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Autore: Atramess    18/04/2011    0 recensioni
Salve a tutti, questa è la mia prima fanfiction in assoluto. Ho voluto provare a far funzionare una coppia che a me è sempre piaciuta, ovvero quella composta da L e Misa. In questa storia entrambi i personaggi sono molto fragili, spaventati dal mondo esterno e cercheranno di aiutarsi l'un l'altra. E' decisamente OOC, specie per quanto riguarda Misa. Inoltre è estremamente romantica, perché io l'ho sempre immaginata così :)
Vi auguro buona lettura.
EDIT. Non avevo previsto di farla finire così, né che sarebbe stata così poco originale ma alla fine ho deciso che non doveva importarmi. Ho scritto quello che sentivo, credo sia sufficiente.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: L, Misa Amane
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ryuzaki era seduto malamente sulla poltrona davanti al computer, lo sguardo perso a fissare il tasto “M” della piccola tastiera. L'unica cosa che vedeva davvero era una scena che si ripeteva continuamente nella sua testa: i suoi capelli, la sua pelle, le sue labbra...Misa.

Diede un rapido sguardo all'ora riportata sul monitor. Quasi le 22. Era decisamente troppo presto. Di solito il momento della pausa non arrivava mai prima della mezzanotte.

Inspirò profondamente e rilasciò il fiato fragorosamente ma con calma, tramite la bocca. Il suo stomaco non gli dava pace, brontolava senza sosta.

Ripensò a Misa e non riuscì più a resistere. Si alzò e prese il corridoio che portava alle scale. Era intenzionato a salire sul tetto. Doveva vederla...doveva stringerla.

Quando stava per posare il piede destro sul primo gradino si accorse di un piccolo pezzo di carta che, sbucato dal nulla, era caduto a terra. Si chinò per raccoglierlo e quando tornò in posizione eretta lo lasciò andare di colpo, facendolo tornare sul pavimento.

Davanti a lui si era materializzata una sagoma gigantesca e piuttosto inquietante. La sagoma prese ad avanzare verso di lui fino a che il suo volto fu completamente sotto la luce.

Ryuzaki provava una miriade di istinti diversi fra i quali erano presenti il voler scappare e il voler urlare ma non riuscì a fare nulla.

Improvvisamente si ricordò di respirare e accennò a parlare ma quella sagoma fu più veloce di lui.

Sta buono, solo tu puoi vedermi.

Ryuzaki serrò le labbra e deglutì rumorosamente. Non riusciva a stabilire se in lui stesse prevalendo la paura o la curiosità.

Il mio nome è Rem e sono uno shinigami.

In quel momento la paura ebbe la meglio e Ryuzaki sentì la necessità di appoggiarsi al muro.

Non sono qui per te Ryuzaki...o forse dovrei chiamarti L.

Il giovane sentì un nodo alla gola.

Ad ogni modo non c'è tempo per questo. Si tratta di Misa.

Sentendo pronunciare quel nome il ragazzo si riprese e fissò lo shinigami.

Tu sei l'unico che può salvarla perciò apri bene le orecchie e ascoltami.

Rem raccontò a Ryuzaki del Death Note. Gli raccontò di come era finito nelle mani di Misa, del suo incontro con Kira, del loro patto, del pentimento della ragazza, della sua decisione di fermare il suo complice e della punizione che aveva scelto di infliggersi.

Devi andare da lei, subito. Devi farla ragionare. Falle capire che la morte è una soluzione troppo drastica e che tutti meritano una seconda possibilità. Io ci ho provato e non ho avuto successo ma per te nutre una grande stima. A te sono sicura che darà ascolto.

Ryuzaki teneva gli occhi bassi, la testa gli girava e non ne voleva sapere di fermarsi.

Rem lo guardò con aria interrogativa, aspettando una sua reazione, un suo cenno...ma nulla accadde.

Ragazzo devi fare in fretta o la perderai. Tu la ami, so che è così. Concedile il perdono che lei non riesce a trovare per sé stessa. Salvala.

Ryuzaki riuscì finalmente a tornare lucido. Era vero, grazie a Misa aveva imparato ad amare e a farsi accettare. Non era quello il momento di pensare al crimine di cui si era macchiata. Doveva darle la possibilità di spiegarsi. Inoltre lo shinigami aveva detto che Misa voleva togliersi la vita. Non poteva permetterlo. I suoi principi, il suo senso di giustizia...niente contemplava la parola “morte”. E poi si trattava di Misa, la sua Misa... Chissà quanto dolore stava provando per essersi ridotta a scegliere un rimedio così estremo. Lei aveva bisogno di lui e Ryuzaki non le avrebbe mai negato il suo aiuto. Lui la amava...

