi sia alle tue doti che a tali forti convinzioni. “

 

Junior: “è la cosa migliore per entrambi papà. La realtà è quella che ti ho descritto, e quale te l'ho dipinta.”

 

 

 

 

 

Dottor Carl Weber Senior

 

In memoria amorevole di mia moglie morta in un incidente e del mio povero figlio.

   
 
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