Venne investito da una determinazione che gli diede la forza di muoversi e cominciò a camminare, dirigendosi alla stanza di Misa.

Misa era seduta davanti alla scrivania che si trovava sotto la finestra. Le sue braccia erano incrociate ed appoggiate sul piccolo tavolo, la testa era sorretta dalle stesse. Gli occhi erano chiusi. Sembrava quasi che stesse dormendo.

Appena sentì bussare si alzò placidamente ed andò alla porta. Probabilmente è Light, si disse.

Una volta aperto si trovò davanti il viso pallido di Ryuzaki. Alzò appena la testa notando subito la presenza di Rem, dopodiché tornò a guardare il ragazzo ignorando lo shinigami.

<< Ryuzaki... >>

Non fece quasi tempo a finire di pronunciare il suo nome che egli parlò.

<< Rem mi ha raccontato tutto. >>

La bocca le si schiuse appena. Misa alzò nuovamente gli occhi nella direzione di Rem, in un'espressione che trasudava rabbia e delusione.

<< Io non capisco... >> disse rassegnata rivolgendosi allo shinigami ma la creatura non fiatò.

Misa indietreggiò piano finché non trovò il letto a fermare i suoi movimenti.

Ryuzaki entrò nella stanza raggiungendo rapidamente la ragazza. Le prese la mano e la guardò malinconico. Misa girò la testa dall'altra parte per evitare il suo sguardo.

Il ragazzo utilizzò la mano libera per accarezzarle dolcemente la guancia e costringerla ad incrociare i suoi occhi.

<< Misa, guardami. >>

La ragazza inclinò il capo verso di lui ma continuò a fissare il pavimento. I suoi occhi erano lucidi.

<< Io sono solo un'assassina, devi andartene da qui. >>

Queste parole le uscirono dalle labbra con un tale impeto che Misa barcollò.

Ryuzaki riuscì ad avvertire la sua sofferenza e sentì una fitta al cuore.

<< No, io ti conosco. Hai fatto un errore ma puoi ancora cambiare, puoi ancora scegliere... >>

La ragazza serrò la mano e se la portò alla fronte, cominciando a dondolare con tutto il corpo.

<< E' tutto a posto, non vergognarti. >>

Piano piano Misa si decise a guardarlo. Avrebbe voluto gettargli le braccia al collo e farsi abbracciare ma l'imbarazzo la bloccò.

<< Mi dispiace tanto Ryuzaki. >>

<< Lo so, Rem mi ha detto come ti senti ma vorrei che fossi tu a spiegarmelo. Parlami Misa, lascia che ti aiuti. >>

La ragazza non riuscì più a contenere le lacrime e si rifugiò lentamente sul petto di Ryuzaki. Lui la strinse delicatamente, posando le labbra sui suoi capelli.

<< Sono qui Misa, sono qui per te. >> disse aumentando la presa.

Quando il pianto della ragazza si arrestò lei cominciò a parlare. Inizialmente misurò le parole, aveva paura di dire qualcosa che lo avrebbe allontanato. Poi, capendo che Ryuzaki non aveva alcuna intenzione di separarsi da lei, lasciò che il suo magone si sciogliesse e si aprì con lui, proprio come aveva fatto con Rem.

<< Ryuzaki scusami, non avrei mai dovuto far sì che tu ti fidassi di me. Ti ho deluso, ho deluso me stessa. >>

Ryuzaki scosse leggermente il capo.

<< No Misa, non mi hai deluso. Tu mi hai insegnato cosa voglia dire davvero amare. Con te riesco ad essere me stesso...tu mi fai sentire così importante... >>

Misa lo interruppe bruscamente, staccandosi da lui.

<< Hai frainteso i miei gesti Ryuzaki. Ho solo giocato con te, ti ho preso in giro. >>

Il ragazzo la prese per le spalle.

<< Non è vero, stai mentendo. Non fingere con me. >>

La attirò a sé.

<< Non avere paura, ci sono io adesso. >>

Ryuzaki avvicinò le sue labbra a quelle di Misa.

<< Lo supereremo...supereremo ogni cosa, insieme. >>

Stava per baciarla quando Misa girò mestamente la testa verso la scrivania.

Il ragazzo seguì il suo sguardo e scorse il quaderno. Tornò a guardare Misa cercando di capire.

<< Mi dispiace... >> la voce di Misa era un sussurro.

<< ...è troppo tardi. >>

  
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